domenica 30 dicembre 2012

Ironizzare

Anni di risvegli con Prima pagina di Radiotre causano almeno due magagne:

Oggi, sulla metropolitana, leggevo il quinto capitolo della Ricerca della lingua perfetta (nella cultura europea), nel quale Umberto Eco descrive l'ipotesi monogenetica, ovvero la derivazione di tutte le lingue da una sola.

Tradizionalmente, il ruolo di lingua madre spettava all'ebraico, ma non sono mancate tesi fantasiose, come quella che da Anversa sostenne Giovanni Goropio Becano (Jan van Gorp). Secondo costui, i Cimbri, antenati dei suoi concittadini, discendono direttamente dai figli di Iafet e non erano presenti sotto la torre di Babele, perciò furono risparmiati dalla confusio linguarum e conservarono la lingua primigenia, trasmessa da Dio a Adamo.

Su queste pretese - si legge nel saggio di Eco - ironizza Giambattista Vico.

Ora, parliamone.
La ricerca della lingua perfetta è datato 1993. Nonostante i risvegli - nonché i pranzi e le cene - all'insegna dell'informazione, i miei ricordi delle parole in voga in quegli anni non vanno oltre tangentopoli, Mani pulite, concussione, strage, aula bunker, minimum tax, serpentone monetario.
Non so, in altri termini, se fosse già pratica usuale, nei telegiornali, il pastone politico. Ve lo ricordate, Francesco Pionati ogni sera al TG1? Quel servizio in cui un ministro annuncia un provvedimento, ed è rapido il botta e risposta tra il governo e l'opposizione; i centristi aprono al dialogo mentre è secco l'intervento del sottosegretario.

E che fa il sottosegretario? Ironizza. La CEI critica Berlusconi per la sua politica sull'immigrazione? Maroni ironizza. Giuliano Pisapia diventa sindaco di Milano? Formigoni ironizza. Berlusconi si ricandida alla presidenza del Consiglio? Fini ironizza. Ora, non mi sono andato a rivedere tutti i pastoni delle giornate in questione, ma non passa giorno senza che qualcuno ironizzi. Faccio una proposta ai giornalisti dei tg: prendete cento persone a caso, al mercato della frutta, e leggete loro le dichiarazioni di Maroni, Formigoni e Fini. Se anche uno solo - che non sia Gasparri o Schifani travestito - assorda venditori e acquirenti con una fragorosa risata, siete autorizzati a dire che Maroni, Formigoni e Fini hanno ironizzato.

(Volevo mettere anche Bersani, ma magari qualcuno lo scambia per Crozza.)

Quindi, caro Umberto Eco: se nel 1993 non avevamo così tanti umoristi in Parlamento, fa' finta che non ti abbia detto niente. In caso contrario, tuttavia, non mi puoi mettere Giambattista Vico ai microfoni del TG1 in mezzo a Cossutta, Occhetto e De Mita. Anche perché in seguito potrebbe provare una singolare attrazione per un salotto dalle poltrone bianche e per un anfitrione dal viso maculato, e discettare di corsi e ricorsi su un'isola dei Caraibi.

Canzone del giorno: The Bravery - An Honest Mistake.

venerdì 28 dicembre 2012

Rorate cœli desuper

Uno dei propositi per il 2013 l'ho già fatto: costruire una corona d'Avvento. Una corona canonica, con tre candele viola e una rosa, quest'ultima da accendere alla terza domenica (Gaudete in Domino semper).
E me lo sono segnato in agenda per settembre/ottobre: quando arriva novembre, è già tardi.

Tanto bello è per me l'Avvento quando inizia, quanto veloci sono ad arrivare le feste. Ogni volta mi riprometto di fare tante cose, e puntualmente non le faccio. Per questo mi sono segnato settembre/ottobre in agenda. Sarà un'alternativa alle foglie sulla neve, l'anno prossimo.

Lavoro a parte, dopo i Santi e i Defunti cominciano le gite con destinazione i mercatini di Natale: gli oggetti in vendita sono sempre gli stessi, però che belle le strade illuminate e i giganteschi alberi nelle piazze... e il vin brulè, e i biscotti, e le canzoni in tutte le lingue - almeno per chi ha la fortuna di avere amici stranieri!

Il turno dei panettoni inizia più avanti, alle varie cene: con i colleghi, con gli amici di una comitiva, con gli amici dell'altra comitiva... e non è ancora il tempo dei raduni familiari.

Due sono state le parole d'ordine del mio Avvento. La prima è libri: per il terzo anno consecutivo, sono stato uno dei volontari che fanno i pacchetti regalo per i clienti della Feltrinelli. Nonostante i commessi mi abbiano garantito che non c'è stato un calo di vendite rispetto agli scorsi anni, stavolta ho incartato quasi per metà libri per bambini - normalmente erano circa uno su quattro. Il più regalato, tra i libri "per adulti", è stato quello di Luciana Littizzetto.

La seconda parola d'ordine è stata canto. Ho tirato fuori il mio vestito della laurea all'elevazione musicale nel duomo di Padova, la sera dell'11 dicembre, per poi attendere la mezzanotte e festeggiare il mio compleanno con gli amici. Avevo preparato i brezel per l'occasione, che ebbero successo quasi quanto la mia cravatta arancione.

Di tutti i canti che abbiamo eseguito, il mio preferito è Rorate cœli, introito della quarta domenica di Avvento. Prima nella versione gregoriana - monòdica - poi in una versione a cinque voci, musicata da Salomone Rossi, mantovano, contemporaneo di Claudio Monteverdi. Non era un brano facile: le parti sono tutte sfasate, e trovandomi io vicino ai contralti, quasi lo sbagliavo. Fortuna che mi ero messo accanto a Dario, che è un po' l'appoggio di tutta la sezione.


Ora sto dalla mia famiglia a Roma, e un po' mi dispiace non partecipare a tutte le celebrazioni del Natale. Mi chiedo come ho fatto, a stare quasi dieci anni senza coro.

Canzone del giorno: Popol Vuh - Morgengruß.

sabato 8 dicembre 2012

Neve

Non mentite, gente. A meno che al vostro paese la bevanda standard sia il vin brulè e in garage teniate regolarmente la scorta di legna, anche voi, alla vista del primo oggetto fluttuante di dimensioni inferiori ad un bottoncino della vostra camicia, sognate un bianco Natale, dove le cime degli alberi luccichino e i bambini restino in ascolto per sentire le campanelle delle slitte.

Che una volta si chiamassero mamma, papà o fratellino in cortile, mentre ora si digitano tanti <3 sulla bacheca di Facebook, poco importa. Il paesaggio cambia fisionomia e tutto sembra più pulito, rivestito di un manto di neve fresca.
Dovrebbe scattare automatico il blocco del traffico, in questi casi. Così nessuno invocherebbe la pioggia normalizzatrice. (Tranne Bella Swan.)

Quando c'è neve neanche ti ricordi che tornerai a casa bagnato. Fino a che sei in bicicletta verso casa, e maledici la moda che vuole gli UGG solo per donne.


Ma anche in questo caso, che vuoi che siano 30 secondi per una foto?

Musica del giorno: Jules Mouquet - La flûte de Pan (al concerto di apertura dell'anno accademico del Conservatorio di Padova).

giovedì 6 dicembre 2012

Soldi


Io e mio papà non parlavamo mai di soldi.
Lui aveva sempre voluto non farmi mancare nulla ma, come conseguenza, io non avevo mai saputo nulla della nostra situazione economica.
Se aggiungiamo le mie crescenti preoccupazioni per il mio futuro lavorativo, il risultato fu che quando, per forza di cose, di soldi si parlava, mi montava un'insopportabile nausea. Ogni volta cercavo di sviare il discorso, di rinviarlo a data da destinarsi.

E adesso, quando le scelte sono mie e le preoccupazioni sono decine di volte maggiori, ho decine di volte più la tentazione di fuggire.

Musica del giorno: Salomone Rossi - Rorate caeli desuper.

lunedì 3 dicembre 2012

Ad te levavi

Quest'anno i tradizionali post di ogni domenica d'Avvento verranno chiamati col loro nome, avendo scoperto che ciascuna ne ha uno - che coincide con le prime parole dell'Introito ;-)


Rieccomi qui, ragazzi.
Il primo pensiero di questo Avvento va ovviamente a coloro che hanno animato l'iniziativa delle Foglie sulla neve. Chi con tanti, chi con pochi post... grazie a tutti, non solo per la soddisfazione che ho provato nel vedere questo titolo tante volte in barra, ma soprattutto perché ciascuno di voi le ha dato la sua personale impronta, come una diversa specie arborea.
Sarà un'iniziativa che sicuramente ripeterò l'anno prossimo; magari facendola durare un po' meno, visto che pure a me a un certo punto stava sfuggendo di mano.

Sono già due settimane che Padova è vestita a festa. Io sono del partito pro-Natale, e sto perfino cominciando ad apprezzare le nuove luminarie a LED, decisamente più delicate del blu elettrico in voga qualche anno fa.
Quando passo accanto al grande albero di fronte al Palazzo del Bo, a Padova, non posso non pensare a Ελένη, la mia ex tandem greca, che l'anno scorso volle essere presente all'accensione delle luci. Το χριστουγεννιάτικο δέντρο, così si chiama.

Quest'anno, per la precisione il giorno 11, per la prima volta parteciperò a un'elevazione musicale. Con il coro della cattedrale, con il quale canto da un paio di mesi. Roba seria, si preannuncia: per esempio, un Veni Domine di Felix Mendelssohn, che canteranno le donne. Altro che quella pacchianata della Marcia nuziale...



Passando a brani meno impegnativi, non credevo di poter essere ricordato per un'interpretazione canora, e invece è successo: con la ragazza di un mio ex compagno di teatro, che si ricorda di me ogni volta che sente Il ballo di San Vito, che io manco ricordavo di aver cantato al matrimonio di un nostro amico!


E sempre a proposito di canto, ieri a casa di un mio amico tedesco si è onorata la loro tradizione della prima domenica di Avvento, con Spekulatius, Lebkuchen e Glühwein, e alla fine abbiamo cantato Stille Nacht. È una scemenza, lo so, ma era la prima volta che non ero da solo a cantare l'originale :-)

Canzone del giorno: Gianfranco Manfredi - Ma chi ha detto che non c'è.

giovedì 22 novembre 2012

La colonna sonora della vita: 1993


Sabato scorso, sentendo in un locale Groupie di Bob Sinclar, riconobbi un motivo più che familiare. Ero troppo piccolo per essere affezionato alla versione originale di Fiorenzo Carpi: per me, Pinocchio era una delle canzoni onnipresenti alle feste di prima liceo, forse remixata per il ventesimo anniversario dello sceneggiato.

E per quanto, allora, si gridasse allo scandalo, penso a quanto appaia casereccio questo remix, paragonato con l'ultima hit del dj francese.

domenica 18 novembre 2012

sabato 17 novembre 2012

Foglia sulla neve #41


Padova è la città delle bici, e non solo sulla strada!

Canzone del giorno: Jon Secada - Just Another Day.

giovedì 15 novembre 2012

La colonna sonora della vita: primavera 1995

Enzo Jannacci non appartiene propriamente alla mia generazione. A parte Vengo anch'io. No, tu no, lo ricordo a Sanremo del 1994 con I soliti accordi (con Paolo Rossi) e, nove anni prima, in una raccolta di canzoni dell'estate in cui figurava L'importante è esagerare. Ma già allora si trattava del bagliore residuo dopo il lampo.

Scoprii la sua canzone più famosa quando uscì, con Repubblica, la raccolta L'Italia del rock, che mio papà comprò.


... che sempre allegri bisogna stare,
ché il nostro piangere fa male al re,
fa male al ricco e al cardinale:
diventan tristi se noi piangiam!
Ah, be'!

Questo post partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

mercoledì 14 novembre 2012

Foglia sulla neve #37 - Monsieur Lazhar


Com'è strana la vita, eh? L'ultimo film che avevo visto sul grande schermo era stato To Rome With Love di Woody Allen, e tra domenica e ieri sono stato due volte al cinema. Ho approfittato di avere la voce fuori uso ed essere esonerato dalle prove del coro per recarmi al cinema parrocchiale che frequentavo fino a due anni fa.

Monsieur Lazhar è uno di quei film per cui dico: devo smetterla di guardare film sulla scuola, e meno male che l'hanno fatto i francesi. Anche se sono canadesi - ma del Québec, fa lo stesso.

La delicatezza con cui il narratore ci mostra l'angoscia di Simon e di Alice fuori dalla porta della loro aula è l'emblema di questo film. Che poi è la delicatezza del protagonista, Bashir Lazhar: sensibile senza essere invadente e allergico agli pseudo-innovativi metodi d'insegnamento.

La mia foglia sulla neve, tuttavia, venne un attimo prima dello scorrere delle immagini: subito dopo il buio in sala. I primi titoli non erano accompagnati da musica né da effetti sonori, e passarono diversi secondi prima che uno spettatore si domandasse se ci fossero problemi con l'audio.
In quei secondi, il silenzio era quasi inquietante. Tutti i rumori normalmente nascosti passarono in primo piano. Non credo accada molto spesso, ormai.

Canzone del giorno: Daniel Powter - Cupid.

martedì 13 novembre 2012

Foglie sulla neve #33, #35, #36

Venerdì 9 novembre: l'indomani della mia presentazione dell'attività del secondo anno di dottorato. Dove erano presenti in quattro, in tutta l'aula magna: due professori - di cui, credo, soltanto uno membro della commissione - e due colleghi.
Io non ho voce, e dopo aver condotto due ore di tutorato con le matricole di ingegneria ho pure un non indifferente mal di gola, e decido di tornare a casa.
Il fine settimana lo trascorrerò al mio paese, per cui preparo i bagagli e verso le 6.20 sono in stazione.
Incontro Emilio, mio collega di ufficio: mi informa che il mio supervisore mi ha cercato. Uffa, proprio oggi doveva venire?
Due minuti dopo, all'edicola della stazione, trovo lui.


Domenica 11 novembre: la sera del San Martino più piovoso che io ricordi, con la comitiva si decide di andare al cinema. La scelta è tra Argo e Venuto al mondo, e io scelgo il primo non appena una rapida ricerca in internet mi rivela che il secondo è tratto da un romanzo di Margaret Mazzantini. E poi era tanto tempo che non vedevo Ben Affleck.
Non l'avevo fatto apposta, ma da quando papà era morto non ero più entrato al Verdi, il cinema di Vittorio Veneto.
L'edificio non è cambiato, da allora. Ed è più o meno lo stesso da 17 anni, da quando cioè il vecchio omonimo teatro era stato trasformato in un multisala.
Ma papà aveva fondato il cineforum di Vittorio Veneto, e andava in crisi d'astinenza quando il cinema era chiuso. Siamo sicuri che il cinema di Vittorio Veneto sia veramente lo stesso?

Lunedì 12 novembre: alla stazione di Mestre compro Ciak. La rivista cui papà era più affezionato in assoluto. L'avevo comprata il mese dopo che papà era morto, e anche il mese dopo ancora... e così via fino ad ottobre, credo, quando il panico per il futuro del mio dottorato mi aveva tolto la voglia di distrarmi con la settima arte.
Ma la serata di ieri mi ha fatto tornare la voglia. Anche se Ciak è un modo per trascorrere ancora un po' di tempo con papà, e di questo la voglia non mi passerà mai.

Canzone del giorno: Rihanna - Diamonds.

mercoledì 7 novembre 2012

Giorni di clausura

Mi rendo conto che la mia iniziativa mi si sta rivoltando contro, che c'è un bel po' di fogliame da recuperare. Ma domani ho la presentazione di fine anno: gran calma.

domenica 4 novembre 2012

Foglia sulla neve #28

Questi giorni devo lavorare, ponte o non ponte. E tra venerdì e sabato avevo pure la febbre, scoperta nella notte, dopo essere uscito dall'ufficio alle 2.20 e aver fatto tutta la strada fino a casa a passo di lumaca perché la gomma anteriore della bicicletta ha deciso di bucarsi ancora prima che aprissi il cancello.

Stamattina avevo messo la sveglia alle 9, ora della Lezione di musica di Radio 3 Suite. Si parlava del Concerto per violino di Alban Berg, dopo che ieri Francesco Antonioni aveva spiegato la struttura della dodecafonia; ma non ce l'ho fatta, e mi sono svegliato in realtà un'ora dopo.

Ma cosa c'è di meglio, per uno che ama il greco, che iniziare la giornata con una canzone greca?

venerdì 2 novembre 2012

Foglia sulla neve #24

Festa di Halloween con una suora partoriente e il mio solenne annuncio della canonizzazione di Roberto Giacobbo!



(Prossima missione: il recupero delle mie uniche foto, in possesso di suor Andrea.)

giovedì 1 novembre 2012

La colonna sonora della vita: inverno 1997

Questo post partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.
Il lato B del 45 giri con The Green Leaves of Summer, che ascoltavo più spesso di quest'ultima! Nel film The Alamo è cantata da Frankie Avalon; questa è la versione più famosa, cantata da Marty Robbins.

In the southern part of Texas, in the town of San Antone,
there's a fortress all in ruin that the weeds have overgrown.
You may look in vain for crosses and you'll never see a one,
but sometimes between the setting and the rising of the sun,
you can hear a ghostly bugle as the men go marching by;
you can hear them as they answer to that roll call in the sky.

mercoledì 31 ottobre 2012

Foglia sulla neve #23

Ieri sera, alle prove del coro: arrivo un po' titubante, memore della crisi di nervi di martedì scorso con quella signora che poi mi aveva ispirato la crostata.
Per tutta la settimana, non le ho scritto. Già mi ero scusato alla fine delle prove di martedì scorso, e non ero neanche sicuro di avere torto.
Quando mi metto al mio posto, lei non c'è: maestro e altra gente si domandano dove sia, e io spero che non venga.
Dopo due minuti, lei arriva. Mi volto verso di lei, che passa accanto a me. Un gesto soltanto, come per dire è tutto a posto.

Canzone del giorno: Natasha Bedingfield - A.N.G.E.L.

martedì 30 ottobre 2012

Foglia sulla neve #20

La prima, delle due foglie del weekend, è una vera e propria foglia. Una delle verdi foglie dell'estate ancora superstiti.


Non si contano le volte in cui ho ascoltato il 45 giri di questa canzone. The Green Leaves of Summer, scritta da Dimitri Tiomkin per il film The Alamo, e cantata da Frankie Avalon, che nella pellicola interpretava il ruolo del giovane Smitty. Se non sbaglio, papà ne aveva anche comprato lo spartito. Un giorno la imparerò a suonare: promesso.

Comunque, tanto avevo ascoltato il 45 giri quanto mai avevo visto il film. Nel soggiorno di casa della mia ragazza, sua madre stava facendo zapping e si sofferma su un western su una televisione locale. Mentre si domanda di che film si tratti, io sento il nome di Santa Anna e del colonnello Travis, mi ricordo il testo del lato B del medesimo 45 giri ed esclamo: Alamo!!!!

domenica 28 ottobre 2012

Io osservo il paesaggio

Io osservo il paesaggio. Questo è il cappotto di mia madre. Parlò lungamente al figlio. Marco è stato visto in giro dagli amici. Il palazzo fu rovinato dall'incuria. Per la paura tutti si arrestarono. Abbiamo bene operato per la riuscita dell'iniziativa. Scriverò con il computer. Procediamo per gradi. Abito a Verona. Domenica vado a Venezia. Giunsero da lontano. Ho imboccato un sentiero attraverso il bosco. Allontanati da me! Napoleone discendeva da una famiglia non aristocratica. A mezzogiorno dovevi vedere il nostro amico. Per sette giorni non ho fatto che studiare. La dispensa abbondava di provviste. Il levriero è un campione di velocità. Era un tennista di gran classe. Ricordati dell'incontro con Laura! Dicci tutto di te. Ha lavorato tutta la vita per la famiglia. Roberto è accusato di truffa. È stato condannato a tre mesi. La seconda ondata fu più violenta della precedente. Ho letto una parte del tema. Malgrado l'opposizione di molti, la decisione fu comunque presa. Due su cinque votarono contro. La città di Torino è molto fredda d'inverno. A cinque anni era già capace di leggere.

Canzone del giorno: Demy - Πόσες χιλιάδες καλοκαίρια.

venerdì 26 ottobre 2012

Foglia sulla neve #19

In pieno sclero per una formula lunghissima, ho fatto una statistica sulla mia scrittura del numero 4. Risultato: su 118 istanze, l'ho scritto 50 volte chiuso (ovvero, come appare nella maggior parte dei caratteri a stampa) e 58 volte aperto.
Non ho contato le volte in cui il numero 4 è un indice o un esponente - quindi scritto in piccolo - dove è sempre aperto.

E voi, come lo scrivete?

Canzone del giorno: Ace of Base - Perfect World.

giovedì 25 ottobre 2012

La colonna sonora della vita - ieri sera

Un po' di classica non ha mai fatto male a nessuno. Specialmente se si tratta di Haydn e di una delle sue sinfonie londinesi, appena finite di raccontare nelle Lezioni di musica di Radio 3.

Invitandovi ad ascoltarla tutta - dura neanche mezz'ora - ho scelto il secondo movimento della sinfonia n. 98. Perché l'ho ascoltata ieri sera; e perché è nei secondi movimenti (adagi) che Haydn si sbizzarrisce di più - pensiamo alla Pendola, la n. 101 - in questo caso strizzando l'occhio al pubblico londinese.


Questo post partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

Foglia sulla neve #14

Sulla foglia di domenica, le cuche.

Ovvero le noci, nel dialetto di Vittorio Veneto. (Ri)scoperto grazie alla nuova gelateria in piazza Flaminio a Serravalle, al gelato de 'na 'olta. Una di quelle gelaterie con i gusti alla frutta di stagione, nonché una delle più buone dove sia mai stato.

Mi sono ricordato di aver sentito numerose volte chiamare cuche le noci quando una signora, anch'essa in coda al banco, ha detto a me e alla mia ragazza - non autoctona - che l'albero è il cuchèr, così come il melo è il pomèr.

Forse i miei un po' me lo dovevano parlare, il dialetto.

Musica del giorno: Bernardo Pasquini - Introduzione e pastorale.

mercoledì 24 ottobre 2012

Foglia sulla neve #17

La foglia di oggi si chiama crostata.

Ieri sera, tornato a casa dopo le prove del coro, ero molto nervoso, a causa di una signora dallo scarso senso dell'umorismo. Avevo in frigo due uova e un panetto di burro accuratamente tirato fuori dal freezer la sera prima, oltre a farina, zucchero, lievito e marmellata.

Ho fatto la frolla, e già questo basta come antistress.

Ne è uscita una crostata spettacolare, paragonabile a quelle che mi faceva la zia Giuliana.

Ti prego, signora permalosa, fammi innervosire ancora. Non troppo però, se no chiedo alla strega di Biancaneve la ricetta della sfoglia col ripieno di mele.


Canzone del giorno: Smoke City - Underwater Love.

Foglia sulla neve #12

Il BRIC: Brasile, Russia, India, Cina. I Paesi emergenti.
Tre volte ho sentito questa sigla:
  1. di straforo, in un articolo di Beppe Severgnini;
  2. in una delle domande del test d'ammissione al TFA (tirocinio formativo attivo) per futuri illus... ehm, insegnanti;
  3. da Giulia, 16 anni, la seconda più giovane compagna di Giornata Mondiale della Gioventù, venerdì sera.

La foglia di venerdì si chiama Giulia.

Canzone del giorno: Eugenio Finardi - Dolce Italia.

lunedì 22 ottobre 2012

I'm choosy


Da ragazzino, i miei mi sgridavano quando leggevo il Topolino anziché fare i compiti.
In una storia, zio Paperone si lamentava delle spese di mantenimento delle sue fabbriche, piangendo: e i dipendenti! quelli sì che sono venali: pretendono di essere pagati!
Papà e zia, perché mi sgridavate tanto? Io mica mi divertivo: leggevo le cronache del futuro.

giovedì 18 ottobre 2012

Foglia sulla neve #11


Puntatona di Voi siete qui (Radio 24), oggi.
Per chi non conoscesse il programma, ogni giorno il conduttore Matteo Caccia - attore di teatro, prima che conduttore radiofonico - legge la storia di un ascoltatore: un episodio della sua vita.

Oggi la storia era quella di un bambino, che a meno di 6 anni imparò da solo e rapidissimamente l'inglese, grazie alle applicazioni dello smartphone; e sul profilo Facebook del programma si chiedeva: qual è la cosa che avete imparato più velocemente?

La cosa che più velocemente ha imparato Susanna è stata lavorare a maglia, a 5 anni, imitando sua mamma.

No, non vi sto per dire che l'avevo imparato anche io. Però rischiai di impararlo. Giocavo con i ferri di mia zia, che lavorava ogni sera a maglia davanti alla televisione. Voleva insegnarmi, anche se poi non l'avrebbe fatto mai.

Forse qualcuno le disse che era una cosa da femmine, e in quel caso l'avrei imparato di sicuro; e forse anche a cucire e a rammendare, il che ora mi sarebbe assai utile.
Se sentivo dire che una cosa era da donne, la volevo fare. Mi piaceva apparecchiare la tavola, servire il tè e vuotare la lavastoviglie. E avevo una bambola.

Oggi Matteo ha detto: il knitting (lavoro a maglia) è una cosa per donne e hipster.

Ecco, mi ha fregato. Devo imparare.

Canzone del giorno: Alt-J - Dissolve Me.

La colonna sonora della vita: autunno 2011

Ecco cosa succede a voler imparare il greco, e ad ascoltare su Internet le radio greche. Dopo che la mia tandem, Ελένη (Κιούσηηηηηη μου λείπεις!), seppe che conoscevo Master Tempo, per lei io fui l'italiano che conosceva Master Tempo. Quello che a Becky Bloomwood non riuscì con una sciarpa di Denny & George, riuscì a me con pochi centesimi di connessione a Internet.

Πιο καλά θα περνώ μωρό μου εγώ μετά από σένα
Όλα μοιάζουν πια ξεχασμένα
Φεύγω μακριά απ‘ τό ψέμα
Questo post partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

Foglia sulla neve #7

Sulla mia foglia di domenica, i miei amici fans degli a-ha.
Morten, Pål e Mags sono stati l'unico gruppo musicale per cui io abbia fatto parte di un fan club (non ufficiale), partecipando ai raduni. Di concerti ne ho visti soltanto due, ma solo perché i più vicini erano in Austria o Germania.

Con i ragazzi del fan club mi sono sentito subito a casa. Per quanto non sia sempre in contatto con loro, li sento e li vedo sempre volentieri. Mi dispiacque moltissimo quando, qualche anno fa, alcuni litigarono tra loro - per questioni più che futili - portando a un vero e proprio scisma.


Domenica, una nostra amica milanese ha organizzato un raduno a Torri del Benaco, sulla sponda veronese del lago di Garda.
Gli a-ha si sono sciolti da quasi due anni e i tre musicisti proseguono con i loro progetti solisti o con altre band. La maggior parte di noi continua a seguirli - io non molto, in verità - ma siamo un gruppo di amici, ormai.

È stata una bellissima giornata, tra chiacchiere e la visita al castello di Torri.


E chissà, magari il posto da maestro è ancora libero.

mercoledì 17 ottobre 2012

Cerco un'orbita di Lissajous

In presenza di due corpi che esercitano forza di gravità, come Sole e Terra, o Terra e Luna, cinque sono i punti in cui un terzo corpo, come un satellite artificiale, può stare in equilibrio.


Piccolo problema: l'equilibrio non è stabile. Ti allontani di poco? Bye bye.
Due dei cinque punti, in verità, possono essere stabili, a seconda del rapporto tra le masse dei primi due corpi; ma non è esattamente come stare seduti su una dura sedia.

Tuttavia, delle orbite quasi periodiche attorno a questi punti si trovano. Ci sono le orbite di Ljapunov, le orbite di Lissajous e le orbite halo. Credo di aver studiato qualcosa del genere, al mio penultimo esame dell'università.

Non cerco un centro di gravità permanente perché non riuscirei mai ad averne uno solo. Non cerco nemmeno un punto di equilibrio stabile: sai che noia restare fermi per sempre? Un'orbita di Lissajous sarebbe l'ideale: a ogni giro cambia un po', e non si stravolge mai.

Canzone del giorno: Nickelback - If Today Was Your Last Day.

Foglia sulla neve #6

Da circa un mese, sono un basso del coro della cattedrale di Padova; e sabato mattina abbiamo animato l'Assemblea diocesana per l'inizio dell'Anno della Fede, a cui si accompagnava la memoria del Concilio Vaticano II, di cui quest'anno ricorre il 50º anniversario dell'apertura.

La foglia di sabato si chiama mons. Luigi Bettazzi. Vescovo emerito di Ivrea, è uno dei 69 religiosi ancora viventi che hanno partecipato al Concilio. Non lo conoscevo, se non per aver letto il suo nome su qualche articolo. Due giorni prima della cerimonia, un'amica mi chiese che tipo fosse, e non seppi rispondere.
 

Mi chiedete come voglio arrivare - se ci arrivo! - a 89 anni? Come lui. Con la sua lucidità e lo spirito di un ragazzino. In quest'intervista non si vede così tanto, in verità; ma chi era presente in chiesa l'ha sentito eccome. La rivoluzione copernicana che il Concilio portò: non più il mondo fatto per la Chiesa, ma la Chiesa per il mondo. I primi convertiti del Concilio furono proprio loro, i vescovi: ci disse. La barzelletta sul buddhista che giunge in Paradiso, e che è felice quando ci trova protestanti, ortodossi, animisti... ma che non può esultare troppo forte, perché giusto poco più in là c'erano i cattolici, convinti di essere da soli. Le filastrocche per ricordare le sedi dei Concili ecumenici e le lettere di S. Paolo, che hanno sciolto tutta l'assemblea.


Non mi sarei mai recato, alle 9.30 di sabato mattina, ad una cerimonia che sarebbe durata più di due ore e che manco valeva come Messa. Ma forse anche questo ha voluto il... [anche qui: destino o Signore a vostra scelta.]


Canzone del giorno: Fuel - Untitled.

martedì 16 ottobre 2012

Foglia sulla neve #9

(Scrivo la foglia di oggi prima di recuperare quelle di sabato, domenica e ieri; così non rischio di dimenticare anche quel poco che ancora ricordo ;-))

Oggi è di nuovo la volta di un sogno. Forse indotto dalla radio in sottofondo, visto che quella di oggi è stata una di quelle mattine nate con buoni propositi, subito sopiti.

Ho sognato una poesia, e un attore che la leggeva.
Uno dei primi versi recitava:
si perde nel linguaggio della stanza
e un altro, verso la metà:
ti lamentavi che io potessi lottare per oppormi.
Questo è quanto mi è giunto.
Forse - ripeto - era veramente una poesia ascoltata in radio (e storpiata).
Provai a ricostruirla, ovviamente senza successo.
Ero un po' deluso, ma i sogni - lo dico fin da quando ero piccolo - hanno il loro, di mondo, sul quale ci è concessa solo una finestra dal vetro smerigliato.

Canzone del giorno: Alabama Shakes - I Found You.

Foglia sulla neve #5

Ancora musica, sulla foglia di venerdì. Con l'organo di Ruggero Livieri, maestro di cappella del collegio Don Mazza di Padova, che si è esibito al santuario della Madonna Pellegrina. Due anni fa, quando l'avevo ascoltato la prima volta nella chiesa del collegio, ero andato a conoscerlo: ero stato studente del Don Mazza, sette anni prima che l'organo fosse costruito. E mi aveva colpito subito, il maestro. Per motivi che non si possono spiegare per iscritto: sono sensazioni.

Sulla foglia, oltre a Ruggero, c'è sua moglie. Mentre, subito dopo il concerto, attendevo che l'organista uscisse per salutarlo - se si fosse ricordato ancora di me! - la conobbi; lei mi condusse subito da lui, e andammo poi con gli altri musicisti al bar dell'oratorio.
Dove i parrocchiani mi guardavano come un alieno!

giovedì 11 ottobre 2012

Foglia sulla neve #4

Sono due giorni che un raffreddore di quelli über non mi dà pace. Però, in compenso, sono diventato un campione di fazzolettodicarta-canestro, in ufficio. Con tutti tiri da 3, considerato il sorvolo del climatizzatore e lo svicolamento dell'attaccapanni. Roba seria.

Canzone del giorno: Marco Ferradini - Misteri della vita.

Scazzo da raffreddore


Sto con lo scazzo da raffreddore, quello dove hai voglia solo di stare sul divano tutto il giorno senza nessuno che ti scassi le palle. Ma devo andare in ufficio, e mi preparo. Attraverso l'ingresso, quando una scampanellata da 120 dB mi fa mancare un battito. Mi immagino la solita raccomandata, o il solito pacco per il mio coinquilino, e che devo uscire in strada zozzo, in pigiama e con la barba di 2 giorni. Dico, confidando della distanza tra il cancelletto e la mia posizione: uffaaaaa e chi cazzo è adesso?!? Apro la porta, e c'è il mio padrone di casa subito fuori, con un cesto pieno di uva per noi. Uccidetemi.

La colonna sonora della vita: 1986 (circa)

Questo post è dedicato a una scesa dal pero e partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

Il primo album rock della mia vita fu Ummagumma. Dovevo avere sei anni, quando vicino allo stereo, nel soggiorno, c'erano le due musicassette azzurre, e io ero incuriosito dal nome.


Ummagumma è un album doppio: il primo disco contiene quattro brani dal vivo, registrati dalla band tra il 27 aprile e il 2 maggio 1969. Era quella la metà che ascoltavo più spesso: in particolare, l'orientaleggiante Set the Controls for the Heart of the Sun.


Mi piaceva ascoltarla al buio - giocavo spesso al buio! - e un giorno che coinvolsi mio cugino, di un anno e mezzo più grande, lui prese paura! Per poi essere lui, prima di me, da adolescente, ad andare in fissa con i Pink Floyd.

mercoledì 10 ottobre 2012

Foglia sulla neve #3

Questa foglia è dedicata a Melinda.

È notte fonda, e sono in una stanza buia con tre miei allievi di tutorato dell'università.
Voi altro che matematica, dovete imparare proprio l'abc della vita! dico loro, indicando la finestra aperta di fronte, per esempio, sapete cos'è la campana di una finestra?
I ragazzi mi ignorano, e mentre uno di loro alza del tutto la saracinesca, io continuo: e sapete cos'è un [parola incomprensibile]?
D'un tratto, tutti ci fermiamo. Guardate! La finestra è spalancata, e siamo in estasi di fronte ad una gigantesca luna, e ad un asteroide che le balla davanti. Ne oscura circa metà disco, e ruota su sé stesso cambiando continuamente, e imprevedibilmente, l'asse di rotazione.
La danza prosegue per qualche minuto, e appena esce dal disco lunare, l'asteroide viene verso di noi e si anima come un cartone, rivelando, pur mantenendo una forma irregolare, occhi e bocca. La faccia, che ricorda molto quella della Luna, è visibile solo guardandolo da una particolare angolazione.


È notte fonda, ma neanche tanto. Sono le 6.55: fra 5 minuti suonerebbe la sveglia. Approfittiamone per alzarci e arrivare presto in ufficio.

Canzone del giorno: Creed - Overcome.

martedì 9 ottobre 2012

Foglia sulla neve #2

In bici, via Santa Sofia: giro a destra in via Altinate, per andare al mio dipartimento.
Con quella bici vai ovunque, mi dice una voce, affiancandomi.
È don Giovanni, il cappellano universitario. Uno dei miei due coinquilini l'ha conosciuto bene, e spesso me ne parla; e anche io lo conosco, di vista, perché veniva spesso al mio vecchio collegio - che poi era anche il suo. Inoltre, quando posso mi reco ai concerti nella cappella universitaria - l'ultima volta due domeniche fa, con questo meraviglioso Concerto per flauto diritto, flauto traversiere e orchestra in mi minore di Georg Philipp Telemann:


(chi, come me fino ad allora, ancora non lo conoscesse, faccia ammenda seduta stante; perlomeno con il Presto, minuto 10.56) - e, quando mi ci reco, mi fermo poi alla sua messa, cui è sempre un piacere partecipare.
E non sono l'unico che prova questo piacere, evidentemente: a malapena la chiesa riesce a ospitare tutti i fedeli.

Un incontro di un minuto, poco più: il tempo che i nostri percorsi si separassero di nuovo.
Ma un incontro che mi riempì di gioia e che giunse, improvviso, dopo un'ora di imprecazioni per essere sballottato da un ufficio all'altro per una stupidissima sostituzione della tessera della mensa.
Che pareva addirittura dovessi pagare 10 euro, nonostante la tessera vecchia fosse stata fin da subito un pezzo di plastica non più utile di un flacone di shampoo vuoto.

Questi sono i momenti in cui mi dico: mai diffidare del...

[aggiungete destino o Signore a vostra scelta.]

Canzone del giorno: Fun feat. Janelle Monáe - We Are Young.

lunedì 8 ottobre 2012

Foglia sulla neve #1

Avevo sentito parlare l'anno scorso, verso Natale, dell'accademia Vivarium Novum. Un istituto a Castel di Guido, alla periferia di Roma, dove una ventina di ragazzi ogni anno studiano greco antico e latino, parlando in latino.
Avevo visto a quali regole di comportamento i ragazzi devono attenersi e non avevo visto quali vantaggi, sul piano professionale, l'aver frequentato l'accademia porti.
E non sapevo se pensare a loro - e al fondatore dell'accademia, Luigi Miraglia - come a dei romantici, a degli incoscienti o a degli ottusi reazionari.

Un mio amico tedesco ora è lì. È arrivato martedì scorso; venerdì l'avevo sentito al telefono e gli avevo chiesto: visne hodie vel cras fugire?
Non è fuggito, e oggi ha cominciato le lezioni. Aspetto sue nuove.
Forse è un po' incosciente, ma di sicuro è molto romantico.

domenica 7 ottobre 2012

Foglie sulla neve

Dopo la lunga introduzione, è giunto il momento di inaugurare ufficialmente Foglie sulla neve!

  • Quando: da lunedì 8 ottobre a venerdì 23 novembre; ovviamente potete iniziare (e finire) quando volete!
  • Chi può partecipare: tutti!
  • Cosa fare: dedicare, ogni giorno o compatibilmente con la frequenza abituale di aggiornamento del vostro blog, un post o un paragrafo di un post - eventualmente illustrandolo con un'immagine - a ciò che rende unica la vostra giornata. Una piccola cosa; una cosa alla quale il più delle volte non fate caso o dimenticate subito dopo. Piccola tanto che, per ospitarla, basti una foglia sulla neve;
  • Come decorare la neve :-) :
    • segnalate la vostra partecipazione commentando questo post (vi inserirò nell'elenco in basso);
    • inserite l'immagine qui a fianco sul vostro blog, con un link a questo post - eventualmente copiate e incollate il seguente codice HTML:

    • scrivete!!!!
Partecipanti:
Che altro dire? Buon divertimento! :-)

sabato 6 ottobre 2012

Foglie sulla neve: l'iniziativa

Quanto manca all'estate?
Tanto. E devono passare ancora tre stagioni...
Ce la farò a superare l'inverno?

Non è giusto dire che non ci piace l'autunno. È la fine dell'estate che non ci va giù.

Ora, se siete fans dei calzini, dei pomeriggi bui e del k-way, vi perdono solo perché appena l'altro ieri era san Francesco e quindi dobbiamo laudare nostro Signore cum tucte le sue creature - ma al tempo di san Francesco c'erano le cimici?

Comunque, in questo caso, l'iniziativa che lancio con questo post - l'avevo in mente da tempo, poi un breve scambio di messaggi con Dani :) e la Contorsionista di parole mi hanno definitivamente convinto - non fa per voi. O meglio: siete i benvenuti, ci mancherebbe; però niente dichiarazioni d'odio per il caldo, il sole a picco, gli infradito e il tacatà.

Obiettivo dell'iniziativa: superare ottobre e novembre. Perché, si osservava con le due amiche blogger, questi due mesi sono gli ossi duri: poi arriva Natale, le giornate ricominciano ad allungarsi, ci si maschera per Carnevale e l'estate torna in men che non si dica.

Superare ottobre e novembre, poi, per me ha anche un altro significato.Quando ero adolescente, e la mia passione per i telefilm era appena in boccio, il mio tempo era scandito da due sport: ciclismo e sci.
Finiva la stagione di sci - finali di Coppa del Mondo, metà marzo - entrava nel vivo quella di ciclismo - Milano-Sanremo, e a seguire le classiche del nord.
Finiva la stagione di ciclismo e... mi attaccavo al tram: il primo slalom gigante - Sölden, nel Tirolo - si disputava subito dopo le ultime competizioni su due ruote, ma prima della tappa successiva della Coppa del Mondo trascorrevano tre settimane, a volte quattro o perfino cinque.

Capite cosa ciò significava per me, 15-16enne? Significava che, contemporaneamente alle prime interrogazioni, ai raffreddori e alle piogge...


(e mica erano così stilose le mie compagne)

... nemmeno potevo tornare a casa da scuola e godermi una gara!
Una tragedia insomma.

Ecco: a questo periodo di attesa voglio dedicare la mia iniziativa.
Che poi, diciamolo: è un periodo in cui possiamo sbizzarrirci assai più del solito: a dicembre sappiamo tutti come va a finire, no? Il bel proposito di evitare colleghi e parentado si perde tra cene e pacchetti per i nipotini - almeno con loro facciamo finta che lo spread non esista, va'.

Ora, l'iniziativa si chiamerà Foglie sulla neve e durerà da lunedì 8 ottobre a venerdì 23 novembre. Perché:
  • la Paris-Tours, in Francia detta la Classica delle foglie morte, ultima importante prova del calendario ciclistico, è in programma domenica 7 ottobre;
  • la discesa libera di Lake Louise (Canada), che pur non essendo la prima gara di Coppa del mondo apre, di fatto, la stagione di sci alpino, è in programma sabato 24 novembre.
Cosa vi chiedo (e farò io per primo):
vi chiedo di scrivere - eventualmente illustrandolo con un'immagine - ciò che rende unica la vostra giornata.
Non dite le mie giornate sono tutte uguali: c'è sempre qualcosa - un oggetto sulla strada, una conversazione carpita sull'autobus, la scoperta una parola nuova... - che rende ciascuna unica.
Una piccola cosa, non un grande evento o una svolta nella vita. Una cosa alla quale il più delle volte non facciamo caso o dimentichiamo subito dopo. Piccola tanto che, per ospitarla, basti una foglia sulla neve.

Ecco, in questi 46 giorni - non necessariamente ognuno; compatibilmente con la frequenza media di aggiornamento dei vostri blog! - vi chiedo di rendere giustizia alla vostra foglia sulla neve.

Avevo pensato di fare un esempio, ma poi ho pensato che vi influenzerei troppo. Meglio fare subito in bella copia.

Come appoggiare la vostra foglia sulla neve?
Con un post ad hoc o un paragrafo all'interno del vostro post della giornata, con un link a questo post o a quello che invierò domani con il banner dell'iniziativa e il riassunto delle regole.
Intanto, che ne pensate? Dai, farciamo tutti insieme la neve... immaginaria! :-)

giovedì 4 ottobre 2012

La colonna sonora della vita: autunno 2001

Questo post è dedicato a Emanuele Secco e a MichiVolo, e partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

Lo ricordo come un periodo un po' travagliato, l'avvento dei miei 22 anni. Forse per questo mi ero buttato sull'R&B (meglio: su quel disco-funk-soul-hip hop volgarmente chiamato R&B) al femminile? Era pure appena uscito Save the Last Dance, cavoli. E sì, volevo essere Derek che insegnava a Sara a ballare e a credere in sé. Giusto un po' di melanina mi mancava.

Blu Cantrell ve la ricordate. Vero che ve la ricordate? Ma vediamo quanto volevate la pelle nera e quanto - donne! - eravate incazzate con i vostri ex...

Why do I waste my time on you
Giving you loving that you don't deserve
And if I had the chance to think it through
I probably wouldn't waste my time on you
Stavolta ho fatto l'allievo diligente e mi sono informato sulle ultime attività di Tiffany - vero nome della cantante. Dopo un musical, un reality e diversi frammenti usciti su YouTube, ecco S.O.S. (Tell Me Where You At). E un nuovo album in arrivo.

A giovedì prossimo :-)

mercoledì 3 ottobre 2012

Al Libraccio


Prima settimana di lezione per gli studenti universitari, e settimana di shopping librario.

Ieri, al banco del Libraccio, rivendita di testi universitari (e non) di seconda mano, due ragazze chiedono un testo di analisi matematica piuttosto datato, che in libreria non era presente.

La commessa: Ma chi è il professore che adotta questo testo? Non potete dirgli di aggiornarsi, con tutti i testi di analisi che ci sono?

Ce le vedo proprio, le due adulescentulae, a dire oggi al prof che è un vecchio babbione... Oddio, magari glielo dicono davvero.

Canzone del giorno: The Verve - Sonnet.

lunedì 1 ottobre 2012

FreeFans Forum (powered by Invision Power Board)

Non so quante volte abbiano campeggiato queste parole, sulla barra superiore del mio browser, dal 2005 al 2009. Duemila? Tremila? Cinquemila? Più volte della parola Google, sicuro.

FreeFans fu la mia casa virtuale, in quegli anni. Ci giunsi cercando cose su CSI e mi parve il paradiso: centinaia di ragazzi appassionati dei telefilm che seguivo! Non che i telefilm siano roba di nicchia, però non è così semplice trovare chi segue proprio ciò che segui tu.

Feci amicizia con un po' di fans di 24, la mia fissazione del momento; Anna (che feci appassionare io a Jack Bauer!) divenne presto la mia drug-mate - perché 24 era la nostra droga e guardavamo le puntate insieme, connessi via msn.
E un'amica, ovviamente, oltre che drug-mate.


Con FreeFans non solo conobbi moltissimi nuovi telefilm - Lost e Prison Break su tutti, ma anche Ugly Betty, Jericho, Six Degrees, October Road, Criminal Minds... - ma anche quelli che già seguivo ebbero tutt'altro sapore. Durante le feste di Natale del 2006, su Raidue replicavano Cold Case, e ogni sera con Domenica (smokeless-mate, mi manchi!) commentavamo l'episodio.

Non si parlava solo di telefilm su FreeFans: la sezione dedicata a Harry Potter era attivissima, e io divenni il Boss della Sala Comune dei Corvonero - fui insignito di questo titolo da Fabio, e ovviamente rimase per sempre. Colei che sarebbe diventata la mia migliore amica, Cinzia, la conobbi lì.

Il prossimo predicatore della falsità dei rapporti nati in rete provi a togliermi Cinzia. Non credo farebbe una bella fine.


Mi perdonino Marta, Lorenza, Karin, Eloisa (nuapurista kuulu se polokan tahti), Annapia, Kate, Daniela, Alessia, Valentina, Antonella, Carolina (whispers in the dark!), Emanuela... e sì, anche Lucia ;-) se non parlo altrettanto diffusamente di voi, ma non basterebbe l'intero spazio che una volta fu di FreeFans per dirvi quanto bene vi voglio.

E non si ingelosisca qualcun altro: FreeFans era più femminile di una facoltà di psicologia! ;-)

Comunque: perché ho parlato dello spazio che una volta fu di FreeFans?

Be', perché da oggi FreeFans non esiste più.
E avevo digitato l'indirizzo giusto ieri, per vedere come fosse la situazione.

È vero che non scrivevo da anni, un po' perché avevo meno tempo per seguire i telefilm, un po' perché tutta una serie di casini - FreeFans sembrava il paradiso, ma non era il paradiso - mi avevano fatto passare la voglia di partecipare.

È vero pure che gli ultimi post, in alcune sezioni, erano datati marzo o aprile. Non ero stato l'unico ad allontanarsi, e forse non solo a causa dei litigi. Non so se ci sia spazio per un forum, nell'anno del Signore 2012. Il bello del forum era la possibilità di commentare anche con giorni o settimane di ritardo, perché l'interesse era sempre vivo. Oggi, al tempo dei social network, o stai sul pezzo o è già roba vecchia.

È vero che, con gli amici del forum, sono pienamente in contatto tramite Facebook.

Ma... insomma, ci siamo capiti, no?

Canzone del giorno: The Who - Who Are You? (in onore di FreeFans)

venerdì 28 settembre 2012

Taboo XXL, ovvero "Rivela quanti anni hai e cosa studi"

Domenica pomeriggio, partita a Taboo XXL.
Alla mia squadra tocca la variante 15 parole: non ci sono parole vietate, ma occorre usarne il meno possibile per far indovinare la parola misteriosa ai compagni.

Francesca: Ghiaccio...
Io: Secco!

(Sbagliato.)
Altro giro, altra carta:

Matteo: Fabrizio...
Io: Frizzi!
Carlo: Corona!

Sondaggio: chi, tra me e Carlo, ha indovinato?

Canzone del giorno: Grégoire - Donne-moi une chance.

giovedì 27 settembre 2012

La colonna sonora della vita: estate 1999


Tutti, presumo, tra l'estate e l'autunno del 1999, siamo stati travolti da un'ondata soprannaturale. A colpi di amore dolce e cuore trafitto di spine, Carlos Santana non fu più l'icona dei genitori che, chitarra appesa al chiodo, raccontavano di quando a Woodstock...

Ma la mia preferita, in tutto quel meraviglioso album, era una canzone che non uscì mai come singolo: Africa Bamba, collaborazione tra la band del chitarrista messicano e i senegalesi Touré Kunda.
Africa bamba ase a un lado a la tristeza
Y otra mas dulce no la podras encontrar
Un lento, dolce inno alla danza e alla magia della musica!

domenica 23 settembre 2012

Ore sei


Qual è la probabilità che il proprio orologio sia perfettamente sincronizzato con l'ora esatta, quella del segnale orario della radio?

È piccola, ma sufficiente affinché stamattina, che dovevo prendere un treno, fossi svegliato dalla solenne voce: ore sei.

Canzone del giorno: Arthur Freed / Nacio Herb Brown - Good Mornin' (Singin' in the Rain).




Tra l'altro, sapevate che quei suoni prima dei beep non sono uguali per ogni segnale orario, ma sono un segnale in codice della data e dell'ora, nonché se si tratta di ora legale o solare?

Fino a due minuti fa neanche io. Paura, eh?

sabato 22 settembre 2012

Mercatino delle occasioni

Alla sagra della parrocchia Don Bosco alla Paltana (Padova), ieri sera:


Ragazzi, affrettatevi. Potrebbe essere l'ultima possibilità!


Questa mi piaceva, ma non ditelo a nessuno, eh.

venerdì 21 settembre 2012

C'è Siri e Siri...

I primi utilizzatori di auricolari, per il telefonino, erano presi per pazzi, quando per strada sembravano parlare da soli. Oggi, con l'estensione di Siri alla lingua italiana, parlare con l'iPhone è il nuovo sport nazionale.


A me però la parola Siri ricorda questo:


Canzone del giorno: The Smashing Pumpkins - Disarm.

giovedì 20 settembre 2012

La colonna sonora della vita: Natale 2003


The Rapture è una band newyorchese che tanto mi piacque quando la ascoltai per la prima volta quanto poco la seguii negli anni a venire.

Nel dicembre 2003, su un forum di musica rock, di volta in volta i partecipanti scrivevano i loro dieci album dell'anno, e moltissimi al primo posto avevano messo Echoes.

In effetti, avevano scelto bene. Me ne resi conto già al primo riff di Olio. Ed ebbi la conferma con Open Up Your Heart e il singolo House of Jealous Lovers.

Poi, forse per pigrizia, forse perché ai tempi non andavo nemmeno ai concerti, io e i Rapture ci perdemmo di vista. Nel 2006 pubblicarono un secondo album, ma mi sfuggì. Compito per il prossimo giovedì: informarsi sulle successive produzioni dei Rapture.

Questo post partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

mercoledì 19 settembre 2012

Il mio uragano

Mon ouragan di Moussu T e lei Jovents, intermezzo della storia di Francesca, raccontata oggi pomeriggio da Matteo Caccia a Voi siete qui:


Poiché il primo amore non si scorda mai, quando sento cantare - se non anche solo parlare - in francese, la differenza tra me e Gomez Addams diventa trascurabile.


No, Matteo, tranquillo: non divento gay per te. Ho già Kurt Hummel che mi tenta. Puoi venire tranquillo il 2 ottobre a Padova.

Glorie passate e nuove riconciliazioni

(Si noti il chiasmo.)


Quando avevo letto che ai mondiali di ciclismo ci sarebbe stata, da quest'anno, anche la cronometro a squadre, pensavo a una riscoperta della mitica 100 km. Era una competizione riservata ai dilettanti: ogni squadra contava quattro atleti e noi italiani ne eravamo maestri. Fu cancellata dopo l'edizione del 1994, dove dominò il treno di Dario Andriotto, Luca Colombo, Gianfranco Contri e Cristian Salvato.

Non tutti i vincitori della 100 km a squadre ebbero un'altrettanto brillante carriera da professionisti. Contri, per esempio, non passò mai nella massima categoria; Colombo ci rimase tre anni; Salvato lo ricordo solo per gli oltre 200 km di fuga solitaria alla Milano-Sanremo dell'anno successivo.

Ma dalla 100 km vennero Andrea Peron, fortissimo gregario che militò in moltissime squadre, soprattutto all'estero; Massimo Podenzana; Mario Scirea, fedelissimo di Mario Cipollini; il mio conterraneo Flavio Vanzella, per due giorni maglia gialla al Tour del 1994; Eros Poli, l'eroe del Mont Ventoux nella medesima corsa.


La cronometro a squadre degli anni '10 non ha niente a che vedere con queste glorie. È niente più che una cronometro a squadre come quelle del Giro, del Tour o della Vuelta. E soprattutto, si corre per squadre di club: assurdo, per una manifestazione dove da sempre si difendono i colori del proprio Paese.

Ma forse parlo così perché domenica non l'ho vista; e dev'essere stata anche una bella gara: i sei uomini dell'Omega Pharma-Quick Step hanno percorso i 53,2 km del percorso, che si concludeva sul Cauberg, 3 secondi più veloci della BMC di Pinotti, Quinziato, Ballan e Taylor Phinney, prima maglia rosa dell'ultimo Giro.

Sono felice soprattutto per Sylvain Chavanel, da qualche anno protagonista delle classiche del Nord, soprattutto Giro delle Fiandre e Paris-Roubaix. Avrei riempito di sberle Tom Boonen, suo compagno di squadra e capitano della Quick Step al Fiandre del 2011, quando lo inseguì mentre era in fuga e con ottime possibilità di arrivare solo al traguardo. Alla fine Chavanel si piazzò secondo, dietro l'altro belga Nick Nuyens.

Ma i due sono rimasti compagni di squadra. Forse Chavanel non era nemmeno arrabbiato, chi lo sa. E domenica hanno festeggiato insieme: e con loro Tony Martin, medagliato a Londra; Niki Terpstra, Kristof Vandewalle e Peter Velits. Nessuno di loro si è staccato, nonostante il tempo fosse contato sul quarto corridore.

Ecco. Sappiate che questo post inizialmente doveva essere al massimo di 5 righe, e intendeva paventare una perdita di memoria: non mi ero ricordato che questa settimana si svolgono i mondiali a Valkenburg, nel Limburgo.
La prossima volta fermatemi, grazie. O anche no.

Canzone del giorno: Shivaree - The Fat Lady Of Limbourg.

martedì 18 settembre 2012

La primadonna della 5ª B


I miei amici mi odiano quando, parlando, mi distraggo e lascio le frasi sospese. Stavolta, tuttavia, devo aver creato fin troppo bene il cliffhanger, al punto che ho quasi timore di farvi restare delusi dal seguito della storia di Camilla! ;-)

Di fatto, il perché? con cui avevo chiuso la prima parte del racconto non domanda il perché di tutto quel rancore dopo sette anni. Domanda, piuttosto, perché io mi ricordi così tanti dettagli dopo che, di anni, ne sono trascorsi altri otto.

La ragione ufficiale è il nome di Camilla comparsomi tra le persone che potrei conoscere, su Facebook. In 20 secondi feci click, mi accertai non trattarsi di un'omonima e la bloccai.

Ma già tre anni e mezzo fa, quando avevo invitato un'altra mia ex compagna di classe alla mia laurea, costei mi aveva chiesto se avessi visto o sentito Camilla di recente. E scoprii che altri compagni avevano avuto la mia stessa esperienza, o comunque avevano avvertito un forte risentimento nei loro confronti.

La sera della non-cena, lo ammetto, ci ero rimasto tanto male; probabilmente più del necessario. Sgombro il campo: non ho mai avuto interesse per Camilla; anzi, la trovavo pure piuttosto irritante, come capirete subito.

Era stata la mia prima compagna di banco, al liceo. Per tutti i primi due anni, si dimostrò brillante, intelligente e altrettanto studiosa: i professori stravedevano per lei.
Al terzo anno, però, di fronte alla difficoltà delle materie scientifiche, Camilla si arrese subito; e divenne svogliata anche nelle altre. Cominciò a fare le famigerate assenze strategiche, e la sua fama di studiosa le permetteva ogni volta di farla franca. Il suo fare da primadonna, inizialmente simpatico, era diventato insopportabile.

Dopo la maturità, si sarebbe iscritta a Scienze diplomatiche a Gorizia. È assai probabile che il suo fosse entusiasmo genuino; ciò nonostante, i suoi modi erano talmente irritanti che, alle mie orecchie - e a quelle dei miei compagni, pare - suonava come io a 25 anni sarò ambasciatrice, e voi mangerete merda.

Malgrado tutto, io non ce l'avevo con lei; anche perché, se lei faceva la primadonna, io ero patologicamente competitivo.

All'esame orale - svolto con la vecchia formula, con le due materie - lei avrebbe portato le mie stesse discipline: inglese e fisica. Se, tuttavia, inglese le calzava a pennello - perlomeno con il nostro professore: un voto in più per ogni tetta - fisica anche no. Mi chiamò, disperata, alla vigilia del suo turno; ma non avrei dovuto aiutarla a ripassare: avrei dovuto inventare l'incantesimo Statim Scientiam Infunde.

Non credo sia stato il voto finale - 37 o 38/60 - ad avvelenare tanto Camilla. Credo, piuttosto, sia stato l'essere ancora studentessa dopo sette anni; mentre Eva - la tanto odiata Eva, sulla carta destinata ad un futuro assai meno glorioso - già lavorava come dietista.

Rinviata la crisi adolescenziale, fu dopo i 20 anni che cercai di liberarmi delle etichette che mi ero attirato a scuola - secchione, impertinente, bacchettone. Camilla, la sera della non-cena, aveva distrutto tutti i miei sforzi. 17 o 24 anni, per lei, sono lo stesso.

Ma fu proprio lì che Camilla disse la verità: 17 o 24 anni, per lei, sono stati lo stesso.

Canzone del giorno: Ceo - Come With Me.

giovedì 13 settembre 2012

La colonna sonora della vita: primavera 2003

Con questo post inauguro la partecipazione all'iniziativa di Attimi di Letizia, scoperta grazie al blog di Adriana.

Poiché alla fine di ogni post già metto la canzone del giorno, almeno per ora mi limiterò agli anni precedenti l'apertura del blog :-)

Primavera 2003: The Seed 2.0 dei Roots, riedizione di The Seed di Cody ChesnuTT (e mi raccomando le T maiuscole, altrimenti boTTe, cit.).

Oltre alla bambina che trova la band al termine del videoclip, ricorderò il volto del mio amico a cui, per la cresima, una zia regalò l'album dei Roots, mentre lui le aveva chiesto Roots dei Sepultura. Peggio che ritrovarsi un berrettino di lana!

Largo ai giovani (e belli)!


Premessa: non andrò a votare alle primarie del Partito Democratico; anzi, non so neanche quando si svolgeranno. Comunque vadano a finire, comanderà D'Alema; ma almeno non si saranno presi i miei soldi.

In ogni caso, è di oggi la notizia della candidatura di Laura Puppato: una bellissima donna di 55 anni, giovane alla politica, la definisce Concita de Gregorio. La Giorgia Meloni di sinistra, in sintesi.

Allora, parliamone. Non sarò di certo io - che quando sento parlare di potere ai giovani mi faccio venire le pare per le ormai prossime 33 primavere - a dire che uno è vecchio a 55 anni. Ma, cara la mia Concita, 10 anni dalla prima carica di sindaco - a Montebelluna, provincia di Treviso - direi che non sono proprio tipici di un bebè.

Fossi in te, inoltre, starei anche attento all'aggettivo bellissima. È vero che ormai le femministe girano in topless, ma la bellezza - specialmente se superlativizzata - è un concetto berlusconiano: ricordatelo.

Ah, ma dimenticavo il tuo folgorante esordio, quattro anni fa, alla direzione dell'Unità:


Nel frattempo, sulla pagina iniziale di Repubblica.it, appena sotto le navi da guerra statunitensi dirette verso le coste libiche, la rivoluzione dell'autunno 2012: l'iPhone 5. Eh sì, Repubblica è proprio vicina agli italiani che soffrono la crisi.

Canzone del giorno: Franz Ferdinand - The Dark Of The Matinée.

mercoledì 12 settembre 2012

Galateo a tavola


Seguendo Non si dice piacere, blog ispirato alle care vecchie buone maniere, mi è venuto in mente un manuale del nuovo galateo, uscito quando andavo in seconda o terza media e giunto in casa nostra con un numero di Grazia, che mia zia ogni settimana leggeva.

Alla sezione inviti a pranzo, una delle regole recitava:
non si rovescia il piatto per vedere di che marca sia.
Ora, va bene che la prudenza non è mai troppa, ma è mai stato documentato il caso di qualcuno che rovesciasse un piatto - magari con tutto il contenuto - per vedere di che marca fosse?

(Ditelo, che l'avete fatto voi.)

Canzone del pomeriggio: Pet Shop Boys - Suburbia.

Febbre tipografica acuta



A me fa male leggere Just My Type (a book about fonts). Quando ero ragazzino avevamo una stampante ad aghi che, una volta fatta partire, forse aveva finito prima che fosse pronta la parmigiana che nel frattempo avevamo appena iniziato a cucinare; e la scelta era tra due tipi di carattere: Roman e Sans Serif.

Ma non scampai a lungo dalla febbre da cambio di font. E ora, che sto leggendo il libro di Simon Garfield - in inglese, perché Sei proprio il mio typo proprio nun se pò senti'! - anche un succo di frutta mi attiva lo spirito da detective. Per esempio Valfrutta, che per le informazioni nutrizionali usa Aller.

(Merito di Identifont, beninteso.)

(Sì, vi faccio guardare la rapida volpe marrone che scavalca con un balzo il pigro cane per tenervi ancora un po' sulle spine in attesa di leggere il seguito della storia di Camilla.)

Canzone del giorno: Aerosmith - Cryin'.

lunedì 10 settembre 2012

La sera della non-cena

Nel 2004 - sette anni dal diploma - preso un po' dalla nostalgia, provai ad organizzare una cena di classe.

Io e la mia ex compagna Milena ci dividemmo i compiti, e chiamare Camilla sarebbe toccato a me; ma non servì, perché la incontrai il giorno dopo in paese.
Rifiutò l'invito, e non volle dare spiegazioni.

Fatte tutte le telefonate, saremmo stati in otto. A me andava bene, visto che erano tutte persone che avrei visto volentieri; Milena, tuttavia, preferì rimandare poiché teneva particolarmente alla presenza di due compagni, per quella sera già impegnati.

La sera della non-cena, dopo aver volantinato a favore di un candidato alla carica di sindaco del paese, tornando a casa incrociai nuovamente Camilla.

Esordì chiedendomi come fosse andata la cena. Non fosse bastato il tono, erano le 11: la risposta la sapeva. Inoltre, erano trascorse due settimane dal giorno in cui aveva rifiutato l'invito, motivo in più per credere che la cosa le fosse tutt'altro che indifferente.

Un istante dopo, Camilla partì all'assalto. Il suo primo bersaglio era Eva: era lei, in particolare, che non voleva vedere, perché era fissata con la carriera e sicuramente l'avrebbe bersagliata di domande sulle sue prospettive di lavoro.


Poi, fu il mio turno. Non aveva nulla contro di me, ma poiché non mi aveva mai visto nei locali che frequentava, la mia compagnia sarebbe stata di certo noiosa: non avrebbe mai potuto sopportare un'intera serata. La sua serata ideale era un concerto, ma non sarebbe mai andata a sentire gli a-ha, per i quali io, un anno e mezzo prima, mi ero recato in Austria. Per non parlare della mia insopportabile smania di protagonismo, ripetutamente dimostrata in classe con i miei interventi durante le lezioni.

Dopo la festa post-diploma, le volte in cui io e Camilla ci eravamo visti si contavano sulle dita di una mano, anche perché io studiavo a Padova e lei a Gorizia - un po' difficile, pertanto, incontrarla la sera in un locale. In ogni caso, da parte sua non avevo mai avvertito nemmeno un milionesimo del rancore di quella sera.
Che poi, dopo sette anni: perché?

(continua)

Canzone del giorno: The Vaccines - No Hope.

mercoledì 29 agosto 2012

Erice ISLC: seconda giornata

Ieri siamo stati a mezzo servizio: dopo la mattinata di talk - alla quale sono arrivato con mezz'ora di ritardo, perché non ricordavo che l'inizio fosse fissato alle 8.30 anziché alle 9 - un bagno di classicità al sito archeologico di Segesta.


Pare che il tempio di Segesta non sia stato terminato perché gli ateniesi, invocati dai segestani in lotta con Selinunte, avevano perso la guerra con Siracusa, da Selinunte protetta. I segestani non avevano perciò più alcun interesse ad essere graditi ad Atene e la costruzione del tempio fu interrotta, per non essere mai più ripresa. Nel frattempo, sempre per contrastare Selinunte, i segestani si allearono con i cartaginesi; e dopo che Cartagine fu sconfitta dai romani, si allearono con questi ultimi, finendo per non pagare alcun tributo e, anzi, riceverne da 75 città siciliane.
Apperò.


Oggi si torna a lavorare: giornata piena, talk mattina e pomeriggio e poster durante le pause. Se mai dovessero tornarmi momenti di sconforto per manifesta inadeguatezza al mondo della ricerca, penserò che, nel caso peggiore, la prossima volta potrò recitare lo sfogo di Ippolito al teatro di Segesta; come i due professori che, non paghi della loro mezz'ora di celebrità nella sala conferenze, hanno declamato il quinto canto dell'Inferno.

Canzone del giorno: Ace of Base - Don't Turn Around.