Anche Damiano Cunego riesco finalmente a conoscere: è tutta un'altra persona, ora che è stato tra i protagonisti del Tour de France - secondo sull'Alpe d'Huez, dietro Frank Schleck, e vincitore della maglia bianca, come miglior giovane - rispetto al tenero ventenne che due anni fa annegava in quel rosa, che spero d'ora in avanti sia un fardello meno pesante da portare. Davide Rebellin (nella foto con Daniela Pederiva, conduttrice di Radio Conegliano) non si riesce ad avvicinare: troppo richiesto dai giornalisti per le interviste.
Al contrario, due ragazzi seduti vicino alla finestra non se li fila proprio nessuno. Non parlano italiano: sono svizzeri di lingua tedesca, ma in inglese ci capiamo perfettamente; si chiamano Nino e Ralf e sono due bikers.
Scambiamo qualche parola: oltre alle solite cose che si chiedono ai ciclisti, chiedo loro (invano) se hanno mai conosciuto Fabio Malberti, ex stradista (campione del mondo nella cronometro a San Sebastian, 1997) di cui si erano perse le tracce, e che ho da poco scoperto essere passato alla mountain bike.
Ma mi sento veramente un cretino quando vengono presentati ufficialmente, e mi rendo conto di aver appena avuto di fronte due campioni del mondo! Nino Schurter, iridato under 23 del cross country a Rotorua (Nuova Zelanda), davanti al nostro Tony Longo; e Ralf Naf, campione del mondo marathon a Bourg d'Oisans (Francia)!
Torno immediatamente da loro e mi scuso per la mia ignoranza: la mountain bike, in effetti, in Italia non è popolare come la strada. Nondimeno, se nessuno, ma dico proprio nessuno degli altri giornalisti se li fila, o sono più ignoranti di me in ciclismo o lo sono con le lingue straniere! Compreso Davide Cassani, che sul palco del teatro giustificherà il loro silenzio dicendo che parlano solo tedesco: ma che lingua ho parlato, allora, io? sarà mica sceso su di me lo Spirito Santo come sugli apostoli il giorno di Pentecoste?
Oh, può darsi pure che il prosecco abbia fatto strani effetti sulla erre moscia più famosa del ciclismo; sempre sul palco, premiando Oscar Gatto, vincitore quest'anno di 12 gare e prossimo professionista con la Gerolsteiner, dirà: "Immaginate l'anno prossimo la zampata di Gatto che beffa Grillo!" (Paride Grillo, velocista comasco, ndr)
Subito dopo, conosco anche Filippo Pozzato (nella foto con Francesco Moser) vincitore quest'anno della Milano-Sanremo; avendo parlato con i due svizzeri fino a pochi secondi prima, stavo per salutarlo in inglese; quando glielo dico, lui mi risponde "ehm, non è il caso, sai?"
La stella della serata è Ivan Basso, che torna quasi da martire, dopo aver vinto il Giro ed essere stato escluso dal Tour - nonché dalla CSC, la sua squadra - per sospetti contatti con il dottor Fuentes, che avrebbe dato a corridori come Jan Ullrich, Francisco Mancebo, Oscar Sevilla, Joseba Beloki... prodotti dopanti.
Ivan è poi stato riammesso alle corse perché prove certe non c'erano. Comunque va detto che gli occhi non erano proprio puntati su di lui, almeno qui, ehm ehm...
Per la faccenda di Basso al Tour, e probabilmente anche per i ripetuti mancati inviti a Mario Cipollini, in passato, Jean-Marie Leblanc, patròn della gara a tappe francese che quest'anno ha lasciato il testimone, si beccherà un bel po' di fischi dal pubblico del teatro - non i miei, tengo a precisare; e Leonardo Coen, che nel 2003, su Repubblica si era chiesto cosa mai avesse vinto Patrice Halgand (leader della Jean Delatour, la squadra che era stata scelta al posto di quella del velocista toscano) oltre alla corsetta del foie gras (niente di strano: tipico delirio italiota), è bene che si informi, visto che Monsieur Halgand, l'anno prima, aveva vinto la tappa di Pau; e la Jean Delatour, successivamente, avrebbe portato a casa il successo sui Campi Elisi, con Jean-Patrick Nazon, un giorno anche maglia gialla.
Tra i presenti, anche Edita Pučinskaitė, la campionessa lituana, ora trentunenne: il suo successo più importante è sicuramente quello della Grande Boucle - così viene chiamato il Tour femminile - nel 1998. E Michela, cicloamatrice, che in platea sarà seduta vicino a me, si sorprenderà nel sapere che ricordo il suo terzo posto al mondiale di Duitama di tre anni prima!
È Leonardo Muraro, il presidente della provincia di Treviso (al suo fianco c'è il sindaco di Conegliano Floriano Zambon), a tagliare la torta preparata per l'occasione... slurp! e subito dopo, tutti giù per le scale verso il teatro.
Ai piedi delle scale i tifosi sono assiepati in attesa degli autografi, ed è imbarazzantissimo quando mi guardano sforzandosi di riconoscermi!
Potrei giocare un po', ma sarei subito sbugiardato dalla vulcanica Rossella, mia ex animata al Grest di Serravalle - "Alessandro (Petacchi, l'anno scorso, ndr), ti ricordi di me?" "Eeeeehhh..." - e da Tatiana, che dello spezzino è fan sfegatata, dispiaciuta che quest'anno non sia presente; Tatiana, ci vedremo alle corse!
Canzone del giorno: The Rasmus - Lucifer's Angel.
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