giovedì 14 settembre 2006

In spiaggia all'alba (3)

È una gran cosa stare in una casa dove non si ricevono le reti Mediaset. Per due motivi:
  1. perché lo zapping è assai più limitato, con conseguente aumento della probabilità di spegnimento dell'apparecchio;
  2. perché se già ho visto sciacallaggio sui quotidiani a proposito della storia di Hina Saleem, la pakistana uccisa per una "risoluzione di famiglia" a Sarezzo (BS), figuriamoci su Studio Aperto.
Attività onirica: è la volta di Joseph Ratzinger, cioè papa Benedetto XVI, pochi istanti dopo il conclave. Ero seduto accanto a lui in uno spazio all'aperto dietro la Basilica di S. Pietro: lui era vestito di bianco ed era molto agitato, non sapeva cosa dire alla folla che lo attendeva in piazza. Mi disse più o meno le stesse parole che poi tutti avremmo sentito pronunciare prima della benedizione Urbi et Orbi. Fu una scena molto particolare, per molti versi tenera.
Chissà: forse, ricordandosi i timori che anch'io avevo avuto sentendo pronunciare il suo nome dal cardinale protodiacono, un anno e cinque mesi fa, il Signore ha voluto farmelo conoscere così.

Scene di mare: mia cugina e il suo ragazzo si fanno scherzi in acqua, e Justine, la bimba dei nostri vicini di ombrellone, in acqua anche lei, viene da me e dice "eh, sono ragazzi!"

Canzoni di questi giorni: In Flames - Jotun; U2 - Even Better Than The Real Thing; Stan Ridgway - Camouflage.

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