giovedì 14 febbraio 2013

La colonna sonora della vita: inverno 2010

Oggi che si festeggiano i SS. Cirillo e Metodio - che? dite che c'è anche un altro santo? io non ne so niente... - vescovi di Salonicco, inventori dell'alfabeto glagolitico, variante del greco e antenato del moderno cirillico, per la diffusione delle Sacre Scritture tra le popolazioni di lingua slava, cosa c'è di meglio di una bella canzone russa?

Tutti la conosciamo. Noi, come Fischia il vento. I nostri genitori, come Casatschok. I greci, come ο Ύμνος του ΕΑΜ. I finlandesi. I cinesi. Gli ungheresi.

Io la conosco a memoria, in russo. Di ritorno da un pellegrinaggio a Torino, nel 2010, per l'ostensione della Sindone, una studentessa di russo, saputolo, mi pregò di cantargliela. Mi disse che ho una bella pronuncia!
E, in effetti, adoro cantarla. So di cosa parla solo perché ho letto la traduzione, ma adoro come suona la lingua russa. È per questo che, un anno e mezzo fa, mi ero iscritto a quello pseudo-corso di russo, poi rivelatosi una sòla.

Della canzone, vi propongo la mia versione preferita, realizzata dalla violinista estone Camille e dal suo gruppo.


Расцветали яблони и груши,
Поплыли туманы над рекой;
Выходила на берег Катюша,
На высокий берег, на крутой.
Questo post partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

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