Otto anni fa, sentendo alla radio Sabbia bagnata, e ricordando Bambini, avessi avuto il blog avrei scritto: qualcuno salvi Paola Turci da Carmen Consoli.
Oggi, guardando i video del No Cav Day di martedì scorso a Piazza Navona, e ricordando la prima "stagione dei movimenti" , avendo il blog, scrivo: qualcuno salvi Marco Travaglio da Beppe Grillo.
Giusto per essere chiari: chi scrive non è un berlusconiano. E nemmeno un dalemiano, o un lettore del Riformista. Anzi, è uno che di libri di Marco Travaglio ne ha letti che metà basta. Che non si perdeva mai la rubrica Bananas sull'Unità. Che ancora adesso legge volentieri il suo blog - Voglio scendere, con Peter Gomez e Pino Corrias. Ma che disapprova l'atteggiamento che tiene da un paio d'anni a questa parte.
La sopra citata stagione dei girotondi - lanciata di prepotenza dallo storico intervento di Nanni Moretti ("Con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai!"), proprio a Piazza Navona, il 2 febbraio 2002 - seguita dalle battaglie contro la censura in Rai, l'assalto al Corriere, le leggi vergogna, è stato indubbiamente un momento di grande vivacità. Con tanta partecipazione, l'affermazione di ideali di giustizia, di democrazia, di libertà d'informazione. Non senza un po' di tafazzismo, il quale tuttavia voleva essere una scrollata ad una sinistra evanescente.
Oggi lo scenario è completamente diverso. Mi fossi trovato a Roma martedì, non sarei sceso in piazza: sapevo che l'esito sarebbe stato quello che è stato.
Quelle persone che, qualche anno fa, ci facevano sentire di non essere soli, né loro mancava un certo ottimismo, ora sono incattivite. Chiuse in loro stesse, incapaci di comprendere la realtà - che è l'unica strada per affrontarla e tentare di cambiarla.
Caro Marco, come ben dici ci sono diverse stagioni. Bisogna saper evolversi. L'intervento di Moretti fu sacrosanto, diede la scossa che poi contribuì anche alla nascita del pd. Ma appunto ci sono stagioni diverse. Non si può restar ancorati alla protesta fine a sè stessa, senza costrutto. Bisogna crescere, la contestazione è una fase di crescita, un passaggio necessario e giusto, se poi diventa perenne, se poi arrivano i professionisti della protesta, perde significato, si svilisce, perde la sua funzione. E' quello che è successo in piazza Navona. Ci si è lasciati andare ad un attacco livoroso, da bar, che si è magnificamente prestato ad essere strumentalizzato dal governo e da quella volpe che, purtroppo per noi, è Berlusconi.
RispondiEliminaciao, silvano.
Complimenti!! Scrivo solo per dirti che hai un blog interessantissimo; al liceo (una vita fa) amavo la fisica e quindi leggere i tuoi post mi darà modo di "ripassare" Inoltre in questi ultimi anni non mi sono praticamente persa una puntata di Law & Order e il vecchio Lennie è un vero (anti)eroe per me. Per quanto riguarda Piazza Navona condivido praticamente tutto quel che dici- a me però Travaglio sta un pò sulle palle - e ne ho scritto su 31canzoni
RispondiEliminaCiao emma
Neanche a me è piaciuto l'esito della manifestazione a Piazza Navona ma credo che sia neessario più che mai scendere in piazza, manifestare, urlare il proprio malcontento nei confronti di questo governo. Insomma, far capire che l'Italia è stufa di leggi ad personam, di escamotage per evitare la galera, di provvedimenti da specchietti per le allodole e grandi manovre politiche che poco hanno a che fare con i problemi reali dell gente, dei contribuenti, degli elettori. Alcuni interventi, quel pomeriggio, hanno un pò sporcato l'evento ma sono con Di Pietro: non si deve aspettare l'autunno, in piazza bisogna scendere adesso.
RispondiEliminaForse hanno esagerato, da Travaglio a Grillo, però credo anche che questo sia uno dei pochi modi per manifestare un dissenso che altrimenti non verrebbe ascoltato.
RispondiEliminaTanto non verrà ascoltato lo stesso, ma, a parte qualche discutibile intervento, conviene buttarla giù dura piuttosto che aspettare il solito dialogo al quale auspica Veltroni, che tanto con Berlusconi al potere, non arriverà mai.
Come sai già, io sono d'accordo con gli ultimi due commenti. Finchè non si trova un mezzo più efficace per manifestare i proprio dissenso, le manifestazioni vanno fatte. OK, so che tu proponi di fare proseliti quotidiani e va benissimo. Come vanno bene le petizioni online, le raccolte di firme, ecc. Qualsiasi cosa perchè sia chiaro che almeno una parte d'Italia non è indifferente.
RispondiEliminaL'indifferenza è la peggior cosa.
PS Amo Travaglio ma sono d'accordo sul fatto di salvarlo da Beppe Grillo. Più che incattivito mi sembra si sia un po' montato la testa. Rimane comunque un ottimo giornalista.
Credo che siate mica poco snob..confondete
RispondiEliminail "folklore" delle manifestazioni con la loro sostanza..ne abbiamo ben donde di essere incattiviti..volevate i camerieri in guanti bianchi? La democrazia non è un pranzo di gala per cui il rutto e il peto a lorsignori ci stanno a pennello in una piazza!O per Benigni "trasgressivo" ridete solo se è in un teatro o in tv che tocca la figa alla Carrà?Quello allora non è volgare ...
In quale altro modo civile, perbene, compassato è possibile fargliela intendere?
Non si deve per forza condividere tutto di Grillo(lo so anche io che è populista e demagogico in varie cose, ma Veltroni lo è forse di meno?L'ultima sua campagna elettorale l'avete sentita credo)Cerchiamo di capire che questi(PDL e PD) vogliono mangiarsi la Costituzione della Repubblica e se non si fa casino ORA sarà troppo tardi!
Travaglio ha ben compreso l'urgenza del periodo che viviamo..per quello partecipa a manifestazioni anche sgangherate o tuttaltro che perfette.Al contrario di Moretti che se non è lui a criticare i "suoi" dirigenti gli viene l'orticaria.
Fabio