sabato 24 maggio 2008

1 contro 100

Di essere uno dei pochissimi italiani che non odia Amadeus - nemmeno quando, al Quiz Show, sembrava conoscere solo le parole "cinquecento dodici milioni" - sapevo da tempo. Di essere uno degli ancora meno under 30 che è riuscito a guardare 1 contro 100 pure la sera dell'ultimo dell'anno - solo a casa, in attesa che i miei amici venissero a prendermi - idem.


Sarebbero arrivati poco dopo - giusto il tempo di sentire anche il discorso di fine d'anno di Nicolas Sarkozy - ma questa stupenda sigla mi sarebbe frullata in testa per tutto il tragitto verso la discoteca.

E mi è tornata in mente proprio qualche giorno fa; non avendone più saputo nulla, ho cercato un po' in rete e ho scoperto che la scenografia, dopo le puntate natalizie, è stata fisicamente smantellata dallo studio.
Niente più soldi o muro, dunque; peccato, perché al di là del ritmo lento - troppo lento per un gioco di quel genere - mi piaceva proprio.

Canzone del giorno: Straylight Run - The Tension And The Terror.

lunedì 19 maggio 2008

The Job

Più di sette anni fa, ai tempi dei manifesti 6x3 di Berlusconi con la scuola delle tre I: inglese, internet, impresa, Maurizio Pistone così scriveva:
Poi c'è l'altra classe operaia, quella che fa il lavoro sporco, ma ancora non lo sa. Sono quelli che sanno un pochino di inglese e di Internèt, e che sognano un impiego in una delle nuove imprese - o anche in quelle vecchie, ma non al tornio o alla fresa, per carità: al compiùter. Sono quelli destinati a fare il lavoro più pesante e "alienante" , dicevano una volta gli intellettuali di sinistra, [...] guadagneranno appena un po' di più di un sussidio di disoccupazione, e vivranno nel costante terrore di essere rimpiazzati. [...] Per un po' correranno dietro alle grandi illusioni dei nuovi poveri - che il loro nuovo lavoro semestrale è solo il primo gradino di una lunga scalata - che basta metter su una botteguccia, anche solo per vendere messaggi pubblicitari sui telefonini - che basta infilarsi in una qualche Catena di Sant'Antonio tecnologica...
Ma è lì che la grande falce del mercato raccoglierà la messe dei perdenti.
L'autore, insegnante di lettere a Torino, in molti interventi appare molto critico nei confronti del linguaggio delle immagini - in particolare, nella sua utilità a scuola. Ma più di mille dibattiti sulla legge 30, nonché sull'immigrazione, valgono questi due pluripremiati minuti e mezzo diretti da Jonathan Browning:


Le battute pronunciate dal messicano (Alex Castillo) suonano più o meno così: «Mi servono due ragionieri; un consulente di marketing; un responsabile finanziario; due programmatori, che però devono essere esperti di Java. È tutto per oggi, grazie.»)

Canzone del giorno: Virgin Black - Adorned In Ashes.

venerdì 16 maggio 2008

Ha mai letto i libri di...

Da La versione di Barney:
«Le piacciono i libri di Shalom Aleichem? Già, probabilmente lei non capisce lo yiddish. Una lingua così espressiva.»
Ok, magari è vecchia come il cucco, ma giuro che in treno mi sono dovuto trattenere!

Nooooo!!!! È esistito davvero uno scrittore di nome Shalom Aleichem (pseudonimo per Sholem Naumovich Rabinovich, ndr)! E io che pensavo che Mordecai Richler volesse accertarsi che i suoi lettori avessero frequentato l'oratorio!

Canzone del giorno: Katatonia - Brave.