sabato 30 novembre 2013

Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un (altro) passeggere (3)

Venditore Sono sempre più fiero di lei! Si sta sempre più convincendo che non è in pericolo!
Passeggere Ma mi spiega com'è possibile che non abbia alcuna paura? Voglio dire, se lei è il bersaglio...
Venditore Mi prenda la mano.
Passeggere Prego?
Venditore Mi prenda la mano, le ho detto.
(Il Passeggere, esitando, prende la mano del Venditore. Accortosi di ciò che ha afferrato - anzi, di ciò che non ha afferrato - lancia un urlo, che gli fa promettere, in cuor suo, che non si sarebbe mai più preso gioco degli uomini che non si comportano da uomini.)
Passeggere Lei è... Lei è...
Venditore Uno spirito? Qualcuno mi definisce così.
Passeggere Ma dunque... L'ha uccisa uno dei suoi compratori?
Venditore No, sono stato assai più imbecille. Quando, all'inizio, lei era indeciso se io fossi un eroe, un incosciente o un imbecille, io avrei potuto subito darle la risposta. Avevo disegnato un lunario per me, e in un sabato di settembre era scritto "incidente motociclistico" . Avevo finito i disegni per quel giorno, ero andato a fare un giro sulla mia moto, e finii dritto in un fossato. La mia storia fu raccontata anche sui giornali, ci crede? Era nuova di zecca, quella moto. Avevo sempre sognato di possederne una.
Passeggere Ma lo sapeva già, no? Voglio dire: se anche non avesse disegnato quel lunario, l'incidente l'avrebbe avuto ugualmente!
Venditore E chi può dirlo? Nessuno legge i lunari prima del tempo!
(Passa un altro acquirente, un anziano Oste, a comprare il suo almanacco.)
Oste Il solito, signore?
Venditore Certo. Prezzo bloccato per lei, signor Armando! (Riceve i trenta soldi dall'Oste.)
Passeggere (All'Oste) Mi scusi se la disturbo, signore... io non so se anche lei è arrabbiato con il qui presente venditore di almanacchi, ma mi spiega com'è che anche chi è arrabbiato continua a comprarli? Sono tutti masochisti?
Oste (Esplode in una risata) Per la stessa ragione per cui lo comprerà lei, amico! Sa, un mio lontano, lontanissimo antenato l'aveva conosciuto, il passante impertinente di cui aveva parlato quel poeta! Anche lui era restio, ma alla fine comprò l'almanacco, e andò via pure contento! Il nostro compare ha anni e anni di esperienza: è il miglior commerciante sulla piazza. Nessuno resiste al suo destino, amico. Nessuno sfugge alla vita.
Passeggere (Al Venditore) Senta, sa che le dico? Mi dia l'almanacco. Questa situazione mi mette ansia: voglio andare via.
Venditore Come desidera, illustrissimo. Ecco qua. Sono trenta soldi, proprio come per quel signore che il nostro locandiere ha appena nominato. Tornò anche lui tutti gli anni, lo sa? Siete molto diversi tu e lui, però. A dire la verità lui me lo ricordo per un motivo ben preciso. Non mi minacciò mai: era più rassegnato che altro. Mi sa che il giovanotto che abbiamo visto prima, quello armato di spranga, sta prendendo la stessa china. Peccato, però. (Prende il denaro, e porge l'almanacco al Passeggere.) Tra poco dovrò andare anche io: sarà il tramonto, l'anno vecchio sarà finito. Forse, se avesse aspettato qualche minuto, avrebbe risparmiato i soldi; ma non era così che era scritto. Ci vediamo fra un anno, signore.
Il Passeggere si allontanò di qualche passo dal carretto, appoggiò l'almanacco per terra, prese un fiammifero e incendiò la carta.
Quando cessò l'ipnosi delle fiamme, gli venne in mente di chiedere al Venditore se, quantomeno, ci sarebbe stato almeno un giorno felice.
Si aspettava la risposta: nessuno legge i lunari prima del tempo.
Ma, regolarmente interrotto dai rintocchi delle vicine campane che annunciavano la Messa della vigilia, il Passeggere sentì, forte e chiaro, il rombo di una moto che si allontanava.
(fine)

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