La giungla stradale di Padova non scherza; ma pensando ad altre città italiane, possiamo dire che qui le biciclette riescono a circolare. Se non altro, perché quasi tutti gli studenti universitari ne hanno una, e si impongono per numero.
Non do tutta la colpa agli automobilisti e alla loro fretta: da quando guido l'auto, il mio comportamento sulle due ruote è decisamente migliorato. Ma, sperando che nessuno si offenda, credo che l'ultimo mezzo a trazione muscolare utilizzato da molti automobilisti incazzosi avesse ancora le ruotine.
- Chiunque abbia inforcato una bicicletta - priva di pedalata assistita - sa che il momento più faticoso è la partenza. Passare da v = 0 a v > 0, in verità, è il momento più faticoso anche per un motore, come ci hanno insegnato alla lezione sull'attrito statico e dinamico. Peccato che i pedali della bicicletta siano ben più duri di quelli del motore: quindi, sebbene ciò non esoneri alcun ciclista dal rispettare le precedenze, non sorprendetevi se costui cerca di evitare l'arresto.
- Cari automobilisti frettolosi: se arrivate ogni giorno in ritardo al lavoro, svegliatevi un quarto d'ora prima. Il tempo di percorrenza in automobile, lungo un percorso di città, non cambia significativamente tra un guidatore normale e un emulo di Sebastian Vettel. Il vecchietto col cappello occupa tutta la corsia e spesso potete solo pregare che svolti; per superare un ciclista, anche indisciplinato, spesso basta pazientare un centinaio di metri. Per poi ritrovarvelo al semaforo.
- Cari ciclomotoristi: quella corsia delimitata da una striscia gialla e col disegno anamorfico di un velocipede si chiama pista ciclabile, non pista motociclabile. È inutile che mi insultiate se io mi spavento vedendovi arrivare sparati e comincio ad andare a zig zag: lì non ci potete stare.
- Se ci sono delle auto parcheggiate sulla destra, ricordatevi che almeno io ho il terrore di finire contro una portiera aperta all'improvviso - un anno fa mi è successo, e fortunatamente me la sono cavata con qualche graffio sul torace. Quindi, rassegnatevi: io sto a distanza di sicurezza.
- Le viuzze del centro storico: rassegnatevi anche qui. Sono strette e ciottolate: correre non si può. E poi, volete mettere il gusto di snervare un automobilista impaziente che strombazza o sfanala? (Vale anche in autostrada, in corsia di sorpasso.) La soddisfazione è direttamente proporzionale alla cilindrata, con un ulteriore bonus se la vettura è un'Audi o ha la scritta TAXI sul tetto.
Una delle cose più fenomenali è la faccia ebete di quelli che ti spalancano la portiera e anziché chiedere scusa dicono con gli occhi: ma tu che ci fai qui. E che dire dei taxi: un giorno ne presi uno alla stazione di Padova per entrare nelle stradine a traffico limitato, e subito l'autista cominciò a rivendicare il suo spazio accelerando contro le biciclette degli studenti, apposta per spaventarli. "Non ne posso più di loro - disse - occupano tutta la strada, anche contromano". Risposi chiedendogli se aveva un'idea del motivo per cui prendevo il suo taxi. "No", disse. Lo prendo, risposi, perché non ho automobile. E per lo stesso motivo, vede, sono uno che usa la bicicletta. Dunque, conclusi, la mia corsa finisce qui. Uscii a piedi, e lui non osò replicare.(Paolo Rumiz, L'Italia che pedala pericolosamente, la Repubblica, 7 dicembre 2010.)
Canzone del giorno: The Vaccines - Post Break-Up Sex.
http://asiatransect.it/percorso
RispondiEliminahttp://asiatransect.it/
Ecco il blog di uno a cui piace "pedalare" per il mondo! ;-)
Io, ormai in bici non vado più . . . ;-)
Ciao, R
Dura la vita del ciclista eh?
RispondiEliminaDivertente questo post!
RispondiEliminaIo non vado in bici,preferisco andare a piedi (o al massimo in autobus visto che neanche io ho la macchina).
La mia città (appunto, universitaria) è piena di studenti che si muovono con questo mezzo.
Credo sia una scelta saggia, salutare ed ecologica. Certo è che ci sono anche molti ciclisti indisciplinati che girano come se la strada fosse tutta loro.
Però, come si legge dal tuo post, lo stesso si potrebbe dire degli automobilisti e dei pedoni.
Insomma, ci vorrebbe un po' più di correttezza da parte di tutti!
@Fiordicactus: decisamente più allenato di me! ;-)
RispondiElimina@sulsecondobinario: di sicuro meno stressante di quella dell'automobilista!
@Chiara: io ho una macchina (ereditata), ma ugualmente per andare a lavoro uso la bici: la benzina ormai costa l'ira di Dio, impiegherei ancora più tempo fra traffico e ricerca del parcheggio, tralasciando che tutti i parcheggi nelle vicinanze sono a pagamento o a tempo.
L'autobus lo uso solo quando piove o quando devo portare oggetti pesanti; magari dedicherò un post anche a lui ;-)