martedì 6 dicembre 2011

Io sono un piagnone (e stavolta parlo italiano)


Io e Sabrina ci sentivamo ogni tanto su skype o facebook. Sempre più di rado, tuttavia, poiché i suoi impegni si moltiplicavano ogni giorno: primo fra tutti, l'organizzazione del matrimonio.
Mi dava fastidio però essere sempre io a cercarla, mentre ogni tanto sul suo profilo facebook comparivano cose come quante cose che si scoprono andando a vivere lontano: le persone che veramente tengono a te e quelle che non si fanno mai sentire... che bella la selezione naturale!
Un giorno glielo confessai. Lei mi disse che quelle frasi erano riferite a delle sue amiche storiche, che le avevano dato dell'egoista; e mi promise che, la volta successiva, mi avrebbe contattato lei.

Due giorni dopo, mio padre morì.

Lei lo sapeva - gliel'avevo detto io - ma passarono i mesi, e lei non si fece mai sentire, neanche per un semplice come va?

Poco dopo la metà di settembre, sul suo profilo facebook comparì: le parole dei nemici non faranno mai male come i silenzi degli amici.
Ormai mi dava ai nervi anche solo leggere il suo nome. Non mi trattenni più, e le commentai da che pulpito...
Sabrina inizialmente non capì - o fece finta di non capire; poi, mi scrisse in privato pregandomi di non prendere sul personale le sue frasi sull'amicizia: per lei sono pochi gli amici con cui tiene a mantenere i contatti, di conoscenti ne ha troppi e non tiene a mantenere con loro i contatti.

Era la scintilla che mancava per far esplodere la miscela. In sintesi, ciò significava tu vali meno di una cacca - e non ci sarebbero problemi, ma in questo caso eviti promesse che poi non mantieni, specialmente con qualcuno che ha appena perso suo padre.
Chiunque fosse stata la sua ex amica che le aveva dato dell'egoista, aveva perfettamente ragione.

Sabrina mi rispose che parlavo senza sapere nulla: che questa persona si era offesa per non essere stata invitata al matrimonio (e direi!), e questo ai suoi occhi era un atteggiamento infantile. Appunto, ai suoi occhi: quello che provano gli altri non conta. I sentimenti sono seghe mentali.

Mi disse che io sono una persona profondamente disturbata, che casi come il mio ne vede ogni giorno al lavoro, che le mie parole non la feriscono minimamente: per me che la accuso di essersene fregata, ci sono cento persone che possono testimoniare che lei è stata sempre presente nelle loro vite. (Come dire: in un paese di cento abitanti ci sono novantotto persone che muoiono di fame e due con una villa principesca; il paese è ricco. Le persone sono numeri.)
Mi disse di aver conosciuto molte persone che avevano perso i genitori, ma che nessuno avesse reagito come me (come me? ma che ne sai? mi hai visto tutti i giorni?).
Mi disse che nessuno mi sopporta, che dopo quell'ultima volta che ci eravamo incontrati i suoi amici le avevano chiesto di non invitarmi più, che io mi ero elevato a protagonista della serata mentre nessuno me l'aveva chiesto (forse, mia cara, bastava che tu non mi umiliassi davanti a tutti, dandomi del piagnone perché tu, lasciata dopo una storia di sei anni dall'uomo della tua vita, stavi già bene dopo tre mesi, e ci saremmo rilassati sia tu che io).
Mi disse che io non so mettermi nei panni degli altri, che quando qualcuno mi confida un suo problema io parto con ah, tu non sai cosa è successo a me..., per questo ho due amici in croce con cui litigo una volta sì e l'altra pure.

Solo da una persona avevo sentito queste parole, prima di Sabrina: la mia prima ragazza, dopo che ci eravamo lasciati, e che cercava di fare leva sulle mie fragilità affinché io mi rifugiassi nuovamente tra le sue grazie.

Su una cosa Sabrina ha ragione: viviamo su due pianeti diversi. Io, un'amica che giudica il mio dolore, per la quale le persone sono numeri e i sentimenti sono seghe mentali, non la voglio. Anche se può insegnarmi a vivere felice.

Canzone del giorno: Kasabian - Velociraptor!

5 commenti:

  1. Mamma mia che personaggio! Come ben sai, anche io ho subito un atteggiamento poco simpatico da quello che ritenevo il mio migliore amico. Fa male, perchè è inutile negarlo; ma alla fine è molto meglio conoscere la vera natura delle persone, per poter decidere chi tenersi vicino e chi no. Direi che non hai perso niente...

    RispondiElimina
  2. Purtroppo nella vita si incontra tanta gente negativa, l'importante è capirlo ed evitarla di conseguenza.
    Gli amici veri non hanno bisogno di ramanzine per essere presenti, sono presenti perché sentono di volerlo fare.
    Non era un'amica questa Sabrina, era una conoscente che finché gli andavi bene ok, poi ciao ciao! Mah! Sempre più sconvolta!

    RispondiElimina
  3. È proprio vero che "certe persone è meglio perderle che trovarle"!

    RispondiElimina
  4. Passando da un Blog dove non è come prendere un caffè, sono approdato quà.
    Al di là delle considerazioni personali, un vaffa spontaneo e pieno di calore avrebbe donato alla storia il giusto epilogo.
    Un saluto.

    RispondiElimina
  5. In primis, penso che avrebbe potuto esprimere la sua in modo più gentile ed educato.
    Poi, beh, una persona che si permette di giudicare dei dolori così grandi in modo così insensibile, per me è da depennare a priori.

    RispondiElimina