martedì 8 gennaio 2008

Due balzi da gasteropode (2)

Prima gatta: la domanda n. 16 chiede qual è l'insolito nome di battesimo del personaggio, figlio di un Rinaldo e dai capelli biondi, che partecipò alla vita politica di una grossa regione italiana, e del quale si narra volesse approfittare della sorella di un suo sodale, in cambio di favori.
È un po' superflua la ricerca, poiché ormai la parola gasteropode è composta ed è chiaro che la risposta inizia per O; ma noi vogliamo esserne certi.
Chi sono i biondi della Divina Commedia? Il più ovvio è Manfredi di Svevia, ma è figlio di Federico II, quindi non di un Rinaldo. Cerchiamo così la parola biondo e troviamo (Inferno XII, vv. 110-112):

[...] e quell'altro ch'è biondo,
è Opizzo da Esti, il qual per vero
fu spento dal figliastro sù nel mondo."
Opizzo d'Este, bollito nel sangue del Flegetonte, era marchese di Ferrara, e suo padre si chiamava Rinaldo: è lui.

Zia Daniela si appella alla logica enigmistica per ipotizzare che la terza parola sia da, ma le domande 8 e 9 per ora sembrano impossibili. Ci torneremo dopo. Intanto cerchiamo di comporre la seconda.

Domanda n. 4: sono riportati, in inedita traduzione italiana, alcuni versi (*) di un poeta provenzale che influenzò significativamente Dante, e si chiede chi sia detto poeta. L'unico poeta provenzale che ricordo è Arnaut Daniel; e mi convinco definitivamente che sia questa la risposta allorché lo vedo presente nel XXVI canto del Purgatorio, presentato dal sopra citato Guinizzelli come il miglior fabbro del parlar materno.

Domanda n. 7: è corredata dalla foto dell'opera di un'artista incontrato da Dante. Io pongo l'attenzione sul tetragramma (è lo spartito di un canto gregoriano) ed è la zia che mi fa notare la miniatura. Durante una delle precedenti ricerche abbiamo beccato un miniatore, che è Oderisi da Gubbio. E andiamo!

Domanda n. 3: un nobile pisano, incontrato da Dante nel Purgatorio, lamenta che la tomba della moglie, risposatasi con un signore lombardo, recherà entrambi i simboli araldici. Chi è la donna?
Oh mamma. Vuoto. Scorriamo il glossario, soffermandoci su tutti i nomi di nobili: niente.
Dopo almeno dieci minuti e una pagina semistaccata, un flash. Mi torna in mente la domanda sul rettile, quando la zia aveva proposto vipera, e una battuta del mio professore di italiano su un canto in cui compare qualcosa come la vipera dei milanesi e il polo di qua tutto quanto arde: "eh, vedete: il biscione, il Polo..." Sìììììì!!!! (Purgatorio VIII, vv. 79-81)

Non le farà sì bella sepultura
la vipera che Melanesi accampa,
com'avria fatto il gallo di Gallura."
Questa domanda però è veramente cattiva, perché la donna - Beatrice d'Este - nemmeno è menzionata da Dante!

Cerchiamo di indovinare la frase: un bando da gasteropode, nel senso di un concorso che si vince andando a lumaca? un bacio di gasteropode? ... Che schifo, con tutto il rispetto per i gasteropodi!

Ritorniamo alla domanda n. 9, in precedenza scartata: nella foto che la accompagna c'è lo scafo di una nave, visto da sotto, ed è richiesto il nome della nave che, in un'ardita similitudine, viene descritta proprio in tale prospettiva.
Anche qui i ricordi non ci portano lontano, così pensiamo alle navi della Commedia. La navicella del mio ingegno, all'inizio del Purgatorio? Acqua. La nave di Caronte? Idem. Quali sono le navi famose della letteratura? "Argo!!!!!!!" grida ad un tratto la zia... e Argo c'è!

Un punto solo m'è maggior letargo
che venticinque secoli a la 'mpresa
che fé Nettuno ammirar l'ombra d'Argo.

Così la mente mia, tutta sospesa,
mirava fissa, immobile e attenta,
e sempre di mirar faceasi accesa.
Siamo nell'ultimo del Paradiso, vv. 94-99.

Ok. Allora la terza parola è da. E la prima? Siamo sicuri che sia un, e non, che so, in?
Domanda n. 1: un imperatore, cui è dedicato il monumento raffigurato (in un particolare) nella foto, è protagonista di un colloquio con una sua suddita. Per quale virtù Dante lo elogia?
Cominciamo con l'individuare l'imperatore. Li recitiamo: Ottaviano, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba, Otone... C'è Giustiniano: è lui che parla nel VI canto del Paradiso, il canto dell'aquila. Ma non dialoga con alcuna suddita. Costantino è nominato, ma non è presente; l'ho proposto perché la foto sembra il particolare di un arco trionfale.
Continuiamo ad elencare: Vitellio, Vespasiano, Tito, Domiziano, Nerva, Traiano, Adriano... Ecco, Adriano amava l'arte, magari è lui. No. Antonino il Pio? Più che essere pio non ci risulta abbia compiuto imprese memorabili, ma cerchiamo lo stesso. Marco Aurelio, diarca con Lucio Vero; Commodo, e poi? Lo schemino sul mio libro di storia si fermava qui! Ok, c'è stato Settimio Severo, Caracalla, Eliogabalo... e poi Aureliano, Diocleziano... Cosa ci è sfuggito?
Arriva anche mio cugino, che solo all'ultimo ha scelto medicina: la sua prima scelta era storia. Non sa nulla manco lui, ed esce. La zia, intanto, ricorda un dialogo con una vedova; ma va a vuotare la lavatrice.
Resto solo, ma non mi arrendo. La vedova non mi dice niente. Ricerco da capo.
... ed è Traiano! (Purgatorio X, vv. 76-78)

i' dico di Traiano imperadore;
e una vedovella li era al freno,
di lagrime atteggiata e di dolore.
(Ovviamente il monumento era la Colonna Traiana.) Annoverato tra gli umili. Così la parola è un.
Già, ma un che?

Domanda n. 8: in un passaggio profetico, Dante annuncia la venuta di qualcuno con un numero di tre cifre. È un modo enigmatico per designare una parola latina: quale?
Subito penso al veltro. Ma nel primo canto dell'Inferno non ci sono numeri.
La zia pensa a deus (anche perché D è la probabile iniziale). Ma come si può designarlo con un numero? La D c'è tra le lettere della numerazione romana, la U un tempo era V, ma E ed S? No, non è deus. Ma quella D deve esserci. È un 500: proviamo a cercare cinquecento...

nel quale un cinquecento diece e cinque,
messo di Dio, anciderà la fuia
con quel gigante che con lei delinque. (Purgatorio XXXIII, vv. 43-45)
515 si scrive DXV... Dux!

Domanda n. 6: Dante parla di un gioco di origine araba molto popolare nel Medioevo, che ha dato origine alla parola azzardo. Qual è questo gioco? Prendiamo l'enciclopedia, e vediamo che azzardo deriva da azzahr, che in arabo sono i dadi. La zia allora è certa: un bando da gasteropode!

Ma io non sono così certo. Anche perché manca la domanda n. 5 da risolvere. La foto mostra una cittadina del dipartimento francese delle Alpi Marittime, da Dante nominata per raffigurare un paesaggio alquanto disagevole. Qual è la cittadina?
E qua è veramente dura. Come una parete a strapiombo, per l'appunto.
È verosimile che siamo sul monte del Purgatorio. Dovrei guardare un passaggio in cui è descritta la particolare difficoltà nello scalarlo, ma non ce n'è uno solo.
Strategia alternativa: consultare una mappa della Provenza. A parte Nizza, che non è una cittadina, vedo Menton, Cannes e Antibes (che conosco per la vittoria di Bruno Boscardin nella 7ª tappa della Parigi-Nizza del '96, mica per il dipinto di Eugène-Louis Boudin!). Ma non è alcuna di queste.
Strategia della disperazione: scorrere nuovamente il glossario, e passare alla voce successiva solo quando si è sicuri di non aver incontrato una cittadina delle Alpi francesi.
E andiamo... Lemosì (Limoges) è nella Haute-Vienne; Lerici è in provincia di La Spezia; Noli è in provincia di Savona... Sto quasi per rassegnarmi a un bando da gasteropode.
Turbia.
Cittadina francese.
Purgatorio III, vv. 49-51:

Tra Lerice e Turbìa la più diserta,
la più rotta ruina è una scala,
verso di quella, agevole e aperta.
La Turbie!!!
E allora cos'è? Un baldo da gasteropode? Ma che significa? Baldo è un aggettivo, non esiste come sostantivo. C'è qualcosa che non va.

Sono di nuovo solo. Controllo tutte le risposte, e l'unica che non ho verificato direttamente sul testo è la n. 6, quella sul gioco.
Cerco gioco nell'indice analitico. (A dire il vero prima cerco giuoco, ma a quanto pare non è la forma arcaica: la usava Bruno Pizzul pensando che fosse arcaica.)
Ce ne sono diversi: poi ch'al tutto si sentì a gioco (Inferno XVII, v. 102); le magiche frode seppe 'l gioco (Inferno XX, v. 117) ... Quando si parte 'l gioco de la zara (Purgatorio VI, v. 1)!
Zara è la risposta: l'italianizzazione di azzahr, infatti. E così viene un balzo da gasteropode!

Conclude Armando Massarenti le sue considerazioni, sul numero successivo del Domenicale:

Vicini all'alba di un nuovo anno, questo amore diffuso per Dante ci induce all'ottimismo. E se qualcuno ci dice che l'Italia oggi è un po' seduta, ricordiamogli che può essere anche capace di balzi che sulla carta sembrerebbero impossibili.
Con riferimento ad alcuni commenti allo scorso post, va detto che anche io e zia Daniela, senza alcun supporto, di risposte ne avremmo sapute al massimo 3 o 4. Difatti non ci vantiamo: il merito è della nostra pazzia, e solo secondariamente della nostra pazienza e di tanta curiosità. Curiosità, infusa più da questo concorso che dagli spettacoli di Roberto Benigni, di leggere finalmente per intero la Commedia.

Un mio compagno di liceo, un giorno, chiese perché ben tre anni di scuola superiore sono dedicati al poema dantesco. E il professore - è sottintesa la sua presenza nel novero degli artefici di questa piccola grande soddisfazione - fece un discorso strano, che non saprei qui riportare.
Caro prof. Piccoli, se lei - lo trovo improbabile! - non fosse una delle 839 lumache saltatrici, la prossima volta che qualcuno la interroga sul perché leggere la Commedia, risponda: "Perché ci permette di compiere un balzo da gasteropode!"

Canzone del giorno: Phish - The Squirming Coil.

(*) A onor di cronaca, questi sono i versi originali (da Ab gai so cuindet e leri):
No vuelh de Roma l'emperi
ni qu'om m'en fassa postoli
qu'en lieis non aia revert
per cui m'art lo cors e'm rima

4 commenti:

  1. Mi sono persa questo concorso! Avrei voluto provarci pure io...anche se, senza supporti forse avrei risposto a due domande -_-.

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  2. Ed io, un giorno, sarò brava suficiente per capire tutto quello che scrivi, caro...
    E mi mancano i miei giorni in Italia...certo, con te anche, che fai sempre diferenza nei miei viaggi.
    Un baico grande.
    Ottimo 2008, Ma!

    PS: Spero rivederti prima di 2009...ti faccio sapere :D

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  3. Rientrata dalle vacanze natalizie passo al volo per ringraziarti degli auguri,
    contraccambio augurandoti ogni bene in questo nuovo anno! :)

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  4. solo un salutoooooooooooooooo

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