Domenica sera, reduce da una fantastica giornata tra strade sbagliate, chiacchiere e risate (grazie Vale!), ho guardato il 44º Superbowl.
Mi rendo conto che l'atmosfera non era quella della casa americana consacrata dagli stereotipi: niente camicia a quadri, niente birra né urla verso il televisore. Ma volete mettere la soddisfazione di sentirsi americano per una notte?
Faceva assai strano la sfida tra New Orleans Saints e Indianapolis Colts commentata in italiano - da Valerio Iafrate e Roberto Gotta. Come - presumo - il 99% dei miei compatrioti, ho visto più football sul grande che sul piccolo schermo, e anche ora ho giusto un'idea sommaria delle regole. Ho capito che Peyton Manning è il più grande quarterback di tutti i tempi; certo che l'intercetto di Tracy Porter, che ha portato i Saints alla loro prima vittoria in un Superbowl, è spettacolare anche per un profano!
L'anno prossimo spero di sapere cosa significa chiudere un down; ma anche in caso contrario, se un giorno riuscirò a recarmi negli Stati Uniti, almeno a due cose voglio partecipare, proprio in compagnia di una di quelle famiglie consacrate dagli stereotipi: la festa del Thanksgiving e la visione del Superbowl!
Canzone del giorno: Lady Gaga - Bad Romance.
Marco purtroppo per motivi abbastanza seri e che mi hanno fatto girare le scatole, ho dovuto restringere l'accesso al blog solo alle persone autorizzate...quindi se non ti chiedo troppo, inviami una mail (serena.sabatini@email.it) scrivendomi il tuo indirizzo di account google così ti aggiungo alle persone autorizzate...ti abbraccio forte...scusa ma ho dovuto farlo...
RispondiEliminaChe bello sentirsi americani per una volta! Io già ti immaginavo in camicia stile scozzese e birrone in mano a scalmanarti facendo il tifo! Dai che scherzo ^___^
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