mercoledì 10 febbraio 2010

New Orleans Saints

Domenica sera, reduce da una fantastica giornata tra strade sbagliate, chiacchiere e risate (grazie Vale!), ho guardato il 44º Superbowl.
Mi rendo conto che l'atmosfera non era quella della casa americana consacrata dagli stereotipi: niente camicia a quadri, niente birra né urla verso il televisore. Ma volete mettere la soddisfazione di sentirsi americano per una notte?

Faceva assai strano la sfida tra New Orleans Saints e Indianapolis Colts commentata in italiano - da Valerio Iafrate e Roberto Gotta. Come - presumo - il 99% dei miei compatrioti, ho visto più football sul grande che sul piccolo schermo, e anche ora ho giusto un'idea sommaria delle regole. Ho capito che Peyton Manning è il più grande quarterback di tutti i tempi; certo che l'intercetto di Tracy Porter, che ha portato i Saints alla loro prima vittoria in un Superbowl, è spettacolare anche per un profano!



L'anno prossimo spero di sapere cosa significa chiudere un down; ma anche in caso contrario, se un giorno riuscirò a recarmi negli Stati Uniti, almeno a due cose voglio partecipare, proprio in compagnia di una di quelle famiglie consacrate dagli stereotipi: la festa del Thanksgiving e la visione del Superbowl!

Canzone del giorno: Lady Gaga - Bad Romance.

2 commenti:

  1. Marco purtroppo per motivi abbastanza seri e che mi hanno fatto girare le scatole, ho dovuto restringere l'accesso al blog solo alle persone autorizzate...quindi se non ti chiedo troppo, inviami una mail (serena.sabatini@email.it) scrivendomi il tuo indirizzo di account google così ti aggiungo alle persone autorizzate...ti abbraccio forte...scusa ma ho dovuto farlo...

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  2. Che bello sentirsi americani per una volta! Io già ti immaginavo in camicia stile scozzese e birrone in mano a scalmanarti facendo il tifo! Dai che scherzo ^___^

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