Se tra di noi ci fosse qualcuno che pur di apparire in televisione venderebbe sua madre, vedendo Dave Spritzel (Nicolas Cage), "l'uomo delle previsioni" di una rete televisiva di Chicago, ci penserebbe un po' su. La sua vita privata è a pezzi: dalla moglie Noreen (Hope Davis) è separato ed è incapace di instaurare un dialogo con i suoi due figli.
Né la sua presenza quotidiana in video gli porta popolarità: al contrario, la gente, riconoscendolo per strada, gli lancia bibite appiccicose o panini unti.
Vedendolo in alcune situazioni presenti o passate, del resto, non viene da provare stima per quest'uomo. Pattinando sul ghiaccio con Shelly (Gemmenne de la Peña), la figlia dodicenne in piena scoperta di parolacce e sigarette, la costringe a proseguire una corsa nei sacchi nonostante sia caduta e si sia fatta male; rovina il primo incontro terapeutico di gruppo con la moglie, nel tentativo di recuperare la reciproca fiducia; e grottesco è il flashback in cui Noreen gli chiede di andare a comprare della salsa tartara, e lui si perde nei suoi pensieri appena poche decine di metri fuori casa, in particolare osservando il fondoschiena di una passante.
A svegliarlo dal suo egocentrismo sembra essere solo la scoperta della malattia terminale di suo padre (Michael Caine): da quel momento Dave cerca di dare un senso alla sua vita, con dei piccoli traguardi, come la frequenza a lezioni di tiro con l'arco che in origine erano per Shelly; e quando scopre che lo psicologo (Gil Bellows, il Billy di Ally McBeal) del figlio Mike (Nicholas Hoult), con quest'ultimo fa qualcosa di più di semplici colloqui, lo affronta con una decisione che difficilmente avrebbe dimostrato qualche tempo prima.
Nel circo mediatico, Dave conquista il suo posticino: è assunto, come prima scelta per giunta, come uomo delle previsioni per una rete nazionale. Ma non c'è l'happy ending tipicamente americano: l'America, per Dave, rimane quella che lui saluta in Hello America, il programma per cui lavora. Noreen decide di sposare il nuovo compagno, da Dave detestato, e anche un blackout si mette contro di lui, ostacolando il suo quasi disperato tentativo di non essere considerato da suo padre un perdente assoluto. Forse con i figli c'è qualche speranza, visto che Shelly si attarda ad andare a scuola per vederlo in tv, ma è probabile che il rapporto con il padre rimanga, per l'appunto, televisivo.
Hai capito che recensione, eh??
RispondiEliminaGià che non ci sia l'happy ending wazzamericanboys mi fa piacere.
Uhm.."valuteremo".
P.S: oggi sono tornata al giapponese!
:-)
Michela.