domenica 18 febbraio 2007

Slalom

Ad aprire l'ultima gara individuale femminile dei mondiali di Åre è Ana Jelusic, chiamata al difficile compito di mantenere in Croazia il titolo dello slalom, in assenza della ben più blasonata Janica Kostelic - è lei la vincitrice di Bormio 2005, al contrario di ciò che recitava la didascalia alla mega-foto della sua giovane connazionale, sui quotidiani E Polis di ieri - in anno sabbatico.
Vedendo Anja Pärson sopravanzarla subito di 0,55", considerato che la svedese tra i pali stretti non ha affatto brillato in questa stagione, mi dico ok, un'altra gara noiosa. Sarka Zahrobska, che subito dopo fa segnare il miglior tempo, non mi convince tanto; e soprattutto Marlies Schild, la favorita n. 1, che si piazza alle spalle di Anja.
Anche le sorprese sembrano essere off-limits oggi: nelle prime porte mi entusiasma Maria Pietilae-Holmner, ma pasticcia quasi subito dopo; e così l'altra atleta di casa, l'elegante Anna Ottosson.

Nella seconda manche, non mi resta così che tifare per Resi Stiegler - non può non essermi simpatica una che fino a qualche tempo fa gareggiava con le orecchie di gatto sul casco; ma la davo un po' per dispersa, se così si può dire di una ventunenne - prima che scendano le grandi.
Marlies Schild si piazza in testa ed è medaglia sicura. Ce la farà Anja? No! Per 0,05" no! E dai, per un oro che non vince! Tocca a Sarka Zahrobska. Per tutta la sua discesa non faccio che aspettare il momento in cui gli sci la faranno decollare all'uscita di una curva... e invece no, tutto perfetto! La Repubblica Ceca conquista così la sua (credo) prima medaglia d'oro nello sci alpino.
Ad Ana Jelusic, quarta, rimane la consolazione del miglior tempo della 2ª manche.

La gara degli uomini propone tutt'altro scenario. È a dir poco un'ecatombe: Jens Byggmark - l'idolo di casa nonché lo slalomista più in forma del momento - Ted Ligety, Thomas Grandi, Giorgio Rocca, Marc Berthod, Daniel Albrecht, Bode Miller (sì, vabbè)... tutti fuori nella prima manche. L'unico che sembra non avere alcuna difficoltà è Mario Matt: dal secondo al decimo c'è meno di mezzo secondo, ma il vantaggio che la medaglia d'oro di Sankt Anton ha su colui che lo segue - il tedesco Felix Neureuther - è di 1,14". Ma non penso sarà una seconda manche noiosa: ricordate Pernilla Wiberg nell'unica gara di coppa del mondo vinta dalla sua amica Kristina Andersson?

La situazione creatasi permette, nella seconda manche, di trovare i nomi che non t'aspetti: a partire da Cristian Javier Simari Birkner - l'argentino la cui unica possibilità di avere un pettorale un po' più basso del solito è essere a olimpiadi o mondiali, dove tanti austriaci, svizzeri e norvegesi sono costretti a seguire la gara dal parterre. E scopro che Kilian Albrecht, in rotta con la sua federazione, ora batte bandiera bulgara; analogamente lo svizzero Urs Imboden è ora moldavo. La storia dello sport è piena di vicende come queste: un'altra austriaca che mi viene in mente è Elfi Eder, la slalomista che nella stagione 1995/96 vinse a Vail, Sankt Anton e Semmering, conquistando anche la coppa di specialità; successivamente, pretendendo di allenarsi da sola, fu estromessa dalla squadra, e dopo qualche anno ce la ritrovammo a difendere i colori di Grenada.
Poi, un'altra bella sorpresa: Hans-Petter Buraas, il norvegese campione olimpico di Nagano, nove anni fa. Un bruttissimo incidente, gli sci che si accorciano giusto quella stagione: speravo non fosse solo una meteora. Non che l'ottavo posto di ieri l'abbia riportato in vetta, ma rimane un grande.
Scende Manfred Moelgg, sesto nella prima manche: è primo, e con un enorme vantaggio. Jean-Baptiste Grange finisce dietro: si comincia a sognare un podio azzurro. Anche Manfred Pranger e soprattutto Benjamin Raich non riescono a superarlo: il bronzo è sicuro. Felix Neureuther esce dopo poche porte... sembra di rivedere il Tomba di Lillehammer.
Con quest'ultimo, a dire il vero, gli italiani - non io, che non l'ho mai potuto vedere - avevano sperato per tutta la discesa di Stangassinger, che di 1,84" di vantaggio che aveva alla fine mantenne solo 0,15": ma con Mario Matt si capisce subito che non c'è storia. E per quanto io potessi essere felice della vittoria di un italiano, credo di esserlo di più per Mario - stavo per dire SuperMario, ma quello era Reiter! Perché, dopo l'infortunio, mi dispiaceva tanto vederlo arrancare; ha fatto tanti sacrifici, e questo oro è tutto meritato.

Canzone del giorno: System Of A Down - Chop Suey!

3 commenti:

  1. Ma che per caso, ami lo sci???
    Mi sembra di intuirlo dal tuo post.
    Io purtroppo non ci capisco nulla ma mi faceva piacere passare a salutarti ed augurarti un buon fine week end.
    Bacioni

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  2. Scusa l'esperto....io diciamo che non sono tale e mi limito a dire "oooh va come scende sparato quello!" oppure "ah no...ha preso male la curva..." =_=

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  3. Non ne capisco molto di questo sport, anch'io rientro nella categoria "ohhhhh, quello va velocissimo!!" e cose simili.
    Magari inizierò a seguire qualche gara sperando, un giorno, di capirci di più...

    Buona giornata!!

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