Dopo la prigionia nel cestello della lavatrice, ecco un'altra divertente avventura notturna...
Sono nella soffitta della casa dei miei nonni, c'è mio papà sdraiato sul letto a leggere. A un certo punto arriva Vittorio Feltri (sì, avete capito bene: Littorio Feltri, il direttore di Libero) che, minacciandomi con non ricordo cosa, mi costringe ad appiccare il fuoco nella soffitta. Nel frattempo, anche qui non si sa come, droga mio papà impedendogli di rendersi conto di ciò che stava accadendo. Le fiamme lambiscono le pareti della stanza. Io cerco disperatamente di svegliare mio papà, che sembra destinato a morire nel rogo. Ad un tratto, tuttavia, l'incendio si spegne da solo, l'effetto del narcotico cessa e mio papà riesce ad uscire. In quel momento mi sveglio.
Domanda: che l'incendio non si sia spento da solo, che colui che voleva Oriana Fallaci senatrice a vita abbia avuto un raptus di bontà?
Nel dubbio, potrei come omaggio citare qui alcuni titoli del numero di oggi del suo quotidiano...
Apertura. Il giorno dei traditori. Oggi la sinistra vota Napolitano presidente. Berlusconi resiste ma Casini nicchia. Tramonta definitivamente la candidatura di D'Alema: sarà peggio per il Cavaliere.
Articolo di fondo. Chissà perché l'ateo piace solo se bollito.
Taglio medio. Son proprio comunisti. Che se lo votino loro.
Altro taglio medio. Onore a Umberto Bossi, l'unico che ha le palle.
Non fa male leggere queste rosicate, dopo i 90 secondi di applausi alla proclamazione di Giorgio Napolitano...
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