Oltre alla veglia di sabato notte e all'uovo di cioccolato - rigorosamente fondente - la mia tradizione pasquale è la classica del Nord, nel pomeriggio.
In diretta o registrata - se la giornata la trascorro fuori casa - mi sento privato di qualcosa quando Pasqua cade in marzo, la domenica che sta a metà strada tra la Milano-Sanremo e il Giro delle Fiandre.
Quest'anno è toccato proprio alla Ronde Van Vlaanderen. Una corsa che, Pasqua o non Pasqua, è unica, quasi come la Roubaix. Ero furibondo, quando la Rai cancellò la diretta dell'edizione di due anni fa, "in segno di rispetto per la morte di Papa Giovanni Paolo II," visto che, fino a prova contraria, nessuno è obbligato a tenere il televisore permanentemente acceso, né mi risulta che si preghi con il televisore acceso.
Ma, se un tempo i muri li conoscevo quasi tutti, ora ricordo a malapena il Berendries, a parte il mitico muro di Geraardsbergen (e non Gerhard Berger, caro Auro; quello faceva altro!), con la chiesetta in cima, e il Bosberg, l'ultimo strappo della corsa, che rese celebre Edwig Van Hooydonck.
Non so perché. Quando andavo al liceo c'era ancora Telemontecarlo, che ogni settimana trasmetteva Ciclissimo, una rubrica di mezz'ora condotta da Davide De Zan, con il "contropedale" di Franco Cribiori. Ed era un appuntamento irrinunciabile per me. Tra le cose che apprezzavo di più, nelle puntate che precedevano le classiche, c'erano i servizi che ricordavano le ultime edizioni. È così che seppi di Moreno Argentin, vincitore in maglia tricolore nel '90 davanti a Rudy Dhaenens, che quell'anno avrebbe vinto il mondiale. Così come di Jacky Durand e della sua folle fuga del '92, cominciata a soli 43 km dal via, con Roelandt, Meyvisch e Wegmüller, l'ultimo a cedere.
Al tempo, la corsa partiva dalla piazza del mercato di Sint-Niklaas, la capitale della Waasland, che a Prato della Valle di Padova contende il primato europeo di dimensioni. Ma, ridendo e scherzando, quella di quest'anno è già la decima edizione la cui partenza è situata a Brugge.
Manca, in televisione, una rubrica come Ciclissimo. Ma chi è quel sant'uomo che, ai tempi del reality show Campioni, gridò al conduttore a De Zan, torna a commenta' er ciclismo! ?
Avendo vinto le ultime due edizioni, era ovviamente Tom Boonen il favorito d'obbligo l'altro ieri, ma ha visibilmente deluso. Lo svizzero Fabian Cancellara, prima del Tenbosse, prova a ripetere ciò che l'anno scorso fece alla Roubaix, ma senza cambi non ci riesce. Sul muro di Geraardsbergen, meglio conosciuto in Italia come Grammont, se ne va Alessandro Ballan, di Castelfranco Veneto, che l'anno scorso si era messo particolarmente in luce nelle classiche. Lo segue Leif Hoste. Nel tratto che segue il Bosberg - dove ci aveva provato, tutto solo, Filippo Pozzato - si forma un'altra coppia all'inseguimento dei due: Tomas Vaitkus, vincitore l'anno scorso della tappa di Termoli del Giro d'Italia, e Karsten Kroon, vincitore a Plouay al Tour 2002. Il lituano e l'olandese arrivano ad avere 10 secondi di distacco dai battistrada, ma non di meno, nonostante questi ultimi, sul rettilineo finale, si controllino e rallentino. Ai 300 m parte Hoste: io quasi tifo per il belga, essendo già stato due volte secondo (nel 2004 e nel 2006) ma è il più lento, e difatti sul traguardo Alessandro Ballan vince!
Domani c'è la Gent-Wevelgem, e state certi che mi sarò già dimenticato ciò che ho appena raccontato: dodici anni fa l'avrei mandato a memoria praticamente per tutta la vita. Non so quanto ricorderò delle classiche di questo, del prossimo anno e di quelli che seguiranno, ma certamente, quando nella mia - anzi, nostra - futura casa inviteremo gli amici al pranzo pasquale, sull'LCD del nostro salotto (molto stylish) passeranno le immagini del Giro delle Fiandre, o della Roubaix, o dell'Amstel. Magari da un canale satellitare con l'audio in neerlandese, che nel frattempo la tante Marina mi avrà insegnato.
Canzone del giorno: Eels - Flyswatter.
Grazie della lettura del mio racconto!
RispondiEliminaEh, eh... in effetti il mio protagonista è proprio innamorato, sennò farebbe come dici tu!
Ma posso sempre scriverci su un sequel in cui lui ci ripensa... :)!
Un grosso saluto e buona settimana post-pasquale!
A presto!
Elisabetta
"Rigorosamente fondente"...giusto!!!
RispondiEliminaNessuno capisce il mio amore per il fondente e mi regalano solo uova al latte. Perchè????????
Io sono sostenitrice del cioccolato al latte, e ancora una volta non posso commentare in modo sensato perchè non seguo il ciclismo. Per farla breve, io e lo sport siamo incompatibili!
RispondiEliminaAdoro le tradizioni!!!! e odio quando vengono disturbate in qualche modo....ne hai una anche per Natale??? Mi interessa!!^^
RispondiEliminaMa sei davvero un patito di tutto lo sport!!
RispondiEliminaPerchè non vai a fare qualche quiz a tema, mi sembri ferratissimo in questo campo..
Bacioni