venerdì 3 luglio 2009

Confronto referendario

13 giugno 2005, indomani del referendum sulla procreazione assistita. Blog e forum sono roventi: si parla di doveri civici violati, di rischio di teocrazia, dell'illegalità della campagna per l'astensione. Per gli italiani non facenti parte di quel 25,9% di votanti, le possibilità sono due: dementi o venduti a Ruini. A nulla serve ricordare che l'ultima consultazione che ha raggiunto il quorum porta la data del 1995, o che è umanamente impossibile, di questi tempi, che la Chiesa abbia persuaso così tanta gente a non votare. Coloro che, fino a qualche giorno prima, scherzavano sul plurale della parola referendum - referendum, come vuole la convenzione italiana sulle parole straniere, o referenda, alla latina? - ora citano Mussolini: "governare gli italiani non è difficile, ma inutile."

22 giugno 2009, indomani del referendum sulla legge elettorale. L'affluenza è ancora più bassa di quattro anni fa: 23,5%. Ma, a questo giro, il ceto medio riflessivo non ha voluto rovinarsi il vestito di Gucci o l'acconciatura fresca di hair-stylist. Le settimane precedenti l'apertura dei seggi, non mi è pervenuta nemmeno l'ombra dei "vota no, ma vota!" di quattro anni fa.

La ragione? Il fatto che anche una vittoria dei non avrebbe minato il sistema delle liste elettorali bloccate? Oppure... forse... ipotesi dietrologista... che stavolta non c'erano cardinali da silenziare?

Canzone del giorno: White Lies - Farewell To The Fairground.

1 commento:

  1. In effetti è passato nel silenzio prima e dopo...
    Peccato.

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