martedì 30 maggio 2006
La forza di un aggettivo
Non che io sia un fan di Beppe Fioroni, tuttavia sentir dire, nei telegiornali, a distanza di cinque anni, il ministro della Pubblica Istruzione, fa un certo effetto.
domenica 21 maggio 2006
Sono fiero di me
Perché poco fa, a una festa, sono riuscito ad avvicinare e a far ridere un'eterna arrabbiata.
venerdì 19 maggio 2006
Un cinema per Vittorio Veneto?
Dopo la diffusione della notizia di una possibile chiusura dell'unico cinema di Vittorio Veneto - il Verdi, aperto nel 1995 sulle spoglie di un vecchio teatro, oltretutto il primo multisala della Sinistra Piave - il blog http://cinemavive.blogspot.com si occupa di raccogliere on-line le firme contro questa eventualità. Io ho sottoscritto l'appello ieri sera, anche se me ne sono pentito quasi subito, visto che ho scoperto di essere in compagnia di tale Federico Dalla Colletta, pensatore dell'essere. Dicesi filosofo, nell'era post-industriale (cioè questa), il figlio di papà che, non avendo un c***o da fare da mane a sera, pensa.
E forse Vittorio Veneto meriterebbe la chiusura del cinema. Perché è più facile trovare gente in giro nel deserto del Sahara che in questa città. Perché della gente, anche di 40 anni o meno, trova che sia tardi uscire alle 9 di sera. Perché Alessandro Cadamuro, sedicente artista locale, oggi scrive sul settimanale diocesano (L'Azione) che il Verdi è solo "un salvagente bucato," che non c'è bisogno di un cinema commerciale perché Vittorio Veneto sia una città d'arte, perché comunque lo rimarrebbe. Di quale arte, non è dato sapere. (Forse della sua?) Non è bastato, al signor Cadamuro, impestarmi l'aula di disegno per un anno con i suoi puzzolenti sigari? Almeno l'altra insegnante di disegno che ho avuto andava a fumare fuori - che poi praticamente non facesse altro per tutta l'ora, è un'altra storia.
E forse Vittorio Veneto meriterebbe la chiusura del cinema. Perché è più facile trovare gente in giro nel deserto del Sahara che in questa città. Perché della gente, anche di 40 anni o meno, trova che sia tardi uscire alle 9 di sera. Perché Alessandro Cadamuro, sedicente artista locale, oggi scrive sul settimanale diocesano (L'Azione) che il Verdi è solo "un salvagente bucato," che non c'è bisogno di un cinema commerciale perché Vittorio Veneto sia una città d'arte, perché comunque lo rimarrebbe. Di quale arte, non è dato sapere. (Forse della sua?) Non è bastato, al signor Cadamuro, impestarmi l'aula di disegno per un anno con i suoi puzzolenti sigari? Almeno l'altra insegnante di disegno che ho avuto andava a fumare fuori - che poi praticamente non facesse altro per tutta l'ora, è un'altra storia.
giovedì 18 maggio 2006
Pontedera-Pontedera
Era da tanto che, al Giro d'Italia, non si vedeva una bella cronometro piatte come una tavola da surf, precedente le grandi montagne; una di quelle cronometro che tagliano le gambe agli scalatori. È stato così oggi, sullo sfondo di Campo dei Miracoli di Pisa, con Jan Ullrich che finalmente ritorna alla vittoria - se non sbaglio, è la sua prima vittoria di tappa al Giro - e con Ivan Basso che ipoteca seriamente la maglia rosa finale. Certo che Indurain almeno si staccava nei tapponi alpini...
mercoledì 17 maggio 2006
il Belgiovine
Se uscendo dalla Messa in Cattedrale
t'imbatti in un'insolita insolenza
senz'altro hai giusto fatto conoscenza
del celebre Belgiovine laziale;
dirà di bocciatura liceale
causa destra politica credenza:
sui 3 in latino e greco, per decenza,
opererà un sorvolo Magistrale.
Oggi, tuttavia, egli è triste, ti narro:
scorta appropinquarsi una pischelletta
si leva dall'ecclesio paracarro
e fumando fiero una sigaretta
le sfodera il miglior volto tamarro
tentando d'obliar la fu Claretta
t'imbatti in un'insolita insolenza
senz'altro hai giusto fatto conoscenza
del celebre Belgiovine laziale;
dirà di bocciatura liceale
causa destra politica credenza:
sui 3 in latino e greco, per decenza,
opererà un sorvolo Magistrale.
Oggi, tuttavia, egli è triste, ti narro:
scorta appropinquarsi una pischelletta
si leva dall'ecclesio paracarro
e fumando fiero una sigaretta
le sfodera il miglior volto tamarro
tentando d'obliar la fu Claretta
ma ella il passo affretta,
facendo sì scoppiar il gonfio muscolo
all'incalzante luce del crepuscolo.
giovedì 11 maggio 2006
Piacenza-Cremona
La prima cosa che è saltata agli occhi, in questa cronometro a squadre dell'89º Giro d'Italia, è stato vedere, lungo il percorso, piccoli paesi anziché distese di campi, cartelloni pubblicitari in italiano anziché in francese e il body rosa, anziché giallo, addosso a uno dei corridori dell'ultima squadra che ha preso il via. Così come alcune formazioni, come la Lampre-Fondital di Damiano Cunego, decisamente non avvezze a questa specialità, nonostante la presenza di bravi passisti, per primo il mio quasi-concittadino Marzio Bruseghin.
Ma è sempre uno spettacolo, la cronosquadre. Anche quelle degli ultimi Tour, dove per un motivo o per l'altro vinceva sempre la US Postal (ora Discovery Channel) di Lance Armstrong. L'anno scorso la CSC fu sfortunatissima: soprattutto David Zabriskie che cadde a meno di un chilometro dall'arrivo e perse tappa e primato in classifica. Oggi diciamo che la fortuna si è equamente divisa: la CSC, capitanata da Ivan Basso, si è presa la rivincita conquistando il successo nella città degli Stradivari, e la T-Mobile, sconfitta per un secondo - oltretutto dovuto a un distacco di Matthias Kessler, quinto corridore (è sul quinto che si ferma il tempo), negli ultimi 300 m - si consola con la maglia rosa a Serhiy Honchar.
Ma è sempre uno spettacolo, la cronosquadre. Anche quelle degli ultimi Tour, dove per un motivo o per l'altro vinceva sempre la US Postal (ora Discovery Channel) di Lance Armstrong. L'anno scorso la CSC fu sfortunatissima: soprattutto David Zabriskie che cadde a meno di un chilometro dall'arrivo e perse tappa e primato in classifica. Oggi diciamo che la fortuna si è equamente divisa: la CSC, capitanata da Ivan Basso, si è presa la rivincita conquistando il successo nella città degli Stradivari, e la T-Mobile, sconfitta per un secondo - oltretutto dovuto a un distacco di Matthias Kessler, quinto corridore (è sul quinto che si ferma il tempo), negli ultimi 300 m - si consola con la maglia rosa a Serhiy Honchar.
Complimenti per il tempismo
Un certo Gianluca, oggi, scrive alla rubrica delle lettere del quotidiano gratuito Metro:
Ma chi ha visto Buona Domenica quest'anno? Io ci ho provato ma ormai mi sembra un surrogato dei reality! Chi non sa far niente ha la sua visibilità, chi sa fare qualcosa viene messo in disparte!
Complimenti per il tempismo. Anzi, complimenti per il fegato, visto che presumo che il programma che ha citato costui l'abbia anche visto gli anni scorsi. Sulla questione "incapaci in palma di mano VS capaci messi all'angolo," lo inviterei a ripensare al padrone della tv su cui va in onda Buona domenica, alla legislatura appena terminata e a un certo Renato Ruggiero.
Ma chi ha visto Buona Domenica quest'anno? Io ci ho provato ma ormai mi sembra un surrogato dei reality! Chi non sa far niente ha la sua visibilità, chi sa fare qualcosa viene messo in disparte!
Complimenti per il tempismo. Anzi, complimenti per il fegato, visto che presumo che il programma che ha citato costui l'abbia anche visto gli anni scorsi. Sulla questione "incapaci in palma di mano VS capaci messi all'angolo," lo inviterei a ripensare al padrone della tv su cui va in onda Buona domenica, alla legislatura appena terminata e a un certo Renato Ruggiero.
mercoledì 10 maggio 2006
"Libero" anche nei miei sogni!
Dopo la prigionia nel cestello della lavatrice, ecco un'altra divertente avventura notturna...
Sono nella soffitta della casa dei miei nonni, c'è mio papà sdraiato sul letto a leggere. A un certo punto arriva Vittorio Feltri (sì, avete capito bene: Littorio Feltri, il direttore di Libero) che, minacciandomi con non ricordo cosa, mi costringe ad appiccare il fuoco nella soffitta. Nel frattempo, anche qui non si sa come, droga mio papà impedendogli di rendersi conto di ciò che stava accadendo. Le fiamme lambiscono le pareti della stanza. Io cerco disperatamente di svegliare mio papà, che sembra destinato a morire nel rogo. Ad un tratto, tuttavia, l'incendio si spegne da solo, l'effetto del narcotico cessa e mio papà riesce ad uscire. In quel momento mi sveglio.
Domanda: che l'incendio non si sia spento da solo, che colui che voleva Oriana Fallaci senatrice a vita abbia avuto un raptus di bontà?
Nel dubbio, potrei come omaggio citare qui alcuni titoli del numero di oggi del suo quotidiano...
Apertura. Il giorno dei traditori. Oggi la sinistra vota Napolitano presidente. Berlusconi resiste ma Casini nicchia. Tramonta definitivamente la candidatura di D'Alema: sarà peggio per il Cavaliere.
Articolo di fondo. Chissà perché l'ateo piace solo se bollito.
Taglio medio. Son proprio comunisti. Che se lo votino loro.
Altro taglio medio. Onore a Umberto Bossi, l'unico che ha le palle.
Non fa male leggere queste rosicate, dopo i 90 secondi di applausi alla proclamazione di Giorgio Napolitano...
Sono nella soffitta della casa dei miei nonni, c'è mio papà sdraiato sul letto a leggere. A un certo punto arriva Vittorio Feltri (sì, avete capito bene: Littorio Feltri, il direttore di Libero) che, minacciandomi con non ricordo cosa, mi costringe ad appiccare il fuoco nella soffitta. Nel frattempo, anche qui non si sa come, droga mio papà impedendogli di rendersi conto di ciò che stava accadendo. Le fiamme lambiscono le pareti della stanza. Io cerco disperatamente di svegliare mio papà, che sembra destinato a morire nel rogo. Ad un tratto, tuttavia, l'incendio si spegne da solo, l'effetto del narcotico cessa e mio papà riesce ad uscire. In quel momento mi sveglio.
Domanda: che l'incendio non si sia spento da solo, che colui che voleva Oriana Fallaci senatrice a vita abbia avuto un raptus di bontà?
Nel dubbio, potrei come omaggio citare qui alcuni titoli del numero di oggi del suo quotidiano...
Apertura. Il giorno dei traditori. Oggi la sinistra vota Napolitano presidente. Berlusconi resiste ma Casini nicchia. Tramonta definitivamente la candidatura di D'Alema: sarà peggio per il Cavaliere.
Articolo di fondo. Chissà perché l'ateo piace solo se bollito.
Taglio medio. Son proprio comunisti. Che se lo votino loro.
Altro taglio medio. Onore a Umberto Bossi, l'unico che ha le palle.
Non fa male leggere queste rosicate, dopo i 90 secondi di applausi alla proclamazione di Giorgio Napolitano...
lunedì 8 maggio 2006
"Non ci sentiamo rappresentati se non siamo nelle istituzioni," ha gridato, tra gli applausi, Berlusconi al Palalido di Milano, a proposito dei candidati dell'Unione (D'Alema prima, Napolitano poi) alla presidenza della Repubblica; "non accetteremo di pagare le tasse." E quando mai le avevano pagate?
domenica 7 maggio 2006
Concorso di poesia dialettale
Un paio d'ore fa ho votato per un concorso di poesia dialettale, opere scritte nel dialetto di Vittorio Veneto. Ho dovuto chiedere aiuto per certe parole, spesso e volentieri facenti parte della storia contadina della zona, a me totalmente estranea. Chissà se altri miei coetanei, o ragazzi anche più giovani di me, hanno partecipato alla votazione e hanno avuto così modo di conoscere, al di fuori della loro cerchia, persone nel cui passato c'è quella storia. Difatti, stando a uno degli organizzatori, uno degli obiettivi di questo concorso, giunto ormai alla sua quinta edizione, è proprio salvaguardare il dialetto e le tradizioni che esso porta con sé.
Tuttavia, non solo perché tra gli autori dei testi c'erano anche alunni delle elementari e delle medie - con ogni probabilità aiutati dai loro nonni - ma per ciò che sento ogni giorno per le vie di questa città, non ho dubbi: per almeno due generazioni il concorso avrà partecipanti in abbondanza.
Tuttavia, non solo perché tra gli autori dei testi c'erano anche alunni delle elementari e delle medie - con ogni probabilità aiutati dai loro nonni - ma per ciò che sento ogni giorno per le vie di questa città, non ho dubbi: per almeno due generazioni il concorso avrà partecipanti in abbondanza.
sabato 6 maggio 2006
Lombrosianamente
Cioè, parliamoci chiaro: semplicemente guardandoli in faccia, voi vi fidereste a lasciare loro anche solo una penna biro?
mercoledì 3 maggio 2006
Il governo della "gente comune"
Avrà ragione il professor Luca Ricolfi nel dire che la sinistra è "antipatica" perché soffre di un "complesso di superiorità" che la porta a voler parlare alla "parte migliore del Paese" ?
Del libro parlerò quando l'avrò letto per intero. Nel frattempo, visto che Ricolfi non è il solo che accusa la sinistra di parlare di argomenti che "alla gente comune, quella che lavora e tira quattro paghe per il lesso" non interessano, provo a tracciare un programma per un governo che voglia esaudire le aspettative della suddetta gente. Ecco i punti salienti:
Del libro parlerò quando l'avrò letto per intero. Nel frattempo, visto che Ricolfi non è il solo che accusa la sinistra di parlare di argomenti che "alla gente comune, quella che lavora e tira quattro paghe per il lesso" non interessano, provo a tracciare un programma per un governo che voglia esaudire le aspettative della suddetta gente. Ecco i punti salienti:
- abolizione totale delle bocciature a scuola, dei compiti a casa e possibilmente anche delle lezioni in classe;
- riduzione all'osso delle redazioni dei telegiornali, degli inviati e delle sedi regionali. L'informazione verrà garantita con un notiziario unico di 10 minuti, all'una di notte;
- modifica della Costituzione con l'aggiunta del seguente articolo: "il possesso dell'ultimo modello di cellulare è un diritto sacro e inviolabile di ogni cittadino." Si provvederà, dunque, all'istituzione di un ufficio apposito in ogni Comune;
- chiusura delle carceri. L'unica pena in vigore sarà la pena di morte, che verrà comminata o meno agli imputati, in diretta 24 ore su 24 su Mediaset Premium, con lo strumento del televoto. Le esecuzioni saranno annunciate, a turno, da Simona Ventura, Barbara D'Urso e Alessia Marcuzzi e si svolgeranno in prima serata su Canale 5. Il denaro attualmente destinato alle carceri sarà utilizzato per l'acquisto dei diritti televisivi di tutte le partite dei campionati d'Europa e del mondo;
- riforma del Fondo Unico per lo Spettacolo. Gli unici beneficiari saranno Massimo Boldi, Christian De Sica, Carlo ed Enrico Vanzina, Neri Parenti.
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