L'altro ieri feci il giro di quattro quartieri di Vittorio Veneto per mettere fuori dei manifesti pubblicitari di una serie di incontri organizzata, tra le altre, da una Onlus di cui faccio parte, l'AITSaM (Associazione Italiana Tutela Salute Mentale).
Il tema del corso, va detto, è particolarmente scottante: Perché il suicidio? E infatti temevo un fuoco di sbarramento da parte delle edicole, dei bar, dei negozi di alimentari eccetera ai quali chiedevo lo spazio.
Rimasi piacevolmente sorpreso dalla generale disponibilità - per inciso, evitai accuratamente i locali che so essere gestiti da persone non particolarmente educate - tranne in un caso.
Si tratta del bar Alexander, che specialmente in estate è uno dei luoghi di ritrovo della Vittorio bene, o meglio di quella che vorrebbe esserlo. C'era una signora dietro il banco; entrato, recitai la solita formula: "potete esporre questo manifesto?" La barista mi chiese chi mi mandasse; appena saputo che si trattava di associazioni di volontariato, e letto bene il titolo, disse "no, no!" con aria schifata.
Si sarà immaginata la fuga della Vittorio bene... in compenso, un potenziale avventore - anzi, probabilmente due, visto che con me c'era il mio amico Valerio... a proposito, quel Metal Hammer te lo sei pienamente meritato! - l'ha perso per sempre. Siamo della Vittorio bene? Francamente, me ne infischio.
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