martedì 31 maggio 2011

Fine della passeggiata inattesa

Passata la processione, mentre io stavo ripercorrendo, a ritroso, via della Casetta Mattei prima e via di Bravetta poi, mio cugino mi chiama chiedendomi la mia esatta posizione. Mi trovo all'incrocio tra via di Bravetta e una piccola strada chiamata via del Forte Bravetta. Ricevo l'ordine di rimanere lì, mi appoggio al muretto e continuo a leggere Sei gradi di separazione.

Un signore sulla cinquantina passa in bicicletta, e mi squadra da capo a piedi. Le 7 di sera sono un po' presto per le signorine allegre, suvvia.

Appena prima che arrivi mio cugino, si fermano quattro ragazzi che cercano una palestra lì vicino. Ma prima che parlino, mi immagino che chiedano quanto vuoi?

Canzone del giorno: Sandra - Maria Magdalena.

lunedì 30 maggio 2011

Passeggiata inattesa


Ieri pomeriggio avevo appuntamento con i miei cugini per un aperitivo in un bar a villa Pamphili, a Roma.
Le informazioni a mia disposizione:
  • vicinanza con un campo da bocce dove vanno a giocare gli anziani (tra me e il cugino che mi aveva dato l'informazione ci sono 16 giorni di differenza: cosa voleva insinuare?);
  • vicinanza con l'ingresso dal quale entravamo da bambini (più di 20 anni fa) sull'Olimpica;
  • vicinanza con piazza del Buon Respiro (e qual è?);
  • vicinanza con il capolinea della linea 8, in cima alla Gianicolense.
La mia posizione iniziale: inizio di via di Bravetta.
La linea H parte da via dei Capasso, una delle prime traverse di via di Bravetta, e passa proprio per il capolinea dell'8. Mi ci reco.
Non c'è ancora il mio autobus: ma d'altronde è una bellissima giornata e mi siedo al sole - così, tra le altre cose, mi ricompaiono le lentiggini e, se già la gente mi toglie in media 5 anni, con le lentiggini me ne toglierà almeno 7.
Sono armato: ho con me il testo di Sei gradi di separazione di John Guare; per un laboratorio teatrale, avrei dovuto essere Euripide nelle Θεσμοφοριάζουσαι (Le donne alle Tesmoforie) di Aristofane ma, mancando il mio Mnesiloco, devo reinventarmi figlio di Sidney Poitier.
Come colonna sonora, italo disco anni '80: Happy Children, Tarzan Boy, Self Control... da una festa per bambini in un parco giochi lì di fronte.


Una telefonata e il monologo di Paul sul Giovane Holden, ma l'H ancora non si vede. Mio cugino mi richiama, dicendomi che in una ventina di minuti sarei potuto giungere a piedi al capolinea dell'8, percorrendo interamente via di Bravetta.
Si era dimenticato di precisare, tuttavia, che al bivio con via Silvestri io avrei dovuto imboccare quest'ultima, cosicché io cammino, cammino (e leggo, leggo) finché via di Bravetta diventa via della Casetta Mattei.
In effetti, a un certo punto mi pareva di non riconoscere più la zona, ma io detesto richiamare la gente per le indicazioni stradali, specialmente se le informazioni non le sanno dare e non hanno pazienza con chi non ha senso dell'orientamento.

Volete farmi felice? Regalatemi uno smartphone con Google Maps o GPS integrato e arriverò in men che non si dica. (Se è anche con Android, sarò ancora più felice.)

Alla fine, un altro mio cugino è venuto a prendermi. Forse si aspettava di trovarmi nervoso, ma come potevo essere nervoso con: ancora mezza commedia da leggere, niente di pesante addosso e la temperatura ideale? Chissà se lui saprà mai che, mentre imprecava per la processione in via di Bravetta che bloccava tutto il traffico, io stavo cantando andate per le strade in tutto il mondo...

Canzone del giorno: Interpol - Gavilan.

sabato 28 maggio 2011

Bambini e cani

Sul tram: entra una signora con la sua bambina.
"Che bella bambina!" esclama un passeggero.
"Grazie," risponde la signora, "lei è uno dei pochi che me lo dice. I complimenti di solito sono solo per il mio cane."

Canzone del giorno: Young Knives - Turn Tail.

giovedì 26 maggio 2011

(Non) essere intellettuale

Ho sempre cercato la compagnia di persone intellettuali, già da quando avevo 18-20 anni, ma quelle che ho incontrato sono saccenti e pallose. Al di là di due o tre argomenti approfonditi in maniera straordinaria, sono interessati a poco altro, men che meno alla sdrammatizzazione e all'ironia. Evviva il medio colto ironico!
(Paola Milani, ascoltatrice di Melog 2.0, citata dal conduttore Gianluca Nicoletti nella puntata odierna.)

martedì 24 maggio 2011

Scrivere ogni giorno

Ma il motivo per cui avevo cominciato a parlare delle Note azzurre di Carlo Dossi, prima di perdermi nel delirio grecista, era perché da lui dovrei prendere esempio, scrivendo qualcosa, anche una minchiata, ogni giorno. Fa bene, soprattutto in momenti come quello che sto vivendo - e che sta vivendo una mia carissima amica. Ci vorrà un po' prima che recuperi la wit dei tempi migliori; e considerato che si tratta di una di quelle parole inglesi che non riesco a tradurre in italiano, la strada sarà ancora più difficile.
E considerato anche che proprio del libro di Carlo Dossi avevamo parlato io e papà, per l'ultima o la penultima volta; della fregatura, per me che non conosco il greco, per le parole o frasi in greco senza traduzione; del fatto che, pur avendo meno di zero ripensamenti sulla scuola scelta, mi dispiace non conoscerlo, vista la mia passione per le lingue.
Ce l'ho qua davanti, in ufficio. Riesco a prenderlo in mano senza problemi. Ma la sua wit mi divertirà fra un po'.

Canzone del giorno: Young Knives - Human Again.

Jean-Baptiste Loeillet

Era stata una così bella serata, quella di venerdì 13. Ero con un'amica a sentire un concerto di organo, oboe e violoncello. Un meraviglioso Trio-Sonata in la minore di Georg Philipp Telemann, una Ciaccona di Henry Purcell e la scoperta di Félix-Alexandre Guilmant, esponente del romanticismo francese, e Jean-Baptiste Loeillet, belga contemporaneo di Vivaldi (nel video, una versione della Sonata in do maggiore in cui l'oboe è sostituito dal flauto dolce e l'organo dal clavicembalo).

Prima della prossima rassegna organistica al santuario della Madonna Pellegrina, a Padova, dovrò aspettare fino a ottobre. Spero che in estate ci sia molta musica all'aperto. Non è giusto che mi chiuda, e per il momento non lo sto facendo. Ma fra un po' ?

venerdì 20 maggio 2011

Who passes faster?

Tornare a leggere e parlare in inglese dopo aver avuto un padre del quale Sir Richard Attenborough disse I'm having a conversation with a gentleman who speaks English better than me non è proprio la cosa più semplice. E non solo perché io, per quanto possa migliorare, al massimo ne saprò un decimo di lui.

Ma, in fondo, mio papà passa, l'inglese resta. Anche se ora, nella mia città, lo si sa un po' meno.

Canzone del giorno: George Harrison - My Sweet Lord.

mercoledì 18 maggio 2011

In lutto

Amici, non ho deciso di non scrivere più ma scriverò di nuovo quando me la sentirò. Mio papà è mancato, improvvisamente, venerdì scorso e io l'ho scoperto sabato in un modo che purtroppo non dimenticherò mai. (La data dell'ultimo post, 16 maggio, è sbagliata: il post era stato scritto giovedì 12.) In questo momento sono circondato da persone che mi vogliono bene, e spero che sia così anche fra un mese, fra due mesi, quando il grande vuoto si farà sentire ancora più forte.
Ma questo blog è sempre stato all'insegna della wit, e in questo momento non me la sento di usarla, se non dal vivo, in compagnia.

Statemi vicini. A presto.

lunedì 16 maggio 2011

Note interrotte


Il Passo del Bocco, sede della cronoscalata del Giro 1994, la tappa che ridimensionò notevolmente le speranze di vittoria di Marco Pantani contro Evgenij Berzin... E anche Chiavari, da dove quella crono partiva!
... Nooooo!!! Uno zampellotto!!!

Queste due frasi avevo scritto sul mio quadernino, tre giorni fa, mentre ascoltavo la web-cronaca della tappa, con le voci di Andrea Berton e Marco Saligari, sul sito della Gazzetta.

Due minuti prima dell'incidente di Wouter Weylandt.

mercoledì 11 maggio 2011

Note azzurre

Carlo Dossi, scrittore e politico lombardo, lo conoscevo per Panche di scuola, studiato all'ultimo anno di liceo: mi era piaciuto, e così mi ero letto tutto L'Altrieri, la raccolta in cui tale novella è inclusa.

Quando, verso la fine dello scorso anno, avevo letto della ripubblicazione, presso Adelphi, delle Note azzurre (Dossi : Note azzurre = Leopardi : Zibaldone) in edizione integrale, mi ero incuriosito, nonostante fossero passati più di dieci anni e non ricordassi molto. Una settimana fa, approfittando dello sconto del 25% su tutto il catalogo dell'editore milanese, lo comprai, ed è stato amore alla prima pagina aperta a caso. Cioè, ragazzi, leggete:
3746. Una sera diedi - per sorpresa - e in presenza di tutti - un bacio ad una fanciulla. Ella se ne mostrò offesa. Io le dissi «se il bacio non lo vuoi - restituirlo puoi» - E la fanciulla me lo ridiè di nascosto.
Vedete? Altro che il Giacomo dietro la siepe:
2311. Foscolo e Leopardi non sono umoristi... Due creazioni incomplete perchè incapaci al riso. [...]
Ma Dossi, soprattutto, mi piace perché gioca con le lingue e con i dialetti. Una delle mie massime soddisfazioni è scoprire le etimologie dei vocaboli e i legami tra i diversi idiomi.

Piccolo problema: nelle Note azzurre ci sono molte parole e frasi in greco antico, e l'editore, da bravo grecista (Adelphi è il plurale di ἀδελφός, fratello), non ha messo la traduzione in nota.

Panico. Panico. Panico. Dopo anni in cui ho difeso la superiorità del liceo scientifico, ora è arrivata la mia Νέμεσις?

Non dovevo, l'altro giorno, dire a una ragazza greca che Αγγελικη (Angeliki) è un nome greco - lei credeva fosse latino - perché ἄγγελος vuol dire messaggero. Non dovevo. Non dovevo. Ho commesso ὕβρις. Ἐλέησον !!!!!!

Canzone del giorno: Hugh Grant & Drew Barrymore - Way Back Into Love (dal film Scrivimi una canzone).

domenica 8 maggio 2011

"Ah, no, è tedesco!"

Ieri pomeriggio, all'imbocco di corso Umberto: do un'occhiata divertita ad un arcaico manuale di Fortran - il linguaggio di programmazione che ho dovuto imparare ai tempi della tesi - in vendita a una bancarella, e proseguo la passeggiata. Immediatamente a fianco, c'è il banco di un'associazione umanitaria: è sufficiente che rallenti impercettibilmente affinché una volontaria mi porga un volantino, osservando si vede che sei sensibile!

Dissimulando a fatica il fastidio, sbircio il volantino, senza prenderlo; e al tempo stesso guardo la volontaria come a dire fuori le prove!
Lei, tuttavia, pensa che il mio sia sconcerto, e dice al suo collega: oh, non mi capisce, è tedesco!
L'altro volontario cerca di risolvere la mia titubanza: she was just joking!
Joking? rispondo io, deciso a mantenere il personaggio.
Poiché lo scambio di battute in inglese non prosegue, io ho uno slancio di pietà: guarda che puoi parlare italiano!
Ma, forse complice una R moscia (volontaria o involontaria?), nessuno dei due capisce che italiana è anche la mia nazionalità, e la donna chiede: hai un cellulare italiano?
Prima mi spieghi da dove si vedrebbe che sono sensibile, replico io.
Perché ti sei fermato a guardare...

Mannaggia, e io che pensavo di avere ancora il viso d'angelo!

Canzone del giorno: Michael Learns To Rock - Someday.

P. S. 1: So che a Padova esiste via Umberto I, e non corso Umberto. Ma ho una parte del cuore a Napoli.
P. S. 2: La messinscena è stata smascherata dal ciao Marco! di una ragazza al banco ancora più avanti, di un'altra associazione umanitaria.

sabato 7 maggio 2011

Si parte!

Mole rosa

Oltre alla Mole Antonelliana, anche il Ponte di Pietra (Ponte Vittorio Emanuele I) del capoluogo piemontese e la Reggia di Venaria ieri sera si sono illuminati di rosa, per celebrare la partenza del 94º Giro d'Italia.

È semplicemente qualcosa di meraviglioso. Ditemi quale altra manifestazione riesce a tanto: anzi, non affannatevi tanto a cercarla, perché non la troverete. A meno che pensiate al Tour de France.

Io non ho bisogno di centocinquantesimi anniversari, o di discorsi di politici a caccia di voti. Mi basta vedere cose come questa, per sentirmi fiero di essere italiano. Ogni tappa paesi diversi, e tutta la bellezza del nostro Paese. Molti importanti luoghi, tra cui per l'appunto la Reggia di Venaria, li ho conosciuti grazie al Giro, al punto che il mio professore di italiano del liceo diceva la cultura di Marco corre su due ruote.

Non dirò che i tifosi di ciclismo - quantomeno gli italiani - applaudono tutti: non è vero. Ma anche la persona che non segue il ciclismo, quando passa il Giro, si ferma a guardare, e contribuisce alla festa: magari anche solo tirando fuori un fiocchetto o un paio di ballerine rosa che non indossa mai. Una scemenza da parte di ciascuno, e tutte le strade d'incanto si tingono.
Se riuscissimo ad aiutarci tra di noi con la stessa facilità...

Canzone del giorno: Joyce Jonathan - L'heure avait sonné.

venerdì 6 maggio 2011

Parce que le français, c’est la langue du cinéma!

Al momento dello scambio di pareri, dopo la visione di una pellicola proveniente da oltralpe, il mio esordio di default è: innanzitutto va tenuto presente che è un film francese, quindi è bello - e l'enfasi di detto esordio è direttamente proporzionale all'antipatia del mio interlocutore nei confronti della Francia.

Bernardo Bertolucci - La commare secca

A Pagina3, stamattina, ha avuto spazio un'intervista a Bernardo Bertolucci sul Venerdì di Repubblica, nella quale il regista - che sarà prossimamente premiato a Cannes con una Palma d'oro alla carriera - ricorda i tempi del suo primo lungometraggio, La commare secca, quando pretese dai giornalisti che lo intervistassero in francese. Perché, gli chiese uno di loro: perché il francese è la lingua del cinema!

E ieri sera, ad un concorso presso il locale Certe notti di Padova, i Red Moonlight suonarono l'incipit della Marsigliese in memoria di Napoleone. Anche solo per questo meritano il mio inchino.

Canzoni del giorno: Judith - Te passe pas de moi (perché la Francia oggi domina); Elton John - Your Song (eseguita dai Red Moonlight).

mercoledì 4 maggio 2011

Come uccidere un potenziale scienziato

... meglio: come dirottarlo verso la facoltà di lettere classiche. Dieci semplici regole, adottabili da qualsiasi insegnante.

  1. Non preparare in anticipo le lezioni: l'estemporaneità avvicina la scienza all'arte aiutando ad apprezzarne la bellezza.
  2. Assumere che gli studenti conoscano a memoria tutto lo scibile umano.
  3. Non fare mai pause durante la lezione: possibilmente, quando mancano 10 minuti alla campanella, introdurre un argomento che ne richieda almeno 20.
  4. Non chiedere mai agli studenti se riescono a seguire o se hanno domande: al massimo, un minaccioso tutto chiaro, no? con un piede già fuori della porta.
  5. Non distinguere mai i passaggi e i risultati fondamentali dai semplici calcoli meccanici.
  6. Evitare di scrivere alla lavagna da sinistra a destra e dall'alto in basso; e se, a un certo punto, rimangono liberi due buchi al massimo di 40 cm2 ciascuno, a distanza di almeno 1,8 m l'uno dall'altro, scrivere metà formula nel primo e l'altra metà nel secondo; possibilmente, facendo le Z come i 2 e le M come le N.
  7. Non dare il tempo agli studenti di copiare un passaggio: anzi, nel frattempo, cambiare la notazione.
  8. Sbagliare un calcolo durante una dimostrazione, accorgersene quando ormai oltre alla lavagna si sono riempite anche le pareti, e recuperare tutto in 20 secondi - oppure, liquidare la dimostrazione con è banale (e pertanto richiesta all'esame).
  9. Non coinvolgere mai gli studenti negli esempi ed esercizi in aula, e possibilmente sceglierli tutti non-standard.
  10. Non fornire mai testi di riferimento o dispense.
Vi chiederete: ma perché tutto ciò dirotta proprio verso lettere classiche? Perché non verso giurisprudenza o psicologia?
Perché l'unica cosa chiara dopo una lezione di questo tipo è l'alfabeto greco, no? Con tutti i segni diacritici.

Canzone del giorno: Mickael Miro - L'horloge tourne.

    lunedì 2 maggio 2011

    Maillot rose


    Non so perché, negli ultimi giorni, mi venisse spesso in mente il nome di Dave Zabriskie, corridore di Salt Lake City, UT. Forse era un segno del destino: dopo un paio di stagioni sottotono, l'atleta della Garmin-Cervélo torna alla vittoria, nella sua specialità preferita; sua è la cronometro di Signal-de-Bougy, quarta tappa del Giro di Romandia.

    In questi giorni mi preparo psicologicamente al Giro d'Italia, al via sabato prossimo a Venaria Reale (TO): dopo le 4 tappe dal vivo del 2009, l'anno scorso sono rimasto a secco - complice anche il matrimonio di mia cugina - e quest'anno è decisamente il caso di recuperare; in questo periodo non mi si chieda di indossare maschere di felicità, con giacca e cravatta al seguito.


    Il rosa forse non è il colore che meglio si intona con la mia carnagione, ma mi si addice di più, ora. E, nel frattempo, ho scoperto che una maglia rosa c'è anche al Giro di Romandia: è riservata al miglior scalatore, quest'anno Chris Anker Sørensen.

    Però, che né Richie Porte, compagno di squadra di Sørensen alla Saxo Bank e secondo nella cronometro dietro Zabriskie, né Cadel Evans, vincitore finale della corsa svizzera, vengano al Giro d'Italia, non mi piace proprio, no no.

    Canzone del giorno: Autoreverse - Satelliti (al concerto di piazza S. Giovanni).

    domenica 1 maggio 2011

    Secondo corrente

    Questo post è scritto in Courier, in onore della fine ufficiale dell'epoca della macchina per scrivere, celebrata (con non poco patetismo) quattro giorni fa da Marco Belpoliti sulla Stampa.

    Ulisse

    Secondo corrente: in greco κατὰ ῥόον. Non è importante come sono venuto a conoscenza di questa espressione, presente nell'Odissea al verso 327 del quinto libro: τὴν δ' ἐφόρει μέγα κῦμα κατὰ ῥόον ἔνθα καὶ ἔνθα ([la zattera di Ulisse] la portavano sulla corrente l'onde enormi qua e là; trad. Rosa Calzecchi Onesti).

    Vincent van Gogh - Notte stellata sul Rodano

    Sta di fatto che, appena lessi la parola ῥόος, mi venne in mente il Rodano - in francese Rhône - e pensai che il nome del fiume derivasse da lì. Errore: l'origine, molto probabilmente, è celtica. Dovrò rimandare a un altro giorno la mia esaltazione linguistica.

    Nel frattempo, due interrogativi topici:
    • il non identificato organismo che, venerdì alle 8 di sera, raspava nella canaletta dei cavi elettrici dell'ufficio, avrà nel frattempo trovato l'uscita?
    • Carla ed Enzo di Ma come ti vesti?! sono veramente convinti che una camicia, una gonna... color aubergine sia tanto diversa da una camicia, una gonna... color melanzana?
    melanzane

    Canzone del giorno: Interpol - Memory Serves.