Ora, a parte attraverso questo post, come posso io, esemplare della specie Homo sapiens, venire a conoscenza di tale lavoro?
- vedendolo in libreria. Ma, dal momento che ottobre non è mese di regali, se mi trovo in libreria è molto probabile che io faccia parte di quel 56,5% della popolazione italiana che legge almeno un libro all'anno per motivi non professionali o scolastici (dato Istat, 2006). Dunque, che i libri mi rendono migliore, più allegro e più libero lo so già: che motivo ho di farmelo dire pure da Augias?
- da un inserto pubblicitario su un quotidiano. Ma se io sono un lettore di quotidiani, è verosimile che sia anche un lettore di libri, e torniamo al caso a.;
- dall'intervista di Fabio Fazio all'autore, a Che tempo che fa di sabato scorso. Qui c'è sicuramente la maggiore probabilità che il messaggio sia stato intercettato da un non lettore, tuttavia trovo difficile che un non lettore si soffermi sulla presentazione di un elogio della lettura ad opera, peraltro, di un giornalista in apparenza alquanto austero. In altre parole, caro Corrado, se speravi di aumentare quel 56,5% (non di vendere, questo lo otterrai senz'altro, v. oltre), non dovevi mettergli la sobria copertina delle Frecce Mondadori, e dovevi farlo presentare a una "professoressa" dell'Eredità!
Augias glielo scioglie snocciolandogli i dati di tiratura: 50 mila copie per la prima edizione, 10 mila per la ristampa.
Ciò non mi sorprende: non si arrabbi chi ha sborsato i 12 €, ma l'unica situazione in cui io potrei farlo è se mi sentissi l'ultimo lettore rimasto sulla Terra e non avessi altra fonte di consolazione di una sana contemplazione del mio ombelico. Sensazione che mi si conferma non essere particolarmente rara - eh, in Italia non si legge più! i giovani sono stregati dalla televisione e dai cellulari!
Fazio sembra far parte di tale schiera: a un Augias che ricorda di quando, adolescente, lesse per la prima volta Guerra e pace, chiede quale adolescente ora lo leggerebbe. Ma Fazio dimentica che uno dei libri più amati dagli adolescenti è Il Signore degli Anelli che conta più di 1200 pagine?
L'intervista prosegue con una digressione sulla lingua madre che si dovrebbe amare come la propria madre e su clamorosi errori di ortografia ("Dio cè e lo visto") che si trovano perfino in tesi di laurea; ora capisco il perché di Leggere: Augias ha dovuto trovare un ripiego resosi conto che le Lezioni semiserie di italiano le aveva già date, con successo, Beppe Severgnini!
Dopo l'ammissione di giovanile taccheggio alla Feltrinelli di Milano - "ma è in prescrizione: sono passati più di 20 anni!" - le ultime battute vertono sul diritto di sfogliare i volumi in libreria, anche per mezz'ora, e di lasciarli lì se non piacciono.
Diritto sacrosanto, ma non vi ronza (e non ronza pure ad Augias) il nome di Daniel Pennac?
Intendiamoci: Corrado Augias è simpaticissimo e io leggo sempre volentieri i suoi articoli ma, senza offesa, stavolta mi sa che si è lasciato cullare dalle derive nostalgiche della mezza età.
Canzone del giorno: R.E.M. - Welcome To The Occupation.
merci beaucoup!
RispondiEliminaA ME FA VENIRE L'ANSIA!!! CIAO CIAO.
RispondiEliminaah me augias invece piace parecchio, è uno dei pochi esempi di personaggi televisivi che dicono qualcosa in modo garbato...
RispondiEliminamav
Il libro non mi attira molto, a essere sinceri.
RispondiEliminaIl rosa non è il mio colore...
in effetti il tuo ragionamento non fa una piega...
RispondiEliminaper me è stata una buona lettura... http://tomezzoli.name/?p=70
RispondiEliminaVa beh dai! In libreria esce di tutto e di più. Io questo libro non lo comprerei mai ma c'è assai di peggio. Preferivi uno di Vespa?
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