Perdere una medaglia di bronzo per un regolamento perverso non piace a nessuno. Sfogarsi, a casa o nella propria stanza d'albergo, ci sta. Delirare ai giornali, un po' meno.
Cominciamo dai fatti. Vanessa Ferrari, ginnasta, 22 anni il prossimo 10 novembre, gareggia alle Olimpiadi di Londra nella specialità del corpo libero. La medaglia d'oro va alla statunitense Alexandra Raisman, l'argento alla romena Catalina Ponor. Vanessa giunge a pari punti con la russa Aliya Mustafina e, in un Mondiale, il bronzo sarebbe assegnato ad entrambe. Ma siamo alle Olimpiadi, e il pari merito non è ammesso. Fa la differenza il voto sull'esecuzione: quello della Mustafina è di 3 decimi migliore, e il bronzo va a quest'ultima. Game over.
- Ti sbatti quattro anni e poi arriva una che ti frega il bronzo per tre decimi di meno. (Ferrari) Ok, ci sta: ma per caso la ginnasta russa non si è sbattuta quanto te? E se fossi stata tu a fregare il bronzo a lei?
- Noi siamo solo l'Italia, non siamo americani, non siamo cinesi, è chiaro che contiamo meno. (Enrico Casella, allenatore) La Ponor non doveva neanche arrivare in finale, è stato un regalo della giuria, solo che la Ponor è romena. (Ferrari) Certo, infatti la Romania politicamente conta moltissimo...
- A Rio 2014, Vanessa Ferrari avrà 25 anni. Tanti, rispetto all'età media delle ginnaste, ma tanti quanti Catalina Ponor...
- La ginnastica artistica è uno sport il cui risultato dipende da dei giudici. Questo Vanessa lo sapeva fin dall'inizio. Anche quando vinse l'oro ai mondiali di Aarhus nel concorso generale individuale, a neanche 16 anni. Era dunque anche lei una delle bambolotte ammaestrate?
- Ora la medaglia di legno esiste veramente!
Canzone del giorno: Tanita Tikaram - Twist in my Sobriety.