È la settimana delle scoperte sensazionali. Su Metro di venerdì scorso Massimo Di Giannantonio, docente all'università Gabriele d'Annunzio di Chieti, rivela che gli avatar di Second Life sono così perfetti da racchiudere anche i disturbi mentali degli utenti, come nevrosi o persino tendenze pedofile.
Ora: la Repubblica di Platone è circa del 390 a. C.; la Città del Sole di Tommaso Campanella del 1602, e sono utopie letterarie. I dittatori del XX secolo hanno provato a realizzare un'utopia in terra, e com'è finita lo sappiamo. Tra tutte le chiacchiere sull'alienazione in Rete, per caso, ci si era dimenticati che, per esserci una seconda, innanzitutto occorre una prima vita? E perché una caratteristica, o una devianza, della prima vita dovrebbe sparire nella seconda?
Un avatar femminile è pericoloso quando troppo seduttivo e disponibile, prosegue Di Giannantonio. E su questo gli do ragione. Però, se seduttiva e disponibile dovesse farsi avanti una donna della prima vita, mica la disdegno, vi pare?
Canzone della sera: Plastico - Strani sintomi.
..e fai bene!!!
RispondiEliminaNon mi dire che sei anche su Second Life anche tu pero!!!
;-D
o_O questa visione del mondo parallelo mi sembra decisamente inquietante.. anche perchè magari uno su Second Life vuole provare ad essere tutto ciò che non è nella vita reale, no?
RispondiElimina1bacio
angie: no per carità, ho già problemi a gestire la prima vita, figuriamoci la seconda!
RispondiEliminaashtraygirl: perfettamente d'accordo!