giovedì 29 giugno 2006

Rimedio entomofilo

Esplode in Rai lo scandalo-raccomandati - che sorpresa! - ma non temete, il rimedio è già pronto. Ce lo offre nientepopodimeno che Bruno Vespa: «Potremmo costruirci anche un programma e farlo meglio (col celebrato spirito del servizio pubblico) di quanto fa Antonio Ricci con le Veline di Striscia la notizia. [...] Una prima scrematura potrebbe riguardare la cultura generale.»

Suppongo che l'insetto di Porta a porta intenda che questa condizione debba valere solo per le ragazze. Perché mi sa che, se valesse anche per i maschi, dovrebbe cominciare a preparare le valigie.

lunedì 26 giugno 2006

Viva l'Italia!

61,4% di no, e si sono scrutinate tutte le sezioni. Sì, direi che è davvero finita. La Costituzione è salva, l'Italia è salva.
Chissà se, con ciò, finirà, almeno per quest'anno, anche la stagione dei veleni, dell'arrampicarsi sugli specchi ("non ha vinto nessuno, rivotiamo"), dei dibattiti televisivi fintamente ingessati e della campagna elettorale permanente. Per me sicuramente sì; già dopo l'estenuante campagna per le elezioni del 9-10 aprile, a risultato definitivamente acquisito, non riuscivo più a leggere le pagine di politica sui quotidiani, ed ero tornato come 5-6 anni fa, quando bene o male leggevo solo le pagine di spettacolo, cultura e un po' di cronaca.
Non dico di voler abbassare la guardia - in Italia e nel mondo la situazione è sempre critica ed è giusto sapere ciò che accade - ma si tratta di istinto di sopravvivenza, ragazzi. L'arroganza berlusconiana, e il fioccare di dichiarazioni (per lo più inutili, se non per fare il suo gioco) di veri o artefatti leader in affanno per una finestra sui piccoli schermi degli italiani, hanno logorato anche i rapporti interpersonali. Ed è di questi ultimi che ho più bisogno, in questo momento.
Pertanto, almeno fino a settembre, questo vuole essere l'ultimo post politico di questo blog.

I dati emersi oggi, in particolare quel 53,6% di affluenza, a fine giugno e a seguito, come sopra detto, di mesi snervanti per qualsiasi cittadino, hanno dimostrato innanzitutto che non è vero che il referendum è un istituto inutile. Il paragone, naturalmente, è con il referendum dell'anno scorso sulla fecondazione assistita, dove si era arrivati a malapena a un'affluenza di un quarto degli aventi diritto.
D'accordo, quello era un referendum abrogativo, c'era un quorum da raggiungere, e chi era contrario si schierò per l'astensione, per cui non conosceremo mai la percentuale di italiani che si interessò della questione. Sta di fatto che, personalmente, non mi pare che il battage propagandistico per quest'ultimo referendum sia stato significativamente maggiore di quello di dodici mesi (e due settimane) fa.
L'anno scorso, all'indomani della disfatta del fronte del sì, tra coloro che ne avevano fatto parte suonava un disco rotto: l'Italia è un Paese di ignoranti, che non si vogliono informare e che rinunciano a ragionare con la loro testa obbedendo ciecamente agli ordini di Ruini - conclusione sostanzialmente non diversa da "l'Italia fa schifo" detta oggi dal leghista Speroni. Ma io francamente dubito che, ad eccezione di coloro che operano nel settore, quei circa 12 milioni che si recarono ai seggi fossero diventati in poche settimane super-esperti di staminali embrionali, diagnosi preimpianto e crioconservazione. Anche perché la domanda che la stragrande maggioranza di costoro lesse sulla scheda fu "vorreste ridurre per sempre al silenzio chiunque indossi una tonaca?" Si fosse veramente dibattuto delle questioni tecniche - e i quesiti erano fortemente tecnici - non si sarebbe raggiunto nemmeno il 10%.

E i 25 milioni che hanno votato ieri e oggi sono esperti di Costituzione?
Beh, con tutto il rispetto per gli embrioni, la Costituzione repubblicana dovrebbe far parte del bagaglio culturale di qualsiasi cittadino italiano. Dico dovrebbe perché so che la realtà è ben diversa. La Costituzione è la base della nostra unità nazionale e l'impronta della nostra storia; ma non solo noialtri non andiamo oltre il campanilismo (tranne quando ci sono i Mondiali), ma nemmeno riusciamo ad accettare il verdetto che la storia ha espresso su di noi: vedi alla voce "equiparazione tra partigiani e repubblichini."
Tuttavia, non c'è dubbio che stavolta il tema in esame (anzi, i temi in esame, visto che manco ricordo il numero di articoli che sarebbero stati stravolti) coinvolgesse una fetta di popolazione ben più consistente, e se il dibattito, per quanto strumentalizzato, è servito affinché qualcuno prendesse coscienza della base del nostro Stato e dei nostri diritti, ancora meglio.

Io a Siena

Due foto della gita del 2-3-4 giugno, di cui ho anche parlato nell'articolo Veglia di Pentecoste a Siena

Qui sono sulla terrazza del Palazzo Pubblico... ero completamente in ombra, e quale modo migliore per nascontere un difetto che esaltarlo?

Io a Palazzo Pubblico

e il giorno dopo, in un contesto decisamente meno inquietante, in cima alla Torre del Mangia

Io sulla Torre del Mangia

sabato 24 giugno 2006

English homework

Da un mio quaderno di inglese dell'anno scolastico '93/'94.
Compito: scrivere alcune frasi con "except" .
(Premessa per chi non c'era o non era attento: dal '93 al '97 il Giro d'Italia fu trasmesso sulle reti Mediaset.)

I'm going to move a complaint against Silvio Berlusconi's TV programmes, except about the Tour of Italy.

venerdì 23 giugno 2006

Perché Tiziano Ferro è un uomo solo

Stazione di Padova: un minuto di tempo per prendere il treno. Di volata all'edicola a comprare il biglietto (che bello essere fuori età per la carta verde ed evitare così le code dove puntualmente davanti a te c'è il piantagrane che deve chiedere informazioni!) ma anche se avessi avuto solo 5 secondi, una frase tanto meravigliosa non avrei potuto non notarla. È sulla copertina di Vanity Fair: Perché Tiziano Ferro è un uomo solo.

Verrebbe da dire "e un bel chissenefrega?" ma un giretto sul sito della suddetta rivista non fa male, vero? Ecco qualche stralcio di ciò che sostituirà il Pater noster per le single del Belpaese (oh, l'ha detto la Geppy Pucciari che Vanity Fair è la bibbia delle single, non io):

Tiziano Ferro: «[Appena avuto successo, mi accadevano] episodi spiacevoli: venivo aggredito verbalmente per strada da persone che neanche conoscevo, trovavo scritte offensive sui muri vicino a casa mia. Un ragazzo che ha successo a 20 anni suscita molte invidie, soprattutto in una città piccola come Latina.»
E sei stato pure fortunato, perché non hai mai incontrato me.

Intervistatore: «... E le donne?»
TF: «Zero assoluto.»
Evidentemente perché qualche neurone in testa ce l'hanno...

TF: «[...] Il successo mi ha inaridito la vita sentimentale e soffocato tutti i rapporti interpersonali: io non riesco a relazionarmi più con nessuno.»
Guarda, a due passi da me vive il neo-campione italiano della cronometro Marzio Bruseghin che ha 14 asini. Puoi provare con uno di loro.

I: «Non ha neanche mai visto un film porno?»
TF: «Come no... Se vuole, ne vediamo insieme uno: sono tutti qui, sul mio computer portatile. C?è l?imbarazzo della scelta.»
Pat pat... capisco che dopo aver cantato cose come "Paola Ohpaola" la frustrazione sia notevole.

mercoledì 21 giugno 2006

Mai stata baciata

Due domande mi sorsero spontanee l'altra sera guardando questo film.
  1. ma dove l'aveva trovato, Josie, il vestito con cui si dimenava al ritmo di Like a Prayer, prima di ricevere quella bruciante quanto crudelmente gratuita umiliazione?
  2. cosa avrei fatto, io, se mi fossi trovato una Josie compagna di scuola?
Per la risposta alla domanda a. penso che andrei sul sicuro se mi rivolgessi a una certa coppia di persone che vivono nella mia città - e non dico altro perché non voglio risvegliare cani che dormono.
La risposta alla domanda b. me la diedi altrettanto rapidamente: avrei fatto come Aldys, la secchiona che subito fa amicizia con lei, ignara di avere a che fare con una giornalista infiltrata. (Anche per una certa affinità con Aldys... si sa, tra amanti dei numeri ci si intende!)
Ma non è tutto così scontato.
Innanzitutto perché i secchioni che io ho conosciuto non erano affatto così desiderosi di affetto come lo è Josie. Magari lo erano, ma evidentemente lo mascheravano bene... qualcuno con l'essere scostante, qualcun altro pure con l'essere arrogante. Uno di loro, con il quale sembrava avessi fatto amicizia, d'un tratto, alla mia semplice proposta di qualche uscita in comitiva, mi scrisse "mi spiace, so che è brutto dirlo, ma non ho tempo di coltivare tutte le amicizie e preferisco coltivarne altre." Ancora non me lo sono spiegato, se non con il fatto che lui trova Vittorio Veneto il luogo più bello del mondo (ormai evito di cercare spiegazioni complicate).
Ed è stato proprio per questo atteggiamento che, alla fine, perlomeno in quel caso fu l'invidia - il mio peggiore difetto - a prendere il sopravvento. Specialmente quando l'happy end giunse per lui.
Chissà se anche loro hanno visto atteggiamenti simili da parte mia... non lo escludo, visto che anche io per certi versi ero un secchione, ed ero ancora più timido di quanto sia ora, e so bene quanto la timidezza possa essere scambiata per qualcosa di tutt'altra natura.

Alla fine della fiera, quindi, per la domanda b. tengo buona la risposta che mi diedi sul momento.
E una cosa è certa: che Josie è assai più coraggiosa di me, visto che la ragazza di cui ero innamorato, allora, la mia poesia non la lesse mai.

venerdì 9 giugno 2006

Germania-Costarica

No-no-no, non ve lo dico per chi tiferò a questi mondiali; in ogni caso, ditemi pure che sono nazi inside, ma ho sempre i brividi alle note di Franz Joseph Haydn dell'inno tedesco. Può pure tranquillizzarsi mio cugino, che era convinto che i tedeschi cantassero sempre Deutschland über alles. Non ne ho visto uno che non pronunciasse quello che dal 1945 è il testo ufficiale: Einigkeit und Recht und Freiheit...

Certo, se tutte le partite fossero come quella che ho appena visto, sarebbe da organizzare un sit-in di tre settimane senza sosta alla sede Rai, che si è lasciata sfuggire (o non è stata una svista?) i diritti per le partite di Germania 2006. Il secondo gol di Klose me lo sono perso, ma mi basterebbe quello di Philipp Lahm dopo 5 minuti per ricordare per sempre questo match; evidentemente a Frings non andava giù il non aver lasciato il segno nella gara inaugurale e forse è riuscito, allo scadere dei 90 minuti, a adombrare il gesto del suo compagno, insaccando anche lui all'incrocio dei pali.

lunedì 5 giugno 2006

Veglia di Pentecoste a Siena

Ieri sono tornato da una gita con degli amici a Siena per il ponte del 2 giugno. Sabato mattina era in programma la visita alla cattedrale di Santa Maria Assunta - tappa obbligatoria - e la sera chi lo desiderava ci è tornato per la veglia di Pentecoste, celebrata dall'arcivescovo Antonio Buoncristiani.
Non era certamente la prima volta che partecipavo ad una funzione religiosa in una chiesa "famosa" ma forse solo ora mi sono reso conto della differenza che passa tra entrare in una chiesa principalmente per il contenuto artistico ed entrarci per l'effettivo motivo per cui è stata costruita. E non si tratta semplicemente della confusione creata dalla massa di turisti o dal fatto che per la visita turistica si paghi l'ingresso - per quanto io trovi difficile essere nel mood giusto per la preghiera quando mi si chiede di pagare pure per questa.

La veglia di Siena è molto diversa da quella di Vittorio Veneto. Nella città toscana è una vera e propria messa, con diverse letture dall'Antico Testamento come al sabato santo, e con un momento di dialogo, dopo l'omelia, tra l'arcivescovo e i catechisti - a loro è espressamente dedicata la cerimonia - sul ruolo della catechesi. Qui, invece, è una sola veglia di preghiera, corredata da testimonianze di esperienze di fede, o di missioni, che lì sono assenti.

Due nostre amiche, alla fine, avrebbero voluto rimproverare due dei preti lì presenti che erano stati a chiacchierare tutto il tempo. Fortuna che c'eravamo noi maschietti a ricordare loro l'undicesimo comandamento.