lunedì 2 settembre 2013

Settembre, e le impronte dei nostri antenati


Dopo la pioggia d'agosto che rinfresca il bosco, il tormentone annualmente ricorrente vuole il vero inizio dell'anno a settembre.
Ci sarebbero tutte le ragioni per farlo: non ultima, il fatto che l'anno scolastico/accademico/sociale già è organizzato così, e non ci sarebbe la rottura di dover scrivere 2013/14.

Tuttavia, mi piace pensare che, come la nostra lingua che come una spugna assorbe parole inglesi, ma le cui fondamenta sono solidamente latine, il nostro tempo ancora viene misurato come lo misuravano gli antichi Romani, dalla semina al raccolto, secondo il ciclo del Sole.

Anche il calendario rivoluzionario francese, pur iniziando a metà settembre, si basava sull'agricoltura.

1 commento:

  1. Perfino i Celti, misuravano l'anno seguendo i cicli della natura. :-)

    Altri popoli festeggiano Capodanno seguendo la luna, e ci sono degli slittamenti rispetto a quello che è il Calendario Occidentale (riconosciuto da tutti, comunque, per motivi commerciali) . . . in questi giorni, per esempio (quest'anno) si festeggia il CapodAnno Ebraico! ;-)


    Ciao, Fior

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