martedì 19 dicembre 2006

Gran Galà ciclistico 2006 (1)

(Meglio tardi che mai.)

Tornando dalla redazione dell'Azione, il settimanale diocesano con cui collaboro, dove ero passato a ritirare l'invito, mi sento importante leggendo il cartoncino. Nero, elegantissimo, con il logo della manifestazione; in particolare, mi esalto scandendo ad alta voce le parole in francese: c'est avec plaisir que nous vous invitons officiellement à la 22ème édition du Gran Gala cycliste international lundi, le 16 octobre - 20 h. 00, Théâtre "Accademia" , Conegliano (TV). À 18 h. 45, avant le début de la soirée, Vous séra apprécié hôte au foyer du théâtre, pour un buffet de bienvenu. Cette invitation est strictement personnel.

Dunque, come mi vesto? Casual come al solito oppure giacca e cravatta? Naaa, raga, questa è roba grossa, con invito ufficiale bilingue: eleganza ci vuole! Ora poi che non sbaglio più a fare il nodo della cravatta non mi ferma nessuno!
Ho appena stampato, per darci un'occhiata sul treno per Conegliano, le live coverages di cyclingnews.com della Paris-Tours e del Giro di Lombardia, le ultime due classiche della stagione, che mi sono perso. A dire il vero, avendo registrato la prima (v. Paris-Tours no-spoiler), preferisco non rovinarmi la sorpresa: così, salito a bordo, comincio a leggere quello del secondo.
Su questi reportage non sono segnati solo gli eventi della gara: si tratta di vere e proprie cronache, con osservazioni simili a quelle che fanno i nostri commentatori - per esempio, che il lago di Como è un buon posto per nuotare e prendere il sole d'estate, ma oggi, con le nuvole, i corridori sono liberi da ogni distrazione, come le ragazze italiane stese sul bagnasciuga. Trattandosi, inoltre, di australiani, compaiono anche perle come
Lecco, circondata da montagne, è la casa del noto scrittore Alessandro Mazzoni. Scrisse I Promossi Sposi, una storia di due giovani amanti che devono scappare dalle loro famiglie, navigando su una barca verso Monza.
Alla seconda pagina (di 6) tuttavia comincio a stufarmi, sicuro come non mai che il vincitore fosse il neoiridato Paolo Bettini. Come i peggiori lettori di gialli, sbircio in fondo alla sesta pagina dove c'è l'ordine d'arrivo, e come volevasi dimostrare: Paolo Bettini, Samuel Sanchez (vincitore a Zurigo) e Fabian Wegmann.
Scendendo, lancio una bella occhiata da ganzo alla ragazza che, dieci mesi prima, non era venuta al mio compleanno ("ora ti mangi le mani, eh?"), e mi incammino verso piazza Cima, dove è previsto un concerto della fanfara degli Alpini.

Nazareno BalaniA caccia di volti, finalmente riesco a darne uno al mitico regista Nazareno Balani! Scatto le prime foto, e quando vedo che la gente comincia a salire, presento anch'io il mio invito all'ingresso.
Ho fatto bene a scegliere un abbigliamento da cerimonia: in jeans e felpa non c'è nessuno! Anche i ciclisti - ma questo lo sapevo - sono supereleganti, ed è stupendo quando un giornalista del Gazzettino mi chiede l'autografo scambiandomi per uno di loro!
Un altro signore mi saluta; lo ricordo vagamente: è il pasticciere che ogni anno prepara la torta che conclude il buffet. Come lui faccia a ricordarsi di me, visto che l'anno prima al buffet non ero nemmeno presente, non è dato sapere. Ma poco importa.
Alessandro Fabretti al buffetLe pietanze sono ottime: magari Alessandro Fabretti, che più tardi presenterà, è abituato, ma io no, e così ne approfitto alla grande! (Ma non dite ai miei che ho mangiato anche i funghi, ghgh) Per la verità ho sempre il timore che il piatto mi scivoli dalla mano, e di entrare così di prepotenza nella storia del Galà ciclistico, ma per fortuna, se le sedie sono poche, qualche tavolo c'è.

sguardo minacciosoGli sguardi minacciosi dei presenti, quando punti loro la macchina fotografica, fanno parte dei (divertenti) incerti del mestiere: è anche un pretesto per conoscersi. Certo che un aspirante reporter timido è veramente il massimo...
In ogni caso, riesco finalmente a conoscere di persona Marzio Bruseghin, dopo averlo intervistato più volte telefonicamente. Lui è di Anzano, un quartiere a pochi chilometri da Vittorio Veneto (del Comune di Cappella Maggiore); lo seguo ancora da quando correva nella categoria under 23; una mia compagna di classe era sua amica. È un atleta che ammiro moltissimo per il suo impegno e la sua dedizione alla squadra. Quando, da gregario di Petacchi, si era piazzato nono al Giro, l'anno scorso, gli avevo chiesto se aveva mai desiderato fare classifica in una corsa a tappe: lui praticamente neanche ci aveva mai pensato; solo una vittoria di tappa sarebbe stata "la ciliegina sulla torta." Ora è campione italiano in carica della cronometro, e questa è finora la sua unica vittoria da professionista: spero davvero che possa giungere per lui un successo più importante, come me l'ero augurato per un altro gregario di lusso, José Luis Arrieta!

Franco PellizottiMi presento anche a Franco Pellizotti, vincitore quest'anno della tappa di Peschici del Giro d'Italia, e a sua moglie Claudia, di cui avevo sentito la voce nella segreteria telefonica, le svariate volte che avevo provato a chiamarlo per un'intervista!

Il seguito a domani :-)

Canzone del giorno: Wilco - Kamera.

2 commenti:

  1. Un invito bilingue?? Strafiquerrimo!!!! XD (che in dialetto stupidense significa bellissimo!! ghgh)

    .__. Anch'iu voglio ricevere un invito bilingue...! XD ghgh sè, vabbè.. magari posso farmi mandare a quel paese in due lingue!!! ihihihih

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  2. E dimenticavo... Mazzoni..? Promossi? °__° Gente che fugge in barca dalle famiglie..? Ma che libro hanno letto...?

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