Stavolta avverto in partenza Paola che commetterò un errore grave nelle prime centinaia di metri, e infatti così è: non vedo una ragazza che stava per attraversare sulle strisce.
Si entra per la prima volta in tangenziale. Tutto giusto: immissione, marcia, comportamento alle confluenze, uscita. Ovviamente, per stavolta, niente sorpassi.
Usciamo nella zona industriale; ci sono un po' di semafori e di stop: pare abbia finalmente imparato anche a fare le partenze!
Tornati in centro abitato, è lì che cominciano i dolori.
Prima, non vedo la strada in cui Paola mi aveva detto di svoltare. Su questa strada c'è una curva, io la percorro in terza e la prendo troppo larga - credevo che la strada fosse a senso unico e non era così. Alla Guizza, dapprima penso di dover dare la precedenza a un pedone - e invece ce l'avevo io - e cento metri dopo non ne vedo due che già stavano attraversando, e che ovviamente avevano la precedenza. Altra svolta, e prendo il marciapiede: non era mai successo. Rotatoria: vedo un'auto che si stava immettendo, non vedo un furgoncino che già era dentro. Fermata al margine della carreggiata: ripartendo, guardo solo nello specchietto e dimentico di voltarmi. Più che altro, capisco che Paola non è contenta, e questo mi rende ancora più nervoso. Le braccia sono rigidissime, quasi come alla prima guida. Bassanello: preferisco non commentare.
Lo so che sbagliare è una cosa che succede anche ai migliori e che sbagliando si impara. Forse pretendo troppo da me stesso e non accetto di commetterne. Va be', meno male che è capitato in esercitazione, e non all'esame.
Canzone del giorno: The Roots feat. Cody ChesnuTT - The Seed 2.0.
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