domenica 24 dicembre 2006

4ª d'Avvento

candelacandelacandelacandela

Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace;
grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre. (Isaia 9, 5-6)

mercoledì 20 dicembre 2006

Gran Galà ciclistico 2006 (2)

Davide Rebellin e Daniela PederivaAnche Damiano Cunego riesco finalmente a conoscere: è tutta un'altra persona, ora che è stato tra i protagonisti del Tour de France - secondo sull'Alpe d'Huez, dietro Frank Schleck, e vincitore della maglia bianca, come miglior giovane - rispetto al tenero ventenne che due anni fa annegava in quel rosa, che spero d'ora in avanti sia un fardello meno pesante da portare. Davide Rebellin (nella foto con Daniela Pederiva, conduttrice di Radio Conegliano) non si riesce ad avvicinare: troppo richiesto dai giornalisti per le interviste.

Nino Schurter e Ralf NafAl contrario, due ragazzi seduti vicino alla finestra non se li fila proprio nessuno. Non parlano italiano: sono svizzeri di lingua tedesca, ma in inglese ci capiamo perfettamente; si chiamano Nino e Ralf e sono due bikers.
Scambiamo qualche parola: oltre alle solite cose che si chiedono ai ciclisti, chiedo loro (invano) se hanno mai conosciuto Fabio Malberti, ex stradista (campione del mondo nella cronometro a San Sebastian, 1997) di cui si erano perse le tracce, e che ho da poco scoperto essere passato alla mountain bike.
Ma mi sento veramente un cretino quando vengono presentati ufficialmente, e mi rendo conto di aver appena avuto di fronte due campioni del mondo! Nino Schurter, iridato under 23 del cross country a Rotorua (Nuova Zelanda), davanti al nostro Tony Longo; e Ralf Naf, campione del mondo marathon a Bourg d'Oisans (Francia)!
Torno immediatamente da loro e mi scuso per la mia ignoranza: la mountain bike, in effetti, in Italia non è popolare come la strada. Nondimeno, se nessuno, ma dico proprio nessuno degli altri giornalisti se li fila, o sono più ignoranti di me in ciclismo o lo sono con le lingue straniere! Davide CassaniCompreso Davide Cassani, che sul palco del teatro giustificherà il loro silenzio dicendo che parlano solo tedesco: ma che lingua ho parlato, allora, io? sarà mica sceso su di me lo Spirito Santo come sugli apostoli il giorno di Pentecoste?
Oh, può darsi pure che il prosecco abbia fatto strani effetti sulla erre moscia più famosa del ciclismo; sempre sul palco, premiando Oscar Gatto, vincitore quest'anno di 12 gare e prossimo professionista con la Gerolsteiner, dirà: "Immaginate l'anno prossimo la zampata di Gatto che beffa Grillo!" (Paride Grillo, velocista comasco, ndr)

Francesco Moser e Filippo PozzatoSubito dopo, conosco anche Filippo Pozzato (nella foto con Francesco Moser) vincitore quest'anno della Milano-Sanremo; avendo parlato con i due svizzeri fino a pochi secondi prima, stavo per salutarlo in inglese; quando glielo dico, lui mi risponde "ehm, non è il caso, sai?"

La stella della serata è Ivan Basso, che torna quasi da martire, dopo aver vinto il Giro ed essere stato escluso dal Tour - nonché dalla CSC, la sua squadra - per sospetti contatti con il dottor Fuentes, che avrebbe dato a corridori come Jan Ullrich, Francisco Mancebo, Oscar Sevilla, Joseba Beloki... prodotti dopanti.
Ivan Basso e le missIvan è poi stato riammesso alle corse perché prove certe non c'erano. Comunque va detto che gli occhi non erano proprio puntati su di lui, almeno qui, ehm ehm...

Silvio Martinello e Jean-Marie LeblancPer la faccenda di Basso al Tour, e probabilmente anche per i ripetuti mancati inviti a Mario Cipollini, in passato, Jean-Marie Leblanc, patròn della gara a tappe francese che quest'anno ha lasciato il testimone, si beccherà un bel po' di fischi dal pubblico del teatro - non i miei, tengo a precisare; e Leonardo Coen, che nel 2003, su Repubblica si era chiesto cosa mai avesse vinto Patrice Halgand (leader della Jean Delatour, la squadra che era stata scelta al posto di quella del velocista toscano) oltre alla corsetta del foie gras (niente di strano: tipico delirio italiota), è bene che si informi, visto che Monsieur Halgand, l'anno prima, aveva vinto la tappa di Pau; e la Jean Delatour, successivamente, avrebbe portato a casa il successo sui Campi Elisi, con Jean-Patrick Nazon, un giorno anche maglia gialla.

Edita PucinskaiteTra i presenti, anche Edita Pučinskaitė, la campionessa lituana, ora trentunenne: il suo successo più importante è sicuramente quello della Grande Boucle - così viene chiamato il Tour femminile - nel 1998. E Michela, cicloamatrice, che in platea sarà seduta vicino a me, si sorprenderà nel sapere che ricordo il suo terzo posto al mondiale di Duitama di tre anni prima!

Muraro e la tortaÈ Leonardo Muraro, il presidente della provincia di Treviso (al suo fianco c'è il sindaco di Conegliano Floriano Zambon), a tagliare la torta preparata per l'occasione... slurp! e subito dopo, tutti giù per le scale verso il teatro.
Ai piedi delle scale i tifosi sono assiepati in attesa degli autografi, ed è imbarazzantissimo quando mi guardano sforzandosi di riconoscermi!
Potrei giocare un po', ma sarei subito sbugiardato dalla vulcanica Rossella, mia ex animata al Grest di Serravalle - "Alessandro (Petacchi, l'anno scorso, ndr), ti ricordi di me?" "Eeeeehhh..." - e da Tatiana, che dello spezzino è fan sfegatata, dispiaciuta che quest'anno non sia presente; Tatiana, ci vedremo alle corse!

Canzone del giorno: The Rasmus - Lucifer's Angel.

martedì 19 dicembre 2006

Gran Galà ciclistico 2006 (1)

(Meglio tardi che mai.)

Tornando dalla redazione dell'Azione, il settimanale diocesano con cui collaboro, dove ero passato a ritirare l'invito, mi sento importante leggendo il cartoncino. Nero, elegantissimo, con il logo della manifestazione; in particolare, mi esalto scandendo ad alta voce le parole in francese: c'est avec plaisir que nous vous invitons officiellement à la 22ème édition du Gran Gala cycliste international lundi, le 16 octobre - 20 h. 00, Théâtre "Accademia" , Conegliano (TV). À 18 h. 45, avant le début de la soirée, Vous séra apprécié hôte au foyer du théâtre, pour un buffet de bienvenu. Cette invitation est strictement personnel.

Dunque, come mi vesto? Casual come al solito oppure giacca e cravatta? Naaa, raga, questa è roba grossa, con invito ufficiale bilingue: eleganza ci vuole! Ora poi che non sbaglio più a fare il nodo della cravatta non mi ferma nessuno!
Ho appena stampato, per darci un'occhiata sul treno per Conegliano, le live coverages di cyclingnews.com della Paris-Tours e del Giro di Lombardia, le ultime due classiche della stagione, che mi sono perso. A dire il vero, avendo registrato la prima (v. Paris-Tours no-spoiler), preferisco non rovinarmi la sorpresa: così, salito a bordo, comincio a leggere quello del secondo.
Su questi reportage non sono segnati solo gli eventi della gara: si tratta di vere e proprie cronache, con osservazioni simili a quelle che fanno i nostri commentatori - per esempio, che il lago di Como è un buon posto per nuotare e prendere il sole d'estate, ma oggi, con le nuvole, i corridori sono liberi da ogni distrazione, come le ragazze italiane stese sul bagnasciuga. Trattandosi, inoltre, di australiani, compaiono anche perle come
Lecco, circondata da montagne, è la casa del noto scrittore Alessandro Mazzoni. Scrisse I Promossi Sposi, una storia di due giovani amanti che devono scappare dalle loro famiglie, navigando su una barca verso Monza.
Alla seconda pagina (di 6) tuttavia comincio a stufarmi, sicuro come non mai che il vincitore fosse il neoiridato Paolo Bettini. Come i peggiori lettori di gialli, sbircio in fondo alla sesta pagina dove c'è l'ordine d'arrivo, e come volevasi dimostrare: Paolo Bettini, Samuel Sanchez (vincitore a Zurigo) e Fabian Wegmann.
Scendendo, lancio una bella occhiata da ganzo alla ragazza che, dieci mesi prima, non era venuta al mio compleanno ("ora ti mangi le mani, eh?"), e mi incammino verso piazza Cima, dove è previsto un concerto della fanfara degli Alpini.

Nazareno BalaniA caccia di volti, finalmente riesco a darne uno al mitico regista Nazareno Balani! Scatto le prime foto, e quando vedo che la gente comincia a salire, presento anch'io il mio invito all'ingresso.
Ho fatto bene a scegliere un abbigliamento da cerimonia: in jeans e felpa non c'è nessuno! Anche i ciclisti - ma questo lo sapevo - sono supereleganti, ed è stupendo quando un giornalista del Gazzettino mi chiede l'autografo scambiandomi per uno di loro!
Un altro signore mi saluta; lo ricordo vagamente: è il pasticciere che ogni anno prepara la torta che conclude il buffet. Come lui faccia a ricordarsi di me, visto che l'anno prima al buffet non ero nemmeno presente, non è dato sapere. Ma poco importa.
Alessandro Fabretti al buffetLe pietanze sono ottime: magari Alessandro Fabretti, che più tardi presenterà, è abituato, ma io no, e così ne approfitto alla grande! (Ma non dite ai miei che ho mangiato anche i funghi, ghgh) Per la verità ho sempre il timore che il piatto mi scivoli dalla mano, e di entrare così di prepotenza nella storia del Galà ciclistico, ma per fortuna, se le sedie sono poche, qualche tavolo c'è.

sguardo minacciosoGli sguardi minacciosi dei presenti, quando punti loro la macchina fotografica, fanno parte dei (divertenti) incerti del mestiere: è anche un pretesto per conoscersi. Certo che un aspirante reporter timido è veramente il massimo...
In ogni caso, riesco finalmente a conoscere di persona Marzio Bruseghin, dopo averlo intervistato più volte telefonicamente. Lui è di Anzano, un quartiere a pochi chilometri da Vittorio Veneto (del Comune di Cappella Maggiore); lo seguo ancora da quando correva nella categoria under 23; una mia compagna di classe era sua amica. È un atleta che ammiro moltissimo per il suo impegno e la sua dedizione alla squadra. Quando, da gregario di Petacchi, si era piazzato nono al Giro, l'anno scorso, gli avevo chiesto se aveva mai desiderato fare classifica in una corsa a tappe: lui praticamente neanche ci aveva mai pensato; solo una vittoria di tappa sarebbe stata "la ciliegina sulla torta." Ora è campione italiano in carica della cronometro, e questa è finora la sua unica vittoria da professionista: spero davvero che possa giungere per lui un successo più importante, come me l'ero augurato per un altro gregario di lusso, José Luis Arrieta!

Franco PellizottiMi presento anche a Franco Pellizotti, vincitore quest'anno della tappa di Peschici del Giro d'Italia, e a sua moglie Claudia, di cui avevo sentito la voce nella segreteria telefonica, le svariate volte che avevo provato a chiamarlo per un'intervista!

Il seguito a domani :-)

Canzone del giorno: Wilco - Kamera.

lunedì 18 dicembre 2006

Musica in Alta Badia

I giornalisti Rai dovrebbero fare più spesso sciopero quando ci sono le gare di sci: grazie al loro silenzio, stamattina ho scoperto come siano attenti ai dettagli gli organizzatori dello slalom dell'Alta Badia.
Accendo il televisore mentre scende lo svedese Markus Larsson, settimo nella prima manche. Dagli altoparlanti del parterre si sente il commento alla sua prova, e in sottofondo si sente una canzone, in una lingua che non riconosco; ma io sono più concentrato sull'atleta, che passa al comando, scalzando il croato Kostelic.
Dopo di lui scende Felix Neureuther, figlio d'arte. Mi è simpatico il tedesco e spero che riesca a piazzarsi in testa, ma rovina tutto a poche porte dalla fine; anche qui si sente una canzone, ma non la riconosco. Idem per Thomas Grandi, il canadese di Bolzano.
Al contrario, non posso non riconoscere Born In The USA di Bruce Springsteen mentre scende Ted Ligety, lo statunitense campione olimpico della combinata; e poi Rock Me Amadeus di Falco (austriaco) con Benjamin Raich; e First Day Of My Life dei finlandesi Rasmus con Kalle Palander. No, però qua ci voleva la Ievan Polkka... e per la cronaca, l'altro giorno ho incontrato di nuovo quella ragazza che si è fidanzata con un finlandese: non conoscono la Ievan Polkka, vergogna!!!
Manca solo Stéphane Tissot: cosa ci avranno riservato come colonna sonora? Non lo sapremo mai, perché il mio coetaneo transalpino esce di gara dopo neanche dieci secondi.
Ah, a proposito: ha vinto Larsson.

Canzone della sera: Oasis - Songbird.

Abbracci gratis

Ieri, qui a Vittorio Veneto, era la giornata degli abbracci.

Concretamente: un gazebo al centro di piazza del Popolo (la piazza centrale) dove le impiegate dello sportello donna comunale dispensavano, a fronte di una libera offerta, prosecco e leccornie varie, e, per l'appunto, abbracciavano i passanti.

Io ho accettato volentieri gli abbracci delle due impiegate che sono venute da me, però il fatto che un gesto così bello, e così spontaneo, abbia bisogno di una giornata ad esso dedicata mi sconcerta non poco. Per non parlare della scritta abbracci gratis che campeggiava sui cartelli di cui le dette impiegate erano equipaggiate, tipo ragazze-sandwich: significa che di norma anche i sentimenti, ora, sono a pagamento?

Canzone del giorno: Mariah Carey - My All.

domenica 17 dicembre 2006

Oggi voglio ricordare una persona che non ho conosciuto.
Qualche giorno fa un amico e compagno di squadra di un mio compagno di scuola guida, ciclista junior, è morto a 18 anni investito da un automobilista che non ha rispettato la regola della striscia continua.

Signore, sia fatta la Tua volontà.

3ª d'Avvento

candelacandelacandela

In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa. (Isaia 11, 10)

sabato 16 dicembre 2006

Deux ex machina

Dal Padova dell'altro ieri:
Vanzina, il deux ex machina dei film natalizi [...]
Errore di battuta o lapsus lostiano?

venerdì 15 dicembre 2006

Musica d'Avvento (bis)

Leggo che la scuola di Bolzano di cui sotto ha cambiato idea: i bambini canteranno Stille Nacht. Beh, almeno lì la canteranno in tedesco, anziché in quello sgorbio di traduzione che è Astro del ciel.
E mentre la polemica prosegue, chissà se quell'insegnante inglese è stata reintegrata, dopo essere stata licenziata per aver detto ai bambini che Babbo Natale non esiste. Avete proprio ragione: noi crediamo alle favole.

Canzone del giorno: Badly Drawn Boy - River-Sea Ocean.

giovedì 14 dicembre 2006

Musica d'Avvento

Milano, teatro alla Scala: Roberto Alagna, tenore francese, abbandona la seconda rappresentazione dell'Aida diretta da Franco Zeffirelli per i fischi degli abbonati. «Non sono stato capito dal pubblico, per questo non ho voluto andare avanti. [...] Il pubblico vero, quello con il fuoco, con il sangue, non c'era. [...] Sono stato bravissimo, peggio per chi non l'ha capito. Alla Scala non tornerò più. Non è un teatro, è un'arena. [...] Ho fatto il si bemolle acuto e poi ribadito all'ottavo sotto, quindi ho aggiunto una frase, e questo è passato inosservato.»
Mah, anch'io tante volte ho aggiunto una frase alla fine dei miei temi di italiano, quando la conclusione non mi convinceva, e il voto rimaneva basso... Dove ha studiato Alagna non si facevano i temi?
Il titolo del Corriere non potrebbe essere più appropriato: la Scala fischia 'a lagna. D'altronde, trattandosi di lirica...

Padova, quartiere Mortise: in tre (su cinque) classi della scuola elementare "Elsa Morante" niente canti religiosi. Già un istituto di Bolzano aveva deciso di epurare Gesù dalle recite natalizie, "per non turbare gli alunni stranieri;" la stessa ragione che aveva portato, almeno in un primo momento, a vietare a monsignor Antonio Mattiazzo di essere presente all'inaugurazione di altre due scuole della diocesi patavina.
A me pare che gli unici ad essere "turbati" dal cristianesimo siano i laicisti de noantri, come quel tizio che, in una delle ultime tornate elettorali, pretese la rimozione del crocifisso (e la messa a verbale della medesima rimozione) durante la sua presenza nel seggio.
Nicoletta Cipolli - presumo sia la preside, l'articolo del Padova non lo specifica - assicura che la scelta della scuola di Mortise non ha niente a che vedere con la religione: «si tratta solo di svecchiare repertori ormai datati.» Bene: quand'è, allora, che i laicisti de noantri svecchieranno il loro repertorio, fermo a Peppone e don Camillo?
Si attendono la messa al bando della Divina Commedia, del Cenacolo di Leonardo - con buona pace di Dan Brown, la Maddalena non c'è - e delle Stanze di Raffaello. E visto che ci siamo, si attende anche l'arresto per i cori che, in giro per i quartieri, vanno cantando Jingle Bells.

Grazie!!!

(uso spudoratamente privato del mezzo pubblico)

A tutti coloro che si sono ricordati del mio compleanno... grazie davvero, non immaginavo proprio che sareste stati così tanti!
  • Anna: sei rimasta alzata apposta per me? :-$ a te lo lascio dire che i Grifondoro stanno un gradino sopra ai Corvonero, anche se sai pure tu che non è vero xD e Freakish is beautiful sempre e comunque!
  • Rachele: disegno bellissimo, come al solito ^_^ ... e ribadisco che della tua poca fiducia ti farò pentire!
  • Alice: prima o poi smetterò di sbagliare il mese del tuo compleanno, anche se ormai è una tradizione... ma l'esame?
  • Valerio A.: non sbagliavi, era il compleanno di qualcuno; ma verrà mai il giorno in cui riuscirai a leggermi qui?
  • Karin: non avevo dubbi che alla fine gli auguri me li avresti fatti nella lingua giusta ;-)
  • Lorenza: intenditore di metallo io? Ravenclaw Pride forever!
  • Tiziana: non ti ho ancora ringraziata per essere venuta venerdì al mercato dove io e i miei amici abbiamo venduto le nostre creazioni (e dove c'era il tagliere da me decorato, ndr); lo faccio ora!
  • Stefania: ce la faremo, parola di non-scout!
  • Eloisa: della nostra SCLL devo ancora scrivere :-$ ma poi una certa cosa la vorrò sapere... e questo è tutto quello che avevo da dire su questo argomento! ti voglio bene anch'io :-)
  • Michele (Elo, non è un caso che questo nome venga appena dopo il tuo, ndr): ce la faremo anche noi!
  • Lucia: Ole Einar Bjørndalen;
  • Stefano C.: tu mi mandi un sms di auguri, io ti chiedo se vieni agli spritz la sera e tu manco mi rispondi? pensiero maligno: non è che il messaggio era automatico?
  • Tatiana: Natale si avvicina, e al mercado di Bilbao ho comprato un delizioso piatto in mayolica che ornerà a dovere la tua casa grande!
  • Stefano Z.: devi farmi leggere gli insegnamenti di guida in diaeto veneto, se no come prendo la patente?
  • Manuel: non ricordavo nemmeno di averti detto quand'è il mio compleanno; se tu mi avevi detto il tuo proprio non lo ricordavo; scusa!
  • Silvia: tu in realtà non sapevi che era il mio compleanno, ma hai deciso di chiedermi aiuto in fisica proprio in questo giorno; vedi che la fisica serve a qualcosa?
Canzone del giorno: Outkast - Hey Ya!

lunedì 11 dicembre 2006

Nuovo album dei Beatles!

Per ricordare a distanza di anni una lettera su una rivista, la medesima deve averci colpito molto, specie se l'argomento è trito e ritrito come, per esempio, la dozzinalità della musica odierna a confronto con i giganti del passato.
In effetti, un intervento in tal senso, pubblicato sul vecchio Musica di Repubblica circa cinque anni fa, mi rimase impresso in maniera particolare, per lo stile in cui era scritto e per la quantità di elogi che avrebbe ricevuto.
Il frasario di Lorenzo Colugnati - così si chiama l'autore, circa due anni meno di me (*) - era quello delle grandi lamentazioni: ma dov'è finita la Musica con la M maiuscola? Beatles, Rolling Stones... gruppi come questi non torneranno più! ora sono avvolto dal fruscio del vinile di Abbey Road, conscio che questa è l'unica consolazione che mi è rimasta.

Ma ora può rallegrarsi Lorenzo Colugnati, e con lui tutti coloro che, sui numeri successivi della rivista, scrissero compiaciuti della presenza di giovani di buon gusto, non assoggettati alla logica del commercio. Annunciazio', annunciazio'! È uscito il nuovo album dei Beatles!
Non sto scherzando: lo spot in onda in questi giorni lo annuncia proprio in questi termini.

Ovviamente non c'è niente di nuovo: si tratta dell'ennesima compilation, stavolta di canzoni d'amore, nell'arrangiamento originale - come era stato fatto, un paio d'anni fa, per Let It Be... Naked: il medesimo album senza gli arrangiamenti di Phil Spector. Ma evidentemente, visto che c'è grossa crisi, i geni della Emi avranno pensato di far credere ai ggggiovani che i Beatles siano il nuovo che avanza. Nel frattempo io, colugnatiamente, mi consolo con I Might Be Wrong dei Radiohead; e voi?

(*) A proposito: io domani ne faccio 27, quindi vedete di fare il vostro dovere, ghgh!

domenica 10 dicembre 2006

2ª d'Avvento

candelacandela

Il Signore parlò ancora ad Acaz:
«Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio?
Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.» (Isaia 7, 10-14)

sabato 9 dicembre 2006

Paris-Tours no-spoiler

Devo confessare una grave colpa: quando mi ero recato al Gran Galà ciclistico di Conegliano, lo scorso 16 ottobre, non ero a conoscenza del risultato delle ultime due classiche del calendario, ovvero Paris-Tours e Giro di Lombardia. Mi ero stampato le relative "live coverages" di cyclingnews.com prima di prendere il treno, ma durante il viaggio lessi solo quella della seconda, sicuro com'è vero Dio che era stata vinta da Paolo Bettini - e non mi sbagliavo. Ma soprattutto perché la gara francese l'avevo registrata, e se proprio qualcuno doveva rovinarmi la sorpresa, almeno non volevo essere io.
Alla cerimonia non fu fatto nemmeno un accenno, da cui immaginai che non l'avesse vinta un italiano: l'incertezza era salva.

Del resto, vedere le competizioni sportive in differita è la mia specialità: già da adolescente, quando facevo l'animatore al Grest parrocchiale, registravo la tappa del Tour e me la vedevo una volta tornato a casa, prima di cena - vabbè che in quegli anni le gare ciclistiche le guardavo e le riguardavo fino a impararmele a memoria, ma questa è un'altra storia - poi le Olimpiadi invernali di Nagano, che per l'orario italiano si svolgevano a notte fonda; quelle di Salt Lake City, durante le quali ero impegnato tutti i pomeriggi con il mio compagno a scrivere le relazioni del laboratorio di elettronica; e anche le partite dei Mondiali nippo-coreani.

Sta di fatto che, stavolta, la cassetta rimase al suo posto fino a un'ora fa.
GruppettoMa la magia, quando davanti a me (con o senza uno schermo in mezzo) una strada si riempie di corridori, è sempre la stessa. Anche perché l'unica classica che Eddy Merckx non ha mai vinto è sempre stata prodiga di finali inaspettati e spettacolari.
Spettacolare come la volata della prima edizione che vidi: quella del 1994, la prima grande vittoria per Erik Zabel. Un'edizione che era stata caratterizzata dalla lunghissima fuga di Emmanuel Mallet, ventiquattrenne della Aubervilliers '93-Peugeot.
La fuga, lì neutralizzata, andò invece in porto nel 2002, quando uno stratosferico Richard Virenque arrivò praticamente davanti al gruppo che già pregustava il sapore delle sue carni.
E anche quest'anno la corsa è stata animata fin dall'inizio. A poco meno di 30 km dalla conclusione gli atleti al comando sono cinque: Gasparotto, Moreni, Van Impe, Guesdon e Arvesen. Erano i superstiti di una fuga cominciata dopo appena 33 km. A circa 45" insegue un più numeroso drappello, proveniente anch'esso dalla medesima azione, e a 2' 20" il plotone, che recupera a vista d'occhio. 2' 00", 1' 40", 1' 20" ... dopo pochi chilometri i due gruppi inseguitori si uniscono, e appena prima delle salitelle finali il divario dai battistrada è di poche centinaia di metri.
Una volta erano due gli strappi: il Joue les Tours e la Côte du Petit Pas d'Âne. Quest'ultima c'è ancora, ma prima di essa vengono la Côte de l'Épan e la Côte du Pont Volant: sulla prima scatta Frédéric Guesdon, raggiunto nella successiva discesa da Kurt-Asle Arvesen. Io tifo spudoratamente per il transalpino, che dopo l'exploit alla Roubaix di nove anni fa è sempre rimasto in un quasi anonimato. Ho un bellissimo ricordo di quella Roubaix: era il mio ultimo anno di scuola, la foto di Guesdon campeggiò sul mio diario, e il suo nome in matita - non sono un vandalo, io! - sul mio banco; una ragazza di un'altra classe, che per un'ora usò la nostra aula, un giorno lo decorò... chissà chi era, e cosa pensò di colui che l'aveva scritto!
Per non parlare del fatto che appena due giorni prima di quella Roubaix ebbe inizio una saga che mi vide protagonista per quasi due anni; vittoriesi, su ché ve la ricordate di sicuro: madre e figlia, tentativo di fidanzamento combinato, Cansiglio...

Ma torniamo a noi. Il plotone ha un momento di incertezza, e il vantaggio della coppia, inizialmente di una dozzina di secondi, aumenta leggermente. Quello che basta per permettere loro di giocarsi la vittoria sulla mitica Avenue de Grammont.

Guesdon

Sotto la flamme rouge dell'ultimo chilometro è Arvesen davanti. Si ferma, vuole che passi Guesdon, ma il francese non cade nella trappola. A 250 m dall'arrivo Guesdon parte. Il norvegese, ex campione del mondo under 23, non lo raggiunge. Guesdon vince!!!!

Ecco. Avete visto? Come fosse stato in diretta.

Canzone del giorno: Atomship - Mothra.

lunedì 4 dicembre 2006

Di perfezione il coricar precoce

In occasione del 2º anniversario delle nozze, ripropongo qui l'epitalamio che avevo scritto a suo tempo per mia cugina Marta e Gianluca.

Sposi

Di perfezione il coricar precoce
e lo svegliar dal trillo fantasmino
si trovano a San Saba in Aventino
ad infilare anelli innanzi a croce.

Sciogliesi oggi la cintura veloce
e 'l cicalare giunge qui, vicino,
incalza amor per me, doman mattino,
brioso pari a cascata del Toce.

Fiume di vita in due meglio si guada:
di scivolare a fondo sì non sbagli;
la sovrastante bruma divien rada.

Temi tu al simposio ch'asino ragli?
Amaro spirito terrallo a bada
per questo non convien che t'attanagli

e s'odono i sonagli
cantare, alla cattiva e buona gente
insieme, tutti, appassionatamente.


Metro: sonetto caudato (cfr. Burchiello).
1. Marta, la sposa, è considerata quasi universalmente la ragazza perfetta. (Eh, se l'avessero vista in casa...) Per aspetto fisico, comportamento, rendimento scolastico... tutto. E come ogni ragazza perfetta che si rispetti, è solita andare a letto prestissimo.
2. Gianluca, lo sposo, dal cugino Carlo è stato soprannominato il familiare ignoto. Difficile trovare epiteto migliore. Solo due volte, in dodici anni di fidanzamento, avevo avuto l'onore di vederlo dal vivo. La sua presenza era testimoniata solo dagli squilli del cellulare di Marta, un'orrenda suoneria ispirata al tema del telefilm La famiglia Addams.
5. A voi la scelta: o intendete "rapidamente si allenta la cintura," per il tanto mangiare, oppure intendete "la cintura veloce," cioè nonno Nino, che quando eravamo bambini non risparmiava la cintura, "oggi si scioglie," cioè si commuove, perché, si sa, in fin dei conti è un buono. Cosa intendevo io?
Non lo saprete mai.
6-8. È noto che ai matrimoni l'argomento di conversazione preferito è "chi si accoppia con chi." Non che alle altre riunioni di famiglia la situazione sia granché diversa, ma ai miei parenti non va proprio giù che io sia serenamente single. Cosicché auspicano per me un amore brioso, spumeggiante come la cascata del Toce in Val d'Ossola (Piemonte).
12-14. Inizialmente il verso 12 era Temi tu ch'al simposio il fascio ragli? e il riferimento era a una certa persona nota per le sue sparate neonaziste nonché per le sue concessioni al bicchierino. Vedendolo perfino in chiesa, però, poi mi pentii e cambiai "fascio" in "asino." Ed effettivamente qualche asino ragliò.
15-17. Uno dei primi oggetti che Gianluca regalò a Marta, per Natale, quando erano fidanzati, fu un carillon che suonava il tema del film Tutti insieme appassionatamente. Un regalo proletario.

domenica 3 dicembre 2006

1ª d'Avvento (bis)

Non ho più scritto ciò che penso sulla questione chiesa/politica, e per certi versi è meglio così.
Da circa un anno e mezzo a questa parte (a buon intenditor...) di sicuro sono stato cristiano più a parole che nei fatti: informarsi è giusto, porsi delle domande anche, ma lasciarsi coinvolgere troppo da polemiche che, alla fine, poco hanno a che vedere con la spiritualità no. Soprattutto perché, almeno nel mio caso, ho perso drasticamente di vista quello che è il mio cammino: badare ai miei errori e alle cose che io devo migliorare.
E voglio che queste settimane siano una ri-partenza in questa direzione.

candela

Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno, e gli idoli spariranno del tutto. (Isaia 2, 17-18)



Canzone del giorno: Muse - Map Of The Problematiqué.

venerdì 1 dicembre 2006

Bici d'occasione

Come si dice a Roma, ho flashato qualche giorno fa scendendo dall'autobus.
Perché questa mountain bike usata, a parte la marca (che è solo un adesivo, peraltro) e i parafanghi, è identica a quella che mi rubarono 13 anni fa.

bici d'occasione


Canzone del giorno: Blu Cantrell feat. L.O. - Waste My Time.

mercoledì 29 novembre 2006

Un corridore dal volto triste, taciturno e schivo

Da bambini, o da adolescenti, tante sono le cose che si imparano a memoria.
Le tabelline; la poesia di Natale da declamare alla recita scolastica o al cenone davanti al parentado in estasi; la filastrocca per ricordare i nomi delle Alpi (ma con gran pena le reca giù) o quella per ricordare i verbi irregolari latini (dic, duc, fac, fer presero un martel, e se non fosse stato per volo, vis avrebbero ucciso fio, fis!); oppure le battute più belle dei film cult (... potrebbe provocare un paradosso temporale del continuum tempo-spazio distruggendo l'intero universo!). Ognuno ha le sue, insomma.
Detto ciò, non vi sorprenderete se io, malato di ciclismo e irrimediabilmente innamorato della Francia, a 15 anni mi ero imparato a memoria un servizio di Enzo Barlocco su Laurent Jalabert, all'indomani della vittoria nella Milano-Sanremo del '95, sulla mitica TMC.
Gli amici della casa di Corvonero lo conoscono fin troppo bene (con una, in particolare, è diventato la nostra parola d'ordine!), ma domani è il suo compleanno, quindi è giunto il momento di declamarlo pubblicamente.
Atmosfera: Et maintenant que vais-je faire de tout ce temps, que sera ma vie...
Un corridore dal volto triste, taciturno e schivo non sprizza certo sicurezza; tutto l'opposto dell'immagine del velocista consacrata dalle cronache: Laurent Jalabert, nato a Mazamet il 30 novembre 1968, almeno fino alla vittoria nella recente Milano-Sanremo è sembrato l'emblema vivente della contraddizione. Al punto da soffrire nelle volate di gruppo per poi andare a vincere, lui velocista, una tappa di montagna alla Vuelta: Lagos de Covadonga, arrivo classico da scalatore.

Irrimediabilmente condannato ad allungare il nutrito elenco dei talenti francesi mai completamente espressi, come Jean-François Bernard, partito come delfino di Hinault, ritrovatosi lo scorso anno a fare il gregario di Indurain, o come Gilles Delion: grandi promesse non mantenute.

È vero che Jaja, come lo chiamano in Francia, ha nel suo palmarès 51 vittorie, ma poche nelle corse veramente importanti: piuttosto, la sua carriera è costellata da una serie incredibile di piazzamenti d'onore ai grossi appuntamenti. Secondo nel '92 al mondiale di Benidorm dietro Bugno, secondo l'anno prima in coppa del mondo dietro Fondriest: in poche parole, un buon corridore ma non un campione.

Lo scorso anno, per la verità, sembrava finalmente l'anno buono: 7 vittorie alla Vuelta e primo nella classifica a punti, si accingeva a disputare il Tour da protagonista per le vittorie di tappa e per la maglia verde, da lui già vinta nel '92. La sfortuna lo eliminò brutalmente dalla corsa ad Armentières, a seguito di una rovinosa caduta causata da un gendarme fotografo, che coinvolse tra gli altri Nelissen e Fontanelli. Un incidente pauroso, che poteva compromettergli la carriera: diverse fratture al volto, quattro denti lasciati sull'asfalto.

Ma forse proprio da questa avventura è nato il nuovo Jalabert, anche se i 6 secondi posti e i 2 terzi del '95 sembravano ricalcare i comportamenti degli anni scorsi. Poi, però, è venuta la Parigi-Nizza vinta in maniera netta, prologo ad una trionfale Milano-Sanremo.
Ora probabilmente Laurent Jalabert ha finalmente risolto le sue contraddizioni: i francesi esultano, ma lui, fedele a se stesso, è ritornato alla vita di sempre, riservata, da tranquillo casalingo, nella sua Mazamet, nel sud della Francia, in attesa di ricaricarsi per nuovi trionfi.
... Je n'ai vraiment plus rien à faire, je n'ai vraiment plus rien...
Non lo nascondo: mentre lo scrivevo, avevo i brividi, così come ogni volta che sento la canzone di Gilbert Bécaud - anzi, lì piango come una fontana. Dottore, c'è una cura?
Non importa: anche se c'è, non la voglio.

domenica 26 novembre 2006

Rassegna stampa di domani

Libero: Comunisti, per un attimo ci avete creduto, eh? (Vittorio Feltri)

il Giornale: Gesù ha impiegato tre giorni per risorgere, a Silvio bastano pochi minuti. (Gianni Baget Bozzo)

sabato 25 novembre 2006

In spiaggia all'alba (5)

Letteralmente.

Ferragosto alle 7 di mattina 1
Ferragosto alle 7 di mattina 2
Ferragosto alle 7 di mattina 3
Ferragosto alle 7 di mattina 4


Canzoni: Bebe - Malo; Rihanna - S.O.S.; Coldplay - The Hardest Part.

Quanta droga tra noi!

Dall'ultimo numero dell'Azione, settimanale della diocesi di Vittorio Veneto:
Ha ragione Michela Frezza (responsabile del Sert locale, ndr) quando dice che nella nostra società si fa tutto più in fretta, presi come siamo dalla smania di bruciare le tappe. Succede anche per il primo contatto con alcol e droghe, spesso combinati insieme: [nel Veneto] a 15 anni il 27 per cento dei maschi e il 18 per cento delle femmine ha già consumato droghe (il 2% anche pesanti!), e a 11 anni il 12% beve alcolici almeno una volta alla settimana.
Quanta droga tra noi: questo è il titolo dell'articolo. Giusto osservarlo, come è giusto chiedersi a che età abbia fumato la prima sigaretta Michela Frezza, tabagista confessa. Cui magari viene la lacrimuccia pensando a quei giorni, quando, adulescentula, si offriva di andare lei a comprare il latte, così da poter incontrare il suo morosetto (Gianni Morandi ha fatto miracoli) e con lui, per pochi minuti, succhiare il ciuccio dei grandi.

Che vogliono da noi questi rompipalle? il tabacco è un piacere, mica una droga; e posso smettere quando voglio. Intanto, solo in Italia ogni anno le sigarette uccidono 90 mila persone; gli incidenti stradali, meno di un decimo; la dipendenza da eroina, quella che si cura nei Sert, meno di un centesimo. L'obbligo di indossare le cinture di sicurezza in automobile porta la data del 1989; il divieto di fumare nei luoghi pubblici, quella di 17 anni dopo.

Canzone del giorno: Modern Talking - Brother Louie.

domenica 19 novembre 2006

Prima del silenzio

Mancano due settimane all'Avvento. Ogni anno mi riprometto di viverlo come si deve, e puntualmente ciò rimane un buon proposito.
Dopo essere riuscito, tuttavia, la scorsa estate, a non litigare mai con un certo mio zio, la fiducia nella capacità di mantenerlo, stavolta, è decisamente aumentata.
Unendomi, perciò, (a mio modo) all'iniziativa di fare silenzio per un giorno lanciata dal blog Tori e toreri, questa è la tabella di marcia per le settimane che verranno:
  • fino al vespero di sabato 2 dicembre: togliermi i sassolini dalle scarpe, badando a non lasciarne dentro nemmeno uno, specialmente per quello che riguarda la questione chiesa/politica;
  • dal vespero del 2 dicembre fino (almeno) a mezzanotte del 6 gennaio: silenzio (attivo), astinenza dalle polemiche e, soprattutto, preghiera.

Anche se, per dire la verità, siccome questo fine settimana sono a Milano dai miei zii, l'Avvento per me è già cominciato.

venerdì 17 novembre 2006

La satira secondo Mariano Sabatini

Sul quotidiano gratuito Metro di oggi, l'opinione è quella di Mariano Sabatini, e il titolo del suo editoriale è Nessuno provi a toccare la satira.
Ok che a tenere banco, in questi giorni, è la polemica sollevata dal Vaticano sulle caricature di Benedetto XVI e del suo segretario Georg Gänswein ad opera, rispettivamente, di Maurizio Crozza e di Fiorello. Ma, visto che si parla di satira, mi sarei aspettato quantomeno una menzione, per non dire una parola di solidarietà, verso Daniele Luttazzi, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi e tutti gli altri attori di satira epurati dalla televisione durante il quinquennio berlusconiano - e non ancora reintegrati, per giunta.
E invece nulla. L'unica responsabile della censura, secondo il signor Sabatini, è la Chiesa cattolica. Il vizio della censura ritorna con Potter, aveva titolato il medesimo giornalista l'anno scorso, quando, a due giorni dall'uscita del sesto volume della saga di J. K. Rowling, qualcuno aveva tirato fuori un carteggio, vecchio di due anni, tra l'allora cardinale Ratzinger e la critica letteraria tedesca Gabriele Kuby, autrice di Harry Potter: bene o male? Il futuro Papa approvava la condanna alle "subdole seduzioni" delle storie di magia.
È un'opinione. Che io non condivido. Così come non penso debbano essere posti dei "paletti" alla satira sul Papa o su altre figure religiose. Ma che coloro che sono oggetto di questa satira possano dire la loro, beh, anche questo è un sacrosanto diritto. Altrimenti ditelo chiaro e tondo: la libertà di espressione è ingerenza quando chi la esercita indossa una tonaca.

giovedì 16 novembre 2006

Remix cubani

Da circa una settimana, sulle radio, si parla dell'ultima fatica dei Buena Vista Social Club orfani di Compay Segundo: una compilation di successi pop/rock degli ultimi anni in salsa cubana.
Ho avuto modo di sentire, sulle medesime frequenze, alcune delle canzoni così riproposte: Clocks dei Coldplay, She Will Be Loved dei Maroon 5 e This Fire dei Franz Ferdinand.
Ora, io non sono affatto contrario alle reinterpretazioni, ma qui neanche di reinterpretazione si parla: cambia la base, ma la traccia vocale è proprio quella originale e il risultato fa letteralmente pena, quasi quanto i remix tunzettari. Se vi aspettate qualcosa di simile alle cover di Tori Amos, o a quelle di Paul Anka di qualche anno fa, siete fuori strada.
C'è da scommettere, in ogni caso, che sarà uno dei dischi più regalati per Natale. Ecco, se eravate nel dubbio, ora sapete cosa non mi dovrete regalare.

Canzone del giorno: Phil Collins - Something Happened On The Way To Heaven.

mercoledì 15 novembre 2006

In spiaggia all'alba (4)

(Ossia: quello che avrei dovuto trascrivere due mesi fa.)

24 agosto: tornando a Roma dal Circeo, all'incrocio tra viale Mazzini e viale Angelico, scoprii che un autobus può non partire anche con il motore in funzione. Non si aprivano nemmeno le porte, se non con il comando di emergenza manuale.
L'elettronica è lo specchio del progresso.

26 agosto: io e una mia zia fummo invitati a cena da mia cugina Marta (*) e da suo marito, sposati da poco più di un anno e mezzo.
Quando ci accolsero in casa, avevano appena cominciato ad apparecchiare la tavola. Marta mi chiese di accendere il televisore su un canale di musica: non essendoci Sky (e quindi Mtv Brand:new), senza esitare io misi Flux.tv - non era nemmeno memorizzato.

Mia zia non aveva mai visto la casa per intero: mentre Marta la conduceva nel giro di ricognizione, io andai a dare una mano a Gianluca in cucina.
Aveva appena messo sul fuoco l'acqua per la pasta, e io buttai il sale. Ne misi la quantità che metto solitamente quando cucino io, pur essendo a conoscenza delle fisime di mia cugina: Gianluca in ogni caso non ebbe obiezioni, tutt'altro.

Quando cominciammo a mangiare, chiaramente Marta se ne accorse subito, ma non è che la prese troppo sul ridere: il formaggio sulla pasta è già salato, l'organismo non deve assumere più di tot milligrammi di sodio al giorno... Quando la notizia di apertura del tg era la mucca pazza, guai a chi le offriva una bistecca; quando era venuta fuori la sars, guai a salire su un mezzo pubblico; quando i polli si erano presi l'influenza, carne bianca raus! Adesso è il momento del sodio, e se la particella dell'acqua Lete è in ascolto, segua il mio consiglio: segua le luci gialle su una qualsiasi autostrada e non si sentirà più sola. Almeno finché Marta non deciderà che vanno abbattute anche quelle.

Il tavolo da pranzo è un bel mobile in legno massiccio, e per quanto grande sia il salotto, le luci rendono molto intima l'atmosfera. Eppure, dice Marta, Gianluca la "obbliga" ogni sera a mangiare sul tavolino dell'angolo-tv - alto mezzo metro, un portariviste - perché così lui può vedere meglio il televisore, "che ormai fa parte della famiglia."

E a proposito, "ma chi ha messo 'sta musica qua?" chiese, alla fine della cena, Gianluca. "Ah, l'ha scelta Marco," rispose Marta. "Terribile!"

Avete presente quando vedete una persona, o un gruppo di persone, e per quanto affetto proviate per loro pregate Dio affinché non vi faccia diventare così? Ecco, ora sapete cosa mi ha insegnato questa serata.


(*) A scanso di equivoci, nel caso qualcuno della famiglia dovesse passare da queste parti: io voglio molto bene alla mia cugina grande, così come a Gianluca, per quanto sia il parente ignoto. Non scriverei mai un epitalamio a una coppia che non stimi. (Lo riproporrò qui in occasione del 2º anniversario, promesso!) Solo, per la mia futura vita auspico qualcosa di ben diverso. Chiaro?

Canzoni di questi giorni: Gnarls Barkley - Crazy; Paloalto - Throwing Stones; Gianna Nannini - Fotoromanza.

lunedì 13 novembre 2006

Ragazza cinquantenne laica ma romantica

Dalle Questioni di cuore del Venerdì di Repubblica:
Ragazza cinquantenne laica ma romantica, ostica alla chat, che altro posso fare per trovare un uomo?
Ora: io capisco che, con i tempi che corrono, si è adolescenti fino al primo bastone da passeggio; a parte gli scherzi, mi fa un certo effetto essere definito uomo a neanche 27 anni.
Ma da quando una persona laica non è romantica? Certo, pensando alla Bonino...

Canzone del giorno: The Raconteurs - Broken Boy Soldier.

domenica 12 novembre 2006

La protesta di Claudio Lippi

Domani sapremo che esito ha avuto la proposta di Claudio Lippi di spegnere i televisori, per un minuto, alle 5.30 di oggi pomeriggio, in nome di una televisione meno rissosa. Io non ho partecipato, ma per un motivo molto semplice: a quell'ora, di domenica, il mio televisore è sempre spento.

Canzone del giorno: The Killers - Jenny Was A Friend Of Mine.

sabato 11 novembre 2006

Foglie

foglie d'acero
foglie sul cofano

Beatrice Borromeo

Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti alla valletta di Annozero:

Io ho dubbi sulla mia cultura, il mio talento, la mia umanità.
[...]
[Joseph Ratzinger] Non è un Papa, è un teologo. Non mi piace. Non ha umanità.


Non sapremo mai chi ha definito, a microfono acceso, la giornalista Rula Jebreal "gnocca senza testa." Ma una cosa è certa: se l'avesse detto di Beatrice Borromeo, avrebbe tutta la mia solidarietà.

Canzone del giorno: Muse - Exo-Polotics.

domenica 5 novembre 2006

Scalzista per caso

Due sere fa, poco dopo mezzanotte: rientravo dalla sagra di S. Martino dove suonavano dei miei amici, e attraversando la strada principale incrociai una ragazza che camminava lesta sulla banchina, guardandomi come una bambina che era stata colta con le mani nella marmellata.
Dapprima non capii, poi mi accorsi che era scalza e aveva le scarpe in mano. Dovevano essere efficaci, come strumenti di tortura, visto che non solo l'asfalto della strada principale - con un cantiere aperto, per giunta - non deve essere il massimo per fare barefooting, ma tenendo anche conto che la colonnina di mercurio segnava 0 °C.
Un paio di ballerine nella borsa la prossima volta, mademoiselle?

Canzone del giorno: Green Day - Basket Case.

sabato 4 novembre 2006

Scuola guida

Mi vergogno un po' a dirlo.
A quasi 27 anni sto prendendo la patente.

dare precedenza nei sensi unici alternati

Difficile che mi scordi della prima lezione di teoria. Timido come sempre, come il primo giorno di scuola, o come il primo giorno di università.
Aggiungiamoci che la quasi totalità dei miei compagni ha nove anni meno di me, per non parlare di chi fa il patentino per il ciclomotore; e aggiungiamoci che, appena entrato, la prima persona che vidi fu una ragazza alla quale probabilmente ero piaciuto un paio d'anni fa, e che dopo un mese che ci eravamo conosciuti - e che non ci dicevamo più che ciao, come va? in autobus tornando a casa - non mi aveva più salutato... e io un giorno avevo fatto pure una figura da chiodi alla fermata ripetendo due volte ciao, Martina con lei che si voltava infastidita!
Ora è quasi un mese che frequento - le guide ancora non me le fanno fare! - e quando provo i quiz sono sempre sotto i quattro errori; spero che sia così anche all'esame, a casa è sempre più facile.

fermata scuolabus

Questo mi ha fregato. Sono riuscito a dire che è posto in prossimità di giardini pubblici. Ma ora non lo sbaglio più.

Da bambino ero fissato con i segnali stradali. A passeggio, o in macchina, ogni volta chiedevo cosa volessero dire, e presto li imparai tutti. Ricordo difatti dei segnali che erano in uso negli anni '80 e che ora non ci sono più: il divieto di svolta, per esempio (ora si mettono solo le direzioni consentite, come segnale di obbligo), oppure il divieto di inversione a U, o ancora il vecchio stop di forma circolare, con il triangolo inscritto. Avevo anche un gioco con cui si poteva costruire delle strade, mettendo insieme i vari pezzi, con segnali, semafori eccetera; chissà se è ancora in garage o l'ho regalato.
Ora, per le strade, guardo di nuovo i segnali chiedendomi ogni volta cosa significano, se non sono segnali che si incontrano tutti i giorni.

sottovia

Come dire, non è mai troppo tardi per tornare bambini.

Canzone del giorno: Goo Goo Dolls - Better Days.

venerdì 3 novembre 2006

SCLL ad Auronzo (3bis)

Alcune dimenticanze:
  • innanzitutto, da bravi appassionati di Harry Potter, la discussione sulla bontà o meno di Severus Snape: è davvero un Mangiamorte o è sotto copertura? L'uccisione di Dumbledore è stata concordata? Io sono convinto di sì, e anche Lorenza;
  • le oscenità nelle traduzioni dei nomi dei personaggi: Silente è il primo, ma anche Lumacorno - che bello aver letto il 6º libro in inglese, e che perciò venga spontaneo dire Slughorn - oppure Specchio delle Brame (Mirror of Erised);
  • il coro per la tifoseria della squadra di Quidditch di Corvonero: come i NanowaR gridano Power of the power of the power of the power of the power of the power of the Great Sword! noi grideremo Power of the power of the power of the power of the power of the power of Ravenclaw!
E, come da promessa, la nostra foto!

Lory e io

Conegliano, stazione di Conegliano

In attesa del treno per Vittorio Veneto: un tizio dai capelli bianchi, faccia tonda come un pallone da calcio, espressione tipica di chi ha appena perso a poker contro un bluffatore sedicenne, fa a pugni per scendere da un treno particolarmente affollato, e una volta sul marciapiede sbotta: "... impossibile viaggiare... che schifo l'Italia... han voluto i comunisti..."
Ho la soluzione per te, amico: smetti di leggere Libero. Fa bene soprattutto al cervello, fidati.

Canzone del giorno: Michelle Branch - All You Wanted.

venerdì 27 ottobre 2006

Oroscopo celtico

Un po' di questi giochini non hanno mai fatto male a nessuno...


You Are A Fig Tree



You are very independent and strong minded.
A hard worker when you want to be, you play hard too.
You are honest and loyal. You hate contradiction or arguments.
You love life, and you live for your friends, children, and animals.
A great sense of humor, artistic talent, and intelligence are all gifts you possess.

lunedì 23 ottobre 2006

Micat in vertice

Ho già accennato alla gita di Siena dello scorso ponte del 2 giugno, con veglia di Pentecoste inclusa.

Micat in verticeLungo il nostro itinerario artistico, una breve tappa fu a Palazzo Chigi-Saracini, sede dell'Accademia Musicale Chigiana, e nel cortile interno notammo che sotto ogni finestra era iscritto micat in vertice.
Per quanto mi sforzai, non mi venne in mente il significato del verbo; tornato a casa, tuttavia, combinando opportunamente il mito antico (Castiglioni-Mariotti) e quello moderno (Google), in meno di un minuto scoprii che in italiano suona brilla in vetta ed è il motto della famiglia Chigi.
Inviai subito un sms a Paolo, l'amico che era parso più curioso di conoscere la traduzione; da allora, il referente ufficiale della compagnia per le cose difficili - che, al contrario, su quelle facili (intendi: di cultura popolare) cade come una pera matura - sono io.

Fonte BrandaAltre due sfide le ebbi nella medesima gita: la prima alla Fonte Branda, dove a lato c'è una lapide con la terzina dantesca:

Ma s'io vedessi qui l'anima trista
di Guido o d'Alessandro o di lor frate,
per Fonte Branda non darei la vista.

(Inferno, canto XXX, v. 76-78)

Subito, al nome Guido, pensammo a Cavalcanti, ed eravamo completamente fuori strada, perché chi parla qui non è Dante, ma il maestro Adamo: colui che al castello di Romena - sopra la Fonte Branda - coniò fiorini falsi per i conti Guidi, che lì dimoravano. È su questi ultimi che il falsario scarica la colpa, parlando a Dante e Virgilio; prima della terzina citata, infatti, dice che il ricordo dei ruscelli che dal Casentino sfociano nell'Arno lo "secca" ancora più del castigo cui è sottoposto (l'idropisia); tuttavia rinuncerebbe pure a tutta l'acqua della Fonte Branda pur di vedere le anime dannate dei conti Guidi: Guido II, Alessandro o il loro fratello (non è specificato se si tratta di Aghinolfo o Ildebrandino).

L'ultima delle sfide senesi la ricevetti durante il viaggio di ritorno: ancora con Dante, quando una signora citò il verso Siena mi fé, disfecemi Maremma. Neanche allora ci venne in mente di chi si trattasse, ma questa è un po' più facile: è Pia dei Tolomei ed è il verso 134 del V Canto del Purgatorio.

Giusto il tempo di tirare il fiato durante la pausa estiva ed ecco tornare i miei amici alla carica: ancora Paolo, con perinde ac cadaver - significa allo stesso modo di un cadavere ed è il giuramento che S. Ignazio di Loyola faceva pronunciare ai Gesuiti, oltre ai tre voti canonici, in segno di obbedienza al Papa. Più che altro, però, devo capire dove Paolo abbia trovato un collegamento tra questo motto e Oliviero Diliberto.
E ancora, con non numerantur, sed ponderantur ([le cose] non sono [semplicemente] elencate, ma pesate), trovato nell'ultimo libro di Walter Veltroni.

Ma il meglio deve ancora arrivare.
Sabato scorso pensai per la prima volta di aver fallito, quando l'amico Denis mi aveva chiesto di scoprire chi avesse detto che bisogna essere forti per cambiare le cose che si possono cambiare, pazienti per accettare le cose che non si possono cambiare, saggi per distinguere le une dalle altre.
Tentai tutte le possibili combinazioni con Google, anche traducendo le parole in inglese: niente.
Ma se io posso fallire, il destino no che non può!
Ieri feci una visita sul blog di Anais: notai che dopo di me aveva commentato Silvia; feci clic sul link al suo blog e cosa vidi?


Eh, Denis ci aveva quasi preso. Per la cronaca, questa è la preghiera della serenità di Reinhold Niebuhr (1943). Voglio proprio vedere la faccia dei miei amici quando glielo dirò...

Canzone del giorno: The Black Velvet Band - St. Patrick's Day Parade.

domenica 22 ottobre 2006

SCLL ad Auronzo (3)

Così usciamo. Il lago è proprio lì a due passi, così come lo stadio del ghiaccio. C'ero stato, lì dentro, l'unica volta nella mia vita che ho pattinato sul ghiaccio, al termine di una gita con il Grest parrocchiale, nove anni fa. E solo ora mi rendo conto che la méta di quella gita era proprio il luogo dove in questo momento mi trovo!
L'argomento di conversazione si porta sul motivo per cui è nato FreeFans: i telefilm. La maggior parte delle corvette sono anche fans di Roswell, serie di cui confesso di non aver mai visto nemmeno un episodio. Non a caso certe loro battute non le capisco proprio! La quasi totalità delle roswelliane di Corvonero è candy (Michael & Maria), e lo è Lorenza, che è certa che, nel momento in cui dovessi recuperarlo, diventerei dreamer (Max & Liz), visto che le nostre preferenze in fatto di shipper raramente collimano! Per esempio: in CSI lei è parental (Gil & Catherine), io yoblinger (Warrick & Catherine); ma soprattutto io ero e sarò per sempre DJer mentre lei Dawson Leery - il mio secondo alter ego; il primo è Renzo Tramaglino - non l'ha mai amato troppo. Non a caso c'è stato un periodo in cui lei - e un po' tutta la Casa, a dire il vero, ghgh - era terrorizzata dall'idea che io fossi auror (Harry & Hermione) piuttosto che kicker (Ron & Hermione), perché una mia amica di msn lo è, e tra i due gruppi si era di recente scatenata una guerra all'arma bianca!

Doveroso inciso: a chi non frequenta questo genere di forum, verosimilmente discorsi come quello che ho appena fatto appaiono da dementi, o da marziani, da malati. Se qualcuno pensa di me (anzi, di noi) questo, non lo biasimo troppo: prima di iscrivermi a FreeFans io manco concepivo l'idea che qualcuno potesse trascrivere per intero i dialoghi di un telefilm, men che meno sapevo cosa significasse shipperare una coppia immaginaria. Non che poi le ship mi coinvolgano più di tanto: l'unica che veramente mi abbia "preso" è stata quella di Dawson e Joey, perché mi hanno sempre affascinato le storie degli amici d'infanzia che si scoprono innamorati. Tuttavia, quando si parla tra fans, questi discorsi è normale che vengano fuori, per cui non scandalizzatevi!

Lorenza mi chiede da dove venga il nickname che io uso sul forum (Elmo della Runa), e io glielo spiego molto volentieri: quando andavo alle medie, mio cugino mi contagiò con i Librogame di Lupo Solitario; lui a un certo punto smise di giocarci, mentre io proseguii finché ne furono pubblicati. A ogni avventura completata, il protagonista - cioè, per l'appunto, Lupo Solitario - sale di rango, e giunti al numero 20 è praticamente un semidio: inutile proseguire con lui creando nemici sempre più inverosimilmente potenti. Così, dal numero 21 in poi, il protagonista non è più lui, bensì uno dei suoi discepoli. Il nome può essere di fantasia oppure estratto a sorte con il dado a 10 facce (o la Tabella del Destino): un primo tiro dà la prima parte del nome, un secondo dà la seconda. E a me venne Elmo della Runa.
Di contro, a questo punto chiedo a Lorenza il perché del suo nick su msn (Lory 99%), e non avrei mai immaginato che fosse riferito al cioccolato 99% cacao!

Il giro del lago è terminato: andiamo così in piazza a prendere un gelato - io ovviamente mi sbrodolo! - dopodiché c'è giusto il tempo per una foto...

(sarà pubblicata non appena Lorenza mi autorizzerà esplicitamente!)

... prima di tornare alle rispettive case... quelle vere!

venerdì 20 ottobre 2006

Ma si può?

Ma si può, dopo avermi fatto fare l'articolo di presentazione, mandarmi al Gran Galà ciclistico di Conegliano, aspettare che io faccia per bene tutte le intervistine, le foto, che annoti tutto ciò che c'è da annotare... e poi dirmi che per questo numero non ci sarà la pagina dello sport né che si intende tornare sull'argomento in seguito?

tavola imbandita

Vabbe', perlomeno io ho mangiato bene, e non sono certo di poter dire la stessa cosa del responsabile dello sport!

Canzone del giorno: Neffa - Il mondo nuovo.

martedì 17 ottobre 2006

SCLL ad Auronzo (2)

Non c'è bisogno, per me, dei canonici 15 minuti di rottura ghiaccio - come invece fu a Napoli: non a caso, appena mi vide Cinzia disse "Ma che faccia seria!" e io le assicurai che entro un quarto d'ora sarebbe scomparsa.
In auto con Lorenza c'è il piccolo Leonardo. Spero che non mi ricordi troppo come un intruso... io adoro i bambini, ma sono anche molto, molto timido! Giunti a destinazione, in cortile c'è Alberto che prepara la legna. L'orario del pranzo è indissolubilmente legato a quello della gara di MotoGP, che Alberto non si vuole perdere. Prima però è d'obbligo ringraziare (e tranquillizzare) Cinzia e Karin che si sono mobilitate affinché questa SCLL potesse avere luogo!
Saliamo: si prepara il fuoco e la tavola, con un occhio sulla gara delle 250. La conversazione, tra me e Lorenza - Alberto non è appassionato né di telefilm né di Harry Potter, eh eh - si porta inevitabilmente su FreeFans e gli altri membri di Corvonero - chi conosciamo di persona, chi solo in chat, con chi abbiamo più confidenza - e lì io le insegno il saluto Atroce, che a partire da me, Elo e Nico rapidissimamente si diffonderà nella Casa che è sempre un gradino sopra!
Chi conosce gli Atroci - gruppo metal-demenziale bolognese - avrà già capito di che parlo: "Che cosa noi suoniamo?" "IL METAAAAALLOOOOOOOOO!!!!!"

Dopo questo momento di alto spessore culturale, si passa ad un altro gruppo, per lei amore di adolescenza, per me amore sempiterno: gli a-ha... non che la cosa sia fondamentale, ma sapete, se perfino l'anno scorso avrebbero dovuto partecipare a Domenica In e la loro esibizione, registrata, non è mai andata in onda... grrrrr!!! Lei era innamorata di Morten Harket, così le racconto di quando ero andato, quattro anni fa, al loro concerto a Zell Am See, nel Salisburghese; ero andato con cinque amiche del fan club, e una di loro, mentre eravamo a caccia di autografi, mi chiese: "Ma se la tua ragazza fosse così presa da un cantante, cosa ne penseresti?" e io: "Per Morten capirei, per un altro no!"

Proprio mentre finiamo di mangiare comincia la gara di MotoGP. Io sono l'unico che non tifa Valentino, ma pazienza. Almeno mi consola la vittoria di Toni Elias, che seguivo in 250!
Leonardo nel frattempo diventa particolarmente rumoroso nello sfidare, con le costruzioni, le leggi della statica.
Messolo a dormire, con il sole splendente che c'è, per me e Lorenza sarebbe una bestemmia non andare a passeggiare attorno al lago di Auronzo...

... la terza e ultima parte a domani!

lunedì 16 ottobre 2006

Barcaro veste Prada

"È 'a seconda 'olta che te te'efono nel giro d' diese minuti, [...], e se entro le tre, le tre e dieci, va bene?!? ti no te me gà porta' i libri inediti di Harry Potter, a te va a finire male co' mi Andrea Sachs, [...]! Inutile che te me mandi Emily, e dopo diese minuti gà 'a peste bubonica, e mi so senza assistente come prima, [...]! [...] lazzarone, te me gà roto i cojoni [...]!"

domenica 15 ottobre 2006

SCLL ad Auronzo (1)

Chi mi conosce su FreeFans sa che a Hogwarts sono (fieramente) appartenente alla casa di Corvonero, e dopo quella con Cinzia e Nico a Napoli, il 25 agosto scorso,

nico, cinzia e io

oggi io e Lorenza abbiamo fatto Sala Comune Live Live (*) ad Auronzo di Cadore, dove lei vive con marito e figlio.

L'inizio è stato a dir poco fantozziano; è bene premettere che alla mia veneranda età ancora non ho preso la patente - frequento scuola guida da un paio di settimane - così stamattina mi alzo presto per prendere il treno delle 8.20 per Calalzo.
Giunto in stazione, scopro che fino alle 1pm, causa lavori sulla ferrovia, tutti i treni sarebbero stati sostituiti da pullman, e il mio sarebbe passato di lì mezz'ora dopo. Vado fino all'edicola, compro il quotidiano che compro ogni domenica - il Sole-24 Ore - e aspetto.
8.50, 8.55, 9.00... circa alle 9.10 chiedo a uno dei ferrovieri quando sarebbe passato questo pullman, visto oltretutto che siamo di domenica mattina e non c'è quasi nessuno per strada. Il ferroviere, come cadendo dalle nuvole, dice: "Potrebbe essere stato quello che è passato prima laggiù!" Mentre io cerco di riprendermi, lui fa un paio di telefonate e scopre che effettivamente è così: l'autista non ha visto la rampa d'accesso alla stazione di Vittorio Veneto e ha tirato dritto. In breve, mi dice che devo cercarmi un altro mezzo.
Torno a casa - a poche decine di metri - come una iena; sferro un calcio al divano del soggiorno rompendone un asse (per fortuna non portante), e per la prima (e spero ultima) volta nella mia vita non riesco a trattenermi dall'urlare una bestemmia.
Mio papà si offre di accompagnarmi fino a Calalzo in macchina (sono poco più di 60 km), e non parliamo del dispiacere di fargli perdere la mattina di riposo. Oltretutto non riesco ad avvertire Lorenza che arrivo in ritardo, perché il suo cellulare è sempre spento.
Arriviamo alla stazione di Calalzo. Aspettando che Lorenza riaccenda il cellulare e legga i miei messaggi, vado a vedere se posso farmi rimborsare il biglietto, e mi ritrovo lo stesso bigliettaio che normalmente lavora alla stazione di Vittorio Veneto. Avete presente quei meridionali che vi fanno venire voglia di diventare leghisti anche se siete di Reggio Calabria? Quelle facce da sberle che quando chiedete loro qualcosa vi rispondono da cafoni, quasi vi stessero facendo la grazia? Ecco, fate conto che quel bigliettaio è così. Spero proprio che sia berlusconiano: la sinistra non ha bisogno di gente del genere, di cretini ne ha già abbastanza tra Ceppaloni e Teramo.
Dopo l'ennesimo vano tentativo di chiamare Lorenza, chiedo soccorso a colei che da oggi è ufficialmente la salvatrice delle SCLL: "Cinzia, aiuto!!!!" Lei, adorabile come sempre, chiama un'amica che ha il suo numero di casa. Dopo cinque minuti Lorenza mi chiama - aveva dimenticato il cellulare al lavoro, spento e con la batteria scarica - e dopo altri quindici è lì. Sììììììì, ce l'abbiamo fatta!

(*) per i profani: come è noto, c'è una Sala Comune per ciascuna delle quattro Case di Hogwarts, e così sono denominati i topic riservati agli appartenenti a ciascuna Casa nella sezione Harry Potter di FreeFans. E visto che la Sala Comune Live si ha quando in tre o più di noi si incontrano in chat, quando l'incontro è di persona si ha una Sala Comune Live Live!

sabato 14 ottobre 2006

Caro Google, come mi libero da Euroclub?

È abbastanza significativo come i navigatori giungono sul tuo blog. Visto che qui non si è mai parlato di sesso (*), la parte del leone tra le chiavi di ricerca in Google la stanno decisamente facendo espressioni come rescissione contratto Euroclub, disdire Mondolibri; questo perché appena tre giorni dopo aver aperto il blog avevo raccontato la mia storia con l'ineffabile club.

Ora anche un mio coinquilino, inizialmente entusiasta della favolosa convenienza, si è pentito e ha chiesto a me informazioni su come non avere più il trimestrale esborso coatto... e io, che l'avevo avvertito, ora ridacchio sotto i baffi (che non ho)!

Unendomi a TankMiche, che è molto più intelligente di me e non si è mai iscritto, a chi, disgraziatamente, ancora non sapesse cosa significhi aderire a Mondolibri e passasse di qui prima di incontrare uno degli untuosi reclutatori in divisa nera ("Ciao, una domanda per la libreria: ti piace leggere?"), non posso che ribadire: non cedere alle lusinghe. Se (parole di TankMiche) sei un ragazzino fresco fresco di 18 anni con lo zaino del turista, e magari (queste invece sono parole mie) non sei un gran cuccatore, e ad avvicinarti è una bella ragazza che accenna a flirtare con te, ricorda che è pagata per questo, anzi, più gente recluta e più soldi prende: non è che se firmi te la dà.
E se ancora non ti ho convinto, sappi che Mondolibri è di Berlusconi. (Ora forse ti iscriverai giusto per ripicca verso i comunisti, che avranno così un motivo in più per affermare la superiorità intellettuale della sinistra.)

A parte gli scherzi, mi rendo conto che le brutte esperienze avute con Mondolibri sono veramente tante... io la mia storia già l'ho raccontata: che ne dite di usare lo spazio-commenti per sfogarvi?

Canzone del giorno: Yeah Yeah Yeahs - Y-Control.

(*) Ora che però la parola è presente, tutto cambierà.

giovedì 12 ottobre 2006

Cleorelai

Venerdì scorso la mia amica Paola invitò me e altri amici a festeggiare il suo compleanno al Mitikò di Padova, in occasione di una serata anni '80.
A differenza di qualcun altro, non me la sono presa tanto perché si dovevano pagare 7 euro di prima consumazione obbligatoria, in barba allo sbandierato ingresso gratuito. Non che per me 7 euro siano un'inezia, intendiamoci, ma quando si va per locali è normale che una cifra di quell'ordine di grandezza se ne vada. La festeggiata afferma di comprendere chi decise di non entrare per il costo: sinceramente, se qualcuno lo facesse alla mia, di festa, ci resterei letteralmente di cacca; se 7 euro sono più importanti della compagnia siamo proprio messi male, soprattutto se coloro con chi avessi a che fare fossero persone disposte, in altre circostanze, a spendere cifre ben maggiori.

Più che altro - ma solo per curiosità, eh - mi piacerebbe che una delle tre ragazze della comitiva (tutte fidanzate, presumo... quand'è che, oltre che di quote rosa, si parlerà di quote single?) mi dicesse cosa ci faceva, lì, con noi. Cleo - questo è il suo nome - era stata portata lì da Michela e rimase tutto il tempo a parlare con lei: degli altri, festeggiata compresa, chi se ne frega. Siccome, poi, eravamo arrivati quando ancora era presto, e il dancefloor era deserto, ci divertivamo con Michela, che di musica anni '80 sa quanto io so di storia del Burundi, a farle indovinare le canzoni che il dj metteva. A un certo punto passò Walk Like An Egyptian delle Bangles, e io ebbi l'ardire di osservare che i fans di Gilmore Girls (Una mamma per amica) dovrebbero conoscerla, visto che in un episodio a metà della prima stagione le protagoniste si recano a un loro concerto. Cleo, guardandomi come una via di mezzo tra uno psicopatico e un barbone, commentò: "Mi sconvolge di più che tu lo guardi!" Per non parlare di quando lei e Michela lasciarono il locale; dopo aver salutato Michela, volevo fare lo stesso con Cleo: stesso sguardo, nessun saluto. Che dire? Ho sempre detto che Lorelai Gilmore (senior), se esistesse, sarebbe la mia donna ideale: lei proprio non le somiglia, pazienza.

Così come non le somigliava quella ragazza magra, con la maglia arancione, dai capelli neri ricci. Perché la vera Lorelai mica si sarebbe accorta solo quando me ne stavo andando che la stavo puntando da un quarto d'ora buono, neh...

Libro sul comodino: Steven Bochco - Death By Hollywood.

sabato 7 ottobre 2006

"Sei un bel ragazzo!"

Se ve lo dice una bella ragazza, siatene molto contenti.
Se ve lo dice una ragazza simpatica, siatene parimenti contenti.
Se ve lo dice una nonna, cercate il convento più vicino.

sabato 30 settembre 2006

Barbara Palombelli e Gianni Riotta

Data prima come possibile direttrice di Rainews24 (!), poi come conduttrice di uno "spazio informativo" a Domenica In, la signora Rutelli collaborerà per due anni al Tg5 di Carlo Rossella. Che è quello di sinistra, non dimentichiamocelo.

Invece, non ho ancora avuto modo di vedere il Tg1 firmato dall'ex vicedirettore del Corriere. Peggio di Mimun era difficile trovarne, ma di una cosa sono certo: essendosela di recente presa con lui Beppe Grillo, è bravissimo.

Canzone del giorno: Tricky - Ice Pick.

lunedì 25 settembre 2006

Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest



Cominciamo col chiarirci sul titolo: o lo chiamiamo Dead Man's Chest, in originale, o lo chiamiamo Il forziere del morto, traducendo alla lettera. Dove il forziere sia "fantasma," non è dato sapere.

Il film comincia bene - subito si vede il volto di Elizabeth/Keira, ghgh - e lo spirito con cui va visto diviene limpido già alla prima apparizione di Capitan Jack Sparrow. "Non prendete nulla sul serio," pare dirci.
Gore Verbinski, il regista, negli extra del dvd del primo episodio della saga, disse che girare un film sui pirati era, per lui, vivere un sogno di bambino. Ed è in questo sogno che trovano spazio gli irresistibili momenti di comicità nonché le volutamente inverosimili scene d'azione, come il duello sulla ruota del mulino; il tutto, al solito, al ritmo della trascinante colonna sonora di Klaus Badelt.
Un sogno che si interrompe di colpo, lasciandoci almeno due questioni da chiarire; ma, a differenza di un sogno vero, sappiamo che presto avremo le risposte. (*)

Parlando di azioni inverosimili, il paragone mi viene con La foresta dei pugnali volanti, che era interamente basato su eventi non solo poco credibili, ma anche fisicamente impossibili. Ma il guaio è che quello aveva la pretesa di essere un film serio. O, quantomeno, essendo un film orientale gli si perdona tutto. Ma io, impunito occidentale, dico che Zhang Yimou a Gore Verbinski non fa nemmeno le scarpe.

Canzone del giorno: Belle & Sebastian - Seymour Stein.

(*) Però, non so a voi, ma a me certe volte capita di svegliarmi di colpo durante un sogno e, riaddormentandomi, di farlo proseguire. A volte proprio come vorrei io!

domenica 24 settembre 2006

Coincidenza



Ieri, in gruppo, si parlava di una Messa che dovrebbe essere celebrata il 18 novembre prossimo in suffragio di un nostro amico scomparso due anni fa.
Ebbene, oggi cambio jeans, frugo nella tasca e cosa trovo? Il biglietto del pullman che avevo preso per andare alla Messa di suffragio dell'anno scorso.

Piccolo particolare: l'anno scorso, su quel pullman, avevo sentito un'amica che studia a Bologna per proporle di andare a visitare la mostra di Camille Corot a Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Non ci saremmo riusciti ad andare, per varie ragioni. Quest'anno però c'è André Derain e non me lo voglio perdere. Né tantomeno l'incontro, s'intende.

Ci sarebbe anche il mondiale vinto da Paolo Bettini a Salisburgo, ma magari me lo sono sognato: non c'è nessuno che strombazza per strada...

Canzone del giorno: The Killers - All These Things That I've Done.

sabato 23 settembre 2006

"Dai, cantiamo!" "Ma non la sappiamo!"

Ci sono poche cose che odio quanto le cantate in compagnia. Già è difficile, sui canzonieri che gli schitarratori portano con sé, pescare qualcosa di decente; poi, una volta che l'hai trovata, e che la proponi, il suddetto schitarratore, guardandoti come il boy scout (e, difatti, spesso e volentieri è anch'egli scout) che si accorge del ragazzino che, non essendo un decerebrato, non conosce o si vergogna di fare le mosse dei bans, te la boccia, perché "non la sa nessuno."
Risultato: la solita sequela di vagabondi, magliette fine, gatti e volpi, heidi e ufirobot. E il tuo fegato può anche andare a farsi benedire.

Oggi pomeriggio così è andata: mi sono azzardato a proporre Bambini di Paola Turci, scartata per Piccola Katy. Sciami di mosche venivano a farci ripetutamente visita: sarà stato un caso?

Canzone del giorno: Cher - Take Me Home.

venerdì 22 settembre 2006

Ultimatum entomofilo

Io non tento mai di uccidere le vespe, quando entrano in casa. Apro la finestra e, magari aiutandole un po', aspetto che si rechino in un luogo a loro più consono.
Leggo sul Padova di oggi: Anche le vespe s'incazzano. "Quattro puntate o me ne vado dalla Rai," l'ultimatum del giornalista. Su, ragazzi, aprite la finestra e date il piccolo aiuto affinché l'insetto si rechi in un luogo a lui più consono. Costui è in Rai da 44 anni e vorrebbe continuare a lavorarci? Nessuno gli impedirà di presentarsi come lavavetri.

mercoledì 20 settembre 2006

Ipercity/ipercubo

Sono appena stato a fare la spesa all'Ipercity di S. Agostino (Albignasego), e:
  • in quasi mezz'ora che sono stato dentro, gli altoparlanti hanno diffuso una sola canzone: un remix danzereccio di Message In A Bottle dei Police... aaaargh!
  • c'erano pandori e panettoni in vendita;
  • ho visto pagare alla cassa con una banconota da 500 euro.
Ora che faccio? Mi metto a studiare o pulisco casa, visto che qualcuno qui non lo fa?

lunedì 18 settembre 2006

Dicotomie

Pagliarini

Così, all'incirca, appare una fotografia su un quotidiano stampato in bianco e nero.
Cosa vedete?
Un volto è la risposta più logica.
Il volto di Luciano Pagliarini risponde chi, come me, è malato di ciclismo - questa settimana ci sono i mondiali a Salisburgo, sapete com'è...
Ma, a parte l'identità del corridore, che cosa vedete nell'immagine? Da cosa capite che raffigura un volto?
Dall'accostamento delle diverse tonalità di grigio si potrebbe dire, volendo differire l'arrivo al punto chiave.
La risposta non è sbagliata, ma come sono realizzate queste diverse tonalità di grigio?
E da qui non si scappa: dalla diversa densità dei punti bianchi e neri.

Ecco, più o meno come una fotografia su un quotidiano in bianco e nero io vedo la vita. Tante sfumature, guardando le cose nella loro totalità, ma ingrandendo a sufficienza si vedono i singoli punti, e quelli o sono bianchi o sono neri. Nel senso che la nostra vita può prendere tante strade, i nostri caratteri assumono milioni di forme diverse, ma tutto ciò è dovuto alle nostre continue scelte - siano esse autonome o influenzate. Le scelte di grande respiro - accetto l'impiego a Tokyo o continuo a lavorare a Gaiarine? - e quelle apparentemente insignificanti - sembra che cominci a piovere: prendo lo stesso la bicicletta o vado in autobus? Che poi tanto insignificanti non sono: metti che l'asfalto sia viscido, con la bicicletta scivoli a terra, una ragazza viene ad aiutarti e dopo 15 secondi siete innamorati... avessi preso l'autobus, chissà quando l'avresti incontrata. (*)
E in ciascuna di queste scelte siamo di fronte a un o no, non a un "ma non è così semplice" o a un "la questione è più complicata di ciò che sembra."
Poi si potrebbe ingrandire ancora di più e giungere a distanze per cui diviene significativo il principio di indeterminazione di Heisenberg... ma io sono un fisico, mica un filosofo.

Canzone del giorno: System Of A Down - B.Y.O.B.

(*) Forse questo non è l'esempio migliore, visto che quando si parla di amore io sono piuttosto fatalista, ma questa è un'altra storia.