martedì 28 giugno 2011

Cultura cruciverbesca

Per anni ho avuto il dubbio di fare un lavoro frivolo. Poi però mi arrivavano dalla gente risposte sempre più numerose e confortanti: tra i fruitori di una cosa così leggera ci sono persone che non immagineresti, che amano sfidare e sfidarsi con gomma e matita. Molti mi scrivono che devono spesso consultare l'enciclopedia: io ho sempre sostenuto che la cultura non si costruisce attraverso queste nozioni; ma è anche vero che questo tipo di nozioni induce la gente a percorrere dei tragitti che, altrimenti, lascerebbero inesplorati. E mentre cammina lungo queste stradine, inciampa in qualcosa che poi, nel tempo, resta.
(Piero Bartezzaghi, storico autore delle Parole crociate a schema libero di pagina 41 della Settimana Enigmistica; citato in Destini incrociati su Radio 24)

Canzone del giorno: Breaking Benjamin - The Diary Of Jane.

venerdì 24 giugno 2011

Futuro da benestante

540 euro per farmi intestare l'auto, pena sanzione e sequestro della carta di circolazione. Per non parlare dei 3000 che devo pagare all'agenzia di pompe funebri. E non posso neanche dire devono morire tutti perché ci sarebbe un'altra agenzia di pompe funebri che si arricchirebbe. Per una cosa che dovrebbe fare lo Stato. Meglio che non dica cosa sto pensando, perché se no vengono giù Dio, Allah e Buddha tutti insieme. Ma Tu, chiunque Tu sia, quando mi hai fregato il babbo, a questo avevi pensato?

Canzone del giorno: Kasabian - Ladies And Gentlemen.

giovedì 23 giugno 2011

Maturità 2011: commento-lampo al tema di matematica

Ovviamente non ho disonorato la tradizione neanche quest'anno. Di seguito le mie impressioni sui problemi e quesiti assegnati agli studenti del liceo scientifico (tradizionale). Non vi linko testo e soluzioni perché di sicuro li avete già trovati :-)

Problema 1: piuttosto standard. I due grafici sono molto semplici da disegnare, soprattutto ricordando che sen(ωx) è periodica di periodo 2π/ω, per cui la g(x) dell'esercizio aveva periodo 2. Noiosa la seconda parte del punto 2, belli i punti 3. e 4.

Problema 2: non proprio standard. Facile il punto 1., non banale lo studio del segno della funzione in quanto richiede la risoluzione di una disequazione col metodo grafico. Noioso e poco istruttivo il punto 4.

Quesiti:
  1. visto, rivisto e stravisto;
  2. bello e non troppo difficile;
  3. non immediato: richiede l'inversione di y = x3;
  4. facile per chi ha fatto il calcolo combinatorio;
  5. non chiaro: le regioni sono 2;
  6. è la definizione di derivata;
  7. vedi al punto 1.;
  8. paraculo per filosofi;
  9. bello;
  10. non immediato.
Canzone del giorno: Kasabian - Fire.

martedì 21 giugno 2011

La mia maturità

Un tempo facevo la parte del vecchio saggio: non preoccupatevi, è solo un esame, poi ci riderete su.
Ora, con l'età che avanza più velocemente della saggezza, sono più io ad immedesimarmi in loro.


L'estate che (astronomicamente) inizia oggi alle 7.16 di sera è ormai la quattordicesima, dopo il mio diploma di maturità scientifica. L'esame era alla vecchia maniera: commissione tutta esterna ad eccezione di un interno, due scritti e orale su due materie. Più facile, almeno sulla carta, della formula attuale, ma l'ansia era la stessa.

Al liceo non ero un po' secchione: ero un secchione hors catégorie; come le salite leggendarie del Tour de France; come il Mont Ventoux, tanto caro a Petrarca come a Eros Poli (io preferisco quest'ultimo).


Non versavo il sangue sui libri e avevo numerosi interessi al di fuori delle materie di studio; ma tenevo molto a fare bene. I bei voti erano un motivo d'orgoglio, principalmente perché venivano da professori che io per primo stimavo; e poi - lo ammetto - erano una forma di rivincita su coloro che, per anni, mi avevano preso in giro per la mia ingenuità e imbranataggine.

Giunto all'ultimo anno, nonostante la mia media fosse la migliore della classe e tutta la mia famiglia, i miei amici, i miei compagni... lo dessero praticamente per scontato, non credevo di poter ambire al voto massimo - che allora era 60. La previsione era confermata dal mio insegnante di italiano, non essendo io troppo brillante nei temi.

Tutto il mio nervosismo era concentrato sulla prima prova. Mi ripetevo, a ciclo continuo: io non capisco niente di politica né di grandi problematiche mondiali, e non ho nemmeno fantasia; cosa potrò scrivere, in un tema di attualità, che non sia un luogo comune? l'unica mia speranza è il tema di letteratura, ma non è che l'abbia studiata così approfonditamente! finirò per consegnare in bianco e sarò cacciato dalla scuola con disonore: me lo sento!

Tuttora invidio chi (la maggioranza) è tranquillo alla vigilia del compito di italiano. So che è strano, ma ero letteramente terrorizzato alla prospettiva di non avere la minima idea di cosa scrivere.

Della prova di matematica, invece, non avevo alcuna paura: l'unica altra paura  era che la commissione mi scegliesse, per la seconda prova orale, una materia diversa dalla mia preferita.

Il colloquio, a parte la normale tensione al momento di parlare inglese - ah, avessi ora 19 anni, quando i telefilm si vedono in lingua originale! - filò liscio; e quando mi furono mostrati gli scritti corretti, cominciai a credere sul serio nella possibilità dei sessanta sessantesimi. Il mio tema - avevo scelto la traccia letteraria, ovviamente - era piaciuto molto al commissario di italiano, e in matematica non avevo sbagliato una virgola. I miei compagni ancora ricordano le mani aperte della giovane commissaria di matematica, che indicava al presidente "dieci!!!"

Poche settimane prima di morire, mio papà mi disse che, nel mio liceo, dove lui ha insegnato fino all'anno scorso, è ancora il mio l'ultimo compito di matematica risolto per intero e senza errori.

Era il 7 luglio 1997. Quel pomeriggio andai in parrocchia: era periodo di grest. E in tutti i giorni che restavano mi divertii come mai mi ero divertito, a fare l'animatore.


Infine, i voti.
Cinquantotto.
E tutto perché - l'avremmo saputo dal commissario interno - il professore di inglese si impuntò a non voler dare più di 8.
So che molti avrebbero messo non una, ma cento firme per un voto del genere, ma per me fu nient'altro che una presa in giro.
E quanto mi bruciarono le parole del mio insegnante di italiano: meglio un 58 meritato che un 60 regalato. Voleva dirmi che un 60 sarebbe stato regalato? Che il suo collega nella mia commissione dispensava voti alti come noccioline?
Niente di tutto questo, anzi: lui mi voleva (e mi vuole) un gran bene; ma quanto avrei impiegato per capirlo...

E vai a raccontare la storia in litania a tutti i conoscenti che cadevano dalle nuvole: come? non ti hanno dato 60? ma perché?
Mi consolava giusto il fatto che nessuno l'avesse preso e che, con un po' di oscillazioni, le proporzioni si fossero grosso modo mantenute. Ma avrei impiegato un bel po' ad accettare la cosa. Avrei preso quattro 30 filati al primo anno di università - con una lode nello spauracchio Analisi I - ma io non volevo un qualunque massimo dei voti. Io volevo quel massimo dei voti.

Non è un caso che, ogni anno, io mi cimenti nella risoluzione degli esercizi d'esame. Ora è solo una tradizione, ma in prima battuta c'era sicuramente un desiderio di rivalsa postuma. Un paio di volte mi cimentai anche nella traduzione della versione di latino per il liceo classico, come a dire: avrei potuto prendere anche la maturità classica!

Per questo volli con tutte le mie forze il 110 alla laurea. Lo dissi anche al mio relatore: ho già detto troppe parolacce alla maturità. In certi momenti preferirei non essere tanto bravo: se sapessi di non poter ambire al massimo, mi accontenterei del mio e me la spasserei per bene. Come mi comporto in altri ambiti.


Non passa estate che io non senta di ingiustizie agli esami di Stato. Del compagno leccapiedi che prende più di quello che si è fatto il mazzo per cinque anni. Del bimbominkia che scrive o dormito senza H e prende 100; di quello che fa teatro e organizza cineforum che viene visto come un eccentrico fannullone.

Nondimeno, non è necessariamente un male che ci siano persone che non sono le prime della classe ma che hanno decine di interessi culturali - e viceversa.
Fa rabbia quando si vedono perfetti deficienti che portano a casa voti migliori dei nostri, ma in fin dei conti è l'ennesima riprova che il valore di una persona è troppo grande per essere misurato!

Canzone del giorno: Morning Parade - On Your Shoulders.

lunedì 20 giugno 2011

Il comodino

Promemoria: tenerlo sempre pulito e in ordine. Perché se il comodino è pulito e in ordine, la luce dell'abat-jour sembrerà più brillante, e i sogni con lei.

Musica della notte: Johann Sebastian Bach - Concerto per clavicembalo in do maggiore, BWV 1061.

venerdì 17 giugno 2011

Per l'eternità

Fede ti amo by il tuo emo

XD Lost

(La seconda ci ho messo un po' a capirla.)

Canzone del giorno: Lugli - Per l'eternità.

giovedì 16 giugno 2011

L'eclissi sul ponte


Sono da poco passate le 10 quando, ieri sera, esco dall'ufficio. Avevo fatto un breve giro un'ora prima, ma c'era ancora troppa luce.

Vietato distrarsi in bicicletta; ma guardando i passanti, mi domando se sono l'unico a sapere che stasera c'è un'eclissi totale di luna.

In Prato della Valle mi sento meno solo: qualcuno, ogni tanto, alza gli occhi in cerca di qualcosa di rosso-bruno. Li alzo anch'io, e non vedo nulla. Oltretutto, non so nemmeno a che altezza guardare: so solo più o meno la direzione. Mi vergogno di essere un fisico.

Dopo aver domandato invano ad una coppia al Bassanello, vedo un crocchio di gente sul ponte pedonale lì vicino: è una mamma con suo figlio adolescente ad indicarmela. Eccola! È praticamente nera. Credevo fosse parecchio più in alto - nuovamente, mi vergogno di essere un fisico. Devo essere arrivato proprio nel momento in cui il nostro satellite è al centro del cono d'ombra terrestre. Avevo già visto una luna eclissata, 11 anni fa, ma la sua luce me la ricordavo molto meno debole.

Perdo il conto delle volte in cui il ragazzo prova a mostrare alla mamma la luna eclissata col suo binocolo, e lei non riesce mai; anzi si dispera, vedendo poi provare me e riuscirci subito.


Gli spettacoli naturali come questo sono anche un'occasione per conoscersi, tra gente del quartiere. Sento frammenti di conversazioni su orbite, epicicloidi e maree. Due bambine fanno a gara a chi arriva per prima all'estremità del ponte; e io mi domando se qualcuno dei grossi ragni che popolano i parapetti possa cercare rifugio nella mia borsa, appoggiata per terra.

Passano i minuti, la luna si alza e assume un colore rossastro da una parte: sta uscendo dal cono d'ombra.
Poco dopo le 11, compare la punta bianca: è ora di tornare a casa. Con due interrogativi:
  • perché, ogni volta che sento le parole luna nera, mi viene in mente la Zingara? La luna nera... ah ah ah ah ah... parapapà! Sono davvero così videodipendente?
  • la gente che fotografava l'eclissi col flash ha inventato la lampada dai 384.000 km di portata? E non ci dice niente?
Canzone del giorno: Nickelback - Someday.

mercoledì 15 giugno 2011

Novità tipografica

Al rinfresco di laurea di un'amica, oggi, qualcuno ha lasciato su una sedia una copia del Corriere. La maggior parte degli invitati è già andata via, e al momento non sto parlando con alcuno: ne approfitto per dargli un'occhiata.

Un momento - penso tra me - questo non è il solito Corriere!
O meglio: il titolo è lo stesso, il formato è lo stesso... ma sono cambiati i font!

La novità è proprio di oggi, e ce la illustra Gianluigi Colin, art director del quotidiano: il titolo di apertura - e gli occhielli nella barra ad esso sovrastante - sono ora scritti in Brera, carattere senza grazie, mentre per tutti gli altri titoli c'è Solferino, con grazie.

I caratteri utilizzati fino a ieri me li ricordo - o mi sembra di ricordarli - fin dall'infanzia - nonostante non avessi mai fatto caso, fino a oggi, che il titolo di apertura avesse un carattere sans-serif, diverso dagli altri. I nuovi font - il Solferino richiama vagamente il carattere della Stampa - mi danno l'idea di un giornale giovane e dinamico. Forse questa era l'intenzione di chi li ha disegnati, nonostante, come diceva Indro Montanelli, il Corriere sia una corazzata, forte della sua tradizione.

E voi, che ne dite? Meglio la nuova o la vecchia veste?

Prima

Dopo
Canzone del giorno: The Black Eyed Peas - Just Can't Get Enough.

lunedì 13 giugno 2011

Canzoni per 5 anni (2)

Autunno 2006

DataAutoreTitoloCommenti
23/9CherTake Me Home
24/9The KillersAll The Things That I've Done
25/9Belle & SebastianSeymour Stein
30/9TrickyIce Pick
14/10Yeah Yeah YeahsY-Control
20/10NeffaIl mondo nuovo
23/10The Black Velvet BandSt. Patrick's Day Parade
3/11Michelle BranchAll You Wanted
4/11Goo Goo DollsBetter Days
5/11Green DayBasket Case
11/11MuseExo-Politics
12/11The KillersJenny Was A Friend Of Mine
13/11The RaconteursBroken Boy SoldierUn mio amico e collega può ricattarmi a vita con la registrazione della mia imitazione di Jack White.
Gnarls BarkleyCrazyQueste canzoni andrebbero inserite tra quelle dell'estate, facendo anch'esse parte della serie In spiaggia all'alba; ma i post sono stati scritti e pubblicati in novembre.
PaloaltoThrowing Stones
Gianna NanniniFotoromanza
BebeMalo
RihannaS. O. S.
ColdplayThe Hardest Part
16/11Phil CollinsSomething Happened On The Way To Heaven
25/11Modern TalkingBrother Louie
29/11Gilbert BécaudEt maintenantUn corridore dal volto triste, taciturno e schivo...
1/12Blu Cantrell feat. L. O.Waste My Time
2/12Modena City RamblersIl sentiero
3/12MuseMap Of The Problematique
9/12AtomshipMothra
14/12OutkastHey Ya!
15/12Badly Drawn BoyRiver-Sea Ocean
18/12Mariah CareyMy All
OasisSongbird
19/12WilcoKamera
20/12The RasmusLucifer's Angel

Lunedì di Pentecoste

Senza lo Spirito Santo
Dio è lontano,
Cristo rimane nel passato,
il Vangelo è lettera morta.

(Patriarca Atenagora I; testo completo)

Questo fazzoletto mi fu dato come segno di partecipazione alla veglia di Pentecoste, 14 anni fa. Ero tanto felice di indossarlo che lo tenni non solo uscendo dalla cattedrale di Vittorio Veneto, ma anche tutto il resto della serata, al bar con gli amici. E potrei anche indossarlo nuovamente, fra poco più di due mesi, alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid.

Pentecoste è, assieme a Pasqua, la festa religiosa cui tengo di più. Perché è la festa della fraternità, dell'unione e del reciproco comprendersi. Ad un appassionato di lingue, poi, come può non piacere il brano degli Atti (2, 1-11) in cui i discepoli di Gesù si esprimono in tutte le lingue? E poi, alle veglie in cattedrale della mia adolescenza facevo parte del coro, ed ero felice anche solo di andare alle prove. La prima sera, nel 1995, imparai il Tui amoris ignem di Taizé, che tuttora per me è un brivido lungo 16 battute. Non c'era un solo canto che non comunicasse gioia; e la cattedrale, la sera della veglia, era sempre stracolma di giovani.


Quest'anno, tuttavia, ho visto solo l'ombra di ciò che era pochi anni fa. Niente coro; nessuna testimonianza dai missionari all'estero. Ai fedeli non è stato distribuito alcun "segno" né i giovani erano in percentuale significativamente superiore alla media domenicale.

Nel 2009 e nel 2010 ero a Roma nel weekend di Pentecoste, e non so quando sia partita, nella mia diocesi natale, la tradizione della festa dei giovani, a Motta di Livenza - dove due anni fa i ragazzi della mia parrocchia di Padova replicarono il musical Kairós. Forse il "settore under 25" ora celebra lì.

Questa nuova organizzazione non mi piace. Ma almeno i ritornelli di Taizé ci sono ancora.

Canzone del giorno: The Vaccines - Wetsuit.

sabato 11 giugno 2011

Verwechslungsgefahr

(volevo mettere semplicemente Verwechslung, che in tedesco significa confusione, ma mentre controllo l'ortografia della parola mi si suggerisce quest'altra, che significa pericolo di confusione. Bravo Google, sei perspicace.)

Ieri, in mensa.
"Michela?"
Michela si gira, scambiamo due parole e poi torniamo ai rispettivi pranzi.
Io mi domando come mai non ci sia Sara: sono quasi sempre insieme.

"Ciao Marta, alla prossima!"
Ci salutiamo e io torno in ufficio.

Di sera, in piazza.
Incontro la Sara di cui sopra: "Giusto di te mi stavo domandando, ho visto Michela oggi in mensa e anche poco fa..."
Sara: "Come puoi averla vista? È tornata a Verona ieri..."

Dono dell'ubiquità?
No: semplicemente si chiama Giorgia.

E Marta si chiama Chiara.

Canzone del giorno: Foreigner - I Want To Know What Love Is.

venerdì 10 giugno 2011

Canzoni per 5 anni (1)

Estate 2006

DataAutoreTitoloCommenti
14/7a-haHoly Ground
24/7Belle & SebastianSleep The Clock Around
28/7Mary J. BligeBe Without You
1/8In FlamesThe Jester's Dance
2/8Dimmu BorgirIn Death's Embrace
3/8Mau MauDue cuori
P!nkMy VietnamQueste canzoni riguardano tutto il mese di agosto: i post fanno parte della serie In spiaggia all'alba
ShivareeI Close My Eyes
PaloaltoThe World Outside
Beverley KnightGet Up!
Death Cab For CutieThe New Year
In FlamesJotun
U2Even Better Than The Real Thing
Stan RidgwayCamouflage
18/9System Of A DownB.Y.O.B.

giovedì 9 giugno 2011

Canzoni per 5 anni (intro)

Abitudine mutuata da Diego Cugia nelle vesti di Jack Folla, ogni mio post ormai si conclude con la canzone del giorno.

Ho cominciato il 14 luglio 2006, pochi mesi dopo l'apertura di questo blog, a conclusione del post Quinta categoria: un post in cui citavo Phoebe, in seguito persa di vista e ora riaccolta con piacere in barra.
La canzone di quel giorno fu Holy Ground degli a-ha, il mio gruppo storico. Non fu intenzionale, ma si vede che era destino.

Passarono dieci giorni prima di un altro post con canzone: pian piano, la inserii sempre più spesso fino ad inserirla alla fine di ogni post, a meno che già esso parli di musica o le circostanze siano troppo tristi. Sia la canzone che passa la radio nel momento in cui scrivo; sia la canzone che quel giorno non riesco a smettere di cantare... mi sforzo sempre di trovarne una, e di non ripetermi mai - per la gioia della mia amica Carolina, che con gli Skillet mi ha contagiato, due post consecutivi ebbero Whispers In The Dark.

Ora che questa consuetudine si protrae da quasi 5 anni, ho deciso di raccogliere in una serie di post tutte le canzoni del giorno da quel 14 luglio a oggi. Anzi, l'ultimo post comparirà proprio il prossimo 14 luglio - la cui canzone del giorno ovviamente sarà la Marsigliese.

Canzone del giorno: Bob Dylan - Like A Rolling Stone.

mercoledì 8 giugno 2011

Circolo chiuso


Pur avendo letteralmente venerato Jonathan Coe per La banda dei brocchi, ho aspettato 9 anni prima di iniziare Circolo chiuso, il suo seguito.
E, ancora nonostante tutto l'entusiasmo per le avventure di Benjamin Trotter, ora non saprei raccontare la trama nei dettagli. Ricordo la sua passione per gli Yes, le registrazioni al pianoforte, il suo desiderio di comporre una sinfonia rock. E la passione per Cicely Boyd, ovviamente.

Ora sono a pagina 80, e nulla sembra cambiato, delle sensazioni di 9 anni fa. L'identificazione poco meno che totale in Ben, definitivamente consacrata quando costui, a casa degli amici Doug e Frankie, riconosce all'istante l'Introduzione e Allegro di Ravel, trasmessa da una stazione radio di musica classica.
E l'odio per suo fratello Paul, deputato del partito laburista guidato da Tony Blair. Discorsi per slogan e senso dell'umorismo pari a quello di Clemente Mastella. Gli sputi negli occhi ci vorrebbero per lui, altro che Malvina che lo salva dalle gaffe.

Canzone del giorno: Alesha Dixon - Breathe Slow.

lunedì 6 giugno 2011

Una famiglia di macfag

Al di là del mio scarso o nullo senso dell'orientamento, e dell'aiuto che mi verrebbe da un dispositivo in grado di collegarmi a Google Maps, penso davvero di comprare uno smartphone. Soprattutto dopo aver perso il mio ultimo lettore musicale, vorrei una cosa "tutto in uno" , anche per non dover portare con me tanti alimentatori.

Nella mia famiglia, in tanti si sono smartphonizzati, anche se è più giusto dire che si sono àifonizzati. E, manco a dirlo, tutti gli àifonizzati sono diventati macfag, ovvero con l'Apple ci fai tutto, Steve Jobs è un genio, non c'è paragone con Windows (e neanche con Linux).

L'atteggiamento da fan è una cosa che non ho mai sopportato, in alcun campo. Mi sono allontanato assai anche da molti fan del mio gruppo musicale "storico" - gli a-ha: e chi mi conosce sa quanto li ho amati - era impossibile parlare d'altro. So che è inutile cercare di riprodurre le emozioni giovanili, ma non posso credere che non si possano provare passioni in età adulta.

Ecco: forse, esauriti gli entusiasmi musicali, qualcuno si è buttato sulla tecnologia di tendenza. Risultando ancora più insopportabile. Specialmente quando ha totalmente assimilato la mentalità di Apple.

Può sembrare una banalità, paragonata alle potenzialità di uno smartphone, ma io ascolto tantissima radio e desidero poterla ascoltare anche con il telefono, considerato che ciò è possibile. Non radio su internet o on demand: la cara vecchia modulazione di frequenza. Avete presente quella cosa che fruscia e che fa l'uccellino? Quella.


Ora, persino il Nokia 1280 - prezzo di mercato: 20 euro - ha un sintonizzatore FM. L'iPhone 4 - prezzo di mercato: 659 euro per la versione a 16 GB - no.
Ne parlavo ieri col marito di mia cugina, mentre smanettava sul suo MacBook Pro: ma che problema c'è? te le ascolti su internet...
E se io non volessi sprecare batteria? E se io non volessi abilitare il 3G per ascoltare un notiziario? E, soprattutto, se io non avessi un abbonamento internet mobile? Ma è un controsenso comprare uno smartphone senza un abbonamento internet...
Cos'è, questa, se non assimilazione totale della mentalità di Apple? Compri un cellulare, diventi promoter: il marketing piramidale 2.0.

Canzone del giorno: Breaking Benjamin - Until The End.

venerdì 3 giugno 2011

Nerditudine

Io non sono nerd, sono geekLa migliore prova di nerditudine.

In questi giorni c'è chi mi sta sfidando su questo campo. Ieri forse ho sferrato un bel colpo tirando fuori gli insiemi connessi per archi e il teorema del passaggio della dogana. Ma la guerra non è finita (e non deve finire).