martedì 28 settembre 2010

Cultura sfuggente

In questi giorni di ripasso ed esercitazioni, il mio obiettivo è superare l'esame di ammissione al dottorato, ovviamente. Ma non riesco a nascondere una certa amarezza di fronte alla sensazione secondo la quale ciò che ho studiato durante il corso di laurea sia come la spesa al supermercato seminata per la strada dopo uno squarcio del sacchetto: qualcosa posso recuperarlo, ma la maggior parte degli oggetti è destinata a restare sull'asfalto; se carico troppo le braccia, mi cade di nuovo tutto. So che ciò fa parte del gioco, ed Édouard Herriot l'aveva ben espresso nella sua più celebre frase: la cultura è ciò che rimane nell'uomo dopo che ha dimenticato tutto. Ma, dopo le lunghe conversazioni con me medesimo nei pomeriggi e nelle sere di studio - studio a voce alta: sarà per questo che voglio insegnare? - ancora faccio fatica ad accettarlo.

Faccio una promessa qui e ora: se passo l'esame, approfondirò finalmente la QCD, perché vorrei saperne di più. E prometto anche che non chiuderò tutto al primo integrale con i residui.

Canzone del giorno: Skillet - Whispers In The Dark.

4 commenti:

  1. La metafora che hai utilizzato rende un sacco; forza Marco, sotto con le ultime fatiche!

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  2. Non ho capito nulla ma ti faccio comunque tanti auguri per l'esame.

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  3. questa citazione mi piace ma allo stesso tempo mi fa un paura immane!

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