Dopo Mikhail Ignatiev, partito tra i primi, la prima piazza provvisoria è di David Zabriskie, che in ciascuno dei Grandi Giri ha vinto una prova contro il tempo - nel 2004 alla Vuelta (Caravaca de la Cruz), nel 2005 al Giro (Firenze) e al Tour (Noirmoutier en l'Île) dove indossò la maglia gialla per quattro giorni. Le miss entrano ed escono da una specie di salotto prefabbricato, e nei paraggi compaiono pure Giovanni Rana e Riccardo Cocciante, che ieri ha debuttato con Giulietta e Romeo proprio all'Arena di Verona.
Mickael Rasmussen, che queste strade le conosce di sicuro - risiede a Castelnuovo del Garda - non ha di certo un buon rapporto con le cronometro: gli appassionati ricorderanno quando, al Tour 2005, a Saint-Etienne prima scivolò ad una rotonda dopo appena 4 km, poi cambiò due volte la bicicletta e due volte la ruota, fino a cadere in un fossato. Il danese della CSC ha provato a mettersi in luce in alcune salite di questo Giro, ma senza grossi risultati; ci riproverà di sicuro in terra francese, dove ha già conquistato due successi.
Il neo-eletto sindaco di Verona, Flavio Tosi, si gode la gara dall'alto...
Lo speaker conferma la partenza degli uomini di classifica, gli ultimi a prendere il via. Solo un miracolo permetterebbe ad Andy Schleck di battere Danilo Di Luca, e anche il posto d'onore del lussemburghese è ben al sicuro. La lotta è per il terzo posto, tra Simoni, Cunego e Mazzoleni.
Tra le cose belle dell'andare alle corse c'è che si incontra la gente più strana: e infatti il mio vicino di destra è uno che deve fotografare tutti, a costo di appoggiarsi alla mia spalla e al mio fianco, per avere una vista più favorevole. Un gesto abbastanza eloquente da parte mia lo invita, gentilmente, a non rompere le scatole.
Mentre, dalla mia sinistra, arriva un tizio che porta un elmo con le corna e uno stendardo con scritto tolìme in giro, mi sposo! e che, col megafono, annuncia la data delle sue nozze.
Quando poi lo speaker rivela che Eddy Mazzoleni è avviato alla conquista del podio, il cornuto elmuto grida noooi vogliaaamo eddymazzoleeeeniiii! sulle note di Seven Nation Army!
È una giornata fantastica per l'Astana: il successo di giornata arride a Paolo Savoldelli, colui cui Mazzoleni avrebbe dovuto fare da gregario, e che dopo la crisi nella tappa di Briançon si è adattato subito alla nuova gerarchia.
C'è anche Enrico Fabris, il pattinatore campione olimpico - del cui fratello maggiore io sono stato compagno di stanza per due anni! - tra gli ospiti del Processo alla tappa, dove il più applaudito è, chiaramente, il corridore di casa, Damiano Cunego.
Da lui forse ci si aspettava qualcosa di più in questa cronometro, dopo che l'anno scorso, a Montceau-les-Mines, aveva battuto uno specialista come Markus Fothen, prestazione che gli era valsa la maglia bianca di miglior giovane. Ora Damiano è fuori età per questa speciale classifica, ma la sua carriera è appena cominciata, e poi con un gregario come Marzio Bruseghin...
Andy Schleck, al contrario, potrà cacciarla ancora per un po' - non ha nemmeno 22 anni - anche se, verosimilmente, in futuro lo vedremo indossare colori più importanti!
Peraltro, il suo predecessore a Milano aveva portato anche il rosa: parlo di Evgenij Berzin, il biondino che dominò il Giro 1994; solo quest'anno, difatti, è stato reintrodotto il simbolo della migliore promessa.
È il momento dei saluti. Gigi Sgarbozza si è da tempo conquistato le simpatie degli affezionati, e qualche applauso lo ruba pure Auro Bulbarelli - mio urlo: aridatece De Zan!
Non ho voglia di passeggiare ancora per Verona: San Fermo e colleghi mi aspettino, del resto tra loro e me c'è appena un'ora di treno!
Mi incammino verso la stazione, dove mi renderò conto che il libro che avevo nello zaino è completamente inzuppato - ma perfettamente leggibile!
E se, quando sarò nonno, sarò ancora appassionato di ciclismo, mi ricorderò come decorare la mia, allora storica, Peugeot 206.
Canzone del giorno: Kasabian - Reason Is Treason.
Quella macchina l'ho vista pure io!!! Fantastica ^_^
RispondiEliminaprimo premio alla 500 rosa
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