giovedì 31 gennaio 2008

Scassamento di Balls

Il progresso della civiltà vola in Gran Bretagna: raccogliendo una protesta di un'associazione per i diritti degli omosessuali, il ministro per la scuola e l'infanzia Ed Balls propone di proibire, a scuola, l'espressione mamma e papà.

E il proverbio tra moglie e marito non mettere il dito? Una bestemmia: d'ora in poi si dovrà dire tra sposi non... tra coniugi non... caspita non mi viene la rima!

E il quarto comandamento, onora il padre e la madre? Ennesimo segno dell'omofobia della Chiesa: Pecoraro Scanio prenda provvedimenti al più presto.

Canzone del giorno: Duran Duran - Falling Down.

mercoledì 30 gennaio 2008

Primarie USA

Hillary Clinton, Barack Obama, John McCain, Mitt Romney, Mike Huckabee...

... ma non si può votare David Palmer?

(Per l'Italia mi accontenterei anche di un Hal Gardner.)

domenica 27 gennaio 2008

In nome di Dio

Inizio della seconda lettura di oggi (prima lettera di S. Paolo ai Corinzi 1, 10):
Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti.
Clemente Mastella ha sempre sbandierato il suo cattolicesimo: ma questo passo - motto di qualsiasi sport di squadra - se l'era perso?

(A seguire, ben più interessanti: le foto dei mondiali di ciclocross al lago delle Bandie!)

Canzone del giorno: The Rasmus - Last Waltz.

mercoledì 23 gennaio 2008

Sono ancora capace di perdermi!

Lo spot della BMW Serie 3 Touring è famoso soprattutto per la colonna sonora di Giovanni Allevi (Come sei veramente), ma a me ha colpito pure lo slogan:
Sono ancora capace di perdermi? Certo che sì, soprattutto perché l'auto che guido io - che purtroppo non è una BMW - non ha il navigatore satellitare. Per fortuna non è di serie nemmeno sull'auto qui pubblicizzata.
E il cambio automatico? Pure quello è a richiesta; di serie c'è il classico manuale a 6 marce. Ok, almeno per un po' posso considerare ancora valido il motto della Casa: piacere di guidare.

Canzone del giorno: The Police - Message In A Bottle.

martedì 22 gennaio 2008

Clone guardiano

La prima puntata del Grande Fratello è ormai una tradizione - cui normalmente non seguono le successive, ma questa è un'altra storia - e quest'anno c'è stato più di un motivo per onorarla.

A partire da Silvio Berl... ehm, volevo dire Roberto Mercandalli, imprenditore milanese ventiseienne. Nominato "guardiano della Casa" , sarà senz'altro il preferito di Beppe Severgnini: nei primi cinque minuti di permanenza è riuscito ad esprimere un commento sulla location e a dire che Lina - un'altra partecipante - è nel suo target. "Mi piacciono le donne più alte di me," ha aggiunto; tutte, insomma.
Alla domanda di Alessia Marcuzzi sul perché dei suoi guanti nel taschino - che uno dei romani ha definito guanti da Alfasud; oh, non mi toccate l'Alfasud che nella mia famiglia è durata 22 anni! - la sua risposta è stata "mi piacciono, mi ricordano la San Babila anni '70" ... cioè quando non eri manco nato?

Poi c'è Nadia Castaldi, che probabilmente aspira ad essere la Susan Mayer del GF8. Però sembra simpatica, dai...

E Teresa Stinziani, molisana; nella clip di presentazione, mostra che al suo paese d'origine - Salcito, 619 abitanti, in provincia di Campobasso - o si prega o si va al bar. Ma quello non era Parpo, il paese di Piter, in provincia di Bresia (the big city), a metà strada tra la collina, la montagna e la steppa?

E, per finire, quella sessantina di militanti della Fiamma tricolore che, a Ponte Milvio, ha assaltato la "bolla" in cui erano chiusi tre sfidanti per un posto nella Casa, in nome dell'emergenza abitativa a Roma. Silvio, per le prossime elezioni mi sa che un alleato te lo sei giocato...

Canzone del giorno: Culture Club - Karma Chameleon.

sabato 19 gennaio 2008

Segni di vecchiaia

La mia vicinanza agli "enta" si fa sentire anche dal fatto che ieri, seguendo il supergigante di Kitzbühel, facevo il tifo per i due anzianotti del circo bianco: Hermann Maier e Marco Büchel, rispettivamente 35 e 36 anni.
All'atleta del Liechtenstein, per la verità, sono un po' affezionato da quando un servizio di TMC che raccoglieva i momenti più divertenti delle Olimpiadi di Lillehammer '94 lo mostrava mentre risaliva il pendio dello slalom, dopo aver sbagliato una porta.
E Herminator, va be', chiunque abbia seguito lo sci negli ultimi dieci anni non ha potuto non ammirarlo.

Una preghiera per Scott Macartney, che oggi sulla Streif ha riportato un trauma cranico.

Canzone del giorno: Linkin Park - Shadow Of The Day.

mercoledì 16 gennaio 2008

Ooops!

Da Un'idea malata, editoriale di Ezio Mauro su Repubblica di oggi:
A mio parere il giorno d'inaugurazione dell'anno accademico non era la data più propria per invitare Benedetto XVI a tenere la sua lectio magistralis; e il rettore si corresse, perché quella lezione non suonasse come un programma e un indirizzo per l'anno dell'Ateneo. Ma è ridicolo chiamare in causa la scienza, come se potesse risultare coartata, offesa o limitata dalle parole del Pontefice, che è anche uno dei grandi intellettuali europei della nostra epoca.
Ah, davvero? Il quotidiano che ogni santo giorno ci ricorda come la scienza sia messa in pericolo dalla Chiesa ora considera ridicola una tale idea? E colui che Eugenio Scalfari, appena quattro giorni fa, definiva un Papa dalla palese inconsistenza politica e culturale, ora che i miei colleghi capitolini l'hanno fatta fuori dal vaso - magari sui manuali di meccanica quantistica, visto che, se a qualcuno non fosse chiaro, è lì che si studia la fisica, e non berciando che i cristiani sono tutti cretini - diventa uno dei più grandi intellettuali europei della nostra epoca?

A proposito: il giorno della mia laurea non è che mi si impedirà di discutere la tesi perché qualcuno mi avrà visto recarmi a Messa oppure, scandalo degli scandali, qualcuno avrà letto il mio nome su L'Azione, settimanale diocesano di Vittorio Veneto? No, tanto per sapere...

Musica del giorno: Johann Sebastian Bach - Toccata e fuga in re minore.
(Una delle tante inconsistenze di un cretino.)

martedì 15 gennaio 2008

Individua gli autori

Citazione n. 1:
C'è un nascente totalitarismo [...] che è brillantemente mascherato. È mascherato perché gli aspiranti dittatori - e ce ne sono molti - pretendono tutti di essere più tolleranti di te. Si nascondono a fianco degli anti-razzisti, degli anti-omofobi e degli anti-sessisti. Ma ciò che veramente osteggiano è qualcosa di molto diverso. Costoro - li chiamo "fondamentalisti secolari" - sono anti-Dio, e ciò che davvero vogliono è lo sradicamento della religione, e di tutti i credenti, dalla faccia della Terra.
Citazione n. 2:
La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.

sabato 12 gennaio 2008

Tornati dalla Francia, e messa in parte

(Segue da Tal è l'abituale sua divisa.)

Tornati dalla Francia, e messa in parte
la spada e l'infradito, sulla pista
innevata l'Eloisa va a conquista
d'una vittoria nel gioco di carte;

così i diciotto anni vo cantarte
e se di tue virtù estendessi lista
ben presto il loro numero, alla vista
saria 'ndeterminabil con ogn'arte.

Poiché di salvar tempo siamo in vena
ti dono il balsamo associato a shampoo
(ammetto che l'idea è di mente aliena)

e mentre steso sto in piazza del Campo
l'Antonio vedo partir fin da Siena
per l'onore di un solo bacio a stampo:

dice "farò in un lampo!"
ma tu "non disturbarti, via vo tosto"
lasciandolo a bollire come mosto.

Metro: sonetto caudato (cfr. Burchiello).
2-4. Eloisa, quest'anno, ha festeggiato il compleanno in montagna: oltre che sciando, stracciando suo papà a carte;

9-11. Eloisa è candy (fan della coppia Michael & Maria, in Roswell), e una delle scene cult sta nella puntata 1.16 (Crazy), quando, dopo che Max regala a Liz un bagnoschiuma, Michael regala a Maria uno shampoo da supermercato: Maria, piuttosto ironica, dice "Shampoo" ; Michael: "Shampoo and conditioner in one" ; Maria: "It's a real timesaver."

... Devo dire quanto bene ti voglio? ^^

martedì 8 gennaio 2008

Due balzi da gasteropode (2)

Prima gatta: la domanda n. 16 chiede qual è l'insolito nome di battesimo del personaggio, figlio di un Rinaldo e dai capelli biondi, che partecipò alla vita politica di una grossa regione italiana, e del quale si narra volesse approfittare della sorella di un suo sodale, in cambio di favori.
È un po' superflua la ricerca, poiché ormai la parola gasteropode è composta ed è chiaro che la risposta inizia per O; ma noi vogliamo esserne certi.
Chi sono i biondi della Divina Commedia? Il più ovvio è Manfredi di Svevia, ma è figlio di Federico II, quindi non di un Rinaldo. Cerchiamo così la parola biondo e troviamo (Inferno XII, vv. 110-112):

[...] e quell'altro ch'è biondo,
è Opizzo da Esti, il qual per vero
fu spento dal figliastro sù nel mondo."
Opizzo d'Este, bollito nel sangue del Flegetonte, era marchese di Ferrara, e suo padre si chiamava Rinaldo: è lui.

Zia Daniela si appella alla logica enigmistica per ipotizzare che la terza parola sia da, ma le domande 8 e 9 per ora sembrano impossibili. Ci torneremo dopo. Intanto cerchiamo di comporre la seconda.

Domanda n. 4: sono riportati, in inedita traduzione italiana, alcuni versi (*) di un poeta provenzale che influenzò significativamente Dante, e si chiede chi sia detto poeta. L'unico poeta provenzale che ricordo è Arnaut Daniel; e mi convinco definitivamente che sia questa la risposta allorché lo vedo presente nel XXVI canto del Purgatorio, presentato dal sopra citato Guinizzelli come il miglior fabbro del parlar materno.

Domanda n. 7: è corredata dalla foto dell'opera di un'artista incontrato da Dante. Io pongo l'attenzione sul tetragramma (è lo spartito di un canto gregoriano) ed è la zia che mi fa notare la miniatura. Durante una delle precedenti ricerche abbiamo beccato un miniatore, che è Oderisi da Gubbio. E andiamo!

Domanda n. 3: un nobile pisano, incontrato da Dante nel Purgatorio, lamenta che la tomba della moglie, risposatasi con un signore lombardo, recherà entrambi i simboli araldici. Chi è la donna?
Oh mamma. Vuoto. Scorriamo il glossario, soffermandoci su tutti i nomi di nobili: niente.
Dopo almeno dieci minuti e una pagina semistaccata, un flash. Mi torna in mente la domanda sul rettile, quando la zia aveva proposto vipera, e una battuta del mio professore di italiano su un canto in cui compare qualcosa come la vipera dei milanesi e il polo di qua tutto quanto arde: "eh, vedete: il biscione, il Polo..." Sìììììì!!!! (Purgatorio VIII, vv. 79-81)

Non le farà sì bella sepultura
la vipera che Melanesi accampa,
com'avria fatto il gallo di Gallura."
Questa domanda però è veramente cattiva, perché la donna - Beatrice d'Este - nemmeno è menzionata da Dante!

Cerchiamo di indovinare la frase: un bando da gasteropode, nel senso di un concorso che si vince andando a lumaca? un bacio di gasteropode? ... Che schifo, con tutto il rispetto per i gasteropodi!

Ritorniamo alla domanda n. 9, in precedenza scartata: nella foto che la accompagna c'è lo scafo di una nave, visto da sotto, ed è richiesto il nome della nave che, in un'ardita similitudine, viene descritta proprio in tale prospettiva.
Anche qui i ricordi non ci portano lontano, così pensiamo alle navi della Commedia. La navicella del mio ingegno, all'inizio del Purgatorio? Acqua. La nave di Caronte? Idem. Quali sono le navi famose della letteratura? "Argo!!!!!!!" grida ad un tratto la zia... e Argo c'è!

Un punto solo m'è maggior letargo
che venticinque secoli a la 'mpresa
che fé Nettuno ammirar l'ombra d'Argo.

Così la mente mia, tutta sospesa,
mirava fissa, immobile e attenta,
e sempre di mirar faceasi accesa.
Siamo nell'ultimo del Paradiso, vv. 94-99.

Ok. Allora la terza parola è da. E la prima? Siamo sicuri che sia un, e non, che so, in?
Domanda n. 1: un imperatore, cui è dedicato il monumento raffigurato (in un particolare) nella foto, è protagonista di un colloquio con una sua suddita. Per quale virtù Dante lo elogia?
Cominciamo con l'individuare l'imperatore. Li recitiamo: Ottaviano, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba, Otone... C'è Giustiniano: è lui che parla nel VI canto del Paradiso, il canto dell'aquila. Ma non dialoga con alcuna suddita. Costantino è nominato, ma non è presente; l'ho proposto perché la foto sembra il particolare di un arco trionfale.
Continuiamo ad elencare: Vitellio, Vespasiano, Tito, Domiziano, Nerva, Traiano, Adriano... Ecco, Adriano amava l'arte, magari è lui. No. Antonino il Pio? Più che essere pio non ci risulta abbia compiuto imprese memorabili, ma cerchiamo lo stesso. Marco Aurelio, diarca con Lucio Vero; Commodo, e poi? Lo schemino sul mio libro di storia si fermava qui! Ok, c'è stato Settimio Severo, Caracalla, Eliogabalo... e poi Aureliano, Diocleziano... Cosa ci è sfuggito?
Arriva anche mio cugino, che solo all'ultimo ha scelto medicina: la sua prima scelta era storia. Non sa nulla manco lui, ed esce. La zia, intanto, ricorda un dialogo con una vedova; ma va a vuotare la lavatrice.
Resto solo, ma non mi arrendo. La vedova non mi dice niente. Ricerco da capo.
... ed è Traiano! (Purgatorio X, vv. 76-78)

i' dico di Traiano imperadore;
e una vedovella li era al freno,
di lagrime atteggiata e di dolore.
(Ovviamente il monumento era la Colonna Traiana.) Annoverato tra gli umili. Così la parola è un.
Già, ma un che?

Domanda n. 8: in un passaggio profetico, Dante annuncia la venuta di qualcuno con un numero di tre cifre. È un modo enigmatico per designare una parola latina: quale?
Subito penso al veltro. Ma nel primo canto dell'Inferno non ci sono numeri.
La zia pensa a deus (anche perché D è la probabile iniziale). Ma come si può designarlo con un numero? La D c'è tra le lettere della numerazione romana, la U un tempo era V, ma E ed S? No, non è deus. Ma quella D deve esserci. È un 500: proviamo a cercare cinquecento...

nel quale un cinquecento diece e cinque,
messo di Dio, anciderà la fuia
con quel gigante che con lei delinque. (Purgatorio XXXIII, vv. 43-45)
515 si scrive DXV... Dux!

Domanda n. 6: Dante parla di un gioco di origine araba molto popolare nel Medioevo, che ha dato origine alla parola azzardo. Qual è questo gioco? Prendiamo l'enciclopedia, e vediamo che azzardo deriva da azzahr, che in arabo sono i dadi. La zia allora è certa: un bando da gasteropode!

Ma io non sono così certo. Anche perché manca la domanda n. 5 da risolvere. La foto mostra una cittadina del dipartimento francese delle Alpi Marittime, da Dante nominata per raffigurare un paesaggio alquanto disagevole. Qual è la cittadina?
E qua è veramente dura. Come una parete a strapiombo, per l'appunto.
È verosimile che siamo sul monte del Purgatorio. Dovrei guardare un passaggio in cui è descritta la particolare difficoltà nello scalarlo, ma non ce n'è uno solo.
Strategia alternativa: consultare una mappa della Provenza. A parte Nizza, che non è una cittadina, vedo Menton, Cannes e Antibes (che conosco per la vittoria di Bruno Boscardin nella 7ª tappa della Parigi-Nizza del '96, mica per il dipinto di Eugène-Louis Boudin!). Ma non è alcuna di queste.
Strategia della disperazione: scorrere nuovamente il glossario, e passare alla voce successiva solo quando si è sicuri di non aver incontrato una cittadina delle Alpi francesi.
E andiamo... Lemosì (Limoges) è nella Haute-Vienne; Lerici è in provincia di La Spezia; Noli è in provincia di Savona... Sto quasi per rassegnarmi a un bando da gasteropode.
Turbia.
Cittadina francese.
Purgatorio III, vv. 49-51:

Tra Lerice e Turbìa la più diserta,
la più rotta ruina è una scala,
verso di quella, agevole e aperta.
La Turbie!!!
E allora cos'è? Un baldo da gasteropode? Ma che significa? Baldo è un aggettivo, non esiste come sostantivo. C'è qualcosa che non va.

Sono di nuovo solo. Controllo tutte le risposte, e l'unica che non ho verificato direttamente sul testo è la n. 6, quella sul gioco.
Cerco gioco nell'indice analitico. (A dire il vero prima cerco giuoco, ma a quanto pare non è la forma arcaica: la usava Bruno Pizzul pensando che fosse arcaica.)
Ce ne sono diversi: poi ch'al tutto si sentì a gioco (Inferno XVII, v. 102); le magiche frode seppe 'l gioco (Inferno XX, v. 117) ... Quando si parte 'l gioco de la zara (Purgatorio VI, v. 1)!
Zara è la risposta: l'italianizzazione di azzahr, infatti. E così viene un balzo da gasteropode!

Conclude Armando Massarenti le sue considerazioni, sul numero successivo del Domenicale:

Vicini all'alba di un nuovo anno, questo amore diffuso per Dante ci induce all'ottimismo. E se qualcuno ci dice che l'Italia oggi è un po' seduta, ricordiamogli che può essere anche capace di balzi che sulla carta sembrerebbero impossibili.
Con riferimento ad alcuni commenti allo scorso post, va detto che anche io e zia Daniela, senza alcun supporto, di risposte ne avremmo sapute al massimo 3 o 4. Difatti non ci vantiamo: il merito è della nostra pazzia, e solo secondariamente della nostra pazienza e di tanta curiosità. Curiosità, infusa più da questo concorso che dagli spettacoli di Roberto Benigni, di leggere finalmente per intero la Commedia.

Un mio compagno di liceo, un giorno, chiese perché ben tre anni di scuola superiore sono dedicati al poema dantesco. E il professore - è sottintesa la sua presenza nel novero degli artefici di questa piccola grande soddisfazione - fece un discorso strano, che non saprei qui riportare.
Caro prof. Piccoli, se lei - lo trovo improbabile! - non fosse una delle 839 lumache saltatrici, la prossima volta che qualcuno la interroga sul perché leggere la Commedia, risponda: "Perché ci permette di compiere un balzo da gasteropode!"

Canzone del giorno: Phish - The Squirming Coil.

(*) A onor di cronaca, questi sono i versi originali (da Ab gai so cuindet e leri):
No vuelh de Roma l'emperi
ni qu'om m'en fassa postoli
qu'en lieis non aia revert
per cui m'art lo cors e'm rima

sabato 5 gennaio 2008

Due balzi da gasteropode (1)

839.
Tanti, scrive Armando Massarenti, siamo stati i pazzi che, proprio nei giorni delle grandi cene, ci siamo scervellati sulla sua Indovina Commedia (il Domenicale del Sole-24 Ore, 23 dicembre).

Per quello che riguarda me, non poteva essere altrimenti, dal momento che da piccolo non guardavo alcun cartone animato mentre non mi perdevo un gioco a quiz.
E a farmi compagnia, nel tardo pomeriggio della vigilia di Natale, c'era mia zia Daniela che, oltre a non tirarsi indietro di fronte a una sfida culturale, è laureata in lettere.

Massarenti avverte che le domande - preparate da Anna Li Vigni e Davide Tortorella - sono a prova di Google, ma anche volendo io e la zia non possiamo verificarlo; solo supporti cartacei a disposizione, e le rispettive memorie.
Supporti cartacei, nondimeno, più che validi: il più importante, logicamente, è l'edizione della Commedia uscita a fascicoli con Famiglia Cristiana; non solo con la parafrasi a fianco, ma con un ricco glossario e soprattutto con l'indice analitico.

Si inizia. Andiamo in ordine sparso, togliendoci dai piedi le domande di cui siamo sicuri della risposta.

Domanda n. 2: di quale cittadina si dice che soffra per il peso di un monte che le grava le spalle? E qui devo ringraziare la mia abitudine di leggere ogni anno i temi di maturità: l'XI canto del Paradiso è stato proposto proprio alle attuali matricole, e un punto della traccia riguardava proprio quella metafora (vv. 43-48):
Intra Tupino e l'acqua che discende
del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende,

onde Perugia sente freddo e caldo
da Porta Sole; e di rietro le piange
per grave giogo Nocera con Gualdo.
Domanda n. 10: quale poeta duecentesco, che Dante incontra in Purgatorio tra i lussuriosi, nella sua più famosa lirica dice che l'amore rimpatria sempre in un cuore nobile? Confesso che non ricordavo che rempaira stesse per rimpatria, ma quando ero io matricola uno dei vecchi del collegio mi fece recitare la poesia di Guido Guinizzelli in ginocchio, in mensa, alla più bella delle studentesse; e io non mi scomposi un verso!

Domanda n. 14: quale scienziato è legato indissolubilmente alla disciplina da lui codificata, al punto che la sua opera è la base dei manuali tuttora in uso? Facile: Euclide, con la geometria.

Domanda n. 17: quale lettera viene di volta in volta cancellata dalla fronte del poeta? Facile anche qui: la P di peccato.

Domanda n. 12: quale costellazione fa da ornamento ad un personaggio della Divina Commedia? Non ricordiamo nulla io e la zia, ma c'è la foto e sono sicuro che sia lo Scorpione.

Domanda n. 13: quale Dialogo platonico viene citato per parlare del destino ultraterreno delle anime? Anche qui non ricordiamo: proviamo a elencare i nomi e cercarli nel glossario; siamo fortunati perché Timeo è giusto il secondo che tentiamo.

Domanda n. 20: come si chiama l'elemento quintessenziale di cui sono composte le sfere celesti? Torniamo sul facile: etere.

Domanda n. 18: qual è la prima parola in lingua ebraica del Paradiso? Il VII canto comincia con Osanna, sanctus Deus sabaoth; e non ci risultano termini ebraici prima.

Domanda n. 11: quale pietra, che veniva usata nelle chiese per la sua trasparenza, è citata nel Paradiso in una descrizione della luce diffusa da un'anima? Zia Daniela dice subito alabastro guardando la foto, e l'alabastro c'è (canto XV, vv. 22-24):

né si partì la gemma dal suo nastro,
ma per la lista radial trascorse,
che parve foco dietro ad alabastro.
La soluzione da trovare è una frase, la cui chiave numerica è 2, 5, 2, 11, composta con le iniziali delle risposte: si delinea un come prima parola e gasteropode come ultima.
Così, alla domanda n. 15 - di quale rettile, nell'Inferno, è descritta la fulmineità nel passare da un lato all'altro della strada? - evitiamo di cercare tutti i nomi di rettili: alla zia viene in mente il ramarro.

E la 19 posso far finta di saperla senza bisogno di aiuto: quale profeta biblico preferì cibi poveri alle leccornie del re? Con la D inizia solo Daniele!

Mancano le gatte da pelare...
Ve le racconterò la prossima volta; e gli altri dantisti, abituali o improvvisati, si facciano vivi!