Che cosa noi (secchioni) suoniamo?

Sorpresa-sorpresa, amici metallari! Siete stanchi dei servizi scandalistici di Gente o di Studio Aperto sulle sette sataniche dove si ascoltano Slayer e Marilyn Manson (*), che impietosamente vi umiliano, al confronto con la "sana gioventù" mozartbeethoveniana? Vi siete sentiti piccoli piccoli un anno e mezzo fa, quando Corrado Augias, rispondendo a una mia lettera su Repubblica, scrisse che chiunque sia musicalmente alfabeta non vorrebbe mai perdersi la 7ª di Mahler diretta da Claudio Abbado?
Bene: da oggi in poi tutto ciò sarà solo un ricordo - e Augias, e tutti i radical che predicano la modernità, dunque, si ammodernino - poiché, almeno in Gran Bretagna, si è scoperto che i giovani più talentuosi preferiscono l'heavy metal alla classica!

L'ho sentito proprio al telegiornale (sic!) diretto da Mario Giordano, che tuttavia dubita che tale fenomeno coinvolga anche l'Italia, e a suffragio intervista alcuni secchioni nostrani che ascoltano ben altro che In Flames o Blind Guardian.
Ammetto che, mi fosse stata posta la domanda quando andavo al liceo, avrei risposto come questi ultimi, anzi, facile che avrei detto che il metal è solo rumore. Per fortuna si cresce; va detto, comunque, che nella mia classe e tra i miei amici nessuno era metallaro.
E, a preventiva difesa contro i prossimi servizi scandalistici, va detto anche che i metallari che conosco la musica classica non la disdegnano affatto.

(*) Lo so che Manson c'entra ben poco, ma dubito che chi scrive quei servizi ne sappia molto. A meno che non sia il recensore di Dipiù, che di recente ha parlato dell'ultimo dei Manowar; ma proprio quello doveva scegliere?

Canzone del giorno: My Dying Bride - Two Winters Only.