Come avevo anticipato, l'ingrediente fondamentale per parlare di entropia è la seconda legge della termodinamica - la prima non è altro che la conservazione dell'energia.
Ce ne sono due celebri - equivalenti - formulazioni:
- enunciato di Kelvin-Planck: è impossibile trasformare completamente in lavoro il calore prelevato da una sorgente a temperatura uniforme;
- enunciato di Clausius: è impossibile che, senza lavoro esterno, si trasferisca calore da un corpo ad un altro a temperatura maggiore.
Supponiamo che la "macchina proibita di Kelvin" sia installata su una nave. La nave assorbirebbe calore dal mare, lo trasformerebbe per intero in lavoro motore e, con l'attrito tra scafo ed acqua, compenserebbe la perdita di calore del mare.
La fonte di calore sarebbe una sola (il mare), la conservazione dell'energia sarebbe rispettata: un perfetto moto perpetuo. Ma le compagnie petrolifere dormano sonni tranquilli: è fisicamente impossibile.
Una macchina termica opera tra (almeno) due sorgenti - nel seguito, T1 e T2 indicheranno sia le temperature delle sorgenti che le sorgenti stesse - T2 (calda) da cui preleva il calore Q2; T1 (fredda) a cui cede il calore Q1 non trasformato in lavoro.
Entrambe le sorgenti, schematicamente, sono considerate termostati: apparati talmente grandi da poter cedere o assorbire calore senza variazione di temperatura.
Il bilancio energetico della macchina si esprime perciò nella relazione Q2 - W - Q1 = 0 (essendo il funzionamento ciclico, il "dare/avere" energetico deve risultare pari). La quantità η = W/Q2 = 1 - Q1/Q2 si chiama rendimento della macchina (lavoro utile sviluppato / costo energetico): l'enunciato di Kelvin mi garantisce che è sempre η < 1.
In quest'altra figura è schematizzato un frigorifero: stavolta il bilancio si scrive W - Q2 + Q1 = 0. Il lavoro è compiuto da un motore esterno (il motore del frigorifero) e serve per "pompare" calore dalla cella all'esterno (griglia): senza di esso, niente gelati!
Niente di così complicato per ora, vero? Sperando di non essere stato troppo serioso, vi do l'arrivederci per la seconda puntata ;-)
E questa sarebbe per...principianti?..beh...ok ok..se lo dici tu..mi fido!
RispondiElimina:-D
Nutro una certa antipatia "professionale" per la fisica. Perdonami.
RispondiEliminaPerò c'è una mia amica blogger (non fisica) che ha scritto un sacco di post sull'entropia. Forse ti potrà interessare:
http://ineziessenziali.blogspot.com/2008/06/vaneggiamentiil-principio-di.html">http://ineziessenziali.blogspot.com/2008/06/vaneggiamentiil-principio-di.html
http://ineziessenziali.blogspot.com/2008/07/vaneggiamentidueancora-entropia.html">http://ineziessenziali.blogspot.com/2008/07/vaneggiamentidueancora-entropia.html
Devo dire che personalmente trovo ostico sia il suo approccio "filosofico" che il tuo scientifico.
Sai che grazie a te ho imparato chi sono Dawson Leery e Lennie Briscoe. Non ho ancora capito in cosa ti ci rivedi ma insomma...
Scusa, non avevo visto la frase iniziale dalla quale è evidente che vi conoscete già, anzi, lei è stata la tua ispiratrice.
RispondiEliminaCome non detto!
Certo è piccolo il mondo dei blogger ;-)
"niente di così complicato"?
RispondiEliminama tu mi vuoi male!
sono la più idiota di tutti?
marina, sob!
Ciao Marco, grazie per la tua visita e soldarietà. Ho spulciato un po' il tuo blog è abbastanza immenso. Poi quel Lennie Briscoe mi ha un po' inquietato da subito. Non potendo, pensavo, essere il poliziotto di Law and Order, ho supposto, vedendo il primo ed anche il secondo post, fosse perlomeno un fisico, e celebre per giunta. Ho cercato sull'estensione della memoria del GF Google e non ho trovato traccia di Briscoe fisici o matematici. Allora azzardo che sia il mitico Briscoe di Law and Order e mi sento già un po' di più a casa. Se invece fosse un associato di fisica della libera università mormonica di Salt Lake City: figura da chiodi!
RispondiEliminaA parte gli scherzi per quel che ho visto è molto interessante il tuo blog. Tornerò senz'altro.
un grazie ed un saluto.
silvano.