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venerdì 25 novembre 2022

Impara la matematica!

Vengo a sapere grazie ai mondiali in Qatar dell'esistenza di Byju's, piattaforma per l'apprendimento a distanza con sede in India; e vengo a sapere oggi che, circa un anno fa, ha acquisito GeoGebra, software molto conosciuto tra gli studenti e gli insegnanti di matematica.

GeoGebra è abbastanza diffuso anche nelle scuole italiane, per quanto io non sappia quanti miei colleghi effettivamente lo usano e lo fanno usare anche ai loro studenti.

Ma ve le immaginate delle pubblicità del genere in Italia? 

Impara la matematica! Impara la scienza! Impara a programmare!

Figuriamoci. Questo è il Paese dove la gente si vanta di non sapere nulla di matematica, e dove "essere dalla parte della scienza" significa non credere in Dio - e, nel frattempo, credere che un virus contagi soltanto dalle 18 alle 6.

Canzone del giorno: Suede - Animal Nitrate.

giovedì 24 novembre 2022

Qatar 2022

Mondiale per niente interessante, sento dire da qualcuno. Partite loffie, sento dire da qualcun altro. Mondiale da boicottare per i diritti umani, da qualcun altro ancora.

Non fatemi ridere. L'unico motivo per cui sento dire queste cose è perché non gioca l'Italia.

E sapete che vi dico? Che a me va benissimo un mondiale dove non gioca l'Italia. Tutte le partite in chiaro: cosa posso volere di più? Tanto, non tifo Italia da quando non la allena più Arrigo Sacchi. E per un attimo ci ho creduto, quando Berlusconi ha detto che avrebbe varato una manovra che avrebbe garantito un milione di posti di lavoro.

domenica 4 settembre 2022

Io sono una zebra

ma gli juventini non comincino ad esultare: non mi occupo di squadre minori, e al posto del cuore ho un bidone dell'immondizia. Al massimo possiamo parlare degli zebrahead: Playmate of the Year, ve la ricordate? Sono ancora in attività, per la cronaca.

Il primo commento che ho ricevuto dopo gli oltre otto anni di silenzio riguarda l'ultimo post che li ha preceduti, e che li annunciava - o meglio, che annunciava un silenzio sine die

In tale post constatavo la mia difficoltà nel tenere questo blog aggiornato; nel dare ad esso una linea precisa; nel tenere la barra dritta anche nello scrivere un singolo post. E, al contempo lamentavo la mancanza di interazioni.

Sia uno dei commenti che ricevetti all'epoca che il recente commento sopra menzionato, di fatto, mi fanno capire che si tratta di una contraddizione. Se scrivo in modo ingarbugliato non posso aspettarmi che la gente mi stia dietro, giusto? Mettiamoci che sono pure un insegnante...

Il punto, tuttavia, è proprio questo. Il blog, volente o nolente, rispecchia la mente di chi lo scrive, e la mia non è capace di procedere in modo lineare. O magari, opportunamente educata, lo è, ma è contro la sua natura.

Qualche anno fa - durante il lungo silenzio - una mia amica romana mi parlava delle lamentele delle maestre di sua figlia, e io mi sentivo come se fosse nata, anzitempo, la mia reincarnazione: erano esattamente le stesse lamentele che la mia maestra esprimeva a mio padre, quando ero alle elementari. Si distrae sempre; non segue; contesta tutto.

Non molto tempo dopo, la mia amica scoprì che la figlia è ad alto potenziale cognitivo, o plusdotata, o gifted che dir si voglia: e così scoprii anch'io di esserlo.

Nessuno se ne accorse, di me: si diceva solo che ero molto intelligente. Ma quando ero piccolo, perlomeno in Italia e a maggior ragione in un paese, nessuno sapeva di plusdotazione. Ancora oggi, secondo la psicologa Jeanne Siaud-Facchin, autrice di Troppo intelligenti per essere felici?, gli stereotipi sono tanti: "se è addirittura più intelligente della media, che problemi vuoi che abbia?" È sempre Jeanne Siaud-Facchin ad aver coniato, per chi si trova nella mia condizione, l'appellativo di zebra. Perché le zebre non sono mai state addomesticate dall'uomo: e se è l'uomo stesso ad essere una zebra, capite che c'è una contraddizione intrinseca?

Sul pensiero arborescente di una zebra, e sulle conseguenze di ciò, si possono trovare tantissime informazioni in rete e non serve che qui ve le riporti. Ma questo spiega, per esempio, perché un bambino plusdotato vada spesso fuori tema, nei compiti di italiano: se il compito non ha una consegna precisa, le idee si affollano. Spiega perché, delle volte, lo stesso bambino - o lo stesso adulto, visto che la plusdotazione ce la portiamo dietro per tutta la vita! - dia delle risposte che apparentemente incomprensibili a domande semplici. Semplici per chi non è zebra, s'intende.

E questo spiega perché i miei post siano così ingarbugliati.

Quindi, non meravigliatevi: con le contraddizioni ci vivo da sempre. Anzi, io stesso sono una contraddizione!

Canzone del giorno: zebrahead - You Don't Know Anything About Me.

venerdì 9 luglio 2010

Vicinanza

Eliminata la mia Germania ai mondiali in Sudafrica - al cuore non si comanda - in finale c'è una delle squadre in cui riponevo le speranze. Sia Olanda che Spagna meriterebbero un titolo iridato: gli iberici per il loro gioco, gli oranje per la loro storia. Ma chi mi conosce già lo sa: domenica sarò vestito di arancione.
Non so quanti italiani mi faranno compagnia. Forse gli appassionati di ciclismo, ben consci che se gli olandesi non ci fossero bisognerebbe inventarli. Forse gli interisti, per Wesley Sneijder: anche questo sarebbe uno scherzo del destino.
Molti miei conoscenti tiferanno Spagna come già l'hanno tifata agli europei. Non nascondo un certo fastidio, visto che l'Italia era stata eliminata proprio dalla Spagna, ma io non avevo trovato lo stesso supporto, a Francia '98, per i bleus. Anzi, fu proprio il ritorno del razzismo contro i cugini d'oltralpe (quantomeno, per come è stata la mia esperienza) ad allontanarmi dai nostri Azzurri.

È comprensibile, in ogni caso, visto che, al di là della simpatia per questo o quel giocatore, ognuno tifa le squadre delle nazioni che sente più vicine, e molti italiani si sentono culturalmente vicini agli spagnoli - se non altro perché credono che per parlare spagnolo basti mettere le S e qualche olé.

Io non mi sottraggo a tale meccanismo. Ma la mia vicinanza, all'estero, sta altrove. E, un po' a malincuore, ammetto che è limitata a Europa centro-settentrionale e Nord America. I motivi sono svariati: per quello che riguarda il passato, annovero - tralasciando moltissimo - l'architettura gotica (quella vera), la pittura fiamminga, la musica di Byrd e Purcell, Bach e Händel, i virtuosi del clavicembalo; poi John Constable, la poesia di Coleridge, James Joyce, gli impressionisti, i fratelli Grimm (e la legge di Grimm in linguistica), Jacques Prévert. Uscendo da scuola, trovo una grande strada ferrata che mi porta tutt'intorno alla terra, e lungo il cammino incontro la musica indie, il cinema, le serie televisive, Starbucks e il Superbowl, e soprattutto il ciclismo, tra classiche del Nord e Tour de France. Ci sarebbe la Vuelta a España, ma la Rai non la trasmette mai... Ecco: regalatemi un abbonamento a Sky e vedrete che i miei orizzonti si allargheranno.

Tutto - anche questo è un mio limite - è influenzato dalle lingue straniere che parlo: francese (la prima da me imparata, che mi ha salvato dalla scuola media), inglese, tedesco e, da qualche mese, un po' di neerlandese. Perché con le lingue vengono le persone - e io voglio parlare o la mia lingua madre o quella di colui che ho di fronte: detesto l'inglese pigliatutto. C'è molto di narcisistico, lo so: ma la soddisfazione di sentirsi dire tu parles très bien le français o es ist unglaublich, du sprichst Deutsch ohne Akzent non ha prezzo!

Tenendo conto della mia curiosità linguistica, non rimarrò fermo a Europa centro-settentrionale e Nord America. Molto probabilmente la prossima lingua sarà il russo o il finlandese. E ci sarà da divertirsi.

Canzone del giorno: Kasabian - Reason Is Treason.

lunedì 25 gennaio 2010

No ghe 'a fasso

Un paio d'ore fa: torno dal cinema parrocchiale dove hanno dato A Serious Man (e chi l'ha visto può dunque comprendere il mio stato d'animo), e arrivo a casa, trovando uno dei miei due coinquilini che aveva appena finito di seguire il derby di Milano.
Preparo la cena - risparmiatemi la predica sul fatto che non si mangia alle 11.30 di sera, prego - e, mentre mangiamo, i nostri discorsi sono unicamente calcistici.
Premetto che non disdegno per nulla il calcio, ma da qualche anno praticamente vedo solo i risultati e la classifica; neanche ricordavo che il Real Madrid si fosse comprato Benzema, giusto per dirne una.
Nel frattempo, lo schermo del televisore mostra o La domenica sportiva o Controcampo.
Verso mezzanotte e mezza, le sintesi delle partite della giornata sono finite; vedo Franco Ordine - che inizialmente pensavo fosse quello che a Guida al campionato imitava Maurizio Mosca - Arrigo Sacchi, Giampiero Mughini e altra gente: si parla dell'Inter, della crisi della Juventus e via discorrendo.

Meno male che a un certo punto abbiamo spento, visto che ne stavo uscendo pazzo. Qualcuno che segue questi dibattiti mi vuole spiegare come fa? Un giorno di settembre andavo in macchina da Roma al Circeo con mio cugino: era lui che guidava, e la radio era perennemente sintonizzata su Rete Sport, emittente che parla unicamente della Roma. La squadra di Totti - per la quale tifo anche io, per la cronaca - aveva appena ingaggiato Claudio Ranieri. Ora, ok, le speculazioni, le speranze dei tifosi... Ma due ore tutte così? Ho chiesto a mio cugino come facesse - perché la ascolta spesso - aspetto ancora una risposta.

Canzone del giorno: Mau Mau - Due cuori.

sabato 22 dicembre 2007

4ª d'Avvento (Da viola a rosso) - contiene In spiaggia all'alba (8)

corona avvento grande
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro patrimonio per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti. (Isaia 55, 2)
Ci sono due cose che voglio fare, in altrettanti prossimi Natali.
Per una l'invito a chi voglia aggregarsi è già aperto: recarmi in un paesino in Austria, con la neve e con Stille Nacht in lingua originale.

L'altra è un'iniziativa che già diverse parrocchie intraprendono: organizzare il pranzo di Natale per chi, nel quartiere, è solo. Senza limite minimo di età.

Ho passato da tempo - e mi era durato pochissimo - il periodo in cui il Natale è la fiera dell'ipocrisia, però lo ammetto: una volta, anzi due, il 25 dicembre lo vorrei trascorrere al di fuori della ritualità familiare.
Quest'anno, per fare il regalo ad una coppia - parenti ignoti - ero completamente senza idee. È una sensazione che detesto; ma d'altronde come fanno a venirmi idee quando i destinatari non si fanno mai vivi e nelle poche occasioni d'incontro non lasciano trapelare nulla di proprio?
Perché, oltretutto, io i regali "convenzionali" (portafogli, cravatte, sciarpe, penne) non li faccio. Attenzione e fantasia, le parole d'ordine.
Dall'Austria tornerò senz'altro, e con i regali. Magari rimango per le gare femminili di sci che tradizionalmente lì si svolgono tra Natale e Capodanno: fino all'anno scorso a Semmering, quest'anno a Lienz.

Ecco: se alla fine della fiera il Natale non l'ho mai odiato, sto cominciando seriamente a odiare il calcio. Ieri a Sankt Anton si svolgeva una bellissima discesa libera femminile, e dopo le prime atlete la diretta è interrotta per i sorteggi di Champions' League!
Cioè: in pista c'era Kelly Vanderbeek, la canadese che alla fine sarebbe risultata seconda, o Nadia Styger, la migliore delle prove; e noialtri appassionati dovevamo sperare che i signori dell'Uefa non facessero come Amadeus per annunciare il tabellone degli ottavi di finale!
Ma forse sono io che sono strano, visto che l'estate scorsa non mi sarei tagliato le vene se non avessi ascoltato i sorteggi dei gironi, preferendo (le parole sono di Brando, un amico e collega di mio cugino) fomentarmi per il salto in lungo; poco importa che Andrew Howe abbia rischiato di fare il colpaccio a Osaka. (Ah, a proposito: per il solito mio zio gli atleti sono degli sfigati.)

Dal viola sono arrivato al rosso perché, da 12 anni, nello sci questo è il colore del pettorale riservato al capoclassifica di specialità. Gli strani scherzi del destino: prima dell'inizio della stagione mi veniva spesso in mente il nome di Thomas Vonn, ex sciatore statunitense; e ora il pettorale rosso della discesa libera è sulle spalle di Lindsey C. Kildow, che con lui si è sposata ed è iscritta alla Federazione come Lindsey Vonn.

Canzone del giorno: Editors - All Sparks.