sabato 31 dicembre 2011

La lezione di fine 2011

I tipi del panificio del mio quartiere di Padova ormai mi conoscono tutti; anche se io solo di uno conosco il nome: Andrea, col quale discutiamo sempre di film, quando mi ci reco in un momento in cui il negozio è vuoto.

Poco meno di un anno fa, quando uscì La versione di Barney e Andrea ancora non l'aveva visto, gli consigliai di leggere il romanzo. Lui mi rispose che raramente leggeva; e il suo collega, dietro il bancone, mi mostrò un volumetto che aveva ricevuto in regalo per Natale, precisando che non l'avrebbe mai aperto, non perché non fosse interessante o troppo lungo (erano neanche 150 pagine), ma proprio perché lui non legge mai.

Avevo già deposto l'abitudine di partire con il predicozzo sull'analfabetismo di ritorno, ma solo per un senso di inferiorità nei confronti dei miei colleghi/coetanei/familiari in procinto di trasferirsi/sposarsi/figliare. Perché io non volevo saperne di spostarmi e avevo giusto appena aperto il mio primo conto corrente. Però avevo sempre un libro in mano.

Prima che la campanella del sei grande, non hai più 20 anni suonasse, avevo sempre rimproverato anche chi affermava di non avere tempo per leggere. Ribattevo che era una scusa, che in realtà non era il tempo a mancare ma la voglia, e il resto lo sapete perché l'avete detto anche voi (vero che l'avete detto anche voi?).

Probabilmente, ancora adesso l'aria da non leggo e me ne vanto del collega di Andrea mi darebbe fastidio, nondimeno, quest'anno la mancanza di tempo - e di voglia, sì - per leggere l'ho sperimentata su di me.
Negli ultimi mesi ero costantemente in ansia per gli esami del dottorato. Finivo spesso a notte inoltrata, e quando non restavo in ufficio a lavorare, la sera ero o fuori con i miei amici, o a fare tandem, o agli incontri tra studenti italiani e stranieri, o alle prove di teatro. Da quando papà se n'è andato, voglio stare il meno possibile da solo, anche se la compagnia è solo un'eccezione alla solitudine.

Giunto a letto, avevo giusto quei 30 secondi di lucidità per mettere la sveglia. Di leggere prima di dormire - un'abitudine che credevo immutabile - non se ne parlava. In treno - che prendo molto più di rado - già a 100 m dalla partenza la palpebra è caduta: esclusi anche i mezzi pubblici. Ma soprattutto, non avevo la serenità per aprire un romanzo e dimenticarmi di tutto ciò che non gli appartiene. Preferivo accendere il televisore, ebbene sì.


Solo in queste vacanze, in cui riassaporo il piacere di svegliarmi tardi senza sensi di colpa, riscopro anche il piacere di leggere. Prima con Zia Antonia sapeva di menta, l'ultima opera di Andrea Vitali, regalatomi dagli amici della mia ragazza; poi con Mondo senza fine, il seguito dei Pilastri della terra: ahhh, che bello appassionarsi già alle prime 50 pagine sapendo che ne restano ancora più di 1000!

Ricevuta la conferma ufficiale che l'anno prossimo sarò ancora dottorando, nel 2012 avrò sicuramente meno l'acqua alla gola - quantomeno, non tutti i giorni per tre mesi. Quindi, si tornerà a leggere. Ma se dovessi nuovamente dire che il poco tempo per leggere è una scusa, vi prego: bruciatemi la lingua.


Si conclude così il 2011 anche per Senza traccia: 131 post quest'anno. Non male, considerato che a marzo, quando l'ho cambiato d'abito, il mio obiettivo era arrivare alle tre cifre.

Buon anno a tutti, amici lettori: a rileggerci a gennaio!

Canzoni di fine anno: Airborne Toxic Event - Changing; Broken Bells - The High Road; Ganglians - Sleep; The Shins - New Slang; The Naked and Famous - Bells.

venerdì 30 dicembre 2011

Antologie

Quando ero bambino e, anziché i cartoni animati, guardavo i telequiz, ero affascinato dagli spezzoni: i frammenti di film o altri programmi televisivi usati come spunto per le domande ai concorrenti.
Ne ero affascinato al punto che, a 10 anni, subito dopo l'acquisto del primo videoregistratore, la "mia" videocassetta era un mosaico: due minuti del telegiornale della sera, altri due minuti delle coppie in crisi con Marta Flavi, e via discorrendo.
Un'antologia televisiva personale, si potrebbe dire; anche se includere Marta Flavi tra gli ανθοί (fiori) è quantomeno discutibile.

Comunque, tutto ciò è per dire che, di fondo, le antologie hanno sempre un certo fascino.

Sul tavolo del soggiorno di casa di mia zia, c'è - aperta sempre alla stessa pagina - l'antologia di mio cugino che ora frequenta la terza liceo. È il primo volume di Letteratura Letterature, edizione Zanichelli.
L'altro giorno, mentre la sfogliavo, tenendomi accuratamente alla larga dal burrone ai cui piedi sta il lacrimoso labirinto dei ricordi di scuola - pericolo aggravato dalla visione di Immaturi - da un lato provavo la stessa sensazione che avevo provato al primo contatto con la mia antologia del liceo, il mitico Sistema letterario di Guglielmino e Grosser. Una sensazione di completezza: come se, una volta letto tutto il volume, si sapesse tutto ciò che c'è da sapere sui protagonisti e sulle opere della letteratura italiana dal '200 al '500.

Ma ora, a differenza di 16 anni fa, alla sensazione di completezza si affianca la sua opposta. Di incompletezza, per l'appunto; e di distacco da quell'universo letterario cui, al contrario, il manuale dovrebbe avvicinare.
Come se, cioè, il manuale mi dicesse hey boy, il Decameron non si legge senza permesso!

Una volta, in quarta liceo, lessi qualcosa "senza permesso" : il secondo canto della Gerusalemme Liberata, tra l'episodio di Olindo e Sofronia e l'arrivo dei cristiani a Gerusalemme. Lo nominai in classe, e il prof fece cadere il discorso sull'istante. Probabilmente doveva solo proseguire col programma, ma mi fece passare la già scarsa voglia di leggere le parti non incluse nell'antologia.

E la voglia era scarsa per un'altra, secondo me, pecca dell'approccio antologico: poiché i testi sono relativamente brevi, di essi devi sapere tutto. Stile, linguaggio, ritmo: tutto esaminato nei dettagli. E quando arrivava il momento di una lettura integrale, a me prendeva l'ansia di dover fare l'analisi di ogni frase.

L'anno successivo, studiando letteratura inglese, fu ancora peggio: autori che teoricamente avevamo studiato, ma dei quali di fatto non avevamo letto nemmeno una riga. Ann Radcliffe, per dirne una; Thomas Gray; quell'Arnold Bennett bersaglio delle critiche di Virginia Woolf. Ma stavolta non dissi al prof che avevo letto per intero la Ballata di Coleridge, e non solo le prime tre parti.

Da questo e da altri episodi mi nacque il fastidio anche solo per la parola: antologia. Anche se, letteralmente, significa scelta di fiori. Ieri pomeriggio, a Voi siete qui, Matteo Caccia chiese a Gabriella, insegnante di lettere in una scuola media della provincia di Asti, che aveva raccontato la sua fuga dal Natale, quale argomento stesse trattando con i suoi allievi appena prima delle vacanze. "In antologia stavamo trattando l'articolo di giornale," rispose Gabriella. Ma che materia è antologia? La materia semmai è italiano scritto!

Canzone del giorno: Go Periscope - Chick Flick Tears.

sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale!


Ciao a tutti, ragazzacci!

Innanzitutto grazie per gli auguri!!! Solo adesso riesco a tornare sui vostri blog (e anche sul mio); ma la cosa più importante è che ho passato anche il secondo esame di dottorato e mi è stato confermato che l'anno prossimo sarò ancora lì!

Vi do appuntamento a fra pochi giorni e auguro a tutti voi un felice Natale! Vi saluto con la versione greca di Jingle Bells, insegnatami dalla mia tandem ateniese!

Τρίγωνα Κάλαντα

lunedì 12 dicembre 2011

I think I'll take a moment, celebrate my age...

Gente, fra un anno esatto sarà il 12/12/12: si è detto che il mondo finirà e io compirò 33 anni. Gesù morì (e risuscitò) a 33 anni... devo grattarmi? xD


I think I'll take a moment, celebrate my age;
the ending of an era and the turning of a page; (mai come quest'anno posso dire che la mia vita è cambiata...)
now it's time to focus in on where I go from here; (ecco, appunto, perché il contrario l'ho fatto troppe volte)
Lord have mercy on my next thirty years! (direi che è il caso, vero Gesù?)

Hey, my next thirty years I'm gonna have some fun: (per almeno un po', a dire il vero, ci sarà da stringere la cinghia: ma ciò non esclude l'have fun, nevvero?)
try to forget about all the crazy things I've done; (sarebbe già un primo passo)
maybe now I've conquered all my adolescent fears; (certo, certo: fidati!)
and I'll do it better in my next thirty years!

My next thirty years I'm gonna settle all the scores: (anche perché non ho altra scelta)
cry a little less, laugh a little more; (e anche questo sarebbe un buon traguardo)
find a world of happiness without the hate and fear; (and with a little money: what do you think about it, Tim?)
figure out just what I'm doing here, (questo è meglio che lo scopra adesso e non entro 30 anni!)
in my next thirty years!

Oh my next thirty years, I'm gonna watch my weight: (ci siamo proprio...)
eat a few more salads and not stay up so late; (se ciò volesse dire non dover lavorare fino a notte inoltrata 3 volte a settimana, andrei a letto anche alle 10...)
drink a little lemonade and not so many beers; (... una Radler?)
... maybe I'll remember my next thirty years! (ecco, appunto!)

My next thirty years will be the best years of my life; (meglio di quest'ultimo ci vuole poco!)
raise a little family and hang out with my wife;
spend precious moments with the ones that I hold dear; (da subito!!!)
make up for lost time here,
in my next thirty years!

venerdì 9 dicembre 2011

martedì 6 dicembre 2011

Io sono un piagnone (e stavolta parlo italiano)


Io e Sabrina ci sentivamo ogni tanto su skype o facebook. Sempre più di rado, tuttavia, poiché i suoi impegni si moltiplicavano ogni giorno: primo fra tutti, l'organizzazione del matrimonio.
Mi dava fastidio però essere sempre io a cercarla, mentre ogni tanto sul suo profilo facebook comparivano cose come quante cose che si scoprono andando a vivere lontano: le persone che veramente tengono a te e quelle che non si fanno mai sentire... che bella la selezione naturale!
Un giorno glielo confessai. Lei mi disse che quelle frasi erano riferite a delle sue amiche storiche, che le avevano dato dell'egoista; e mi promise che, la volta successiva, mi avrebbe contattato lei.

Due giorni dopo, mio padre morì.

Lei lo sapeva - gliel'avevo detto io - ma passarono i mesi, e lei non si fece mai sentire, neanche per un semplice come va?

Poco dopo la metà di settembre, sul suo profilo facebook comparì: le parole dei nemici non faranno mai male come i silenzi degli amici.
Ormai mi dava ai nervi anche solo leggere il suo nome. Non mi trattenni più, e le commentai da che pulpito...
Sabrina inizialmente non capì - o fece finta di non capire; poi, mi scrisse in privato pregandomi di non prendere sul personale le sue frasi sull'amicizia: per lei sono pochi gli amici con cui tiene a mantenere i contatti, di conoscenti ne ha troppi e non tiene a mantenere con loro i contatti.

Era la scintilla che mancava per far esplodere la miscela. In sintesi, ciò significava tu vali meno di una cacca - e non ci sarebbero problemi, ma in questo caso eviti promesse che poi non mantieni, specialmente con qualcuno che ha appena perso suo padre.
Chiunque fosse stata la sua ex amica che le aveva dato dell'egoista, aveva perfettamente ragione.

Sabrina mi rispose che parlavo senza sapere nulla: che questa persona si era offesa per non essere stata invitata al matrimonio (e direi!), e questo ai suoi occhi era un atteggiamento infantile. Appunto, ai suoi occhi: quello che provano gli altri non conta. I sentimenti sono seghe mentali.

Mi disse che io sono una persona profondamente disturbata, che casi come il mio ne vede ogni giorno al lavoro, che le mie parole non la feriscono minimamente: per me che la accuso di essersene fregata, ci sono cento persone che possono testimoniare che lei è stata sempre presente nelle loro vite. (Come dire: in un paese di cento abitanti ci sono novantotto persone che muoiono di fame e due con una villa principesca; il paese è ricco. Le persone sono numeri.)
Mi disse di aver conosciuto molte persone che avevano perso i genitori, ma che nessuno avesse reagito come me (come me? ma che ne sai? mi hai visto tutti i giorni?).
Mi disse che nessuno mi sopporta, che dopo quell'ultima volta che ci eravamo incontrati i suoi amici le avevano chiesto di non invitarmi più, che io mi ero elevato a protagonista della serata mentre nessuno me l'aveva chiesto (forse, mia cara, bastava che tu non mi umiliassi davanti a tutti, dandomi del piagnone perché tu, lasciata dopo una storia di sei anni dall'uomo della tua vita, stavi già bene dopo tre mesi, e ci saremmo rilassati sia tu che io).
Mi disse che io non so mettermi nei panni degli altri, che quando qualcuno mi confida un suo problema io parto con ah, tu non sai cosa è successo a me..., per questo ho due amici in croce con cui litigo una volta sì e l'altra pure.

Solo da una persona avevo sentito queste parole, prima di Sabrina: la mia prima ragazza, dopo che ci eravamo lasciati, e che cercava di fare leva sulle mie fragilità affinché io mi rifugiassi nuovamente tra le sue grazie.

Su una cosa Sabrina ha ragione: viviamo su due pianeti diversi. Io, un'amica che giudica il mio dolore, per la quale le persone sono numeri e i sentimenti sono seghe mentali, non la voglio. Anche se può insegnarmi a vivere felice.

Canzone del giorno: Kasabian - Velociraptor!

lunedì 5 dicembre 2011

L'ultimo mese #4 (2)

Contravvengo già da subito alla regola che vuole il contenuto del post relativo alla data di pubblicazione; ma ieri ero proprio di corsa, per cui... Ciò che avrei scritto ieri!


Geschenkszeit.
Ossia: tempo di regali. Parola inventata durante la conversazione con Hyra, la mia tandem di tedesco; e, in effetti, questa parola esiste.
La mia famiglia, però, quest'anno non avrà da me regali per Natale. Al massimo, un pensierino simbolico. Non ho soldi: non è colpa mia.

Pensiero durante la Messa: se durante il prefazio, alle parole per Cristo nostro Signore, i fedeli rispondono con un amen che non ci va, colui che celebra si ponga qualche domanda.

domenica 4 dicembre 2011

L'ultimo mese #4


Geschenkszeit.
(Il resto dei commenti a dopo: ora sono di corsa - e non per fare acquisti natalizi!)

venerdì 2 dicembre 2011

L'ultimo mese #2

Prendo la palla da MichiVolo (la quale, a sua volta, l'aveva raccolta da Zelda e Wonderland) e comincio anch'io, seppur con un giorno di ritardo, il mio calendario d'Avvento virtuale!

Le regole sono semplici:
  • intitolare il post: L'ultimo mese con accanto il numero del giorno (come nel post che state leggendo); 
  • mettere una foto, possibilmente scattata da voi o da un vostro amico, che rappresenti un momento della vostra giornata (la giornata del post);
  • (facoltativo) inserire una breve didascalia e/o una canzone (magari con un link su YouTube).
Ed ecco la foto di oggi:


I polsi mio e di Tamara, compagna di Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid, che oggi è venuta a Padova.
Il braccialetto bianco e giallo con le frasi di Giovanni Paolo II (No tengas miedo - Non abbiate paura) e Benedetto XVI (Concilio y tradición - Concilio e tradizione) l'abbiamo preso - anzi, ci è stato regalato - in un Autogrill madrileno; l'altro, con i colori della bandiera spagnola, è opera di Tamara.
Dalla JMJ a oggi, non li ho mai tolti: neanche sotto la doccia.
Giuro che non sapevo che oggi Tamara sarebbe scesa a Padova, ma ho indosso anche la maglietta della JMJ!

La canzone non può che essere l'inno: Firmes en la fe. Mi mancate ragazzi!!!!

giovedì 1 dicembre 2011

Είμαι γκρινιάρης (μα μιλάω Ελληνικά)

Ossia: io sono un piagnone (ma parlo greco) (*) - anzi, forse proprio per questo sono un piagnone.

Questa è la prima parte - per ragioni di lunghezza - della storia della conoscenza tra me e Sabrina. Iniziata il 20 ottobre 2008, terminata esattamente 35 mesi dopo.

La sera di lunedì 20 ottobre 2008 partecipai alla mia prima lezione di tedesco. In quel periodo stavo lavorando alla tesi, e poco meno di due mesi prima ero stato lasciato. Il Deutschkurs e il laboratorio teatrale erano fondamentalmente le uniche cose che mi distraevano dal domandarmi, imbambolato, perché io e S. non stessimo più insieme.

Il clima, tra gli aspiranti germanofoni, fu presto da classe di liceo. Spesso ci vedevamo anche al di fuori del corso, per uno spritz o due passi in centro.
Due ragazze studiavano il tedesco perché fidanzate con ragazzi tedeschi, e una di loro era Sabrina. Classe 1978, psicologa.
Di lei mi colpirono immediatamente la determinazione e l'indipendenza. Soprattutto un anno dopo, quando costei, che per giunta aveva appena aperto il suo studio, decise di trasferirsi in Germania, da colui che in seguito sarebbe diventato suo marito.
Era molto diretta, e lo apprezzavo: anche quando secondo lei mi facevo troppe pare.

Dopo il trasferimento in Germania, ogni tanto Sabrina tornava in Italia per un weekend, e ci incontravamo, noi ex corsisti e altri suoi amici.

Ad uno di questi weekend, nel marzo 2010, io non ero propriamente gioioso. Una ragazza si era comportata molto male con me: ero deluso e arrabbiato. Forse avrei dovuto starmene a casa, ma speravo di distrarmi un po'.
Poiché, tuttavia, il mio volto non sa mentire, i presenti mi chiesero se qualcosa non andasse, e io ammisi.
Sabrina non mi fece finire neanche la prima frase, e partì con la filippica: tu ti fai condizionare troppo, non devi dare peso a queste cose, le persone vanno e vengono, e bla bla bla. Tutte cose vere, probabilmente: ma non era né il momento né il luogo. E poi, santiddio, ma perché della gente si sente sempre in dovere di darti consigli, magari facendoti pure la paternale davanti a estranei e facendoti sentire un povero deficiente?
Nessuno ha loro insegnato la regola fondamentale: mai contraddire una persona ferita?
Nessuno ha insegnato loro che, 9 volte su 10, una persona ferita sa già qual è la strada per stare meglio, ma che magari non ha voglia di prenderla subito?
O quantomeno, che a volte ha solo bisogno di essere ascoltato?

Purtroppo, con questi individui e nelle suddette circostanze, il mio karma va a farsi benedire. Offrendo loro un destro formidabile per darmi del disturbato e suggerirmi di trovare un bravo terapeuta. Sarebbe bastato parlare d'altro e io sarei stato la persona più di compagnia del pianeta.

Inutile dire che la serata fu un disastro. Ma, alla fine, io e Sabrina chiarimmo, e amici come prima... o quasi.

(continua)

Canzone del giorno: Lorie - Ensorcelée.

(*) Per una cosa devo ringraziare Sabrina: avermi fatto trovare finalmente una parola che inizia con γκ, che in greco moderno è un'unica lettera e si pronuncia g.

martedì 29 novembre 2011

Attaccamento al denaro

Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo. Al contrario coloro che vogliono arricchire, cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate e funeste, che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione. L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da sé stessi tormentati con molti dolori.
(Prima lettera di San Paolo a Timoteo 6, 7-10)

domenica 27 novembre 2011

1ª d'Avvento


È arrivata quasi senza che me ne accorgessi, quest'anno, la prima domenica di Avvento. Da bambino me la segnavo pure sul diario: Avvento vuol dire Natale, e Natale per me voleva dire Roma, nonni, zii e cugini. L'albero (το Χριστουγεννιάτικο δέντρο), su mia imposizione, in casa mia si addobbava sempre il pomeriggio della prima domenica di Avvento.

Nonostante ormai da diversi anni mio papà non venisse a Roma per trascorrere le feste con il resto della famiglia, poiché mia zia era anziana e lui non si fidava a lasciarla sola, questo sarà il primo Natale senza di lui. E in casa mia non ci saranno né presepe né albero. Pazienza: il presepe andrò ad ammirarlo in chiesa, e c'è un bellissimo enorme albero di fronte al Bo. In attesa di vedere quelli di piazza San Pietro.

Da anni mi ripromettevo di costruire una corona con le quattro candele, tre viola e una rosa - per la Dominica Gaudete, la terza. E anche quest'anno la corona compare solo qui, sul blog.

Due settimane fa, il brano del Vangelo era la famosa parabola dei talenti, e mai come adesso io provo solidarietà per il servo malvagio e infingardo, che nascose il talento per paura. Mi ha sempre inquietato, quella parabola: forse non l'ho mai capita, forse nessuno me l'ha mai spiegata come si deve, ma mi sono sempre domandato perché il padrone avesse dato somme diverse ai tre servi. Se sapesse già che uno dei tre non avrebbe fatto fruttare ciò che gli era stato affidato, e per quello gli avesse dato poco. (Per quanto un talento fosse comunque una somma considerevole.) Perché lo condanni per la sua paura.

E mi chiedo, soprattutto, se quel servo malvagio e infingardo sono io.

Canzone del giorno: Master Tempo ft. Κολέτσα - Πιο Καλά.

sabato 19 novembre 2011

Propositi culturali


La sequenza universitaria di un post fa, attualmente la sto rivivendo per preparare il mio primo esame di dottorato. Inutile dire che spero di giungere al punto 8; ma oggi, a dire il vero, voglio concentrarmi sul punto 6.

Ovvero: oggi voglio parlare dei propositi culturali!

Perché diciamolo: anche se studiare è sempre faticoso, anche se ci sono materie di cui porteremmo volentieri i libri a 451 °F, qualcosa - dico qualcosa - di quello che studiamo ci piace. E ci piacerebbe approfondirla, magari a scapito di altri argomenti noiosi.

Ebbene, ecco la domanda numero 1:
che cosa, mentre studiavate, vi siete ripromessi di approfondire una volta finito?
Oppure, variante per i lavoratori:
di che cosa, mentre eravate impegnatissimi con qualcos'altro, avete detto lo studierò quando avrò tempo?
Comincio io:
  • alla fine della terza liceo, dopo lo studio delle trasformazioni di Galileo: la relatività ristretta di Einstein;
  • durante la quarta, avvertendo un senso di perfezione recitando le ottave: i poemi cavallereschi (Boiardo, Ariosto, Tasso...);
  • dopo cinque anni (e mezzo, considerato il pre-corso della terza media) di latino, insegnatoci al livello dei migliori licei classici, i rudimenti (della grammatica) del greco antico;
  • quasi come una sfida: il tedesco;
  • dopo aver compiuto un balzo da gasteropode la sera di Natale del 2007: la Divina Commedia;
  • praticamente da tutta la vita: imparare a suonare uno strumento.
È probabile che abbia dimenticato qualcosa, ma non è importante. Ben più importante è la domanda numero 2:
quanti, dei propositi elencati nella risposta alla domanda numero 1 (o 1bis), sono stati in seguito messi in pratica?
Qui la mia risposta è facile: nessuno. Con la lodevole eccezione del tedesco, che cominciai a studiare tre anni fa, e ora posso dire di conoscere discretamente.
Quanto al greco, pure quello lo sto imparando: quello moderno però, με την Ελένη και την Ελένη - la prima è una mia collega di matematica, la seconda è la mia tandem. Con la mia ragazza, laureata in lettere classiche, abbiamo fatto un patto: fisica in cambio di greco antico. E, prima o poi, costei dovrà capacitarsi che io legga le η come i.

Canzone del giorno: Cloud Control - There's Nothing in the Water We Can't Fight.

giovedì 17 novembre 2011

Sequenza universitaria

  1. L'esame è fra tre mesi. Be', c'è tempo. Oggi posso anche saltare lezione, tanto non capisco niente e poi c'è tutto sulle dispense...
  2. Quanti appunti! D'altronde abbiamo già fatto un terzo delle lezioni: normale no? Certo, dovrei cominciare a studiare: mi ero ripromesso ancora all'inizio dell'anno di non seguire le lezioni senza capire... Però, caspita, stasera ci sono tutti i miei amici in piazza: studierò domani.
  3. Due ore solo per leggere le prime dieci pagine... ma chi me l'ha fatto fare di iscrivermi a [...] ?
  4. Be', in fondo sto cominciando a capire: posso farcela, ma dovrò studiare come un mulo!
  5. Basta! Non ne posso più! Perché l'esame non è domani? Ormai credo di sapere abbastanza da prendere almeno un 18!
  6. Però, questo argomento è veramente interessante: peccato l'abbiamo solo accennato! Dopo l'esame lo approfondirò!
  7. Ansia, ansia, ansia! Ma possibile che ogni esame sia così?!?!
  8. Esame fattoooooo!!!! E ora libertà!!!!
La transizione dal punto 7. al punto 8. è particolarmente difficoltosa: se il prodotto m(emoria) ⋅ c(ulo)2 non dovesse dare il giusto valore di E(same), si verifica un salto all'indietro (downward jump), e non esiste, a tutt'oggi, una teoria che riesca a prevederne, entro un ragionevole margine, l'entità. La sequenza pertanto si ripete a partire da uno dei punti dall'1. al 7., fintanto che l'8. non venga raggiunto.

(Questa, in teoria, sarebbe solo l'introduzione a ciò di cui volevo parlare. Ma è venuta più lunga di come avevo previsto e, in fondo, sta bene anche da sola; perciò, il seguito al prossimo post!)

Canzone del giorno: Eurythmics - There Must Be An Angel.

sabato 12 novembre 2011

Pioggerellina: il bilancio

Il risultato della pioggerellina della notte tra lunedì e martedì fu che i miei coinquilini mi avevano messo in salvo il bucato, e io mi misi definitivamente a letto alle 4.45 AM. Quale scusa migliore per mettere la sveglia tardi e allietare i primi istanti della nuova giornata con Primo movimento su Radio 3?


Non ricordo se il concerto trasmesso martedì mattina sia proprio questo, sta di fatto che Johann Friedrich Fasch, compositore tedesco contemporaneo di Bach, mi era completamente sfuggito, nel mio periodo (musico-)classicista. E pare che sia molto importante, invece, per il passaggio dal barocco al classico.
E chissà quanti altri compositori mi sono sfuggiti: l'appuntamento è per la prossima pioggerellina.

venerdì 11 novembre 2011

11/11/11

Data e ora palindrome: devo fare qualcosa di importante, è necessario. Studiare il teorema di fluttuazione/dissipazione va bene?

Canzone del giorno: Eleven Fingers - To Remind You.

giovedì 10 novembre 2011

Scoliologia diacronica

In grigio gli appunti scritti sulle dispense di teoria della risposta lineare lo scorso luglio; in rosso le correzioni di ieri e di oggi.
  • credo che X non dipenda dalle coordinate canoniche rN e pN, e credi bene.
  • questa equazione ti sta dicendo come varia l'energia H0 (energia senza il campo esterno X, che sarebbe costante) in presenza di X. Ovviamente il termine ∂A/∂t = {A, H0} è approssimato. E invece non è approssimato manco pe' gnènte. ∂A/∂t = {A, H} = {A, H0 - AX} = {A, H0} - {A, A}X = {A, H0}.
Devo avere fiducia di passare questo esame, vero?

Canzone del giorno: Katy Perry - Firework.

mercoledì 9 novembre 2011

Io i ciclisti li odio!

Dal Corriere on line:

Giacomo, da scuola a casa: in bici tra abusi e incivili.

Il prossimo automobilista che odia i ciclisti e che ne farebbe volentieri filotto, sappia che lo ha già fatto.

Canzone del giorno: Leona Lewis - Keep Bleeding.

martedì 8 novembre 2011

Pioggerellina 2, la vendetta

Είμαι νέος ακόμα, και έχω πολλά να μάθω, αλλά απόψε διάβασα ασκετά.

(Sono ancora giovane, e ho ancora molto da imparare, ma stanotte ho studiato abbastanza.)

  • 2.20 AM: dopo un'afterhour in ufficio, scrivo questa frase su Facebook, faccio per alzarmi, radunare le cose e andare a casa.
  • 2.21 AM: da fuori si sente un rumore agghiacciante.
    Sta venendo giù l'intero universo. Tuoni e fulmini, l'8 novembre.
    Se i miei coinquilini non hanno portato dentro lo stendibiancheria, tutto il mio bucato si è infradiciato. E mi è rimasto solo un paio di mutande per cambiarmi.
  • 2.50 AM: ricordo che la porta della stanza dei dottorandi in fondo al corridoio un'ora fa era aperta. Ci vado. Ci sono Stefano e Francesca. Scambio due parole, l'ennesimo sfogo per il guaio in cui si trova il mio dottorato.
  • 3.05 AM: Stefano e Francesca sono andati a casa approfittando di un momento in cui la pioggia si era indebolita. Io non mi sono fidato, considerato che devo fare quasi 20 minuti di bicicletta per arrivare a casa, e da metà percorso in poi non posso nemmeno infilarmi sotto i portici.
  • 3.22 AM: sono ancora in ufficio, e la pioggia non accenna a smettere. Cosa faccio? Di studiare ancora non se ne parla. Non ho dvd da vedere. Leggo un libro? Ho Ciclismo patafisico di Alfred Jarry, regalatomi dal regista della mia compagnia teatrale la sera della prima dell'ultimo spettacolo prodotto.
    Laudato si’ mi’ Signore, per sor aqua,
    la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
    Signore, mi hai sentito? Ti ho ringraziato. Ora puoi farmi la grazia di smettere per almeno un'ora?
  • 3.25 AM: penso ai genovesi, che di sicuro se la passano peggio di me.

Canzone della notte: Plan B - Stay Too Long (appunto).

lunedì 7 novembre 2011

Si noti il chiasmo

Ok, Berlusconi non ci piace, l'abbiamo capito. Ma c***o, possibile che l'unica vostra ragione di vita sia l'attesa della caduta del governo? Sembrate cani ansimanti, con la lingua di fuori, col padrone che prima vi mostra l'osso e poi ve lo lancia al di là di una rete alta due metri. Possibile che Roberto Cotroneo non vi abbia insegnato niente? È inutile che vi ingozziate di articoli, opinioni, dibattiti, scenari per la crisi: Silvio non si dimetterà, punto. E se anche dovesse essere sfiduciato, se ne andrà Berlusconi, ma i berlusconiani resteranno (*), anche se non sanno di esserlo. Anche - soprattutto - se si proclamano antiberlusconiani.

Canzone del giorno: Κωνσταντίνος Χριστοφόρου - Kαλημέρα.

(*) Si noti il chiasmo.

domenica 6 novembre 2011

giovedì 3 novembre 2011

Informatica teorica

subroutine leggiDati
        use dati
        use costanti
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Informaticamente parlando, non c'è niente di più triste che vedere del codice macchina scritto a mano.

Canzone del giorno: Lunatica - Who You Are.

mercoledì 2 novembre 2011

Giornata dei defunti


... e aggiunse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno."
Gli rispose: "In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso."

(Luca 23, 42-43)

lunedì 31 ottobre 2011

Cena e colazione

Sabato sera: ero a studiare in ufficio e nel frattempo cercavo di capire se i miei amici avessero intenzione di uscire. Mi ero portato la cena, contando che, o perché fossi rimasto a studiare o fossi uscito, non sarei tornato a casa prima dell'ora di nanna.
Un'amica pugliese, che vive in un collegio qui vicino, mi chiama e mi dice "ho preparato le lasagne, vieni a mangiare con noi?"
E dopo le lasagne, banane con la nutella e biscotti.

Domenica mattina: colazione con un cappuccino fatto da me, un biscottone alla vaniglia del panificio vicino casa, e come sottofondo l'ouverture e il recitativo + aria di Agamennone dall'Ifigenia in Aulide di Gluck, nella prima della Scala del 2002 ritrasmessa da Rai 5.


Prima di una telefonata scassa-gonadi - mi pare giusto, dovendo studiare anche di domenica. Ma se per far andar giù la pillola basta un poco di zucchero, con una dose massiccia è ancora meglio, nevvero?

domenica 30 ottobre 2011

Astuccio essenziale


L'indispensabile:
  • penna nera (mai blu!);
  • penna rossa;
  • matita, rigorosamente Staedtler Noris HB;
  • temperamatite (odio quando il tratto della matita non è netto);
  • gomma (più delle volte che scrivo, sono quelle che riscrivo).
Canzone del giorno: System Of A Down - Science.

sabato 29 ottobre 2011

Non sopporto i cori russi!


Non so a voi, ma a me questa icona - da Unity, interfaccia grafica di Ubuntu - più che una nota musicale ricorda un твёрдый знак!

Canzone del giorno: (ovviamente) Franco Battiato - Centro di gravità permanente.

venerdì 28 ottobre 2011

La vita ai tempi di Google Listen

Se l'ordiphone - termine francese per smartphone: ordinateur + téléphone - mi ha cambiato la vita, non è per Angry Birds, che non so nemmeno cosa sia. È perché ora, per ascoltare i programmi radiofonici in podcast, non devo più caricare manualmente i file sul lettore - il che, spesso, bastava per farmi desistere.


Anzi, Google Listen è comodissimo. Copi dal sito della radio il feed del podcast che ti interessa, scegli Add a subscription nel menu principale di Listen, lo incolli nella finestra e l'elenco degli ultimi episodi è tutta per te. Altro che i nomi dei file tipo A3P4UX09.mp3, che eri troppo pigro per rinominare e poi non ti ricordavi più cos'erano.

Ma Listen ha i suoi lati oscuri. Specialmente quando sei anche abbonato alle pagine Facebook delle radio.
Apri la bacheca, e la radio ti informa su cosa sta andando in onda in quel momento: magari è un programma che non ascolti abitualmente, ma ti ispira. In quel momento non puoi ascoltarlo, e allora che fai? Aggiungi il podcast del programma alla lista dei tuoi preferiti, e ti scarichi l'episodio.
Il problema è che poi ti piace, così ti ascolti anche le puntate precedenti... e le successive!

A me per ora è successo con tre programmi:
  • Sei gradi (Radio 3), di Felice Liperi: un percorso musicale in sei tappe, ciascuna legata alla precedente. Non ci fu una puntata galeotta in particolare, ma mi ha sempre affascinato la teoria dei sei gradi di separazione;
  • Destini incrociati (Radio 24), di Giacomo Zito: le storie di due personaggi della storia, dello spettacolo, della scienza... che hanno trovato la loro fortuna incontrandosi. La puntata galeotta fu Cinque verticale, sei lettere, i cui protagonisti erano Giorgio Sisini, fondatore della Settimana Enigmistica, e Piero Bartezzaghi, storico autore del cruciverba di pagina 41;
  • Voi siete qui (Radio 24), di Matteo Caccia: ogni giorno, la storia di un ascoltatore. Una persona comune, una storia che ciascuno di noi può aver vissuto. Alcune frasi sono talmente poetiche che vorrei segnarmele, ma sono troppe. La puntata galeotta fu Laurearsi a luglio: la storia di Silvia Cogoli, bresciana, nel periodo della sua tesi.
Dispiace solo, per gli ultimi due, non poter ascoltare i brani musicali, tagliati per questioni di diritti d'autore. Ma va bene, anzi benissimo, così!

Canzone del giorno: The Drums - Searching For Heaven.

giovedì 27 ottobre 2011

Io amo la mia bici!

La scorsa notte, ore 2.30: torno dall'ufficio, in bicicletta, dopo un'afterhour dedicata alla derivazione dell'equazione di Kramers in coordinate azione-angolo nel limite di bassa viscosità.
Dopo pranzo, avevo mangiato solo una brioche; in frigo, comunque, mi era avanzato del risotto che avevo preparato ancora la sera prima.
Mentre lo riscaldo, accendo MTV che, ricordandomi che il 6 novembre ci saranno gli Europe Music Awards...


Non avrei mai pensato di amare una canzone di J-Ax, giuro. Ma con un titolo così come faccio? Quando non posso usare la bici mi sento come se mi mancasse un arto!

Ένα άλλος διάλογος

Nel parcheggio per le biciclette, fumeria non ufficiale del dipartimento:

Eh, adesso bisogna andare fuori a fumare: una volta si poteva anche dentro...
Eh, i bei tempi...
Che poi, dico io, fanno tante storie ma c'è di peggio del fumo...

Come no: il tuo vicino che spara una scorreggia da elefante. Ma il solfuro di idrogeno sta pure nelle sorgenti termali.

Canzone del giorno: Ensiferum - By The Dividing Stream.

mercoledì 26 ottobre 2011

Ένα διάλογος

(ovvero: un dialogo; titolo ispirato a οι διάλογοι di Ehvvivi, in onore dell'assegnazione del mio tandem-partner greco.)

Al telefono con una mia amica, single da un po' : mi dice che da luglio si frequenta con un tipo.

Ma dai! Che bello! E me lo dici solo adesso?
Ah, ma guarda che non è successo niente!
Come non è successo niente?
Non è successo niente!
Ma vi sarete almeno baciati!
No!  
E cosa aspetti?
Non lo so, non lo capisco... vorrei leggergli nel pensiero!
Ma non serve leggergli nel pensiero: devi solo mettergli la lingua in bocca!
Ti adoro!

Canzone del giorno: Johnny Cash - Personal Jesus (cover Depeche Mode).

martedì 25 ottobre 2011

Il clavicembalo di Balbastre

Claude-Benigne Balbastre, altro compositore sconosciuto e quindi mio mito d'adolescenza, l'avevo sentito proprio il sabato in cui poi avrei scoperto che mio papà se n'era andato.

A Primo movimento, su Radiotre, quella mattina. Il clavicembalo di Balbastre: a questo la puntata era dedicata. E io ero tutto felice, rigirandomi nel letto e ascoltando il mio strumento preferito.


Ciao, papà. Anche morendo mi hai voluto felice.

lunedì 24 ottobre 2011

Grand Chœur

Nel duomo di Serravalle, a Vittorio Veneto, abbiamo un organo Callido del 1822: lo sapevate?
E sapevate che è uno degli organi più importanti del Veneto?
E che dal 1990, ogni ottobre, si tiene una rassegna di quattro concerti?

Ieri, alle tastiere del Callido c'era Roland Muhr, bavarese, allievo di Karl Richter, che eseguì brani sacri, principalmente del diciottesimo e diciannovesimo secolo.

Io ero un po' assopito: il pranzo a casa di amici di famiglia era stato particolarmente abbondante, e per arrivare alla chiesa avevo dovuto attraversare a piedi, spedito, praticamente tutta la città. Ma circa un minuto dopo l'attacco del Grand Chœur in do maggiore di César Franck, forse il più famoso compositore francese di musica per organo del periodo romantico, mi svegliai di soprassalto. Avevo riconosciuto una melodia (a me) inconfondibile, e stavo già istintivamente (e silenziosamente cantando): o Dieu de clémence, viens par ta présence... : il Noël Suisse di Louis-Claude Daquin, uno dei miei miti del periodo di infoiamento per la musica classica - secondo la legge: l'infoiamento di Marco per un compositore è direttamente proporzionale alla sua anonimia.


Al termine dell'esibizione, non esito: appena Muhr si libera, mi lancio da lui e col mio tedesco arrugginito gli chiedo se la melodia fosse, effettivamente, la stessa. Così è: sia Daquin che Franck avevano utilizzato un tema natalizio tradizionale.

(Diciamo la verità: lo sospettavo, perché già in un brano di Claude-Benigne Balbastre avevo trovato un tema natalizio utilizzato da Daquin - quand Dieu naquit à Noël; l'ho domandato ugualmente per non perdere l'occasione di parlare tedesco! :-) )

In quell'occasione conosco anche il direttore artistico della rassegna, M° Roberto Padoin, il quale, forse sorpreso dalla mia conoscenza musicale, mi domanda se io sia organista, o quantomeno pianista. No, rispondo io: al massimo arrivo a Fra Martino - in tedesco Bruder Jakob, chiosa Muhr. Ma perché mi girate il dito nella piaga?

domenica 23 ottobre 2011

Scelta del settore

Ieri sera: cena a casa di Silvia.
Presenti:
  • Silvia, classe '84;
  • alcuni suoi compagni di liceo e un paio di amici di un paio d'anni più grandi;
  • Mattia, ragazzo di Silvia, con tre suoi amici, classe '91;
  • io, classe '79.
E ora la domanda: secondo voi, vicino a chi mi sono seduto?

Canzone del giorno: The Wombats - Our Perfect Disease.

mercoledì 19 ottobre 2011

Tenacia

Ricordate l'ottetto in mi bemolle maggiore, registrato dalla radio quando ero meno che adolescente, rimasto (a me) anonimo per 10 anni e mai dimenticato fino alla scoperta dell'autore?

Ebbene: ho bisogno della stessa tenacia, adesso, per preparare gli esami del dottorato. Perché mi gioco la permanenza qui e la borsa di studio. E a tratti mi prende il panico, perché se mi cacciano devo restituire 12 mila euro in una botta sola, perdo qualsiasi possibilità di diventare ricercatore e soprattutto non sarò mai più degno di definirmi un fisico.

Ce la posso fare. Ce la devo fare.


(Solo fino al minuto 4.41 la musica è di Johann Nepomuk Hummel, l'autore da me a lungo inseguito. Si tratta del primo movimento - Allegro con spirito - dell'Ottetto-partita in mi bemolle maggiore, per l'appunto. Il secondo brano presumo sia di Franz Krommer, suo contemporaneo. Non esiste su YouTube, al momento, una registrazione completa dell'Ottetto di Hummel.)

lunedì 17 ottobre 2011

Ma tu sbagli candeggio!

Appunti di oggi:
  • devo imparare a usare la candeggina, perché mi si sta ingiallendo tutto - e che aloni!

  • devo accettare la realtà: con qualsiasi anticipo mi svegli, riesco sempre a dover correre per arrivare in tempo;
  • nel 1996, all'Istituto di Fisica computazionale dei materiali di Losanna, si studiò la transizione diamante-grafite. Un diamante non è per sempre.
Canzone del giorno: The Futureheads - Heartbeat Song.

domenica 16 ottobre 2011

Петрушка

(Questo post voleva essere molto più articolato, ma sto presissimo col lavoro, per cui tutto il resto rimane - per ora - in bozza.)

Consiglio, agli appassionati di musica classica e non solo, che si fossero persi la prima delle 15 puntate in programma di Petruška, dedicata a Pëtr Il'ič Čajkovskij: programmate il videoregistratore, perché sarà replicata stanotte alle 2.45 e - vi fidate di me, vero? - vale davvero la pena vederlo.

Canzone del giorno: Sandry Maestri - Non ci sei più.

mercoledì 12 ottobre 2011

Vivi più sciolto!

Nicola era il mio compagno di banco in prima liceo.
Non ero ancora il secchione che in seguito sarei diventato, ma rispetto a lui sicuramente. Ancora i miei ex compagni ricordano una sua interrogazione sui Fiumi di Ungaretti:

Dov'è il Serchio?
Boh, sarà in Francia...
Dov'è la Senna?
Boh, sarà in Africa...
Be', Nicola, almeno saprai dov'è il Nilo!
Prof, non mi chieda di geografia: non so niente!

La campanella interruppe l'imbarazzante spettacolo, e dopo la ricreazione Nicola fece finta di avere conati di vomito. Ma la prof non ci cascò.

I suoi genitori erano proprietari di un negozio di abbigliamento nel centro del paese. Si narra (rumores) che un giorno Nicola, in giro con gli amici e con indosso una maglietta da almeno 80 mila lire, sia passato per il per il negozio e abbia detto "Mamma, sono sudato!" E costei, senza fiatare, gli avrebbe dato un'altra maglietta da 80 mila lire.


Lavativo e pieno di soldi: la miscela ideale per rendersi a me insopportabile; almeno allora, quando ero il fetente che non passava i compiti neanche a peso d'oro.

Alla fine del primo anno fu bocciato, e si trasferì in una scuola privata, famosa per non essere particolarmente selettiva (si noti la litote). Diceva che la professoressa di lettere l'aveva fatto bocciare perché ce l'aveva con lui, e che gli allievi del nostro liceo sembravano ospiti di un cottolengo.

Diplomatosi, si iscrisse a Informatica, così come il mio migliore amico, il quale mi raccontava che lui e i suoi compagni si sedevano accanto a lui in treno solo per sentire le sue castronerie.

L'ho sentito tre volte, da allora: tutte e tre su Facebook. La prima, due anni fa, per un saluto. La seconda, lo scorso maggio, per le condoglianze. La terza, ieri.

Voleva sapere cosa pensassi io, fisico, dell'esperimento sui neutrini e delle varie teorie sugli universi paralleli; e dopodiché...

E a figa come siamo messi?
Cazzi miei (e suoi)!
Ormai sei su Facebook: la tua vita è di dominio pubblico!
Ciò che decido io è di dominio pubblico.
Cavoli, ti ho solo chiesto se hai trovato la morosa: mica ti ho chiesto il filmino porno... (ma se io non ti volessi raccontare la mia vita privata avendoti sentito 3 volte in tutto negli ultimi 18 anni?, ndr)
(silenzio)
Vabbe', vedo che non sei di compagnia, ciao.
Ciao.
Un consiglio: vivi più sciolto, non stare sempre sul piede di guerra; era solo una domanda di rito.

Grazie del consiglio, Nicola: mi ci voleva proprio.

Canzone del giorno: Ólafur Arnalds - Near Light (grazie MichiVolo!).

martedì 11 ottobre 2011

È triste trovarsi adulti senza essere cresciuti

Di cervello, s'intende.

Chiaro e sintetico:
  • non mi so organizzare;
  • mi riduco sempre all'ultimo;
  • sono ritardatario cronico, perché faccio sempre i conti per arrivare in orario e trascuro sempre l'imprevisto che mi fa perdere quei due minuti, e l'altro imprevisto che me ne fa perdere altri due, e così via;
  • se non ho scadenze, mi perdo a cazzeggiare;
  • vado in panico quando ho più di una cosa da fare in una giornata;
  • prendo sempre impegni che poi non è detto riesca a portare a termine;
  • da quando mio papà non c'è più, sono costantemente in panico perché non so più a chi appoggiarmi;
  • ho tante doti ma non le so usare;
  • non ho inventiva;
  • ho sempre bisogno di un supporto "ufficiale" per imparare cose nuove;
  • o, meglio, sono bravo solo a ripercorrere strade già percorse da centinaia di persone prima di me;
  • o, meglio ancora, non ho mai superato l'impostazione da scuola superiore.
Canzone del giorno: Fabrizio de André - Un giudice.

lunedì 10 ottobre 2011

Uomini, idee e futuro

Esistono delle regole identiche per qualsiasi Paese e per qualsiasi periodo.
  • La prima regola è che si vota per l'uomo, e non per il partito: dunque, il partito deve accettare di mettere avanti l'uomo scelto.
  • La seconda è che si vota per un'idea, e non per un'ideologia. Non si vota per la destra o per la sinistra: sono cose senza senso, oggi. Si vota per il progetto che porta l'uomo politico, e non per i programmi politici che lo sorreggono.
  • La terza regola è che si vota sempre per il futuro, e mai per il passato. Gli uomini politici perdono tempo sui bilanci, difendendo il loro passato: non sanno immetterci verso il futuro, mostrandoci come sarà il domani.
L'ultima regola, che riassume tutto, è che viene eletto l'uomo che riesce a raccontare al proprio popolo il pezzo di storia che desidera farsi raccontare in quell'istante preciso della sua storia; a patto di essere un eroe credibile. Ogni elezione è simile ad una drammatizzazione portata dalla stampa insieme alla pubblicità: se non si descrive una storia autentica, sincera e vera; se non suono la musica sociologica del momento, nella quale ognuno può riconoscersi, e sapere che l'uomo che ha davanti sarà l'uomo che domani creerà un mondo migliore per lui e per i suoi figli, non ci sono elezioni possibili.
(Jacques Séguéla, pubblicitario, alla guida della campagna elettorale di François Mitterrand; citato in Destini incrociati del 30 settembre, su Radio 24.)

Canzone del giorno: Mike Oldfield - Crime of Passion.

domenica 9 ottobre 2011

Impostazione liceale

Da un paio di settimane, io e due miei compagni di dottorato abbiamo iniziato un laboratorio di calcolo analitico.
Le lezioni consistono nello svolgimento di esercizi su analisi complessa, teoria delle distribuzioni e operatori su spazi di Hilbert.

Non ho scelto di frequentarle solo perché saper fare questi conti serve sempre. L'ho scelto anche per fare pace con l'analisi complessa, l'ultimo argomento del programma di Analisi II: un corso immenso, dal ritmo serratissimo, e con pochissimo tempo per approfondire ciascun argomento. Non so neanche fino a che punto docente e assistente avessero colpa: impostazione troppo formale, troppi concetti dati per scontati, difficoltà comunicative in generale. La verità è che ancora mi leccavo le ferite di un professore che, poche settimane prima, mi aveva trattato come un cane; non mi trovavo bene con i compagni; e l'aula lugubre e le giornate piovose non risollevavano di certo il mio umore. Ma soprattutto, a quel corso capii che l'università è altra cosa rispetto al liceo: ed ero troppo legato ai ricordi del liceo per accettarlo.

Avrei passato l'esame con 25/30, ma in seguito mi sarei sempre rifiutato di riprendere in mano quegli argomenti. Una formula di Green o un integrale con i residui? Imparavo a memoria il risultato, e speravo che all'esame non me lo chiedesse.

Ma è il momento di farci pace. Anche perché Laurent, Riemann, Cauchy... non hanno colpe.

Durante le lezioni, io e i miei due compagni ci alterniamo alla lavagna. A volte svolgiamo esercizi che già il professore ci ha proposto e noi abbiamo provato, con più o meno successo, a risolvere; altre volte, svolgiamo esercizi proposti al momento. In ogni caso, i passaggi li descriviamo: intanto perché il prof ci fermi nel caso siano sbagliati, poi perché i nostri compagni possano copiare con cognizione di causa.

Ma quando è alla lavagna Matteo, e c'è da fare un po' di passaggi di algebra elementare, costui dice "ora facciamo un po' di algebretta" : tipica frase da docente universitario.
Quando sono alla lavagna io, descrivo tutto: "riduco allo stesso denominatore" , "porto le costanti fuori dal segno di integrale" , "semplifico il 2 col 2" e via dicendo. Tipiche frasi di uno scolaro o di un professore di liceo.

Non c'è niente da fare: non mi libererò mai del liceo. Tant'è vero che ci voglio insegnare.

Canzone del giorno: Mickaël Miro - Ma scandaleuse.

martedì 13 settembre 2011

Bumper

Questo è un post per ricordare che sono ancora qua. (Eh, già!)

Canzone del giorno: Stacie Orrico - Stuck.

martedì 6 settembre 2011

Giro della Padania


Nel Buongiorno di oggi, Massimo Gramellini se la prende con il Giro ciclistico della Padania, al via oggi. È la prima edizione di questa breve corsa a tappe: 900 km da Paesana (Cuneo) a Montecchio Maggiore (Vicenza).

Non c'è dubbio che Umberto Bossi l'abbia promossa provocatoriamente proprio nel 150º anno dall'unità d'Italia; e la maglia riservata al leader della classifica generale è, ovviamente, verde.

Però, scusatemi. Anche il Giro della Svizzera Romanda, breve corsa a tappe che precede il Tour de France, usa il verde per il capoclassifica. E comunque questo Giro della Padania è stato approvato dall'Unione Ciclistica Internazionale. Ah, giusto: Pat McQuaid, presidente dell'UCI, è irlandese; ai raduni della Lega si vedono bandiere irlandesi; ergo, Pat McQuaid è leghista. L'avessero chiamato Giro dell'Italia settentrionale, nessuno avrebbe obiettato.

Io non sono leghista, ma sto dalla parte del ciclismo sempre e comunque. Le camicie rosse si diano da fare: nel frattempo, i ciclisti ce l'hanno duro!

Canzone del giorno: Paola Turci - Utopia.

venerdì 19 agosto 2011

Via Crucis a Madrid!!!


I dettagli di ieri pomeriggio/sera e di stamattina ve li racconterò al ritorno assieme alle foto; in questo momento sono a cenare in un locale vicino a Sol e passo giusto per dirvi che siamo sfiniti e felicissimi dopo la via Crucis al Paseo del Prado!!!

giovedì 18 agosto 2011

Las Avellanes


Seconda tappa: el Monastir d'Avellanes, a Os de Balaguer, nella provincia catalana di Lleida. Giornata decisamente più leggera di ieri, nonostante i tanti kilometri: soprattutto, finalmente un po' di riposo e un pranzo come Dio comanda (e non potrei usare espressione più appropriata). Confermo l'odio per i momenti chitarra durante i viaggi in pullman, ma non per niente esistono le cuffiette. Indie snobismo cristiano.

Sénanque e Mont Ventoux


E così sono alla conquista della mia prima Giornata Mondiale della Gioventù! Prima tappa del pellegrinaggio: l'abbazia cistercense di Sénanque, vicino a Gordes, e pernottamento ad Avignon. Il viaggio è stato non poco estenuante, e sicuramente avrei apprezzato di più i Vespri cantati dai monaci se non lo fosse stato così tanto. Ma mi sto trovando molto bene con i miei compagni di viaggio. Ho scoperto con piacere un congruo numero di "over" ; anche se io preferisco camuffarmi entre los jovenes!

Da Gordes ad Avignon si passa per Carpentras, e da lì ho visto la vetta del mitico Mont Ventoux! Si profila un pellegrinaggio ciclistico.

Canzone del giorno: Jean-Jacques Goldman - Envole-moi.

lunedì 15 agosto 2011

Jornada Mundial de la Juventud

Ci siamo quasi.
Mercoledì 17, alle 4.10 AM, salirò su un pullman diretto a Madrid. Con tappe alle abbazie cistercensi di Sénanque, in Provenza, e di Santa Maria de Vallbona, in Catalogna, all'andata; e a Le Thoronet, ancora in Provenza, al ritorno.

Con la diocesi di Vittorio Veneto, parteciperò alla Giornata Mondiale della Gioventù nella capitale spagnola.

Lunedì scorso, all'ultimo incontro prima della partenza, mi guardavo intorno e non riconoscevo alcuno. Vedevo gli altri che erano tutti in gruppi: io solo, forse, mi ero iscritto individualmente, non avendo per giunta partecipato a "percorsi di avvicinamento" o iniziative simili. E mi sentivo irrimediabilmente fuori età.

In effetti, secondo tutte le logiche anagrafiche e geografiche, io sarei dovuto essere uno dei 2.500.000 giovani radunati a Tor Vergata il 19 agosto 2000, con papa Giovanni Paolo II. Ma tra la pessima esperienza al mio ultimo anno da animatore del Grest e tutto il battage mediatico attorno al Giubileo, mi venne la nausea. Non volevo essere un papa boy.

Adesso non vedo l'ora di partire. La mia prima GMG a 31 anni. In questo momento sto imparando l'inno ufficiale: Firmes en la fe. E sono sicuro che, a Madrid, lo canterò in tutte le possibili lingue.

Quella sensazione di trovarmi fuori posto, all'incontro di lunedì scorso, l'avrei provata sicuramente anche 11 anni fa. La ragione ufficiale non sarebbe stata l'età, ma ne avrei trovata una. Mi conosco: sono timido, mi ci vuole un po' per prendere confidenza con un ambiente.

Trovarmi bene nel gruppo lo considero importante a prescindere dal carattere religioso dell'evento. Se non altro, perché pregheremo insieme: se non ci troviamo bene insieme, tanto vale che ognuno preghi nella sua cameretta.

Ma conosco anche le mie doti. E se - non capiterà - mi sentirò nuovamente fuori età, mi ricorderò di quando la mia amica Gabriella, classe 1988, mi disse "ma non è possibile che tu sia del '79: ti vedo troppo un mio coetaneo!"

Canzone del giorno: The Wombats - Tokyo (Vampires & Wolves).

venerdì 5 agosto 2011

In spiaggia all'alba (9) - Origin of Symmetry

La pagina Facebook ufficiale dei Muse celebra i 10 anni dall'uscita di Origin Of Symmetry, e noi fans siamo invitati a scrivere cosa facevamo nell'estate del 2001 e cosa ci ricordi il secondo album della band di Teignmouth.

Gli italiani sono ringraziati in modo particolare, per aver portato Plug In Baby al primo posto della Alternative Chart.

Io sono uno di coloro che ha contribuito a quel successo.

Ricordo benissimo dove e quando sentii per la prima volta quella canzone. Ero a Roma, una mattina del periodo di Pasqua, sintonizzato su Mtv a casa di mio nonno.  Quella chitarra distorta e quel riff iniziale furono un colpo di fulmine che pochissime altre volte ho provato. Avrei comprato l'album a scatola chiusa - ma neanche tanto: conoscevo almeno i singoli di Showbiz, il lavoro d'esordio. Se però, fino ad allora, i Muse erano l'ennesimo "gruppo che mi piaceva," da quella mattina divennero parte di me.

Purtroppo, Origin of Symmetry sarebbe uscito diversi mesi dopo. Avrei ingannato l'attesa con il cd allegato a Tribe Generation - quanto mi manca quella rivista! - che conteneva, oltre a Plug In Baby (intero!!!) una versione di Muscle Museum acustica, da brividi, e il b-side Nishe.

Ad una cena di classe di fine giugno 2001 - l'ultima che siamo riusciti ad organizzare - il televisore del ristorante mandava il video di New Born. Devo essere sincero: l'attacco di pianoforte mi ricordava il tema di un brano che, al tempo, invadeva le piste da ballo, ossia Carillon di Magic Box.

L'album non era ancora uscito, ma era già stata annunciata la presenza dei Muse all'Independent Days Festival di Bologna, il 2 settembre di quell'anno: ne sono certo perché, alla cena, dichiarai di volerci andare, sperando che qualcuno si aggregasse. Ma non trovai alcuno, né lì né altrove, e rinunciai.

Ancora rosico per non aver visto i Muse ai tempi di Origin of Symmetry. Non perché poi non mi sia emozionato a novembre 2009, specialmente al momento di Unnatural Selection. Nemmeno perché l'invasione delle twilighters era ancora lontanissima. Ma Origin of Symmetry, se pure non è stato il miglior album del decennio scorso, era esattamente ciò che io in quel momento avevo bisogno di sentire.

Ogni tanto ancora mi ritrovo a cantare Space Dementia, Citizen Erased - sentitela live al Rock Am Ring 2004 e capirete un altro motivo per cui rosico, nonostante tutte le selezioni innaturali del mondo - oltre ovviamente a Bliss, Plug In Baby o New Born. La prima strofa di New Born è la mia preferita, in tal senso. E nonostante dopo pochi versi mi venga da ridere, sentendomi imitare il falsetto e il vibrato di Matt, non se n'è del tutto andato il cruccio per non avere sufficiente estensione vocale di modo di arrivare alle note più alte.

mercoledì 3 agosto 2011

In spiaggia all'alba (8) - Montebello Vicentino


Nessuno, nemmeno dopo i due indizi, ha azzardato la risposta a Una gita (inaspettata) a... (La prossima volta comporrò anche il cruciverba, contateci.)

La località era Montebello Vicentino, paese di poco più di 6000 abitanti all'imbocco della valle del Chiampo. Stavo andando in treno dalla mia ragazza, quando lei mi chiamò per dirmi che non stava bene; al che io scesi alla fermata successiva per poi riprendere un treno per Padova. Treno che tuttavia sarebbe passato più di un'ora dopo.

Ora, non me ne vogliano i montebellani, ma mi è sembrato un paese, come dire, in the middle of nowhere. Apprendo dalla pagina di Wikipedia che sono interessanti il castello, opera di Cangrande della Scala, e la chiesa prepositurale (in una delle foto). Certo che se me la tengono chiusa...

Stamattina, su Rds che sentivo dal bar della spiaggia, le informazioni sul traffico annunciavano code sull'A4 tra Montebello e Soave, in direzione Milano. Poiché non c'erano stati incidenti, il dj si chiese cosa potesse esserci di tanto interessante tra Montebello e Soave, al punto di provocare code. In effetti...

Canzone del giorno: Stan - Ταξίδεψέ με.

lunedì 1 agosto 2011

In spiaggia all'alba (7) - Serenità

L'anno scorso un'amica della parrocchia; stamattina una mamma al bar della spiaggia: mi dicono che ispiro serenità. Mi devo preoccupare?

Canzone del giorno: Metallica - Welcome Home (Sanitarium).

domenica 31 luglio 2011

In spiaggia all'alba (6)

Appendice al precedente post: il dittongo olandese ui è lo stesso di Christiaan Huygens e di Joris-Karl Huysmans - con buona pace dei francesi.

Ho finito Circolo chiuso, ed essendo passati ormai almeno 8 anni dalla lettura della Banda dei brocchi, il primo episodio, posso dire con cognizione di causa che si tratta di una delle più belle storie che abbia letto.

Alla fine, come nuova lettura, ho scelto L'ombra dello scorpione. Ho la versione integrale, ripubblicata nel 1990, 12 anni dopo la prima edizione - e con le date spostate tutte avanti di 10 anni, con conseguenti anacronismi. Sottraggo mentalmente 10 anni da ogni data citata nel romanzo. In ogni caso, sento che è una storia appartenente a un'epoca non mia. Se non altro, perché con un "misero dollaro" potevi comprare "al massimo" tre litri di benzina.

Apprendo infine in questo momento da BBC Radio 1 che Ms Dynamite, che ho adorato per It Takes More e soprattutto Father, è uscita con un nuovo singolo, Neva Soft. Great news.

Mi attende una serata solitaria. A domani!

Canzone del giorno: Red - Faceless.

sabato 30 luglio 2011

In spiaggia all'alba (5) - Moniek Nijhuis



Non sono di certo felice che Moniek Nijhuis, 23enne nuotatrice olandese, plurimedagliata agli Europei in vasca corta, sia rimasta esclusa dalla finale dei 50 rana. Però sarebbe stato difficile premere il tasto mute esattamente nell'istante in cui i nostri telecronisti avessero pronunciato il suo cognome.

Nijhuis contiene non uno, ma due dittonghi. Di cui nessun telecronista conosce la pronuncia esatta. E se il primo si impara in fretta ("ei"), il secondo è una bestia nera, gente. Inutile cercare di spiegarvelo per iscritto: cercate un audio, un video... dove venga pronunciato huis (casa) o ui (cipolla) e lo saprete. Azzardo, dicendo che passare da una o aperta alla prima vocale di ui è, più o meno, come passare da a alla vocale di and.

In ogni caso, con quello che li pagano, è troppo chiedere ai telecronisti 10 minuti - tanto ci ho messo io per impararlo - di allenamento fonologico?

Canzone del giorno: Modà - Vittima.

venerdì 29 luglio 2011

In spiaggia all'alba (4)



Avevo un po' di riflessioni, stamattina, più o meno scontate. Ma poi sono andato a fare la spesa - non trovando, all'edicola, alcunché di rilevantemente diverso da ciò che i miei zii hanno lasciato ad usum maris amantibus - e questo ha fatto piazza pulita di qualsiasi pensiero.

Che poi, uno dei due pacchi sarebbe pure adatto a me. Non nego che la tentazione mi è venuta, visto tra l'altro quanto felice fui quando i biscotti Gentilini - immancabili a colazione con i nonni - arrivarono anche nei supermercati di Padova. (Volevo anche offrirli al prosindaco di Treviso, domandandomi se avrebbe notato la differenza di stile.) Ma io sono abbastanza lupacchiotto per spendere 2,99 euro per una colazione da vero tifoso?

Canzone del giorno: Blur - Beetlebum.

mercoledì 27 luglio 2011

In spiaggia all'alba (3)

Avendo, causa riaddormentamento, dovuto preparare la borsa in tutta fretta domenica mattina, ho portato con me solo Circolo chiuso. E ora che sono a pagina 218 (di 400) comincia a salirmi il panico da niente-da-leggere. Qui ci sono diversi Urania e Segretissimo che, onestamente, non mi ispirano granché; per il resto, i miei zii, benché accaniti lettori, non hanno portato molti volumi. Posso fare come l'amica che è diventata celebre, nella sua comitiva, per essere arrivata in spiaggia con Dostoevskij. C'è Orgoglio e pregiudizio, ma l'ho già iniziato in inglese e non intendo fare il downgrade. Posso sputtanarmi definitivamente con I love shopping per il baby - i precedenti episodi li ho letti tutti, e anche Sai tenere un segreto? e anche La regina della casa. Oppure posso darmi all'Ombra dello scorpione - a casa ne ho una copia, nel realistico caso non dovessi terminarlo.

Nel frattempo, seguo i mondiali di nuoto di Shanghai. E sì, lo dico: speravo che l'odiosissima Pellegrini perdesse. Ora attendo la finale dei 50 rana, dove è in gara Fabio Scozzoli. Nei 100 stile libero Magnini è fuori dalla finale. Oh, quanto mi dispiace. Tranquillo Filippo, c'è sempre l'Isola. Ma guardati da Dotto.

Canzone del giorno: Shinedown - If You Only Knew.

martedì 26 luglio 2011

In spiaggia all'alba (2)


Circa un mese fa, avevo ascoltato con entusiasmo la puntata di Destini incrociati su Radio 24 dedicata a Giorgio Sisini, fondatore e direttore per 40 anni della Settimana Enigmistica, e Piero Bartezzaghi, mitico autore delle Parole crociate a schema libero di pagina 41. La Settimana, seppur a tratti, ha sempre fatto parte della mia vita: le istruzioni dei vari giochi - non solo Una gita a... - le conosco a memoria fin dall'infanzia. Anche se, in verità, per la difficoltà dei giochi preferisco Domenica Quiz.

Dopo quella puntata, dicevo, il mio coinquilino mi ha prestato le Lezioni di enigmistica di Stefano Bartezzaghi, figlio di Piero e fratello di Alessandro, attuale autore di cruciverba per la rivista che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione.

Avevo lasciato così Circolo chiuso di Jonathan Coe a pagina 91, dopo essermi spanciato leggendo Coriander, dopo una sfuriata del padre Doug Anderton, chiedere a mamma Frankie: "Che cos'è un toglione del tazzo? Che cos'è un tazzone di testa di tazzo?"

Doug era fuori di sé perché il giornale per il quale lavorava, anziché promuoverlo a responsabile della politica, l'aveva messo a capo della pagina culturale. Ma perché tanta rabbia, Doug? Io farei solo salti di gioia al pensiero di avere gratis tutte le ultime novità letterarie (non avere dubbi al momento dei regali, ci pensate?) e non dover guardare Porta a porta ogni sera...

Canzone del giorno: Alexandra Stan - Mr Saxobeat.

lunedì 25 luglio 2011

In spiaggia all'alba (1)


... Sì, ok, oggi non è stata proprio all'alba.

Giunto ieri al Circeo dopo un'altra gita inaspettata: peccato che ieri avessi pochissima batteria e non abbia potuto replicarvi il giochino di due post fa. L'incendio alla stazione Tiburtina di Roma ci ha fatti deviare, dopo Prato, per Pisa, Livorno, Grosseto, Orbetello, Civitavecchia. Viva l'Italia ancora a me sconosciuta.

Canzone del giorno (doverosamente): Amy Winehouse - Back to Black.

venerdì 22 luglio 2011

Sogni

Allora. Durante la prima lezione universitaria il prof di italiano disse che era inutile che restasse chi voleva un posto nella scuola: non c'era (1981). Io sono rimasta e oggi faccio quello che sognavo: insegno lettere! E l'amore per la scuola e per i miei ragazzi non è passato... Anche se sono tempi duri, molto duri...
(Mariacristina Maggioli, ascoltatrice di Miracolo Italiano su Radio 2, dalla pagina Facebook del programma.)

Canzone del giorno: Incubus - Promises, Promises.

(ma il fatto che l'ultimo album degli Incubus si intitoli If Not Now, When? significa che sarà l'album cult delle femministe?)

giovedì 21 luglio 2011

Una gita (inaspettata) a...

In quale località si trova ciò che le sei fotografie riproducono?

autostrada

viale stazione

municipio

monumento ai caduti

pozzo

chiesa

Canzone del giorno: White Lies - Strangers.

mercoledì 20 luglio 2011

Io e Hermione Granger

Avvertenza: contiene spoiler sugli ultimi due libri della saga.

(fan art di Saswat777)
Avevo dimenticato una delle cose più importanti, nello scorso post: il mio personale rapporto con la nerd del trio.

Si potrebbe credere che, essendo stato un secchione hors catégorie con una base di insicurezza, io provi simpatia per questa ragazza, fondamentalmente insicura.

In effetti così fu fino all'Ordine della Fenice. Ancora sul treno per Hogwarts, quando si vantava, lei figlia di Babbani, di essere riuscita a eseguire i primi incantesimi e di aver imparato a memoria i libri di testo ("sperando che bastasse"), faceva tenerezza. Così come quando si punzecchiava con Ron correggendogli la pronuncia di Wingardium Leviosa, già un presagio della storia d'amore.

Col passare degli anni, i suoi modi da secchiona insopportabile sembrarono maturare. Poi, però, al sesto anno Harry ricevette da Horace Slughorn, nuovo insegnante di Pozioni, la copia di Advanced Potion-Making (Pozioni avanzate) con le note che il Principe Mezzosangue - poi rivelatosi essere il professor Snape - aveva scritto a margine.
Harry, accortosi della loro utilità, decise di restituire a Slughorn una diversa copia del testo e tenere per sé quella del Principe, offrendo la possibilità di servirsene anche a Ron e Hermione.
Quest'ultima non ne volle sapere; Harry, così, divenne più bravo di lei in Pozioni, e lei tornò ad essere la secchiona insopportabile e la bambina piagnona che non sa perdere.

Il mio possibile entusiasmo kicker (Ron & Hermione) morì anch'esso con il sesto libro. In un episodio, oltretutto, considerato cult tra i fan della coppia.
Mi riferisco a quando Hermione lancia l'incantesimo Confundus contro Cormac McLaggen, che con Ron si giocava il posto da portiere nella squadra di Quidditch di Griffyndor.
Chiaramente Hermione lo fa perché è innamorata di Ron, il quale tiene moltissimo a quel posto. Ma io, personalmente, ho sentito come se Hermione non credesse fino in fondo nell'abilità di Ron. Senza contare la scorrettezza sportiva: il Quidditch è un gioco, dove l'onestà è più importante di tutto.

Per giunta, pochi capitoli dopo Hermione, ormai tornata Prefetto Granger, si sarebbe molto arrabbiata con Harry vedendolo, prima di una partita, dare (per finta) la pozione Felix Felicis a Ron.

La delusione fu davvero tanta in quel libro. Al punto che, alla fine, quasi avrei preferito vedere Hermione con Harry: almeno avrebbe avuto uno che considerava alla sua altezza.

Canzone del giorno: Diagrams - Night All Night.

lunedì 18 luglio 2011

Io e Harry Potter

Venerdì sera, al Cinecity di Limena (PD), la fiaba è finita anche per me.

I pensieri si accavallano, e non riesco a ordinarli in un discorso unico. Cercherò di mantenere l'ordine cronologico.

Avvertenza: quanto segue rivela alcuni particolari di tutti i libri. Se non li avete ancora letti e non volete rovinarvi la sorpresa andatevene finché siete in tempo!

  • Fino all'estate 2004, non volevo saperne di Hogwarts, annessi e connessi. L'ossessione delle mie zie e le pile gigantesche in libreria mi dissuadevano. Solo il mio (ex) coinquilino Stefano mi invogliava un po'. Poi papà mi convinse ad andare con lui a vedere il Prigioniero di Azkaban. La settimana dopo avrei comprato il primo libro;
  • il mio libro preferito è l'Ordine della Fenice. Lo finii in un giardino di S. Agostino (Albignasego), un caldissimo lunedì mattina dell'estate 2005, quando mi ero recato ad un centro commerciale dimenticando che il lunedì apre alle 2;
  • ho letto i libri in italiano fino all'Ordine della Fenice, già pubblicati in italiano quando cominciai ad appassionarmi alla saga; sesto e settimo episodio li avrei letti in inglese;
  • da allora, uso quasi sempre i nomi originali dei personaggi e insulto Beatrice Masini per avermi stravolto Dumbledore (Silente; dumbledore è inglese arcaico per bumblebee, calabrone) e Longbottom (Paciock);
  • comprai i Deathly Hallows il giorno dell'uscita, 19 luglio 2007, due giorni dopo il mio penultimo esame: ma già dal giorno prima non mi collegavo a internet né sentivo notiziari;
  • uno dei miei coinquilini, che aveva sentito il telegiornale, rischiò di spoilerarmi: solo alla mia minaccia di un Avada Kedavra stette zitto;
  • mentre mi giungevano messaggi dai miei amici che lo finirono in quattro, tre... un giorno, mi stavo prendendo la solita calma a leggere i Deathly Hallows. Il giorno prima di partire per il mare - inizio agosto - mi mancavano ancora circa 250 pagine. Appena saputo che al mare ci sarebbe stato il mio cugino undicenne - non anglofono - che aveva letto la trama in internet o qualche traduzione scritta dai fans, in poco più di un'ora arrivai a -100, ad un punto in cui ormai tutto era chiaro;
  • tanta fu la delusione dopo la lettura dell'epilogo che non ho mai comprato il settimo libro in italiano. E non ritrovo nemmeno quello in inglese, che avevo prestato a mia cugina. Se volete farmi felice, al prossimo compleanno regalatemi il megacofanetto con i sette libri originali - rilegati, con la copertina per bambini;
  • i miei personaggi preferiti sono Luna Lovegood e Severus Snape;
  • sono un fiero Ravenclaw (Corvonero): la via dei saggi, la Casa che è sempre un gradino sopra, wit beyond measure is man's greatest treasure!
  • nella Sala Comune dei Corvonero, su FreeFans (di cui ero Boss), avrei conosciuto colei che ora è la mia migliore amica;
  • se il Cappello Parlante non mi avesse mandato a Corvonero, avrei voluto stare a Serpeverde. A Grifondoro ci stanno cani e porci, e i Tassorosso sono talmente sfigati che non meriterebbero nemmeno di essere nominati. Condoglianze a Nymphadora Tonks;
  • odio Ginny Weasley con tutta l'anima. Bellatrix Lestrange non meritava di morire per averla attaccata, ma per non aver avuto abbastanza mira;
  • shipperavo Harry con Luna e Ginny con Draco;
  • per un po', ho shipperato Harry con Gabrielle Delacour;
  • non ho mai avuto dubbi su Snape;
  • non perdonerò mai la Rowling per avermi fatto morire Fred Weasley, Lupin e Tonks;
  • devo ancora leggere le fiabe di Beda il Bardo; 
  • so che, un giorno, incontrerò un Ricciocorno Schiattoso.
 Canzone del giorno: Martin Solveig & Dragonette - Hello.