mercoledì 18 giugno 2008

Maturità 2008 (2)

Perfetto, gente! Ora scopro che Ripenso il tuo sorriso di Montale non è affatto dedicata a una donna, ma al coreografo Boris Kniaseff, amico del poeta. E, scrive Giovanni Pacchiano sul sito del Sole-24 Ore, che il destinatario fosse un uomo si poteva intuire da quell'o lontano del quinto verso.
Detto così sembra lapalissiano; in realtà non è così scontato: senza una nota chiarificatrice, lontano potrebbe essere riferito al ricordo o, un po' forzatamente, al sorriso. È vero che non è il volto ad appartenere al sorriso, ma si tratta pur sempre di una poesia.
I candidati pertanto non temano penalizzazioni, a meno che l'opera faccia parte delle letture svolte in classe; tutto faceva credere che fosse dedicata ad una donna.
Non vale nemmeno la successiva obiezione di Pacchiano, il quale osserva come la "donna salvifica" , in Montale, sarebbe comparsa molto più in là: per tutto ci sono i prodromi.

Certo che è la seconda volta di fila che il Ministero commette un errore marchiano - l'anno scorso, nella traccia di analisi del XI canto del Paradiso, era scritto che S. Tommaso d'Aquino parla sia di S. Francesco che di S. Domenico, mentre a descrivere quest'ultimo è S. Bonaventura di Bagnoregio.

Ambito artistico-letterario: La percezione dello straniero nella letteratura e nell'arte.

Ancora un errore, a quanto pare: il galata non morì combattendo con i Romani, ma contro i soldati di Pergamo, comandati da Attalo I; la statua nella foto è copia di un'opera di età ellenistica.
In ogni caso, è sicuramente una traccia interessante; il dibattito sul rapporto tra noi e gli altri è perennemente aperto. Straniero, lo si vede dalle opere citate, non è necessariamente colui che viene da un altro Paese: in generale è il diverso. (La domanda sorge spontanea: diverso da chi?)
Ottima l'idea di citare il Deuteronomio, nonostante si tratti di un testo sacro, in particolare di uno dei libri del Pentateuco - cioè della Legge - da non trattare prettamente come un'opera letteraria, quindi.
E azzeccata è anche la poesia di Derek Walcott; in The Schooner "Flight" , sempre del poeta caraibico, si legge:
I have Dutch, nigger, and English in me,
and either I'm nobody, or I'm a nation.
Viste le dimensioni, si poteva riportare per intero il racconto Sentinella di Fredric Brown: anche se l'ultima frase ci fa chiaramente capire che le "creature troppo schifose" altri non siamo che noi, si sarebbe compreso meglio il punto di vista del protagonista.
Completamente decontestualizzato trovo, al contrario, il passo di Dino Buzzati.

Lo studente cinefilo probabilmente si è agganciato anche a Chocolat di Lasse Hallström, mentre l'appassionato di musica classica ha fatto lo stesso con Samuel Goldenberg e Schmuÿle, dai Quadri di un'esposizione di Modest Mussorgsky, in cui un ebreo ricco e uno povero si contrappongono drammaticamente.

Canzone del giorno: Baustelle - Charlie fa surf.

Nessun commento:

Posta un commento