lunedì 23 dicembre 2013

Rorate cœli desuper

Dopo aver fatto osservare, a dei miei studenti, che una hit da discoteca che il dj aveva messo alla festa di Natale della scuola - perché la mia scuola è avanti! - era, in realtà, una canzone italiana del '600 cui è ispirato anche l'inno nazionale di Israele, stavo per osservare la strana somiglianza tra We Wish You a Merry Christmas e un passaggio (minuto 1.16) di questo Rorate cœli di Grzegorz Gerwazy Gorczycki:


Mi correggo all'istante: il canto inglese è precedente di almeno un secolo.

Stamattina, a Messa, di fronte alla mia perplessità sui canti liturgici - non di certo da quarta domenica di Avvento - nonché sulla scomparsa dell'introito Stillate, o cieli, dall'alto..., la mia ragazza scherzò su come fosse evidente che canto in una corale. Meglio: come sia evidente che canto in una corale diretta da un maestro che ha studiato canto gregoriano e che, sulla liturgia, è irreprensibile.

Domani potrei faulenzare tutto il giorno, quindi che faccio? Scrivo un messaggio alla responsabile di Manitese per il volontariato in libreria e chiedo di fare un altro turno di pacchetti regalo: mi pare ovvio.

Mi sono riempito di impegni a non finire, da quando papà non c'è più. Cerco di trascorrere meno tempo possibile a casa, perché quando sono a casa mi impigrisco e finisco per non fare niente. E quando non faccio niente mi sento in colpa, e quando mi sento in colpa mi deprimo.

Tanta gente mi chiede come faccio, con un dottorato e il lavoro a scuola, a cantare in un coro, a fare teatro (anche se ho chiesto di avere una parte microscopica, nel prossimo spettacolo), a seguire un corso di ballo folk, ad imparare lingue (da poco ho cominciato con il polacco) e ad avere anche una vita sociale. E io aggiro furbescamente la domanda con la constatazione che, prima o poi, tutto questo lo pagherò con gli interessi.

Mi sono sentito letteralmente a pezzi, queste ultime due settimane. È una sensazione che forse avrei dovuto provare dieci anni fa, all'età in cui normalmente ci si rende conto di non essere onnipotenti. Lorie, la Britney Spears francese, cantava: à 20 ans on est invincible, à 20 ans rien n'est impossible...

Et à trente-quatre?

Canzone del giorno: Rufus Wainwright - Out of the Game.

1 commento:

  1. "Tanta gente mi chiede come faccio, con un dottorato e il lavoro a scuola, a cantare in un coro, a fare teatro (anche se ho chiesto di avere una parte microscopica, nel prossimo spettacolo), a seguire un corso di ballo folk, ad imparare lingue (da poco ho cominciato con il polacco)..."

    Semplice, sei un genio.

    Max

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