L'Azione, il settimanale diocesano per cui saltuariamente collaboro, aveva organizzato un pranzo cui erano invitati redattori, collaboratori e responsabili della diffusione.
In quell'occasione furono consegnati dei riconoscimenti agli autori del migliore articolo e della migliore foto; al termine della cerimonia, la presentatrice ringraziò pubblicamente un floricoltore della zona che aveva donato le piantine con cui la sala era stata addobbata.
Guardandole, con mio papà commentai: "un dono di immenso valore... manco le primule del movimento per la vita sono tanto brutte!" e i miei vicini sicuramente mi sentirono, tra cui una mia amica di scuola che era seduta di fronte a me.
Due minuti dopo, mentre erano serviti gli antipasti, scoprii che quella ragazza era la figlia del floricoltore!
Nella pausa tra il primo e il secondo me la filai: la situazione era troppo imbarazzante; nessuno mi parlava - anche perché pochi mi conoscevano di persona - erano tutti ipnotizzati dai racconti di Mario Sanson, e come non bastasse mi ignorava anche una persona a cui mi ero molto affezionato, ma che mi aveva rifiutato l'amicizia perché "non aveva tempo di coltivarle tutte."
Appena tornato a casa, non avendo il suo numero, mandai una e-mail a Erica - così si chiama la mia (ex?) amica - per scusarmi della gaffe.
Con un bacio in fronte ai miei cucciolotti di foodstock.
Canzone del giorno: Badly Drawn Boy - Four Leaf Clover.
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