Siamo in settembre e per tutto luglio e tutto agosto non ho parlato di politica. In barba a chi sosteneva che non ce l'avrei fatta.
Ma durante queste vacanze ho raggiunto un risultato ancora più grande.
Ero ospite a casa di una coppia di zii al Circeo, e dovete sapere che con lo zio non sono mai andato d'accordo, soprattutto perché, nonostante siano passati molti anni - e la mia visione, allora, fosse abbondantemente distorta - non riesco a staccarlo dal ricordo che ho di lui da bambino, quando per un niente menava le mani su mia cugina davanti a tutti, anche a Natale.
La cosa mi feriva non poco, e ogni volta chiedevo a chi mi stava a fianco il perché di tanta rabbia, o meglio, che differenza avrebbe fatto far finta di non vedere e regolare i conti a quattr'occhi; nessuno mi seppe dare una risposta soddisfacente, la più esaustiva era "perché è suo padre."
Per anni non volli saperne di accettarlo: ogni volta che dava in escandescenze in pubblico, me ne andavo sbattendo la porta, e nessun effetto ebbero su di me gli altri miei parenti, che puntualmente cercavano di tranquillizzarmi dicendo che lui non è come sembra, che in realtà è affettuoso, una persona generosa, e via discorrendo.
Loro lo conoscono di gran lunga più di me e probabilmente avevano ragione. Ma con me non c'era verso. Una reazione infantile la mia, ne sono consapevole, ma non sempre è possibile usare la razionalità.
Quest'anno, tuttavia, sono riuscito a non scontrarmi mai con lui. Neanche una volta.
Anche se pure per contraddirmi parlando di cucina ha bisogno di guardarmi come Harry Potter guarderebbe Bellatrix Lestrange.
Anche se secondo lui Hitler è stato un cretino perché con gli ebrei non ha completato l'opera; anzi, avrebbe dovuto completarla 1970 anni prima l'imperatore Tito.
Anche se, alla notizia dell'uccisione di Angelo Frammartino, lui commentò "Frammartino campanaro, crepa tu, crepa tu..."
Anche se da lui ho sentito insulti da prima liceo sulla mia religione, lanciati accuratamente quando avevo addosso una maglia con l'emblema del Giubileo. (Anche la mia ex ragazza, con sua madre, l'aveva fatto... non per niente è ex.)
Anche se da lui ho sentito dire che il trattamento più logico per i bambini down è quello che si praticava qualche secolo fa: non nutrirli. (E chissà se la signora L. sa che uno dei suoi migliori amici avrebbe fatto morire di fame suo figlio.)
O rimanevo muto come un pesce, o mi allontanavo per cinque minuti inventandomi una scusa. (Non credevo però che Radio 24 potesse servire anche per non pensare.)
La verità? A lui ancora rode di non essere riuscito a diventare un ingegnere (ma esiste ancora, a 'sto mondo, qualcuno che crede a chi racconta di aver insultato i professori agli esami?), per non parlare del fatto che sua moglie ha avuto assai più successo di lui, sul lavoro.
Io, sinceramente, uno che grida "porco il ... degli ebrei!" facendosi sentire in tutto il vicinato ci penserei bene prima di promuoverlo. Voi che ne dite? (Inutile che dica astenersi nazisti, vero?)
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