martedì 6 dicembre 2022

Leo Gassmann

Disclaimer per i miei nuovi lettori: io non perdo un'edizione del Festival di Sanremo dal 1986. Col mio conquilino storico, la settimana precedente la rassegna, prendiamo TV Sorrisi e Canzoni e facciamo l'esegesi dei testi. Quindi, se volete convincermi a non seguire la prossima edizione, io vi convinco a leggere qualcosa che non sia questo post 😁

Il primo nome che mi è saltato all'occhio, quando ho letto la lista dei partecipanti a Sanremo 2023 - cui, lunedì prossimo, si aggiungeranno altri sei nomi da Sanremo Giovani - è quello di Leo Gassmann.

Leo Gassmann è il candidato perfetto ad essere la nuova Anna Tatangelo. Dopo un'edizione vinta tra le nuove proposte (Leo Gassmann nel 2020, Anna Tatangelo nel 2002), è il nome che ad ogni edizione di Sanremo deve piacere a forza sia alle nuove che alle vecchie generazioni. E che puntualmente scompare dopo la finale. Non ho mai capito perché su Anna Tatangelo si sia insistito così tanto; su Leo Gassmann la ragione è fin troppo evidente.

Avevo capito l'antifona già al Sanremo Giovani che gli aprì la strada alla vittoria nelle nuove proposte quando, con una lagna mortale, il rampollo batté Thomas, che invece presentava una canzone discreta.

Nel mio piccolo, voglio rendere giustizia al battuto.

5 commenti:

  1. È quasi impossibile che a Sanremo vinca il migliore.

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  2. Sì, classico figlio di che se non fosse un figlio di non lo considererebbe nessuno. Carino, intonato, ma niente di più. Il talento è altra cosa. Essere figli d'arte non è mai facile, ma qui ci troviamo dinanzi all'evidenza di un nome ingombrante che deve per forza scalare le classiche delle gare, per poi, come dici tu, svanire nel dimenticatoio. Che ingiustizia.

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    1. Anche se detesto la parola "talento", confermo ogni parola :-)

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  3. Sono finito in spam come molti dei partecipanti al Festival?!

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