Io amo le progressioni. Forse perché rassicurano, col loro essere sempre uguali a loro stesse, e al tempo stesso evolvono, metafora del trascorrere del tempo, sovente con un effetto malinconico.
Non so se Sequeri conoscesse la Passacaglia dalla Suite n. 7 per clavicembalo, HWV 432, di Georg Friedrich Händel. Forse no, perché in fondo le progressioni in musica sono onnipresenti. Ma la somiglianza è impressionante.
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