domenica 20 luglio 2008

Piazza Navona (2) - Marco Travaglio

Dicevo che Marco Travaglio, pur leggendo sempre volentieri i suoi articoli, ultimamente mi sta piacendo assai meno.
In parte perché - l'ho notato in prima persona, nel ricevere risposta a una domanda alla presentazione di Inciucio - mi pare molto pieno di sé: come dire, uno che sa di essere preparato e che lo fa pesare sugli altri. Ciò lo porta anche a dispensare "patenti di giornalista libero" : per esempio al V2-Day, il 25 aprile scorso, disse che al Corriere c'è tanta spazzatura, ma "c'è anche Gian Antonio Stella, c'è Sergio Rizzo..." - ottimi giornalisti, ma guarda caso, proprio i due autori della Casta, una delle Bibbie dei grillini. Un giornalista che si propone come giudice dei suoi colleghi, onestamente, mi sta un po' sulle palle.

Forse esagero, ma credo che gli abbia fatto male la vicinanza a Beppe Grillo. Anzitutto, perché un giornalista dovrebbe essere il primo a rimarcare l'importanza di attingere da più fonti, ed è l'esatto opposto di Grillo, il cui motto è: io dico la verità, e chi mi critica è al soldo di mafie. So che probabilmente questo, più che il suo, è il motto dei suoi fans, ma non è che lui faccia molto per smentirlo: pensiamo agli insulti, comparsi sul suo blog, a Gianni Riotta - ancor prima che costui fosse nominato al vertice del Tg1 - colpevole di averlo contestato su una questione scientifica.

Ora Travaglio sbandiera un 29,4% di favorevoli al No Cav Day, nonostante la mistificazione dei media. Ma dimentica che non sta parlando di una quota di mercato: sta parlando di votanti, e di fronte ad un 55% di contrari (la fonte è la stessa: un sondaggio di Renato Mannheimer) quel 29,4% si scioglie come burro al sole. Anzi, considerato quanto partigiana è l'Italia, il 29,4% è una percentuale infima.

Già all'indomani del primo V-Day (8 settembre 2007), secondo Travaglio, quei 336 mila che avevano sottoscritto le proposte di Grillo - limite dei due mandati per i parlamentari, ineleggibilità per i condannati in via definitiva, reintroduzione delle preferenze - erano una cifra stratosferica: la Casta sarebbe stata travolta. Si è visto: poco più di un mese dopo, un numero di cittadini dieci volte superiore andò a votare - pagando pure! - alle primarie del Partito Democratico.

Travaglio si ostina a dileggiare chi afferma che agli italiani il conflitto d'interessi, il duopolio Rai-Mediaset, le leggi ad personam... importino poco; peccato che le cose stiano proprio così.
Ha tanto detto della Rosa nel Pugno, il partito che "piace alla gente che piace" come la Y10, ma che alle elezioni non va oltre un misero 2,5%. E non si accorge che l'Italia dei Valori - altra cosa: Travaglio si era sempre dichiarato un cane sciolto, non facente parte di alcuna destra o sinistra organizzata; lo dico con dispiacere, ma dopo tutte le manifestazioni con Di Pietro non è più credibile in tal senso - manifesta gli stessi difetti.

Mi immagino la conversazione, ad un gazebo, tra un militante dipietrista e un potenziale elettore. Il dipietrista, infervorato: "l'Italia deve essere un Paese dove la legge sia uguale per tutti, dove la magistratura possa indagare senza politici che si intromettano; noi dell'Italia dei Valori ci batteremo per un Paese giusto!" Il potenziale elettore, distratto: "va bene, va bene... ma quanto si paga?"

Non so se il mio celebre omonimo leggerà mai le mie parole: in tal caso, si ricordi che gli voglio bene e che continuerò a leggerlo; ma che per tutti arriva l'età in cui gli idoli vanno de-idolatrati! :-)

Canzone del giorno: Franz Ferdinand - Evil And A Heathen.

8 commenti:

  1. Sono d'accordo con te. Il successo puo' dare alla testa e Travaglio non ne è esente.
    Io l'ascolto quando mi da informazioni e mi cita dati, poi, per quanto riguarda le opinioni mi tengo le mie. Non ho bisogno di eroi.

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  2. Come forse avevi intuito, a me Travaglio non piace. Non discuto sulla sua preparazione e bravura, ma l'ho sempre trovato un po' fascista, un po' qualunquista, e sempre-sempre primo della classe con spocchia. Lui sa. E se lui e solo lui sa, ne consegue che gli altri no, non sanno.
    Il qualunquismo poi è un'arte che sul breve in italia ha sempre pagato. E' anche un'arte abbastanza semplice ed efficace come comunicazione: schifo tutto e tutti. E' molto più difficile trovare qualcosa di buono, cercare di distinguere, di capire, analizzare, comparare, fare un ragionamento articolato ed è molto più difficile comunicarlo agli altri. Mi sembra che Travaglio non potendo emergere nel peana degli adulatori di Berlusconi, cosa tutt'altro che lontana dal suo essere, visto che cominciò a lavorare al giornale di Berlusconi con Montanelli, abbia deciso, pur di essere comunque il primo della classe, di emergere come il detrattore n.1. Per un pubblico di ingenui c'è forse riuscito, ma a che pro a parte il gratificare il suo innato narcisismo? Cosa ottiene criticando tutto e tutti? Non si rende conto che una buona parte dei suoi estimatori dopo essersi fatti sollazzare la pancia, votano poi la lega o pdl? Che fosse questo che voleva? novello Montanelli che, come il vecchio, da fustigatore dei costumi della dc anni 70 ne diveniva poi primo elettore con il motto snob del turarsi il naso?

    ciao, silvano.

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  3. hai centrato in pieno il problema: la frequentazione di grillo.
    ciao

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  4. Silvano, non sono d'accordo. Travaglio è irritante, è un primo della classe: non discuto. Ma che lui volesse emergere tra gli adulatori di Berlusconi no, direi che qui la stiamo facendo ampiamente fuori dal vaso. Travaglio ha avuto Berlusconi come editore quando quest'ultimo non era in politica: con la sua verve, Berlusconi sarebbe stato ben contento di annoverarlo tra le sue fila e gli avrebbe offerto una rubrica in tv senza pensarci due volte, altro che Sgarbi.

    Essendo nato dopo il '76, non posso commentare Montanelli che invitava a "turarsi il naso e votare DC" : però anche Moretti ha criticato duramente i leader del centrosinistra e non si è mai sognato di cambiare voto, o sbaglio?

    Infine, sul fatto che Travaglio sia qualunquista: non lo credo - proprio al V2-Day disse che bisogna distinguere bene; che le notizie, cercando come si deve, si trovano - se appare così è un'altra conseguenza della frequentazione con Grillo. Altro motivo per liberarsene al più presto!

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  5. @marco: non frequenta Grillo e Santoro e Di Pietro per caso, non è così ingenuo. Travaglio si picca di fare distinguo ma poi sul palco insieme a Grillo c'era lui a far crescere "culturalmente" l'opposizione con il Vaffaday. Travaglio è un uomo intelligente ed ha ben presente che "Grillo scuote l'albero e Bossi raccoglie i frutti". Questo dice la storia. Vedi se Travaglio and Co. non ci fossero, Berlusconi dovrebbe inventarseli perchè ogni volta che aprono bocca lui prende voti. Ha la fortuna il cavaliere che Travaglio già c'è.

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  6. Silvano, quindi secondo te Travaglio è un infiltrato della Lega? Io credo che frequenti Grillo perché gli dà visibilità lasciandogli dire tutto quello che vuole: da altre parti potrebbe averne molta di più, ma dovrebbe "sputtanarsi" e perderebbe molti lettori.

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  7. No, non dico che è un infiltrato della lega, chè altrimenti farebbe il solo il suo dovere, ma è uno che è sinceramente (per quel che capisco e contro il Cav e contro la lega) ma che volendo difendere la propria causa difende quella del suo nemico. Non so se ha un nome questo tipo di persone che si propongono A ed ottengono B.
    ciao, silvano.

    P.S. grande sei anche tu un fan dei Rem! una volta devi assolutamente vederli sono inimmaginabili, sul serio. Adesso sono appena dal concerto di Ben Harper...altro fenomeno incredibile!
    ciao, buonanotte.

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  8. Scusa ho commentato mentre ero loggato ad un'altra mai email, ma sono sempre io anche con il waitin.
    ciao.

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