venerdì 19 febbraio 2010

Io sto con Albert

Quale libro ti rappresenta? , si domanda Facebook.
Il quale mi dà la risposta: I dolori del giovane Werther.

Qualcosa non mi quadra. Non so se esista un personaggio più lontano dalla mia visione della vita di quello creato da Goethe.

Lessi l'opera durante l'estate tra la quarta e la quinta liceo: in letteratura italiana avevamo studiato Foscolo, e per quanto non avessi trovato granché interessante la storia di Jacopo Ortis, ero curioso di sapere quanto si assomigliassero i due romanzi epistolari e i rispettivi protagonisti.

Mi ritengo una persona romantica, nel senso comune della parola. Ma se ciò significa non essere in grado di vivere in questo mondo, essere perennemente insoddisfatti e per giunta non fare nulla per migliorare la situazione... no, questo proprio non mi va. A 16 anni - tanti ne avevo quell'estate - facevo, o avevo fatto parte, della categoria innamorati non corrisposti; alcune frasi mi colpirono, per la sensibilità che da esse traspariva. Non mi sorprenderebbe leggere il commento di un ragazzo o una ragazza di quell'età in cui fosse scritto quelli di Werther (o di Ortis, ndr) sono i sentimenti, non quelli di Ivanhoe! Ma se a scriverlo fosse un mio coetaneo, lo compatirei e basta.

Apro il romanzo a caso. Libro secondo, lettera del 29 luglio:
Io... suo marito? O Dio, che mi hai creato, se tu mi avessi dato questa felicità, tutta la mia vita sarebbe una continua preghiera. [...] Perché no, Wilhelm? Lei con me sarebbe stata più felice che con lui. Ah, lui non è uomo da appagare tutte le aspirazioni di quel cuore. Ha una certa deficienza di sensibilità, un difetto di... prendila come vuoi! ... Il fatto che il suo cuore non palpita in armonia con... oh... con quel tal passo di un caro libro, nel quale il mio cuore e quello di Lotte diventano uno solo [...]
Dunque, vediamo: Lotte dovrebbe essere più felice con Werther che con Albert, il suo fidanzato, perché costui non è emozionato dagli stessi libri che emozionano lei, al contrario di Werther. Come se le emozioni fossero solo quelle provate di fronte all'arte. Ma ci rendiamo conto dell'assurdità di questo ragionamento?

In ogni caso, tra l'innamorato infelice e l'amata felice (con Albert), c'è qualcuno che il suo bottino l'ha portato a casa: l'editore.

Canzone del giorno: Mika - We Are Golden.

7 commenti:

  1. Io Wherter l'ho approcciato solo qualche anno fa. Penso che se l'avessi letto da adolescente, probabilmente mi ci sarei un po' immedesimata. Invece leggendolo alle soglie dei trent'anni, l'ho trovato orrendo. La storia di per sé è noiosa, ma soprattutto ho provato una fortissima antipatia fin quasi da subito per il protagonista. Lui, poverino, è l’unico animo nobile che c’è al mondo, gli altri sono tutti gretti e meschini, solo pochi eletti possono eguagliare la sua sensibilità, gli altri li può solo disprezzare!
    Insomma, insopportabile lui, e una delusione totale il libro.
    Solo qualche brano ho apprezzato, specie quando parlava del suo amore per la natura.

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  2. da provetto germanista ho - come tutti in questo campo - un rapporto abbastanza schizofrenico col werher: a momenti di innamoramento totale ed empatia al limite della Empfindsamkeit, sono passato all'insofferenza glaciale, al rigetto (eda ad una certa simpatia per il povero Albert, ammetto), ma poi col tempo ho maturato un sano distacco "critico" per un'opera che - in fondo - ci èresenta la prima vittima lungo il cammino verso la Klassik di Goethe, un cammino costellato di vittime: da Promeheus a Werther, da Gretchen ai poveri Filemone e Bauci, da Mignon ad Ottilie...
    Diciamo così - per farla breve: il suicidio di Werther vale quanto la decapitazione di Luigi XVI (parafrasando altri)nell'ottica di una Europa moderna, che in letteratura si avvia verso la Romantik...
    Ok, l'ho fatta lunga, scusa, smetto!

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  3. Il libro "I dolori del giovane Werther" lo conosco solo perchè me lo nominavano spesso a scuola, ma non l'ho mai letto...ho vaghi ricordi che fosse una cosa molto triste e da sconsolati...insomma non per me...

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  4. Libro che ai tempi del liceo mi piacque moltissimo. Forse perchè, come te, ero triste per un amore non corrisposto.

    Un bacione

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  5. @Phoebes: ecco, ciò che hai scritto tu è esattamente ciò che penso io della storia e soprattutto del protagonista xD

    @Fabio: la Empfindsamkeit con Werther non l'ho provata nemmeno nei momenti in cui dire che ero a terra era un eufemismo; mai dire mai, ma è proprio l'ideologia del romanticismo che io respingo, pertanto...

    @Serena: il nostro prof di italiano, alla cena di fine d'anno, disse: "per leggere il Werther occorre essere innanzitutto ben corazzati!"

    @Kylie: una delle prossime letture sarà (finalmente) "The Catcher in the Rye" , altro libro che normalmente si legge al liceo. Vedremo se l'effetto finale sarà lo stesso :D

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  6. Infatti ad un romantico (nel senso di corrente letteraria) non si può chiedere di essere "razionale". I tormentati Werther e Ortis non posso che dipingere il mondo a forti tinte. Non è un caso che rispecchino parecchio l'adolescenza. Da ragazza i due libri mi erano piaciuti, recentemente ho ascoltato la versione di Ad alta voce del Werther ed ho trovato detestabile il protagonista, un po' come scrive Phoebes.

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