mercoledì 8 giugno 2011
Circolo chiuso
Pur avendo letteralmente venerato Jonathan Coe per La banda dei brocchi, ho aspettato 9 anni prima di iniziare Circolo chiuso, il suo seguito.
E, ancora nonostante tutto l'entusiasmo per le avventure di Benjamin Trotter, ora non saprei raccontare la trama nei dettagli. Ricordo la sua passione per gli Yes, le registrazioni al pianoforte, il suo desiderio di comporre una sinfonia rock. E la passione per Cicely Boyd, ovviamente.
Ora sono a pagina 80, e nulla sembra cambiato, delle sensazioni di 9 anni fa. L'identificazione poco meno che totale in Ben, definitivamente consacrata quando costui, a casa degli amici Doug e Frankie, riconosce all'istante l'Introduzione e Allegro di Ravel, trasmessa da una stazione radio di musica classica.
E l'odio per suo fratello Paul, deputato del partito laburista guidato da Tony Blair. Discorsi per slogan e senso dell'umorismo pari a quello di Clemente Mastella. Gli sputi negli occhi ci vorrebbero per lui, altro che Malvina che lo salva dalle gaffe.
Canzone del giorno: Alesha Dixon - Breathe Slow.
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