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mercoledì 22 marzo 2023

Bando a titolo gratuito

È di oggi la notizia secondo cui il ministero dell'università e della ricerca ha ritirato un bando di selezione di 15 "esperti ad elevata specializzazione" per i quali era previsto un compenso pari a zero euro. Con un impegno a tempo pieno, però.

La comunicazione ufficiale del ministero parla di "errore tecnico"; la ministra Anna Maria Bernini si sbraccia: "gravissimo, inaccettabile". 

La verità è che quel bando hanno dovuto ritirarlo perché c'erano già troppi candidati.

Canzone del giorno: Dezerter - Kłamstwo to nowa prawda.

venerdì 25 novembre 2022

Impara la matematica!

Vengo a sapere grazie ai mondiali in Qatar dell'esistenza di Byju's, piattaforma per l'apprendimento a distanza con sede in India; e vengo a sapere oggi che, circa un anno fa, ha acquisito GeoGebra, software molto conosciuto tra gli studenti e gli insegnanti di matematica.

GeoGebra è abbastanza diffuso anche nelle scuole italiane, per quanto io non sappia quanti miei colleghi effettivamente lo usano e lo fanno usare anche ai loro studenti.

Ma ve le immaginate delle pubblicità del genere in Italia? 

Impara la matematica! Impara la scienza! Impara a programmare!

Figuriamoci. Questo è il Paese dove la gente si vanta di non sapere nulla di matematica, e dove "essere dalla parte della scienza" significa non credere in Dio - e, nel frattempo, credere che un virus contagi soltanto dalle 18 alle 6.

Canzone del giorno: Suede - Animal Nitrate.

giovedì 10 novembre 2022

Indice e anulare

Una mia ex collega, insegnante di matematica e fisica, aveva avuto il mio stesso professore di Analisi matematica all'università, una quindicina d'anni prima di me; e raccontava che, secondo il detto professore, la matematica fosse "roba da uomini". La cosa non le ha impedito di laurearsi, in ogni caso: e non ricordo troppa vena polemica, nel suo racconto. Giusto un po' di sarcasmo.

Da diversi anni nelle università, sulle riviste di divulgazione scientifica nonché sulle "terze pagine" dei quotidiani imperversano iniziative per incentivare le studentesse ad iscriversi alle cosiddette facoltà STEM (science, technology, engineering, mathematics), a quanto pare ancora feudo maschile. Addirittura erano stati stanziati fondi dal ministero dell'istruzione, qualche anno fa, a tale scopo. Come mai nessuno pensi a incentivare gli uomini a iscriversi a lettere, psicologia o scienza della formazione primaria non è dato sapere, ma va be'.

Le riviste di divulgazione scientifica ho smesso di leggerle appena mi sono iscritto all'università; ma le pagine culturali dei quotidiani, che al contrario a lungo avevo continuato a leggere, da qualche anno non le reggo più. Non c'è numero dove non ci sia il piagnisteo della donna che, da piccola, veniva bullizzata perché le piaceva la matematica piuttosto che i romanzi rosa; o il calcio piuttosto che le bambole. Io preferivo le bambole al calcio, da piccolo, e mi è stato fatto pesare parecchio; ma va be'. (Giocavo anche con le macchinine: ecco perché su di me non si scrivono articoloni.)

Insomma, il mantra è: non esistono giochi da maschi o da femmine; non esistono materie da maschi o da femmine; non esistono mestieri da maschi o da femmine. E chi sostiene che le donne siano più predisposte per i lavori di educazione, di cura, di relazione... è un sessista e un fascista.

A parte il fascismo, che ormai si invoca anche quando qualcuno parla male dei Måneskin, io potrei anche essere d'accordo, e mi spingo oltre: io detesto l'espressione essere portato per... Quando un mio allievo mi dice di non riuscire in matematica perché non è portato, io gli rispondo: smettila di dire boiate e fila a studiare. Com'è che spesso i musicisti provengono da famiglie di musicisti? Perché hanno ereditato il gene del talento musicale, o magari perché fin da piccoli hanno sentito suonare in casa? Rasoio di Ockham in azione: la risposta esatta è la seconda.

Ieri sera, tuttavia, all'Eredità, a un certo punto compare una curiosa domanda:

Faccio una rapida ricerca, e a quanto pare uno studio esiste. L'ha condotto Mark J. Brosnan, dell'università di Bath, ancora nel 2010. Il testosterone e gli estrogeni, durante la gravidanza, sarebbero responsabili della lunghezza delle dita, e una maggiore quantità di testosterone promuoverebbe le aree del cervello dedicate al calcolo e alla misura, mentre una maggiore quantità di estrogeni svilupperebbe le attività verbali e la comunicazione.

Lo studio sarebbe stato condotto su un campione di studenti universitari. No sex differences are found, è scritto nel sommario, ma sbaglio o il testosterone è l'ormone maschile e gli estrogeni sono femminili? Ahi ahi ahi...

Canzone del giorno: Sugarstone - Heart Palpitations.

giovedì 22 settembre 2022

Slogan elettorale

"Il 25 settembre 2022 scegli la faccia come il culo" era un po' troppo difficile da scrivere. "Culo" si scriverà con la C o con la Q?

Canzone del giorno: White Lies - Trouble in America.

venerdì 16 settembre 2022

Riquadri e pillole

I colleghi insegnanti che hanno qualche anno più di me ricordano nostalgicamente i libri di testo di quando erano studenti: in bianco e nero, con poche illustrazioni, senza riquadri con curiosità varie o i riassunti dei concetti fondamentali. Li ricordano nostalgicamente perché era compito dello studente individuare i concetti fondamentali, costruire eventuali schemi... e lavorare, perciò, di matita ed evidenziatori.

Io sono abbastanza giovane per aver studiato su libri a colori, con un buon numero di illustrazioni e con i famigerati riquadri. Non c'è generazione che non abbia detto che ai suoi tempi sì che a scuola si costruiva la cultura, altro che al giorno d'oggi quando i giovani sono abituati ad avere tutto e subito. Uno dei motivi per cui lo si diceva quando ero studente io era proprio il formato dei manuali, per non parlare dei programmi delle TV commerciali con tante interruzioni pubblicitarie, a quanto pare responsabili dell'incapacità di concentrarsi.

Oggi sotto accusa sono i video di Internet con curiosità sul mondo animale, aneddoti sui personaggi storici, scoperte astronomiche: a causa di essi i giovani conoscono molte cose, più dei loro genitori; ma si tratta di una conoscenza frammentaria, che non forma una cultura.

Non serve scomodare Internet, per la conoscenza frammentaria. Peraltro, di quei manuali risalenti alla presunta età dell'oro - in bianco e nero, con poche illustrazioni e senza riquadri - io ne ho avuto qualcuno per le mani. Non c'era una singola frase non evidenziata da chi ci aveva studiato. Siamo sicuri che, con quei manuali, si imparasse davvero a individuare i concetti fondamentali?

Tuttavia, siccome gli anni passano anche per me, ammetto che quando sento parlare di cultura in pillole mi viene l'orticaria.

Canzone del giorno: The Mars Volta - Vigil.

lunedì 5 settembre 2022

Perdita di memoria

[...] Social media use, measured daily over 8 days, was associated with more subsequent memory failures, regardless of age. As existing and new social technologies continue to permeate daily life, these findings highlight the importance of understanding how they influence day-to-day cognitive functioning. The current study suggests that social media use may have unintended negative consequences for, at least, short-term memory functioning. Given the high popularity of social media, these findings highlight the need for rigorous investigations into social media use as a potential risk factor for cognitive impairment and decline among older adults.

(Neika Sharifian, Laura B. Zahodne: J Gerontol B Psychol Sci Soc Sci, 2020, Vol. 75, No. 3, 540–548)

Salimbene (frate minore del XIII secolo, storico, autore della Cronica) [...] come molti uomini del suo tempo ha sviluppato le facoltà mnemoniche a un grado che per noi è impensabile. A un certo punto della sua cronaca cita otto versi di una canzonetta satirica, e si scusa di non ricordare né l'inizio né la fine: è molto tempo che non l’ho più letta, dice, e quando l'ho letta non me ne importava molto, e così non l'ho memorizzata bene. È un'uscita rivelatrice: vuol dire che quando si leggeva, di solito si imparava a memoria. I libri erano pochi, procurarseli era difficile, e non era neppure facile prendere appunti, perché la carta e la pergamena costavano care. L’unica cosa che non costava era la memoria: e perciò la si riempiva di testi, e chi lavorava con la parola li teneva lì in bell'ordine, sempre pronti per l’uso.

(Alessandro Barbero: Sono cavoli amari fratel Salimbene, estratto da un intervento al Festival della Mente di Sarzana del 2011)

Ingegnosissimo Theuth, c'è chi sa partorire le arti e chi sa giudicare quale danno o quale vantaggio sono destinate ad arrecare a chi intende servirsene. Ora tu, padre della scrittura, per benevolenza hai detto il contrario di quello che essa vale. Questa scoperta infatti, per la mancanza di esercizio della memoria, produrrà nell'anima di coloro che la impareranno la dimenticanza, perché fidandosi della scrittura ricorderanno dal di fuori mediante caratteri estranei, non dal di dentro e da sé stessi; perciò tu hai scoperto il farmaco non della memoria, ma del richiamare alla memoria. Della sapienza tu procuri ai tuoi discepoli l'apparenza, non la verità: ascoltando per tuo tramite molte cose senza insegnamento, crederanno di conoscere molte cose, mentre per lo più le ignorano, e la loro compagnia sarà molesta, poiché sono divenuti portatori di opinione anziché sapienti.

(Platone: Fedro, 274e-275b, traduzione di Patrizio Sanasi)

Canzone del giorno: The Church - The Hypnogogue.

domenica 4 settembre 2022

"Ma è evidente che..."

I bambini o ragazzi che scoprono di essere zebre, cioè persone ad alto potenziale cognitivo (v. post precedente), di solito vivono tale scoperta come una liberazione. Finalmente capiscono che quei comportamenti fino ad allora stigmatizzati come "strani", "inadatti" ... non sono dovuti a una loro colpa, bensì a come funziona il loro cervello.

Vale anche per gli adulti, ovviamente, visto che l'alto potenziale cognitivo non scompare con l'età come l'acne.

E una delle peculiarità delle zebre, spesso non compresa, è il prendere tutto alla lettera e non cogliere i sottintesi. Non compresa e, per l'appunto, trattata come un non saper stare con gli altri. Prima di scoprire di essere zebra, pensavo di essere tardo di comprendonio; poco sveglio; cresciuto fuori dal mondo.

Oggi ci rido, ma in situazioni come quella che ora racconterò mi trovavo continuamente, da piccolo.

Domenica pomeriggio. Visita a parenti o amici di famiglia - tipicamente con ottant'anni per gamba - al rientro dalle vacanze.


Parente o amico (con la voce chioccia): "sei stato al mare?"

Io: "sì".

Silenzio.

Il parente o l'amico torna a chiacchierare con i miei, discorrendo di persone o cose di cui io ignoro l'esistenza, e io vado nell'altra stanza a guardare 90º minuto.

Fine della visita, si torna a casa.

Mio papà: "Marco, ma perché fai sempre così? È evidente che se ti chiedono sei stato al mare? si aspettano anche che tu racconti qualcosa..."

Io: "e cosa dovrei raccontare?"

Già: cosa avrei dovuto raccontare? Cosa mai avrei potuto raccontare che avrebbe stimolato veramente il loro interesse, anziché un finto interesse di cortesia? Se l'interesse non fosse stato finto, non avrebbero avuto bisogno di mascherarlo con la voce chioccia.

lunedì 20 gennaio 2014

Claudio Abbado

Mario Luzi: nominato senatore a vita il 20 ottobre 2004, morto il 28 febbraio 2005.

Claudio Abbado: nominato senatore a vita il 30 agosto 2013, morto il 20 febbraio 2014.

Ecco come si nominano gli uomini di cultura senatori a vita: si scelgono i malaticci, così schiattano subito e non scassano troppo a lungo sui tagli alla cultura.

domenica 19 gennaio 2014

Bald* giovani cercansi

L'ultima trovata del politicamente corretto vuole un asterisco al posto della desinenza di genere (es. "alunn*"), per evitare sia il maschile generico sia la sbarretta ("alunno/a").


Chiunque abbia usato Dos o usi attualmente Linux, tuttavia, sa che * sostituisce una stringa di caratteri, non necessariamente una singola lettera.

Quindi, se io tra gli annunci di lavoro trovassi "bald* giovani cercansi", dovrei precipitarmi al colloquio?

Canzone del giorno: The Departure - All Mapped Out.

venerdì 17 gennaio 2014

#coglioneNo

Un creativo non voleva pagare l'idraulico che gli aveva appena riparato il gabinetto intasato. L'idraulico gli spaccò il MacBook con un tubo.

Il giovane direttore di una start-up non voleva pagare il grafico che era stato sveglio tutta la notte per disegnargli il logo.
Il grafico lo ringraziò e si precipitò a casa per aggiornare il curriculum.
Non poté, perché il suo MacBook era stato spaccato da un idraulico.

giovedì 5 dicembre 2013

Pubbliche dichiarazioni di asocialità


Ma una volta gli asociali non erano gli sfigati?

(Fuori da Twitter e Facebook lo sono ancora e lo saranno sempre, ma non ditelo a nessuno, mi raccomando.)

lunedì 25 novembre 2013

#25N

Giove, perché questa magagna rea
degli uomini, le donne, a luce desti?
Se tu volevi seminare il germine
dei mortali, alle donne uopo non era
ricorso avere; ma doveano gli uomini
nei templi tuoi deporre un peso d'oro,
o di ferro, o di rame, e fare acquisto
del seme dei figliuoli, indi, ciascuno
in ragione del prezzo, e in casa vivere
liberi, senza donne. Adesso, invece,
per introdurre il reo flagello in casa,
perduti van delle famiglie i beni.
E che gran male sia la donna, basta
a dimostrarlo questo solo: il padre
che la nutrí, la generò, la manda
fuori di casa, e sborsa anche la dote,
purché libero sia da quel malanno.
E quegli, invece, che in sua casa accoglie
questa genía calamitosa, gode
nel ricoprire l'idolo esecrabile
con gli ornamenti belli, e s'arrapina
intorno ai pepli, misero, e in rovina
manda la casa. Ed è, necessità.
Ché, se coi grandi s'imparenta, deve
far lieto viso a un matrimonio tristo.
Se poi buona è la sposa, e son da poco
i suoi parenti, soffocare ei deve
con le belle apparenze i suoi dolori.
Il meglio per un uomo è avere in casa
una donna da nulla, anche se inetta
e sempliciona: le saccenti aborro.
Deh, mai, mai quella donna in casa mia
non entri, che presuma oltre il suo sesso!
Ché la malvagità suscita Cípride
di preferenza nelle scaltre: invece,
di semplicetta nell'angusta mente
meno ha ricetto la follia d'amore.
Né mai dovrebbe alcuna ancella presso
stare alle donne, ma le mute gole
sol delle fiere, sí che non potessero
ad alcuno parlar, né voce intenderne.
Ché le persone tristi intrighi intessono
in casa, e fuor li portano le ancelle:
come ora tu, ribalda vecchia, vieni
a me, per far del talamo intangibile
del padre mio, mercato: ond'io con fluida
acqua mi monderò, dentro le orecchie
la verserò. Come alla taccia posso
di tristizia sfuggir, quando mi sento
per gli orrori che udii, contaminato?
O donna, e tu sappilo bene: salva
ti fa la mia religïon: se, còlto
di sorpresa, giurato io non avessi
pei Numi, stato io non sarei, che tutto
al padre io non svelassi. Or dalla casa,
finché Tesèo lontano è dalla patria,
io me n'andrò: sarà muto il mio labbro.
E con mio padre tornerò, vedrò
come potrai fissarlo in viso, tu
e la signora tua, saprò per prova
l'audacia tua, sino a qual punto arriva.
Alla malora! D'odïar le femmine
io mai non sarò sazio, anche se dicono
che mi ripeto sempre: anch'esse, dico,
sono sempre perverse. O le ammaestri
alcuno ad esser sagge, o sia concesso
a me, che sempre contro esse mi scagli.

(Euripide, Ippolito, traduzione di Ettore Romagnoli)

domenica 24 novembre 2013

Popper secondo me

La conferma di aver scritto una bella storia, su una bacheca pubblica, non ti viene dalle persone che la apprezzano, per quanto numerose esse siano. Ti viene dal primo commento livoroso e invidioso di un utente anonimo.

Canzone del giorno: Capital Cities - Safe and Sound.

mercoledì 13 novembre 2013

Correzione

I libri di scuola sbagliano: Johann Sebastian Bach non è morto il 28 luglio del 1750. È morto il 25 settembre del 1932, quando è nato Glenn Gould.

lunedì 28 ottobre 2013

Offertorio e Consumazione


Ieri pomeriggio, alla rassegna organistica di Vittorio Veneto, il M° Roberto Bonetto ha eseguito, tra gli altri, un Offertorio e una Consumazione, adattamenti di melodie verdiane ad opera di Paolo Sperati.

Nel presentarli, il direttore artistico della rassegna, M° Roberto Padoin, raccontò come in Italia fosse usuale, nel periodo d'oro dell'opera lirica, eseguire durante la Messa adattamenti organistici di celebri arie. Tale prassi scomparve con il movimento ceciliano, culminato nel Motu Proprio Inter Sollicitudines di papa Pio X che esplicitamente la vietò; e solo pochi anni fa il repertorio organistico "operistico" ritornò in sede concertistica.

Tra il pubblico, ieri, era presente un prete che conosco: deve essere un amante dell'opera, visto il suo compiacimento alle prime note di "Stride la vampa" del Trovatore.

Due considerazioni:

  • chi ora si scandalizza per le chitarre in chiesa perché "la chitarra è uno strumento profano" , ascolti cosa si sentiva, in chiesa, un secolo e mezzo fa. Viva i ceciliani, viva don Lorenzo Perosi; e prego che a quel prete non vengano strane idee (conoscendolo, non credo ;-));
  • la musica di Verdi, in fondo, non è poi così male. Peccato che i cantanti non stiano zitti.

venerdì 18 ottobre 2013

Io e gli artisti

Era il 15 dicembre 2007.
Diana Tejera, ex voce dei Plastico, tenne un concerto in un bar di Conegliano assieme a Barbara Eramo, che gli appassionati di Sanremo ricordano nel duo Eramo & Passavanti.
Erano trascorsi più di sei anni, dall'estate in cui avvertivo talvolta strani sintomi; io andai da Diana, alla fine dell'esibizione, e le chiesi un autografo sul primo album del suo vecchio gruppo, Sensibile al tatto.
Non dimenticherò mai il sorriso di Diana esplodere davanti a me. Era lei più felice di me!
In quell'istante, tutta la timidezza che fino ad allora avevo provato nei confronti degli artisti morì sul colpo.


Un po' di invidia, in verità, la provo sempre. Perché anche un bambino dell'asilo disegna meglio di me; e perché prendere lezioni di musica è ancora un sogno, per mancanza di tempo e di denaro.
La mia famiglia sarebbe stata felicissima di iscrivermi ad una scuola di musica: mia zia, sorella di mio padre, per un periodo mi martellò affinché studiassi violino, e forse fu per questo che io mi rifiutai sempre, per poi rimpiangerlo e riempirmi di rancore.

Anche se, da quattro anni, recito in una compagnia teatrale amatoriale (stasera andrò in scena!) e da poco più di un anno canto nella schola cantorum del duomo di Padova.

Complice, forse, il fatto che l'invidia spesso è reciproca - perché io capisco la matematica, perché non ho timore di parlare in pubblico... - mi sono sorpreso di me, in questi ultimi anni. Con l'organista Roland Muhr, per esempio. Oppure, sempre parlando di organisti, con James David Christie, che venne un anno fa a suonare a Sant'Antonio Abate.

Non sono mai particolarmente prodigo di complimenti. Con l'artista preferisco parlare delle opere, di come sono state realizzate; a cosa sono ispirate, o magari la difficoltà nell'eseguirle.

Né mi faccio problemi a dire che una certa opera non mi è piaciuta. Non importa chi sia l'artista. Se è un parente o un amico, tanto meglio; sebbene mi ritenga fortunato a vivere a distanza di sicurezza da una cugina di settordicesimo grado che studia canto lirico, in quanto mi imbarazzerebbe assai cercare ogni volta una scusa per zompare gli inviti ad ascoltare Verdi, Puccini o Donizetti che a me, francamente, fanno lo stesso effetto di una tanica di Guttalax.

Ciò non toglie che, quando amici e parenti non vengono ai miei spettacoli, ci rimanga male. Lo so, mi contraddico: ma se non lo facessi, che artista sarei?

Canzone del giorno: Giuseppino del Biado - Fuggi fuggi fuggi (Il Ballo di Mantova).

venerdì 13 settembre 2013

Compito in classe

La morte. Purtroppo è stata sempre tra i fenomeni naturali più diffusi. Parla di questo strano fenomeno che produce solo dolore tra le persone che ci stanno accanto, e di un avvenimento che spieghi le emozioni che hai provato in quell'occasione.
(Tema di italiano assegnato in una quarta Ginnasio in Calabria, menzionato da Luca Serianni nelle sue Pratiche di scrittura argomentativa.)

giovedì 12 settembre 2013

Rapporto dalla cartoleria

Un commentatore del post di Keiko di sabato scorso - Settembre andiamo, è tempo di... ricominciare - si era domandato se la Coccoina esista ancora.
Ebbene, ieri sono stato in cartoleria: c'è eccome! Non serve che chi ce l'ha la conservi come reliquia!
(E, adesso che ci penso, io non l'ho mai avuta.)


La gomma Pelikan BE20 (anch'essa tuttora prodotta), poi, non è esagonale, bensì ottagonale: ricordavo male anche io!

E questa? Io la uso ancora. Però ora non ci sono più i numeri stampati sulla parte sporgente. Che poi, 526 50: perché proprio questi? Dan Brown ci pensi, per la sua prossima fatica.

Buonanotte a tutti, specialmente a chi torna a scuola :-)

Canzone del giorno: Sandra - In The Heat Of The Night.

domenica 1 settembre 2013

E-mail di un (futuro) professore (str***o)

Su La Lettura del Corriere della Sera, oggi, Beppe Severgnini ha deciso che la Lettera a una professoressa degli allievi della scuola di Barbiana necessita di un'integrazione, di diventare una E-mail a una professoressa.

  • Perla n. 1: La selezione è prerogativa dell’università. Alle elementari e alle medie — inferiori e superiori — bisogna scavare dentro i ragazzi e scovare le loro inclinazioni, correggendo le loro debolezze. Cosa significa che la selezione è prerogativa dell'università? Che la scuola deve promuovere tutti? E come può, un insegnante, scovare le inclinazioni degli studenti, con i curriculum bloccati e i programmi inamovibili, pena i genitori in rivolta?
  • Perla n. 2: La scuola superiore italiana, nel 2012, ha perso il 18 per cento degli iscritti. E sono pure troppo pochi, considerato che in prima liceo arrivano senza nemmeno sapere cos'è un dizionario di italiano, figuriamoci usarlo. (Italiano, Beppe, hai capito? Italiano, non inglese.)
  • Perla n. 3: Ma voi [insegnanti] siete le donne e gli uomini che devono creare gli italiani di domani. Per questo saremo insegnanti sempre domani, pagati semmai nella prossima vita?
  • Perla n. 4: Eppure si deve trovare il modo di utilizzare le scuole al pomeriggio. Lasciarle vuote è uno spreco. Caricare i ragazzi di compiti a casa — com’è ormai la norma, soprattutto nei licei — è un’alternativa crudele. Che crudeltà, eh? Talmente crudeli erano i miei professori che io sono ancora qua. (Eh, già.)

venerdì 2 agosto 2013

Stratego-assenteisti giustizieri

Non ho dubbi che alcuni miei compagni di liceo mi abbiano tirato le maledizioni quando, a fronte di una loro richiesta di esercizi di matematica, io non davo loro il semplice risultato ma li ci facevo arrivare passaggio per passaggio. Volevo che non avessero piu' motivo di chiedermeli, in seguito. (Se dico che è da quando ero adolescente che voglio fare l'insegnante, un motivo c'è.)

Rimarcando che non ho mai negato un aiuto, tranne a chi, magari con la benedizione di mammà, bruciava scuola per saltare verifiche, o cercava in altro modo di fare il furbo (e, a lode dei miei compagni, va detto che tali casi erano molto rari), ricordo una conversazione, in treno, in cui da un'elegante signora, con figlia adolescente al seguito, mi sentii dare dello str***o per questa ragione: perché i compiti si passano.

Ora, io non penso che gli italiani siano tutti ignoranti, o potenziali ladri o evasori. Nemmeno quel 29,18% di votanti che, alle ultime elezioni, hanno scelto il PDL. Ma se qualcuno, leggendo i primi due paragrafi, si è identificato nell'elegante signora, o in uno di quei miei compagni cui il mio aiuto è stato negato, e negli ultimi 19 anni ha strepitato che il problema non è Berlusconi, sono gli italiani, sappia che gli sto sonoramente ridendo in faccia.