martedì 24 dicembre 2013

Transeamus usque ad Nativitatem

Ho sempre preferito Pasqua a Natale, anche se Natale per me voleva dire rivedere tutta la mia famiglia, mentre a Pasqua i giorni di vacanza erano troppo pochi.

Preferisco Pasqua a Natale perché a quest'ultimo mi sembra sempre di arrivare impreparato.
Parto sempre con buoni propositi alla prima domenica di Avvento, poi gli impegni, il casino... fanno volare tutte le altre. Come una trasmissione radiofonica disturbata.

Quest'anno il calendario ci ha concesso tre giorni di vacanza prima della festa, ma sembra sempre troppo poco, in relazione alla grandezza della festa. L'Avvento dovrebbe essere silenzioso, ma non lo è; la Quaresima, fondamentalmente, sì.

Natale ha la novena, ma Pasqua ha il triduo. Né il giovedì né il venerdì santo sono feste di precetto, ma aiutano.
Dopo Pasqua, per cinquanta giorni la gioia continua. E la Resurrezione di Cristo la celebriamo ogni domenica. Il tempo di Natale, in teoria, dura fino alla Befana, ma c'è Capodanno: e cosa fai a Capodanno? (Ascolto il concerto di Vienna.) E ancora casino. E le canzoni di Natale hanno il sapore di latte acido già la sera del 25.

Ma oggi decisamente no.


Buon Natale a tutti! :-)

2 commenti:

  1. E'difficile mantenersi in una buona disposizione d'animo, quando già ad ottobre i supermercati iniziano a esporre i panettoni, l'adorazione (forzata) del vitello d'oro contagia ogni festa sacra.

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  2. Ciao Sara :-) ma sai cosa ho visto al supermercato oggi? I crostoli, o bugie, o chiacchiere xD Neanche il tempo di arrivare alla Befana!

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