Quando ho riaperto questo blog, all'inizio del mese, la sensazione è stata quella di rientrare in una casa di mia proprietà, dove fossi vissuto per molti anni, e che poi per altrettanti anni avessi lasciato chiusa, senza portare nulla nella nuova abitazione. I mobili e gli oggetti sono là dove ero abituato a vederli; si è depositata molta polvere, ma basta un po' di olio di gomito. Le pareti hanno bisogno di una mano di vernice; il televisore funziona, riceve ancora alcuni canali ma, per molti altri, è necessario risintonizzarlo.
Con l'ascesa dei social, i blog in stile "primi anni 2000", col layout a due (o tre) colonne, senza particolari effetti grafici, sembravano dover subire la stessa sorte che i Buggles, nel 1979, profetizzavano per le "stelle delle radio". Invece, come le radio, anche i blog ci sono ancora, e basta poco per dare ad essi un aspetto semplice ma curato. Di sicuro meno di quanto occorre per ritinteggiare la casa.
La lontananza dai mobili e dagli oggetti ha evidenziato l'inutilità, o l'obsolescenza, di molti di essi. Una casa, per essere viva, deve avere tutto l'indispensabile ma deve avere anche dello spazio libero: è lo spazio per il futuro di chi ci abiterà. È necessaria una spietata cernita, che può anche essere dolorosa.
In effetti ho sempre dovuto fare un grosso sforzo di volontà, per liberarmi di certe cose. Così come per ripulire e rinnovare la lista dei blog che seguo (la barra). Avevo provato ad aggiungerne semplicemente di nuovi, ma il sistema non me lo permette: ottima occasione per ricompilarla da zero.
Così, oggi, diligentemente, ho iniziato a riempire una tabella riassuntiva dei blog che, fino al 2014, seguivo. Una tabella con cinque colonne: nome del blog; indirizzo del blog; data dell'ultimo post; stato del blog (attivo con post frequenti, attivo con post saltuari, on hiatus, non più esistente, spostato, non più pubblico); cosa fare (tenere o cancellare dalla lista). E come quando, traslocando, rovistavo tra le vecchie cose, ho trovato di tutto. I blog che erano attivi nel 2014, che lo sono tuttora e che pubblicano contenuti interessanti: da questi riparto per ricostruire la "rete". I blog che erano attivi nel 2014, che lo sono tuttora ma che non mi spiego come, nel corso degli anni, siano finiti in barra: eliminare senza pietà. Il blog di colei che è stata la mia migliore amica covando rancore: nella lista nera. I blog dove compare un post ogni mese se tutto va bene, o dove l'ultimo post risale al 2018 - a volte è un addio/arrivederci, proprio come il mio - e ai cui autori ero affezionato: tenere, se non altro perché ancora di più è durato il mio hiatus. I blog che ho seguito, commentato, e i cui autori non mi hanno mai degnato nemmeno di una visita: via, via, sciò. Il blog di Giorgio Israel, che da quasi sette anni non è più tra noi, e che fino al 2018 veniva ogni tanto curato dalla moglie Ana Millán Gasca, anch'essa docente universitaria di matematica.
Non ho finito, e in teoria ne avrei ancora abbastanza. In teoria potrei anche fermarmi, visto che mi mancano solo quelli dove neanche compare il titolo dell'ultimo post, in barra. Ma chi mi dice che non ci trovi qualche chicca? Nei negozi di usato, vado sempre alla sezione "meno di 1 euro" ...
Una casa non è rinnovata se non c'è qualcosa di vecchio - la mia iniziativa Foglie sulla neve! Ci stareste per partecipare? - accanto a qualcosa di nuovo. E qui arriva la parte più difficile. Non sono più aggiornato! Ci sono ancora gli widget, come sullo schermo del cellulare? Forse state pensando di me ciò che penserebbe il commesso di un negozio di hi-fi, sentendomi chiedere un'autoradio che, mi raccomando, abbia la funzione autoreverse: mica vorrò girare manualmente la cassetta ogni volta...
Canzone del giorno: Priest - Lonely Mansion.
Curioso vedere di chi - mentre io mi approntavo al mondo blogger - proprio in quel periodo staccava delicatamente la spina, non di botto però, quasi una corsa che perda velocità senza essere rintuzzata, alimentata.. e particolare si possa riprendere, come riaprendo una casa abbandonata da tempo, con le imposte che lentamente fanno rientrare aria e luce.. mi chiedo di quel tempo intercorso, del perché si lascia, del come si ritorna.. del cosa si trova in dispensa..oltre i blog scaduti.. ;)
RispondiEliminaLo scoprirai ;-)
EliminaChe bello ritrovarsi... Il mio blog sta sempre lì a galleggiare tra "smetto" e "mi manca". Credo dovrei ridargli un'identità e, come dici tu, anche una ritinteggiata ma non ho mai voglia!
RispondiEliminaSull'identità ho rinunciato fin dall'inizio, a darne una a questo blog. Ho troppi interessi e faccio troppa fatica a farvi ordine (v. il post "Io sono una zebra"). Sulla "ritinteggiatura", non è poi così complicato. Se l'ho fatto io...
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