Diciamo la verità: è stato quantomeno irriguardoso, da parte dei terroristi, attaccare il contingente italiano a Nassiriya proprio nel giorno della finale del Grande Fratello. Avrebbero almeno potuto aspettare che Vespa desse loro l'autorizzazione, concordando una diretta esclusiva. Al contrario, perlomeno io venni a conoscenza dell'attentato dal misero notiziario di una miserrima radio commerciale. In ogni caso, la Fabbrica delle Banalità fece presto a rimettersi in moto. In casi simili - in occasione del precedente, e ben più sanguinoso, attentato, per esempio - sapendo a cosa andrei incontro, me ne tengo accuratamente lontano; ieri, però, evidentemente il mal di testa abbassò le mie difese quel tanto che basta.
Eccomi così sintonizzato sull'Italia sul 2, con la solita compagnia di giro (non avevo voglia di prendere il bloc-notes... dai, sono sempre loro!) le interviste "casuali" da piazzale Cadorna, a Milano. Non ce n'era uno, ma dico uno, che dicesse qualcosa di diverso da "è terribile," "sono sconvolto," "ormai il terrorismo è inarrestabile," "prima o poi capiterà anche qui."
Comunque ci ha pensato Libero, stamattina, a fare con la dovuta accuratezza un'analisi dell'accaduto:
Avevo detto "con accuratezza," non "con intelligenza." Per quest'ultima, pregasi ripassare più tardi.
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