"Ben svegliata, Italia!" Così Franco Bragagna saluta noi, mattinieri per amore (dello sci nordico).
Ieri si è svolta la 10 km femminile, oggi la 15 km maschile, entrambe a tecnica libera, con partenza a cronometro.
Delle donne, la prima a partire è Nathalie Santer, biathleta di San Candido - più conosciuta per essere la moglie del ben più blasonato collega Ole Einar Bjørndalen - che non ho ben capito perché adesso gareggi per il Belgio. Essendo i primi numeri assegnati alle atlete con meno risultati alle spalle, mi aspettavo che Nathalie sarebbe stata in testa per un po', e invece fu quasi subito superata dalla statunitense Caitlin Compton, partita col numero 9.
La prima italiana - anche nei documenti - a partire è Magda Genuin, veneta di Falcade, che subito fa capire che la sua sarà una bella prova. Sarà dodicesima, alla fine, appena davanti a Sabina Valbusa.
Arianna Follis è la nostra speranza per una medaglia: fa parte del "gruppo rosso" delle migliori, le ultime a prendere il via. Agli intermedi il suo tempo è a ridosso del podio: il primo posto è già ipotecato da Kateřina Neumannová, e l'avversaria diretta di Arianna sembra essere la norvegese Kristin Størmer Steira.
Al passaggio della valdostana sotto l'arrivo, la regia giapponese sembra non accorgersi che il suo sarà il miglior tempo provvisorio, e l'inquadratura è per la russa Natalia Korosteleva, alla fine solo decima.
Charlotte Kalla, diciannovenne svedese, non spaventa più, e nemmeno Evi Sachenbacher Stehle. Arriva Kristin Steira ed è dietro di 5 secondi: Arianna è sul podio!
Ancora un po' e avrebbe superato anche Olga Savialova, che stavolta deve accontentarsi dell'argento.
I valori dei maschi, al contrario, sono stati interamente stravolti stamattina.
Ricordate il cronoprologo del Tour de France 1995, in cui a Saint-Brieuc si rovesciò un acquazzone mentre correvano i più forti e Jacky Durand, l'uomo delle fughe-fiume, indossò la maglia gialla? Ecco, più o meno questo è accaduto oggi: a un certo punto il nevischio, a Shirahata, si è tramutato in una quasi-bufera, e i lavori degli ski-men sono andati a farsi benedire - e con loro la pazienza di Vincent Vittoz.
L'oro è finito così al collo di Lars Berger, norvegese che normalmente gareggia nel biathlon - Bragagna l'ha definito "un fondista con la carabina in spalla" - e l'argento a quello di un esordiente assoluto, il neanche ventenne bielorusso Leanid Karneyenka.
L'austriaco Johannes Eder rischiava di vincere la medaglia di bronzo grazie a una squalifica di due anni per doping: essendo scivolato in fondo alla classifica Fis, a lui era toccato il pettorale numero 2. Solo il potentissimo Tobias Angerer, l'ultimo della start list, riesce a scalzarlo.
Chissà come sarebbe andata "al netto della bufera." Non basta stilare la classifica avulsa dei soli atleti del "gruppo rosso" : se qualcuno, come appunto Angerer, ha dato comunque il massimo, qualcun altro ha sicuramente tirato i remi in barca e terminato la gara per onor di firma. Non è il caso di Pietro Piller Cottrer, campione uscente, alla fine decimo. E di Axel Teichmann e Franz Göring, tedeschi che saranno da tenere d'occhio dopodomani nella staffetta.
Canzone del giorno: Røyksopp - What Else Is There?
mercoledì 28 febbraio 2007
martedì 27 febbraio 2007
Avvertenze per scienziati in erba
Rega', pò esse' che me sbajo, pò esse' che l'ingegner Massimo Brozzi, la versione tragica del Raniero di Viaggi di nozze, nella realtà rimorchi più di Riccardo Scamarcio. Ma visto che io tengo alla reputazione della mia categoria (*), i miei futuri (e anche presenti, non si sa mai) colleghi che trovassero perfino simpatico l'anomalia del sistema - così lo definì Milo, appena entrato - è bene che tengano a mente queste semplici regole, al momento di fare conoscenza con persone che con il nostro ambiente non hanno nulla a che fare.
(*) Matematici e colleghi fisici, so che avete voglia di linciarmi perché vi ho messi - e mi sono io per primo messo - assieme agli ingegneri. Ma chi non frequenta queste facoltà non arriva a queste sottigliezze... e sapete che vi dico? Che fa bene.
(**) Dicendo per una volta una cosa seria, so che quest'ultima affermazione non è vera, così come credo che la matematica non abbia nulla di difficile, o comunque che non si possa apprendere con un minimo di applicazione - come tutte le cose, del resto. Ma che la matematica sia roba per geni, per gente che vive fuori dalla realtà, è un pregiudizio troppo radicato per essere estirpato in un semplice post.
- Anzitutto: le battutine da fisici, ingegneri e matematici - tipo ma come si è pettinata quella? sembra una gaussiana! oppure questa strada ha una bella derivata seconda! - fanno ridere soltanto fisici, ingegneri e matematici, e neanche i più intelligenti. Ergo, tenetevele per voi il più possibile; se proprio non resistete, fate la cortesia di non riderne da soli;
- quando si è a una festa e gli invitati chiacchierano, scherzano e ballano, ci si unisce alle conversazioni, ai giochi e alle danze. A meno di essere stati appena mollati per un pieVVe dalla eVVe moscia e dai capelli a scodella, o di aver appena strisciato la vostra auto per un errore da principiante (ma questo non ditelo a una donna, o la sicurezza va a farsi benedire), è vietato girare in tondo per il cortile recitando l'Amleto (con una pronuncia schifosa, aggiungo) o le potenze di 2. Se proprio dovete recitare qualcosa, provate con il servizio su Laurent Jalabert del marzo 1995: il successo è assicurato;
- se chi avete di fronte dice di non capire nulla di matematica, a meno che sia uno scolaro - e che vi paghi le ripetizioni - non cercate di convincerlo che la matematica gli è stata insegnata male o che non gli è stato infuso l'amore per essa. Chi dice di non capire nulla di matematica, 9 volte su 10 non vuole capirne, e non escluderei che se ne vanti;
- se la persona di cui al punto precedente porta una quarta di reggiseno - almeno nella mia facoltà i maschi sono più o meno l'80%, e sarà difficile applicare quote rosa alle iscrizioni - ricordate che l'unico coefficiente di dilatazione che conta è quello del vostro organo genitale;
- se la medesima quarta di reggiseno è un'artista - che so, se le paturnie di un gobbo sfigato la fanno godere, o se suona il violino - vi prego, non cercate di impressionarla con frasi tipo la matematica è poesia o la matematica è una sinfonia. La matematica non è arte: la matematica è logica, ragionamento, numeri, formule, assiomi, teoremi... insomma, roba per gente incapace di passionalità (**) ;
- se in treno vi imbattete in un filosofo - tipicamente: un ventenne barbuto dalle unghie dei piedi di colore imprecisato - che, saputo qual è il vostro ramo di studi, parte a discettare con voi del ruolo dello scienziato o dell'etereità delle teorie fisiche, partite dal presupposto che, con ogni probabilità, l'unico fenomeno fisico che costui conosce è lo sbriciolamento dell'hashish. In altre parole: non abbiate pietà.
(*) Matematici e colleghi fisici, so che avete voglia di linciarmi perché vi ho messi - e mi sono io per primo messo - assieme agli ingegneri. Ma chi non frequenta queste facoltà non arriva a queste sottigliezze... e sapete che vi dico? Che fa bene.
(**) Dicendo per una volta una cosa seria, so che quest'ultima affermazione non è vera, così come credo che la matematica non abbia nulla di difficile, o comunque che non si possa apprendere con un minimo di applicazione - come tutte le cose, del resto. Ma che la matematica sia roba per geni, per gente che vive fuori dalla realtà, è un pregiudizio troppo radicato per essere estirpato in un semplice post.
domenica 25 febbraio 2007
Il grugno ti fa sexy
La pagina 22 del Corriere di oggi riporta la fondamentale notizia che, alle odierne sfilate, va di moda per le indossatrici uno sguardo fra il catatonico e l'incazzato. Ecco le raccomandazioni scritte sui cartelli nel backstage: "Sii aggressiva. Tu sei irraggiungibile. Stendili senza sorridere, mai."
La prudenza non è mai troppa, ma sinceramente non vedo a cosa serva raccomandare una cosa del genere, perlomeno se le destinatarie sono italiane.
La prudenza non è mai troppa, ma sinceramente non vedo a cosa serva raccomandare una cosa del genere, perlomeno se le destinatarie sono italiane.
7,5 + 7,5 km
Sul percorso che ieri ha premiato Axel Teichmann oggi si sono misurate le ragazze; nessuna indossa il pettorale rosso - novità di quest'anno - riservato alla campionessa in carica: la russa Julija Tchepalova è in maternità.
Della pericolosità dell'ultima discesa del giro a tecnica classica i maschi hanno certamente avvertito le loro colleghe, che infatti frenano vistosamente, e per fortuna nessuna cade.
Nella prima metà si mette in luce la slovena Petra Majdič; Marianna Longa tiene bene, e sembra poter gareggiare almeno per un buon piazzamento. Al contrario, poco prima del pit-stop scivolano indietro Marit Bjørgen, argento a Oberstdorf, e Virpi Kuitunen, che si trova sopravanzata dalle due connazionali Aino Kaisa Saarinen e Riitta-Liisa Roponen, sua compagna nella vittoriosa staffetta sprint, probabile responsabile di questi cedimenti.
L'altra norvegese, Kristin Størmer Steira, anch'essa sul podio due anni fa, si mette in testa nelle salite della frazione a tecnica libera; la sua andatura screma il gruppo delle migliori che si riduce a un quartetto.
Sull'ultima salita Evi Sachenbacher-Stehle cede, ed è fuori dalla lotta per le medaglie. All'ingresso nello stadio Olga Savialova è in testa, Kateřina Neumannová forse sulla carta ha uno spunto migliore, ma non riesce a sopravanzare la russa, che conquista così la sua quinta medaglia mondiale, la seconda d'oro. Per la Steira, l'unico oro rimane quello della staffetta, due anni fa.
Canzone del giorno: Scissor Sisters - Mary.
Della pericolosità dell'ultima discesa del giro a tecnica classica i maschi hanno certamente avvertito le loro colleghe, che infatti frenano vistosamente, e per fortuna nessuna cade.
Nella prima metà si mette in luce la slovena Petra Majdič; Marianna Longa tiene bene, e sembra poter gareggiare almeno per un buon piazzamento. Al contrario, poco prima del pit-stop scivolano indietro Marit Bjørgen, argento a Oberstdorf, e Virpi Kuitunen, che si trova sopravanzata dalle due connazionali Aino Kaisa Saarinen e Riitta-Liisa Roponen, sua compagna nella vittoriosa staffetta sprint, probabile responsabile di questi cedimenti.
L'altra norvegese, Kristin Størmer Steira, anch'essa sul podio due anni fa, si mette in testa nelle salite della frazione a tecnica libera; la sua andatura screma il gruppo delle migliori che si riduce a un quartetto.
Sull'ultima salita Evi Sachenbacher-Stehle cede, ed è fuori dalla lotta per le medaglie. All'ingresso nello stadio Olga Savialova è in testa, Kateřina Neumannová forse sulla carta ha uno spunto migliore, ma non riesce a sopravanzare la russa, che conquista così la sua quinta medaglia mondiale, la seconda d'oro. Per la Steira, l'unico oro rimane quello della staffetta, due anni fa.
Canzone del giorno: Scissor Sisters - Mary.
sabato 24 febbraio 2007
15 + 15 km
A Shirahata, non lontano da Sapporo, sono oggi cominciate le gare tradizionali dei mondiali di sci nordico con la 15 + 15 km maschile, per quanto la formula attuale della cosiddetta prova a inseguimento sia in vigore da pochi anni - prima dei mondiali di Oberstdorf del 2005 si correva su 10 + 10 km, e prima ancora - quando le due frazioni erano del tutto separate - 10 + 15 km.
Sulle note dell'Inverno di Vivaldi gli atleti prendono il via. Per buona parte della frazione a tecnica classica è lo svedese Mathias Fredriksson a cadenzare il passo; né lui né altri tuttavia riescono a prendere il largo. Una delle discese, con la pista che curva, è particolarmente pericolosa: il primo a poterne testimoniare è il norvegese Simen Østensen, che nel tentativo di rimanere in piedi si aggrappa al nostro Valerio Checchi e finiscono entrambi a terra, per fortuna senza conseguenze. Al contrario Martin Koukal, il vincitore della 50 km tc in Val di Fiemme quattro anni fa, sembra essersi fatto assai male.
Il francese Vincent Vittoz, campione del mondo in carica della specialità, nei chilometri che precedono il pit-stop fa fatica e perde terreno. Nella frazione a tecnica libera inizialmente si mette in luce ancora la Svezia con Johan Olsson, ma nei chilometri decisivi anche lui ruzzola a terra. Fredriksson sembra affaticato e Anders Södergren è attardato; per l'Italia, Pietro Piller Cottrer è in buona posizione, ma deve vedersela con i tedeschi, i più presenti nel gruppo di testa.
Il forcing nell'ultimo giro lo fa Tobias Angerer. Axel Teichmann lo supera all'ingresso nello stadio, e il suo connazionale, leader di coppa del mondo, impedisce al fondista di Sappada, che mercoledì difenderà il suo titolo nella 15 km tl, di recuperare. Teichmann così vince, Angerer è secondo; l'Italia aggiunge un bronzo al suo medagliere.
Canzone del giorno: Umberto Tozzi e Raf - Gente di mare.
Sulle note dell'Inverno di Vivaldi gli atleti prendono il via. Per buona parte della frazione a tecnica classica è lo svedese Mathias Fredriksson a cadenzare il passo; né lui né altri tuttavia riescono a prendere il largo. Una delle discese, con la pista che curva, è particolarmente pericolosa: il primo a poterne testimoniare è il norvegese Simen Østensen, che nel tentativo di rimanere in piedi si aggrappa al nostro Valerio Checchi e finiscono entrambi a terra, per fortuna senza conseguenze. Al contrario Martin Koukal, il vincitore della 50 km tc in Val di Fiemme quattro anni fa, sembra essersi fatto assai male.
Il francese Vincent Vittoz, campione del mondo in carica della specialità, nei chilometri che precedono il pit-stop fa fatica e perde terreno. Nella frazione a tecnica libera inizialmente si mette in luce ancora la Svezia con Johan Olsson, ma nei chilometri decisivi anche lui ruzzola a terra. Fredriksson sembra affaticato e Anders Södergren è attardato; per l'Italia, Pietro Piller Cottrer è in buona posizione, ma deve vedersela con i tedeschi, i più presenti nel gruppo di testa.
Il forcing nell'ultimo giro lo fa Tobias Angerer. Axel Teichmann lo supera all'ingresso nello stadio, e il suo connazionale, leader di coppa del mondo, impedisce al fondista di Sappada, che mercoledì difenderà il suo titolo nella 15 km tl, di recuperare. Teichmann così vince, Angerer è secondo; l'Italia aggiunge un bronzo al suo medagliere.
Canzone del giorno: Umberto Tozzi e Raf - Gente di mare.
venerdì 23 febbraio 2007
Gare sprint
Mi auguro con tutto il cuore che il Prodi-bis sia formato prima della fine dei mondiali di sci nordico a Sapporo (Giappone), decisamente più interessanti delle dichiarazioni di gente che non vede al di là del suo 0,1% di voti.
Purtroppo le gare di coppa del mondo si vedono solo su satellite - talvolta sul digitale terrestre - cosicché quando arrivano i mondiali o le olimpiadi non so mai chi è in forma e chi no; spesso mi chiedo dove siano atleti che ero solito vedere, e magari sono a casa con i legamenti distrutti.
Ieri la Norvegia ha fatto il pieno, con due ori nelle gare sprint individuali a tecnica classica - Astrid Jacobsen nella prova femminile e Jens Arne Svartedal in quella maschile - e il bronzo di Eldar Rönning, dietro lo svedese Mats Larsson. Fuori dal podio l'altro svedese, il campione olimpico Björn Lind.
Marit Bjørgen, solo decima ieri, oggi ha animato la staffetta sprint di coppia a tecnica libera. Lei e la Jacobsen restano in testa a lungo: alla fine, le norvegesi si giocano la medaglia d'oro con la Germania e la Finlandia. Ed è quest'ultima, però, ad avere la meglio: Virpi Kuitunen, ieri bronzo, si riscatta con una stupenda ultima frazione, nonostante la sua compagna Riitta-Liisa Roponen avesse un po' ceduto nella precedente.
Molto più aperta è stata la staffetta maschile. Verso metà gara tutti aspettiamo l'allungo dei tedeschi, ma il forcing di Axel Teichmann e Tobias Angerer non ha successo. È sempre la Norvegia favorita, ma Tor Arne Hetland scivola in una curva in discesa e compromette tutto. Anche il Kazakhstan, ben piazzato, è messo fuori causa da una caduta.
L'Italia, fino alla penultima frazione, è a ridosso dei primi; all'ultimo scambio Renato Pasini passa per primo il testimone - virtualmente, visto che lo scambio avviene come nelle americane di ciclismo - a Cristian Zorzi. L'atleta di Someda non stacca tutti come l'anno scorso nella 4x10 km a Pragelato, ma nello sprint riesce comunque a battere, al fotofinish, il russo Vassili Rotchev. L'Italia è medaglia d'oro!
E i politici che dicono? D'Alema: "C'è una base per ripartire." In effetti la base c'è: a Vicenza.
Canzone del giorno: Leslie - Et j'attends.
Purtroppo le gare di coppa del mondo si vedono solo su satellite - talvolta sul digitale terrestre - cosicché quando arrivano i mondiali o le olimpiadi non so mai chi è in forma e chi no; spesso mi chiedo dove siano atleti che ero solito vedere, e magari sono a casa con i legamenti distrutti.
Ieri la Norvegia ha fatto il pieno, con due ori nelle gare sprint individuali a tecnica classica - Astrid Jacobsen nella prova femminile e Jens Arne Svartedal in quella maschile - e il bronzo di Eldar Rönning, dietro lo svedese Mats Larsson. Fuori dal podio l'altro svedese, il campione olimpico Björn Lind.
Marit Bjørgen, solo decima ieri, oggi ha animato la staffetta sprint di coppia a tecnica libera. Lei e la Jacobsen restano in testa a lungo: alla fine, le norvegesi si giocano la medaglia d'oro con la Germania e la Finlandia. Ed è quest'ultima, però, ad avere la meglio: Virpi Kuitunen, ieri bronzo, si riscatta con una stupenda ultima frazione, nonostante la sua compagna Riitta-Liisa Roponen avesse un po' ceduto nella precedente.
Molto più aperta è stata la staffetta maschile. Verso metà gara tutti aspettiamo l'allungo dei tedeschi, ma il forcing di Axel Teichmann e Tobias Angerer non ha successo. È sempre la Norvegia favorita, ma Tor Arne Hetland scivola in una curva in discesa e compromette tutto. Anche il Kazakhstan, ben piazzato, è messo fuori causa da una caduta.
L'Italia, fino alla penultima frazione, è a ridosso dei primi; all'ultimo scambio Renato Pasini passa per primo il testimone - virtualmente, visto che lo scambio avviene come nelle americane di ciclismo - a Cristian Zorzi. L'atleta di Someda non stacca tutti come l'anno scorso nella 4x10 km a Pragelato, ma nello sprint riesce comunque a battere, al fotofinish, il russo Vassili Rotchev. L'Italia è medaglia d'oro!
E i politici che dicono? D'Alema: "C'è una base per ripartire." In effetti la base c'è: a Vicenza.
Canzone del giorno: Leslie - Et j'attends.
giovedì 22 febbraio 2007
Nona guida
Oggi ha cominciato a seguirmi Gianluca, l'istruttore che ho avuto già durante le lezioni di teoria.
E a quanto pare devo imparare di nuovo a usare il pedale della frizione, visto che a) non tengo il tallone a terra, ma tendo ad alzare del tutto il piede; b) nella partenza, tendo a usare quasi del tutto la frizione e ad accelerare il meno possibile; c) nello scalare le marce per rallentare, non tengo il piede destro sul freno durante il cambio.
Comunque, da quello che gli aveva riferito Paola, pensava che fossi molto più teso di quanto effettivamente sono stato! Sarà perché l'ultima volta che sono uscito con mio papà ho fatto due discese all'11%?
Canzone del giorno: Robin Thicke - Everything I Can't Have.
E a quanto pare devo imparare di nuovo a usare il pedale della frizione, visto che a) non tengo il tallone a terra, ma tendo ad alzare del tutto il piede; b) nella partenza, tendo a usare quasi del tutto la frizione e ad accelerare il meno possibile; c) nello scalare le marce per rallentare, non tengo il piede destro sul freno durante il cambio.
Comunque, da quello che gli aveva riferito Paola, pensava che fossi molto più teso di quanto effettivamente sono stato! Sarà perché l'ultima volta che sono uscito con mio papà ho fatto due discese all'11%?
Canzone del giorno: Robin Thicke - Everything I Can't Have.
Sogni e realtà
Il secondo di stanotte, il primo e il terzo di ieri notte.
Mi spiace dirlo, visto su che parte del corpo mi sta il Pierferdy; ma a questo punto, tra avere nella maggioranza la "sinistra radicale" e l'UDC, scelgo la seconda opzione.
(*) Nell'episodio andato in onda ieri sera di Law & Order - il 13.19, Seer - l'arma del delitto è una sbarra di ferro a forma di bastone da passeggio, e una delle prove trovate sulla scena del crimine è l'impronta di una scarpa.
- i ragazzi della comitiva con cui ultimamente esco mi prendono in giro cantando in coro, in inglese, le frasi che sono solito dire io nei momenti di sfogo. Mi sveglio di colpo, senza fiato, e ci metto un po' per convincermi che questi sfottò, almeno da parte loro, non ci sono mai stati;
- a una bancarella, vedo dei pezzi, in legno, del popolare gioco da tavolo I coloni di Catan. Mi sorprendo perché non ne vedo da anni, e la tipa della bancarella mi dice che tanti sono incuriositi, ma nessuno conosce le regole del gioco, tantomeno lei. Io, che le conosco, mi offro di spiegarlo; non so come, mi ritrovo in una stanza a spiegare il gioco ad un gruppo piuttosto folto. C'è Piero, un amico che vedo quasi ogni settimana, e Silvia, una ragazza di FreeFans. In realtà Silvia non l'ho mai conosciuta dal vivo, e non ho presente nemmeno le foto, ma sono sicuro si tratti di lei. Silvia a un certo punto mi chiede di darle una mano a riempire la brocca d'acqua: per riempirla occorre spostare un recipiente semisferico appeso sotto il rubinetto, che è sempre aperto. Il gioco che spiego io, tuttavia, non è I coloni di Catan; vengono usati i pezzi degli scacchi, tra i quali ne spuntano due nuovi: il bastone e la scarpa (*). Ma mi sveglio prima di sapere come muovono, mannaggia!
- sono con altre persone a passeggio: si parla di politica, delle proteste per l'allargamento della base USA a Vicenza. A un certo punto sbuca un commando di soldati americani che comincia a sparare coi mitra in tutte le direzioni. La gente si ostina a non buttarsi a terra, io grido "c***o! c***o! ci stanno sparando addosso! tutti giù!" Mi rendo conto che si tratta di un sogno quando una pallottola mi colpisce in pieno petto e io non sento dolore. Alle volte, quando mi accorgo di sognare, faccio proseguire un po', ma stavolta ho troppa paura.
Mi spiace dirlo, visto su che parte del corpo mi sta il Pierferdy; ma a questo punto, tra avere nella maggioranza la "sinistra radicale" e l'UDC, scelgo la seconda opzione.
(*) Nell'episodio andato in onda ieri sera di Law & Order - il 13.19, Seer - l'arma del delitto è una sbarra di ferro a forma di bastone da passeggio, e una delle prove trovate sulla scena del crimine è l'impronta di una scarpa.
lunedì 19 febbraio 2007
Quando eravamo belli
Intitolo il post così solo perché chi ha lanciato l'idea - cioè Gds75 - l'ha intitolato così, ma nel mio caso questa non è una foto dell'unico periodo in cui ero bello: io sono sempre bello.
Canzone del giorno: David Bowie - Space Oddity.
Canzone del giorno: David Bowie - Space Oddity.
domenica 18 febbraio 2007
Slalom
Ad aprire l'ultima gara individuale femminile dei mondiali di Åre è Ana Jelusic, chiamata al difficile compito di mantenere in Croazia il titolo dello slalom, in assenza della ben più blasonata Janica Kostelic - è lei la vincitrice di Bormio 2005, al contrario di ciò che recitava la didascalia alla mega-foto della sua giovane connazionale, sui quotidiani E Polis di ieri - in anno sabbatico.
Vedendo Anja Pärson sopravanzarla subito di 0,55", considerato che la svedese tra i pali stretti non ha affatto brillato in questa stagione, mi dico ok, un'altra gara noiosa. Sarka Zahrobska, che subito dopo fa segnare il miglior tempo, non mi convince tanto; e soprattutto Marlies Schild, la favorita n. 1, che si piazza alle spalle di Anja.
Anche le sorprese sembrano essere off-limits oggi: nelle prime porte mi entusiasma Maria Pietilae-Holmner, ma pasticcia quasi subito dopo; e così l'altra atleta di casa, l'elegante Anna Ottosson.
Nella seconda manche, non mi resta così che tifare per Resi Stiegler - non può non essermi simpatica una che fino a qualche tempo fa gareggiava con le orecchie di gatto sul casco; ma la davo un po' per dispersa, se così si può dire di una ventunenne - prima che scendano le grandi.
Marlies Schild si piazza in testa ed è medaglia sicura. Ce la farà Anja? No! Per 0,05" no! E dai, per un oro che non vince! Tocca a Sarka Zahrobska. Per tutta la sua discesa non faccio che aspettare il momento in cui gli sci la faranno decollare all'uscita di una curva... e invece no, tutto perfetto! La Repubblica Ceca conquista così la sua (credo) prima medaglia d'oro nello sci alpino.
Ad Ana Jelusic, quarta, rimane la consolazione del miglior tempo della 2ª manche.
La gara degli uomini propone tutt'altro scenario. È a dir poco un'ecatombe: Jens Byggmark - l'idolo di casa nonché lo slalomista più in forma del momento - Ted Ligety, Thomas Grandi, Giorgio Rocca, Marc Berthod, Daniel Albrecht, Bode Miller (sì, vabbè)... tutti fuori nella prima manche. L'unico che sembra non avere alcuna difficoltà è Mario Matt: dal secondo al decimo c'è meno di mezzo secondo, ma il vantaggio che la medaglia d'oro di Sankt Anton ha su colui che lo segue - il tedesco Felix Neureuther - è di 1,14". Ma non penso sarà una seconda manche noiosa: ricordate Pernilla Wiberg nell'unica gara di coppa del mondo vinta dalla sua amica Kristina Andersson?
La situazione creatasi permette, nella seconda manche, di trovare i nomi che non t'aspetti: a partire da Cristian Javier Simari Birkner - l'argentino la cui unica possibilità di avere un pettorale un po' più basso del solito è essere a olimpiadi o mondiali, dove tanti austriaci, svizzeri e norvegesi sono costretti a seguire la gara dal parterre. E scopro che Kilian Albrecht, in rotta con la sua federazione, ora batte bandiera bulgara; analogamente lo svizzero Urs Imboden è ora moldavo. La storia dello sport è piena di vicende come queste: un'altra austriaca che mi viene in mente è Elfi Eder, la slalomista che nella stagione 1995/96 vinse a Vail, Sankt Anton e Semmering, conquistando anche la coppa di specialità; successivamente, pretendendo di allenarsi da sola, fu estromessa dalla squadra, e dopo qualche anno ce la ritrovammo a difendere i colori di Grenada.
Poi, un'altra bella sorpresa: Hans-Petter Buraas, il norvegese campione olimpico di Nagano, nove anni fa. Un bruttissimo incidente, gli sci che si accorciano giusto quella stagione: speravo non fosse solo una meteora. Non che l'ottavo posto di ieri l'abbia riportato in vetta, ma rimane un grande.
Scende Manfred Moelgg, sesto nella prima manche: è primo, e con un enorme vantaggio. Jean-Baptiste Grange finisce dietro: si comincia a sognare un podio azzurro. Anche Manfred Pranger e soprattutto Benjamin Raich non riescono a superarlo: il bronzo è sicuro. Felix Neureuther esce dopo poche porte... sembra di rivedere il Tomba di Lillehammer.
Con quest'ultimo, a dire il vero, gli italiani - non io, che non l'ho mai potuto vedere - avevano sperato per tutta la discesa di Stangassinger, che di 1,84" di vantaggio che aveva alla fine mantenne solo 0,15": ma con Mario Matt si capisce subito che non c'è storia. E per quanto io potessi essere felice della vittoria di un italiano, credo di esserlo di più per Mario - stavo per dire SuperMario, ma quello era Reiter! Perché, dopo l'infortunio, mi dispiaceva tanto vederlo arrancare; ha fatto tanti sacrifici, e questo oro è tutto meritato.
Canzone del giorno: System Of A Down - Chop Suey!
Vedendo Anja Pärson sopravanzarla subito di 0,55", considerato che la svedese tra i pali stretti non ha affatto brillato in questa stagione, mi dico ok, un'altra gara noiosa. Sarka Zahrobska, che subito dopo fa segnare il miglior tempo, non mi convince tanto; e soprattutto Marlies Schild, la favorita n. 1, che si piazza alle spalle di Anja.
Anche le sorprese sembrano essere off-limits oggi: nelle prime porte mi entusiasma Maria Pietilae-Holmner, ma pasticcia quasi subito dopo; e così l'altra atleta di casa, l'elegante Anna Ottosson.
Nella seconda manche, non mi resta così che tifare per Resi Stiegler - non può non essermi simpatica una che fino a qualche tempo fa gareggiava con le orecchie di gatto sul casco; ma la davo un po' per dispersa, se così si può dire di una ventunenne - prima che scendano le grandi.
Marlies Schild si piazza in testa ed è medaglia sicura. Ce la farà Anja? No! Per 0,05" no! E dai, per un oro che non vince! Tocca a Sarka Zahrobska. Per tutta la sua discesa non faccio che aspettare il momento in cui gli sci la faranno decollare all'uscita di una curva... e invece no, tutto perfetto! La Repubblica Ceca conquista così la sua (credo) prima medaglia d'oro nello sci alpino.
Ad Ana Jelusic, quarta, rimane la consolazione del miglior tempo della 2ª manche.
La gara degli uomini propone tutt'altro scenario. È a dir poco un'ecatombe: Jens Byggmark - l'idolo di casa nonché lo slalomista più in forma del momento - Ted Ligety, Thomas Grandi, Giorgio Rocca, Marc Berthod, Daniel Albrecht, Bode Miller (sì, vabbè)... tutti fuori nella prima manche. L'unico che sembra non avere alcuna difficoltà è Mario Matt: dal secondo al decimo c'è meno di mezzo secondo, ma il vantaggio che la medaglia d'oro di Sankt Anton ha su colui che lo segue - il tedesco Felix Neureuther - è di 1,14". Ma non penso sarà una seconda manche noiosa: ricordate Pernilla Wiberg nell'unica gara di coppa del mondo vinta dalla sua amica Kristina Andersson?
La situazione creatasi permette, nella seconda manche, di trovare i nomi che non t'aspetti: a partire da Cristian Javier Simari Birkner - l'argentino la cui unica possibilità di avere un pettorale un po' più basso del solito è essere a olimpiadi o mondiali, dove tanti austriaci, svizzeri e norvegesi sono costretti a seguire la gara dal parterre. E scopro che Kilian Albrecht, in rotta con la sua federazione, ora batte bandiera bulgara; analogamente lo svizzero Urs Imboden è ora moldavo. La storia dello sport è piena di vicende come queste: un'altra austriaca che mi viene in mente è Elfi Eder, la slalomista che nella stagione 1995/96 vinse a Vail, Sankt Anton e Semmering, conquistando anche la coppa di specialità; successivamente, pretendendo di allenarsi da sola, fu estromessa dalla squadra, e dopo qualche anno ce la ritrovammo a difendere i colori di Grenada.
Poi, un'altra bella sorpresa: Hans-Petter Buraas, il norvegese campione olimpico di Nagano, nove anni fa. Un bruttissimo incidente, gli sci che si accorciano giusto quella stagione: speravo non fosse solo una meteora. Non che l'ottavo posto di ieri l'abbia riportato in vetta, ma rimane un grande.
Scende Manfred Moelgg, sesto nella prima manche: è primo, e con un enorme vantaggio. Jean-Baptiste Grange finisce dietro: si comincia a sognare un podio azzurro. Anche Manfred Pranger e soprattutto Benjamin Raich non riescono a superarlo: il bronzo è sicuro. Felix Neureuther esce dopo poche porte... sembra di rivedere il Tomba di Lillehammer.
Con quest'ultimo, a dire il vero, gli italiani - non io, che non l'ho mai potuto vedere - avevano sperato per tutta la discesa di Stangassinger, che di 1,84" di vantaggio che aveva alla fine mantenne solo 0,15": ma con Mario Matt si capisce subito che non c'è storia. E per quanto io potessi essere felice della vittoria di un italiano, credo di esserlo di più per Mario - stavo per dire SuperMario, ma quello era Reiter! Perché, dopo l'infortunio, mi dispiaceva tanto vederlo arrancare; ha fatto tanti sacrifici, e questo oro è tutto meritato.
Canzone del giorno: System Of A Down - Chop Suey!
giovedì 15 febbraio 2007
Scenette sanvalentiniane
Alla fine non rimango a casa tutto il giorno: nel pomeriggio, con i miei coinquilini, vado a fare la spesa per la prossima settimana, e al centro commerciale do un'occhiata anche ai negozi di abbigliamento. Nel primo in cui entro, all'ingresso ci sono degli scatoloni pieni di peluche con cuoricini e quant'altro: io, dirigendomi verso il reparto uomo, ai summenzionati peluche faccio il gesto di vade retro. Tiro dritto, ma il mio compagno mi riferisce che la commessa mi ha guardato malissimo! Ma poteva proporsi lei come esorcista, no?
Altro negozio: lì c'è una maglia che mi piace (*), la compro. Mentre attendo scontrino e resto, un signore piuttosto anziano, dietro di me, comincia a scherzare con la commessa, che successivamente mi guarda come dire che vogliamo farci? Io osservo "ma è San Valentino, oggi si può!" per poi aggiungere "ma la mia festa è domani!"
"Eh, anche la mia!" risponde la ragazza. In quel momento lei era occupata, c'era coda: che dite, ci torno?
Ore 10.30pm: mentre sono al telefono con Eloisa sulla stradina accanto a casa mia - dentro casa il cellulare prende malissimo - passa una coppietta, e lei non solo ha il fisico da modella, ma è pure vestita da modella; io sono senza museruola, Eloisa mi dice "non azzannare, canta la Ievan Polkka!" ... e io la canto davvero.
La tipa cos'avrà pensato, visto che sicuramente mi ha sentito? Non me ne frega niente: è fidanzata, che vuole da me?
Canzone del giorno: Kasabian - Shoot The Runner.
(*) La maglia è di color verde militare, con il colletto tipo polo e i bottoni che arrivano più o meno all'altezza del diaframma: maglietta aderente sotto o ceretta al torace? XD
Altro negozio: lì c'è una maglia che mi piace (*), la compro. Mentre attendo scontrino e resto, un signore piuttosto anziano, dietro di me, comincia a scherzare con la commessa, che successivamente mi guarda come dire che vogliamo farci? Io osservo "ma è San Valentino, oggi si può!" per poi aggiungere "ma la mia festa è domani!"
"Eh, anche la mia!" risponde la ragazza. In quel momento lei era occupata, c'era coda: che dite, ci torno?
Ore 10.30pm: mentre sono al telefono con Eloisa sulla stradina accanto a casa mia - dentro casa il cellulare prende malissimo - passa una coppietta, e lei non solo ha il fisico da modella, ma è pure vestita da modella; io sono senza museruola, Eloisa mi dice "non azzannare, canta la Ievan Polkka!" ... e io la canto davvero.
La tipa cos'avrà pensato, visto che sicuramente mi ha sentito? Non me ne frega niente: è fidanzata, che vuole da me?
Canzone del giorno: Kasabian - Shoot The Runner.
(*) La maglia è di color verde militare, con il colletto tipo polo e i bottoni che arrivano più o meno all'altezza del diaframma: maglietta aderente sotto o ceretta al torace? XD
mercoledì 14 febbraio 2007
Promemoria per oggi
- Non accendere la radio, a meno che non sia Radio 24 - e non ci sia in onda il programma di Chiara Gamberale e Carlo Guarino, Trovati un bravo ragazzo - o Radio Sherwood;
- non accendere il televisore, se non per vedere il gigante di Åre (ormai è passato, ma prima non riuscivo a inviare, ndr) o Law & Order - ultimamente mi sto sentendo molto Lennie Briscoe, LOL;
- aprire Google solo a partire dalla pagina brandizzata Mozilla Firefox, così da non vedere il logo speciale per S. Valentino;
- non passare vicino a musei, locali... dove oggi c'è lo sconto speciale per le coppie - ora che ci sono pure i Dico, per i single non c'è pietà; ma posso stipulare un Dico con la mia coccinella di compagnia?
- uscendo, indossare la museruola per evitare di azzannare qualunque coppietta capiti nel campo visivo - in altri termini, restare a casa a studiare relatività, visto che sono pure indietro abbestia;
- ricordarsi che, come dice David Gray, ci sarà un nuovo giorno a mezzanotte.
martedì 13 febbraio 2007
Ottava guida
Esorcismo completato. A parte una serie di incroci stretti dove non sapevo più dove mettere i piedi, direi che stavolta è andata bene. Le inversioni, a Vittorio Veneto - anzi ad Anzano e Cappella Maggiore - le ho provate su strade strette; a meno che non ci siano automobili in arrivo - e in pressing - non dovrebbero essere una difficoltà insuperabile. Con i parcheggi c'è ancora da lavorare, ma riuscirò anche lì. Mica vorrò fare brutta figura quando accompagnerò 'na bea tosa, vero?
(Dopo aver festeggiato a dovere S. Faustino.)
Canzone del giorno: The Fratellis - For The Girl.
(Dopo aver festeggiato a dovere S. Faustino.)
Canzone del giorno: The Fratellis - For The Girl.
lunedì 12 febbraio 2007
Discesa libera
Le gare maschili ad Åre si stanno dimostrando molto più interessanti di quelle femminili. Mi è dispiaciuto un po' oggi per Marco Buechel, che era stato il migliore nell'ultima prova cronometrata e che oggi un errore l'ha messo fuori gara. Grande Patrik Jaerbyn invece, sul podio a 38 anni. E avrei di gran lunga preferito lui sul gradino più alto: con tutto il rispetto, 'sta Anja Paerson ha rotto i maroni.
domenica 11 febbraio 2007
Esorcismo
Un rito di esorcismo è stata l'uscita in auto stamattina.
Ad un incrocio simile a quello in cui ho strisciato la fiancata - ma molto meno trafficato - ho avuto molto più che un attimo di indecisione, forse perché con la 307 dell'autoscuola posso avanzare anche solo sfrizionando, mentre con l'auto di mio papà devo premere un po' l'acceleratore, e ho sempre il timore di partire troppo veloce!
Comunque oggi non ci sono stati problemi di sorta. E sulla statale sono molto più tranquillo che sulle strade di paese.
Canzone del giorno: Snow Patrol - Spitting Games.
Ad un incrocio simile a quello in cui ho strisciato la fiancata - ma molto meno trafficato - ho avuto molto più che un attimo di indecisione, forse perché con la 307 dell'autoscuola posso avanzare anche solo sfrizionando, mentre con l'auto di mio papà devo premere un po' l'acceleratore, e ho sempre il timore di partire troppo veloce!
Comunque oggi non ci sono stati problemi di sorta. E sulla statale sono molto più tranquillo che sulle strade di paese.
Canzone del giorno: Snow Patrol - Spitting Games.
Diventare come l'ingegner Massimo Brozzi è il sogno di ogni uomo. Lui, infatti, è talmente figo che, saputo che Sonia, la ragazza con cui deve fare finta di essere fidanzato, nella realtà già è ammanicata con un suo omonimo, con il sorrisetto da ebete biascicò "ma allora è facile!"
Ciò nonostante, pare che Massimo piaccia a Guendalina, la venticinquenne con più lifting di Michael Jackson e Marina Ripa di Meana messi insieme. Ma avrà mai fatto la pipì addosso a una donna?
Canzone del giorno: The Strokes - What Ever Happened?
Ciò nonostante, pare che Massimo piaccia a Guendalina, la venticinquenne con più lifting di Michael Jackson e Marina Ripa di Meana messi insieme. Ma avrà mai fatto la pipì addosso a una donna?
Canzone del giorno: The Strokes - What Ever Happened?
venerdì 9 febbraio 2007
Errore e correzione
Ok, dietrofront. Continuerò a guidare. È bene che sappiate questa cosa di me: mi butto giù come niente, ma è difficile che troviate un Marco che si arrende sul serio.
Prima (e ultima) strisciata
Ora che ho strisciato una fiancata, ed è stata tutta colpa mia, perché ho mancato una precedenza - ero a uno stop, avevo uno dietro che mi era rimasto incollato per almeno 500 m e mi stava mettendo ansia, l'autobus ha cominciato a svoltare, da destra, nella strada dove mi trovavo io, così ho cominciato la svolta, solo che ho impiegato più tempo del previsto e da sinistra chi stava sulla strada principale mi stava per venire addosso, così mi è venuto panico e mi sono buttato a destra, strisciando sul muro - vi do ragione, ragazzi: sono un secchione, quindi un buono a nulla nelle cose pratiche, in particolare in automobile. Non voglio più saperne di guidare: avete vinto.
giovedì 8 febbraio 2007
Daniel Albrecht
Oggi ai mondiali di Åre si è disputata la supercombinata maschile. Che poi non capisco perché la chiamino così, visto che la combinata - così si chiamava fino a due stagioni fa - aveva già cambiato regolamento, per quanto fino a due stagioni fa avesse sempre avuto due manches di slalom.
Di Albrecht, prima, conoscevo Kilian: slalomista austriaco, nato lo stesso giorno di mia mamma - ma qualche anno dopo - quarto nello slalom olimpico di Salt Lake City (considerando la squalifica di Alain Baxter, che era giunto terzo). E Brigitte, fondista svizzera, bronzo con la sua squadra nella staffetta 4x5 km della medesima olimpiade.
Questo Daniel non so se sia parente di quest'ultima - essendo svizzero anche lui, non credo che lo sia del primo - ma sono due-tre stagioni che si mette in mostra, e sono contento che oggi ce l'abbia fatta. Sempre in combinata, a Torino anche lui si era preso un legno: il terzo posto, per pochi centesimi, gliel'aveva soffiato Rainer Schönfelder. Però Daniel il legno se lo prese da giovane, Kilian era già a fine carriera - gareggia ancora, ma quest'anno non si è ancora qualificato per una seconda manche.
Alle spalle di Albrecht, la medaglia d'oro di Bormio (e di Torino) Benjamin Raich e l'altro svizzero Marc Berthod.
Canzone del giorno: Kasabian - Club Foot.
Di Albrecht, prima, conoscevo Kilian: slalomista austriaco, nato lo stesso giorno di mia mamma - ma qualche anno dopo - quarto nello slalom olimpico di Salt Lake City (considerando la squalifica di Alain Baxter, che era giunto terzo). E Brigitte, fondista svizzera, bronzo con la sua squadra nella staffetta 4x5 km della medesima olimpiade.
Questo Daniel non so se sia parente di quest'ultima - essendo svizzero anche lui, non credo che lo sia del primo - ma sono due-tre stagioni che si mette in mostra, e sono contento che oggi ce l'abbia fatta. Sempre in combinata, a Torino anche lui si era preso un legno: il terzo posto, per pochi centesimi, gliel'aveva soffiato Rainer Schönfelder. Però Daniel il legno se lo prese da giovane, Kilian era già a fine carriera - gareggia ancora, ma quest'anno non si è ancora qualificato per una seconda manche.
Alle spalle di Albrecht, la medaglia d'oro di Bormio (e di Torino) Benjamin Raich e l'altro svizzero Marc Berthod.
Canzone del giorno: Kasabian - Club Foot.
mercoledì 7 febbraio 2007
Settima guida
Oggi ho fatto il tassista xD
Prima abbiamo accompagnato un'altra allieva - di cui non conosco il nome; probabilmente straniera - a casa sua, poi siamo andati alla sede della motorizzazione, in zona industriale, per caricare Martina, la mia compagna che mi aveva fatto flashare alla prima lezione di teoria, che oggi aveva l'esame. Nonostante lei sia fidanzata, un altro buon motivo per impegnarmi ad essere rilassato, anche perché nello specchietto notavo che mi guardava con aria un po' tesa: difatti, due minuti dopo, panico all'incrocio con la rampa d'immissione in tangenziale! (È successo solo due volte, comunque, stamattina.)
La prossima volta devo assolutamente impormi di mantenere sempre il controllo, anche perché la mia reazione è di stringere fortissimo il volante, col risultato che Paola non riesce a correggermi!
Commenti di Martina al ritorno in autoscuola: prima "Adesso puoi guidare anche un treno!" e poi "adesso posso anche morire!"
Canzone del giorno: The Connells - '74/'75.
Prima abbiamo accompagnato un'altra allieva - di cui non conosco il nome; probabilmente straniera - a casa sua, poi siamo andati alla sede della motorizzazione, in zona industriale, per caricare Martina, la mia compagna che mi aveva fatto flashare alla prima lezione di teoria, che oggi aveva l'esame. Nonostante lei sia fidanzata, un altro buon motivo per impegnarmi ad essere rilassato, anche perché nello specchietto notavo che mi guardava con aria un po' tesa: difatti, due minuti dopo, panico all'incrocio con la rampa d'immissione in tangenziale! (È successo solo due volte, comunque, stamattina.)
La prossima volta devo assolutamente impormi di mantenere sempre il controllo, anche perché la mia reazione è di stringere fortissimo il volante, col risultato che Paola non riesce a correggermi!
Commenti di Martina al ritorno in autoscuola: prima "Adesso puoi guidare anche un treno!" e poi "adesso posso anche morire!"
Canzone del giorno: The Connells - '74/'75.
martedì 6 febbraio 2007
Patrick Staudacher
Dopo tre rinvii, cominciare i mondiali con un sorprendente oro direi che non è male!
Anche se, dopo l'ottavo posto a Hinterstoder e il quinto posto nella discesa di Bormio, mi aspettavo l'exploit del carabiniere di Vipiteno, anche se il più atteso era Peter Fill, che nel medesimo super-G di Hinterstoder era stato battuto solo da Bode Miller.
Non nascondo la mia antipatia per colui che usciva dal cancelletto con il titolo da difendere, oggi solo ventiquattresimo... così impari a stare alzato per guardare il Superbowl, ghgh!
Non per fare il guastafeste, ma spero solo che Staudacher non faccia la stessa fine di Daniela Ceccarelli.
Canzone del giorno: Paolo Nutini - Rewind.
Anche se, dopo l'ottavo posto a Hinterstoder e il quinto posto nella discesa di Bormio, mi aspettavo l'exploit del carabiniere di Vipiteno, anche se il più atteso era Peter Fill, che nel medesimo super-G di Hinterstoder era stato battuto solo da Bode Miller.
Non nascondo la mia antipatia per colui che usciva dal cancelletto con il titolo da difendere, oggi solo ventiquattresimo... così impari a stare alzato per guardare il Superbowl, ghgh!
Non per fare il guastafeste, ma spero solo che Staudacher non faccia la stessa fine di Daniela Ceccarelli.
Canzone del giorno: Paolo Nutini - Rewind.
lunedì 5 febbraio 2007
Sesta guida
Decisamente meglio dell'ultima volta!
Paola mi ha detto che se solo fossi più rilassato con le braccia si parlerebbe già di esame... il punto è che, se prima di girare mi ricordo di dover stare sciolto, la svolta mi viene perfetta, altrimenti Paola non riesce, eventualmente, nemmeno a correggermi perché stringo il volante troppo forte!
Oggi abbiamo fatto qualche incrocio difficile, e cominciato con le inversioni di marcia e i parcheggi.
E di ripartenze, stavolta, ne ho fallita una sola, ed era nelle prime centinaia di metri: non la contiamo, dai... ihih!
Canzone del giorno: Black Eyed Peas - Don't Lie.
Paola mi ha detto che se solo fossi più rilassato con le braccia si parlerebbe già di esame... il punto è che, se prima di girare mi ricordo di dover stare sciolto, la svolta mi viene perfetta, altrimenti Paola non riesce, eventualmente, nemmeno a correggermi perché stringo il volante troppo forte!
Oggi abbiamo fatto qualche incrocio difficile, e cominciato con le inversioni di marcia e i parcheggi.
E di ripartenze, stavolta, ne ho fallita una sola, ed era nelle prime centinaia di metri: non la contiamo, dai... ihih!
Canzone del giorno: Black Eyed Peas - Don't Lie.
domenica 4 febbraio 2007
Primule
Chi è andato a Messa, oggi, ha trovato fuori dalla chiesa le primule che ogni anno vengono vendute in occasione della giornata per la vita, giunta alla 29ª edizione. Nel caso di Vittorio Veneto, le offerte sono devolute alla Mater Dei, casa di accoglienza per ragazze madri.
Comprando quella che ora campeggia sul mio balcone, non poteva non venirmi in mente un aneddoto di qualche mese fa.
L'Azione, il settimanale diocesano per cui saltuariamente collaboro, aveva organizzato un pranzo cui erano invitati redattori, collaboratori e responsabili della diffusione.
In quell'occasione furono consegnati dei riconoscimenti agli autori del migliore articolo e della migliore foto; al termine della cerimonia, la presentatrice ringraziò pubblicamente un floricoltore della zona che aveva donato le piantine con cui la sala era stata addobbata.
Guardandole, con mio papà commentai: "un dono di immenso valore... manco le primule del movimento per la vita sono tanto brutte!" e i miei vicini sicuramente mi sentirono, tra cui una mia amica di scuola che era seduta di fronte a me.
Due minuti dopo, mentre erano serviti gli antipasti, scoprii che quella ragazza era la figlia del floricoltore!
Nella pausa tra il primo e il secondo me la filai: la situazione era troppo imbarazzante; nessuno mi parlava - anche perché pochi mi conoscevano di persona - erano tutti ipnotizzati dai racconti di Mario Sanson, e come non bastasse mi ignorava anche una persona a cui mi ero molto affezionato, ma che mi aveva rifiutato l'amicizia perché "non aveva tempo di coltivarle tutte."
Appena tornato a casa, non avendo il suo numero, mandai una e-mail a Erica - così si chiama la mia (ex?) amica - per scusarmi della gaffe.
Non mi ha mai risposto. E a questo punto, di conseguenza, correggo quanto allora avevo detto: i fiori di suo padre facevano pietà, al contrario le primule del Movimento per la vita sono belle; ancora più belle le rende l'essere vendute per una giusta causa.
Con un bacio in fronte ai miei cucciolotti di foodstock.
Canzone del giorno: Badly Drawn Boy - Four Leaf Clover.
Comprando quella che ora campeggia sul mio balcone, non poteva non venirmi in mente un aneddoto di qualche mese fa.
L'Azione, il settimanale diocesano per cui saltuariamente collaboro, aveva organizzato un pranzo cui erano invitati redattori, collaboratori e responsabili della diffusione.
In quell'occasione furono consegnati dei riconoscimenti agli autori del migliore articolo e della migliore foto; al termine della cerimonia, la presentatrice ringraziò pubblicamente un floricoltore della zona che aveva donato le piantine con cui la sala era stata addobbata.
Guardandole, con mio papà commentai: "un dono di immenso valore... manco le primule del movimento per la vita sono tanto brutte!" e i miei vicini sicuramente mi sentirono, tra cui una mia amica di scuola che era seduta di fronte a me.
Due minuti dopo, mentre erano serviti gli antipasti, scoprii che quella ragazza era la figlia del floricoltore!
Nella pausa tra il primo e il secondo me la filai: la situazione era troppo imbarazzante; nessuno mi parlava - anche perché pochi mi conoscevano di persona - erano tutti ipnotizzati dai racconti di Mario Sanson, e come non bastasse mi ignorava anche una persona a cui mi ero molto affezionato, ma che mi aveva rifiutato l'amicizia perché "non aveva tempo di coltivarle tutte."
Appena tornato a casa, non avendo il suo numero, mandai una e-mail a Erica - così si chiama la mia (ex?) amica - per scusarmi della gaffe.
Non mi ha mai risposto. E a questo punto, di conseguenza, correggo quanto allora avevo detto: i fiori di suo padre facevano pietà, al contrario le primule del Movimento per la vita sono belle; ancora più belle le rende l'essere vendute per una giusta causa.
Con un bacio in fronte ai miei cucciolotti di foodstock.
Canzone del giorno: Badly Drawn Boy - Four Leaf Clover.
venerdì 2 febbraio 2007
Ottetto in mi bemolle maggiore
Prima del ciclismo, un'altra delle mie fissazioni di adolescente era la musica classica (*) : in prima media, il prof di educazione musicale - impossibile dimenticare il nome: Vendramino Vendrame - ci fece sentire l'ouverture del Barbiere di Siviglia, e fu colpo di fulmine.
Da quel giorno cominciai a spulciare tutta la collezione di 33 giri dei miei, e appuntamento fisso, fintanto che ci fu, era Stereodueclassic, in onda a ora di cena su Raistereo2: tra le altre cose, mi piaceva così tanto la sigla che scrissi alla redazione del programma per sapere il titolo, e una sera a casa squillò il telefono: "Pronto, è la Rai: c'è Marco?" Mi aveva chiamato il presentatore in persona, Lorenzo Macrì, per dirmi che si trattava della prima sinfonia di William Boyce!
Complici questo e altri simili episodi, ma soprattutto la mia indomita curiosità e la mia innata ostilità ai "grandi nomi" , quando arrivava il compleanno, o Natale, o l'onomastico... e mi facevo regalare un cd, spesso e volentieri si trattava di un autore "minore" : ne scoprii a decine in questo modo, specie dei periodi barocco e classico - avessi studiato musica, molto probabilmente avrei scelto il clavicembalo - non mi avrebbero mai preso troppo, al contrario, i romantici e soprattutto l'opera lirica, oggetto del mio più cattivo sarcasmo!
Oggi non ascolto più tanta musica classica come allora, e ogni tanto la memoria fa cilecca, ma quando durante un film in costume riconosco un brano, la soddisfazione è la stessa di allora e chi è al cinema con me se ne accorge subito! Tanto per citarne uno: il Rondeau dalla suite Abdelazer di Henry Purcell, una delle danze dell'ultimo Orgoglio e pregiudizio - nonché il tema che Benjamin Britten ha sviluppato per la sua Guida del giovane all'orchestra.
L'ultimo disco l'ho comprato la settimana scorsa, ed è uno di quelli che mi hanno dato più soddisfazioni.
Dev'essere dodici anni fa che registrai uno dei programmi di musica classica che, ancora oggi, vengono quotidianamente trasmessi da Radiotre. Un brano mi piacque tanto, ma avevo fatto partire in ritardo il registratore e mi ero perso le prime battute; come se non bastasse, al termine, quando lo speaker ripeté titolo e autore, afferrai il primo ma non il secondo - e avevo fermato la cassetta.
Allora Internet non sapevo manco cosa fosse, e non pensai nemmeno di chiedere a qualche mio amico appassionato: conoscevo più compositori io di studenti di conservatorio, fate voi. Quello per me sarebbe stato l'ottetto in mi bemolle maggiore e basta: anonimo.
Nel 2003, quando anch'io sarei stato armato di modem, stavo riordinando le mie cassette e mi ricapitò quella con l'ottetto: così, come dire "facciamo una prova," digitai su Google octet E flat major. In fondo di trii ce ne sono tanti, di quartetti pure, ma gli ottetti non saranno così numerosi, no?
Scorrendo i risultati della ricerca esclusi a priori i musicisti famosi o quelli che comunque io conoscevo bene: fosse stato uno di loro, avrei riconosciuto il nome fin dall'inizio; a un certo punto lessi di un certo Johann Nepomuk Hummel.
A quel tempo il sito http://www.classicalarchives.com non richiedeva alcuna registrazione: in quell'immensa collezione c'era anche il midi dell'Ottetto-Partita in mi bemolle maggiore del compositore di Preßburg e SIIIII!!!! è proprio quello!!!
Avrei impiegato altri tre anni e mezzo prima di decidermi a ordinare l'unico cd che, almeno per quanto ne so, contiene questo pezzo - allora non sapevo che esistessero le carte di credito prepagate - ma meglio tardi che mai, no?
(*) Di fatto, la passione per il ciclismo sarebbe esplosa a distanza di quattro anni, in seconda liceo, sulla spinta della mia ignoranza in fatto di "argomenti giovanili" .
Da quel giorno cominciai a spulciare tutta la collezione di 33 giri dei miei, e appuntamento fisso, fintanto che ci fu, era Stereodueclassic, in onda a ora di cena su Raistereo2: tra le altre cose, mi piaceva così tanto la sigla che scrissi alla redazione del programma per sapere il titolo, e una sera a casa squillò il telefono: "Pronto, è la Rai: c'è Marco?" Mi aveva chiamato il presentatore in persona, Lorenzo Macrì, per dirmi che si trattava della prima sinfonia di William Boyce!
Complici questo e altri simili episodi, ma soprattutto la mia indomita curiosità e la mia innata ostilità ai "grandi nomi" , quando arrivava il compleanno, o Natale, o l'onomastico... e mi facevo regalare un cd, spesso e volentieri si trattava di un autore "minore" : ne scoprii a decine in questo modo, specie dei periodi barocco e classico - avessi studiato musica, molto probabilmente avrei scelto il clavicembalo - non mi avrebbero mai preso troppo, al contrario, i romantici e soprattutto l'opera lirica, oggetto del mio più cattivo sarcasmo!
Oggi non ascolto più tanta musica classica come allora, e ogni tanto la memoria fa cilecca, ma quando durante un film in costume riconosco un brano, la soddisfazione è la stessa di allora e chi è al cinema con me se ne accorge subito! Tanto per citarne uno: il Rondeau dalla suite Abdelazer di Henry Purcell, una delle danze dell'ultimo Orgoglio e pregiudizio - nonché il tema che Benjamin Britten ha sviluppato per la sua Guida del giovane all'orchestra.
L'ultimo disco l'ho comprato la settimana scorsa, ed è uno di quelli che mi hanno dato più soddisfazioni.
Dev'essere dodici anni fa che registrai uno dei programmi di musica classica che, ancora oggi, vengono quotidianamente trasmessi da Radiotre. Un brano mi piacque tanto, ma avevo fatto partire in ritardo il registratore e mi ero perso le prime battute; come se non bastasse, al termine, quando lo speaker ripeté titolo e autore, afferrai il primo ma non il secondo - e avevo fermato la cassetta.
Allora Internet non sapevo manco cosa fosse, e non pensai nemmeno di chiedere a qualche mio amico appassionato: conoscevo più compositori io di studenti di conservatorio, fate voi. Quello per me sarebbe stato l'ottetto in mi bemolle maggiore e basta: anonimo.
Nel 2003, quando anch'io sarei stato armato di modem, stavo riordinando le mie cassette e mi ricapitò quella con l'ottetto: così, come dire "facciamo una prova," digitai su Google octet E flat major. In fondo di trii ce ne sono tanti, di quartetti pure, ma gli ottetti non saranno così numerosi, no?
Scorrendo i risultati della ricerca esclusi a priori i musicisti famosi o quelli che comunque io conoscevo bene: fosse stato uno di loro, avrei riconosciuto il nome fin dall'inizio; a un certo punto lessi di un certo Johann Nepomuk Hummel.
A quel tempo il sito http://www.classicalarchives.com non richiedeva alcuna registrazione: in quell'immensa collezione c'era anche il midi dell'Ottetto-Partita in mi bemolle maggiore del compositore di Preßburg e SIIIII!!!! è proprio quello!!!
Avrei impiegato altri tre anni e mezzo prima di decidermi a ordinare l'unico cd che, almeno per quanto ne so, contiene questo pezzo - allora non sapevo che esistessero le carte di credito prepagate - ma meglio tardi che mai, no?
(*) Di fatto, la passione per il ciclismo sarebbe esplosa a distanza di quattro anni, in seconda liceo, sulla spinta della mia ignoranza in fatto di "argomenti giovanili" .
Coccinella
Si era infilata nella stampante ieri sera, poi si era resa conto che lì dentro non c'era niente per lei e ne era uscita.
Stamattina me la ritrovo su un foglio appena stampato: ma allora è un vizio?
Stamattina me la ritrovo su un foglio appena stampato: ma allora è un vizio?
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